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Autore: hapworth    27/06/2021    1 recensioni
Sospirò, tornando per qualche attimo a rilassarsi a occhi chiusi. Era piacevole starsene sotto le coperte e col pensiero che il proprio compagno di vita fosse proprio a qualche stanza più in là.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week | Scritta per la challenge "Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Another World'
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Ebbene, non so bene come, dato che io ho dei seri problemi con i prompt "liberi", ma sono riuscita a portare a termine la week! Quasi non ci credo, anche perché era qualche mese che non scrivevo in modo continuativo, anzi... dopo il cow-t si può dire che ho scritto poco e niente, ma d'altra parte questo ormai è il mio modus operandi quindi non mi sorprende. E niente, grazie a chi ha voluto seguire queste shot giornalmente, ma anche a chi è capitato anche su una sola. Spero che vi siano piaciute almeno un po'.
Vi auguro una buona lettura, alla prossima!

hapworth

Questa fanfiction è stata scritta per la Bottom Erwin Week 2021.
27/06/2021: free choice (day 8).
Questa fanfiction partecipa alla challenge "Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta.
Prompt: #02. Matrimonio (Tabella semplice, Fiori d'arancio).

Per noi

Levi socchiuse gli occhi pigramente, mentre l'odore di fritto e pancetta si diffondeva fino alla stanza da letto. Era una domenica mattina come un'altra, il che significava che Erwin era in casa e lo sarebbe stato tutto il giorno.
Sospirò, tornando per qualche attimo a rilassarsi a occhi chiusi. Era piacevole starsene sotto le coperte e col pensiero che il proprio compagno di vita fosse proprio a qualche stanza più in là. Non avevano molte occasioni da passare insieme negli ultimi tempi e, sebbene Levi fosse conscio dei loro reciproci impegni, non poteva fare a meno di esserne almeno un po' contrariato.
La domenica era una di quelle giornate in cui entrambi non lavoravano e, per tale motivo, potevano passarla insieme a fare le cose che avrebbero fatto tutte le coppie: mangiare insieme, starsene sul divano a guardare un film o semplicemente passare il pomeriggio a letto a fare sesso, dato che durante la settimana non riuscivano quasi mai a combinare gli orari.
Decise di alzarsi qualche minuto più tardi; indossava una delle vecchie maglie di Erwin che gli stavano parecchio larghe e i boxer – anche se non spuntavano, data la lunghezza dell'altro indumento.
Erwin indossava la vecchia tuta che usava come pigiama, un po' stinta, che gli donava un'aria casalinga più di quanto potesse mai fare il completo che indossava durante il resto della settimana. «Buongiorno.» lo salutò sentendolo arrivare e Levi mugugnò una risposta, prima di avvicinarsi ai fornelli dove la pancetta e le uova erano in fase di cottura.
«È quasi pronto, vatti a sedere.» lo istruì, chinandosi per dargli un bacio leggero sulla bocca, che Levi accolse con apprezzamento. Gli piaceva svegliarsi al mattino e trovare Erwin lì, gli ricordava i tempi dell'università, quando avevano gli stessi orari, almeno in parte. «Ok.»
Ma al contrario, andò a piazzarsi dietro a Erwin, abbracciandolo – o almeno provandoci, data la loro differenza di stazza – poggiando la testa contro la sua schiena. «Dobbiamo andare da qualche parte, oggi?» domandò. Erwin rabbrividì appena, socchiudendo gli occhi e guardandolo in tralice; parve pensarci un attimo, prima di sorridergli in modo malizioso, conscio probabilmente di doce il compagno volesse andare a parare. «Direi di no.»
«Perfetto. Colazione e poi sesso.»
Erwin rise apertamente, ma non sembrava per niente indispettito, anzi. «Quanta impazienza.»
«Ehi. Ho aspettato una settimana per colpa di quel tuo problema a lavoro, direi che oggi possiamo anche starcene a letto e recuperare la settimana persa.» Erwin annuì; non ne era chiaramente disturbato e cominciò a fischiettare allegramente. Non era una novità, ma d'altronde a Levi piaceva davvero, averlo intorno come una volta, anche se ormai erano adulti e con vite frenetiche.
«Stasera però ho prenotato al Marie Hotel.» lo informò Erwin e Levi, in qualche modo, parve capire che c'era sotto probabilmente la scatolina elegante che aveva intravisto nella tasca interna della giacca dell'uomo a metà settimana, quando era uscito prima del solito. Forse era giunto il momento.


Fine
   
 
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