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Autore: MaryFangirl    27/06/2021    1 recensioni
Cosa succede quando Ryo incontra di nuovo alcune donne che hanno segnato il suo cammino?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Osservando la folla intorno a loro, Ryo sospirò e tirò il colletto della camicia.
 
“Smettila di fare il bambino. Non è poi così drammatico partecipare a una serata tra champagne e pasticcini, accompagnato da una donna attraente, no?” lo rimproverò la sua accompagnatrice.
 
Lo sweeper guardò la bruna aggrappata al suo braccio. Non poteva negare che era molto sexy in quell'abito senza spalline che metteva piacevolmente in risalto i suoi seni voluttuosi, e che in tempi cosiddetti normali ne avrebbe sicuramente approfittato per palpeggiarla, soprattutto dato che in mezzo alla folla lei avrebbe osato meno per rimetterlo al suo posto, ma era storia vecchia.
 
“Sarebbe più divertente se tu non mi sventolassi davanti un contratto di matrimonio ogni volta che suggerisco attività per adulti, Reika” replicò, seccato.
 
Voleva ancora imbrogliare il suo mondo per un po' e infatti aveva fatto una o due allusioni sul fatto di dedicarsi a una o due bottarelle una volta conclusa la serata, con la risposta quasi pavloviana della donna.
 
“E poi, non vado matto per lo champagne. Preferisco gli alcolici veri” aggiunse, indifferente.
 
“Bene, allora consolati con il fatto che presto fermeremo un vero e proprio traffico di droga e che, per una volta, non dovrai badare a proteggere le chiappe della tua partner, ma sarà lei ad aiutarti” ribatté, acerba.
 
“Sappi che posso appoggiarmi a lei” disse, con un lieve sorriso sulle labbra.
 
Letteralmente e figurativamente, pensò, ricordando il giorno in cui lei lo aveva aiutato a prendere la mira mentre aveva la febbre, sia le volte in cui si era svegliato con la testa sul suo seno, il più comodo dei cuscini. Il pensiero gli stuzzicò un sorriso malizioso che lasciò perplessa la detective.
 
“Togliti quel sorriso ebete dalla faccia. Si potrebbe credere che stai fantasticando su di lei” brontolò.
 
“Dato che non posso fantasticare su di te, mi arrangio con quello che ho” replicò divertito.
 
“Perché adesso ti piacciono anche gli uomini?”

“Forse la mia vista è migliorata” rispose lui, con occhi brillanti. “O forse ho solo voglia di prenderti in giro. Sei adorabile quando sei gelosa”
 
“Sii un po' serio” lo rimproverò. “Guarda, il nostro uomo è arrivato” annunciò.
 
Osservarono un uomo in abito scuro entrare con aria da conquistatore nella sala del ricevimento. Ryo avvertì la tensione invadere la sua attuale partner e si voltò discretamente verso di lei. Le mise una mano sul fianco e la tirò a sé come in uno slancio di tenerezza nei suoi confronti.
 
“Rilassati, Reika. Avverto la tua ostilità e, se lui è un professionista come si dice, la sentirà anche lui, quindi mantieni un profilo basso” consigliò con voce calma, un caldo sorriso sulle labbra.
 
Sottilmente, fece scivolare una mano sulle sue natiche e cominciò a palpeggiarle oltraggiosamente. Lei lo guardò male, lo spinse via violentemente e lo schiaffeggiò.
 
“Specie di pervertito!” gridò, facendo girare tutti e attirando l'attenzione del loro obiettivo.
 
“Ahi, non ci vai di mano leggera...” gemette Ryo.
 
“Che ti salta in mente di mettermi le mani sul sedere?” ringhiò lei.
 
“Lui ti ha notata. Gli ho dato una buona ragione per abbassare la guardia” replicò Ryo, guardandola seriamente.
 
“Oh...” fece lei, abbassando lo sguardo.
 
“Nemmeno Kaori fa più questi errori” assestò, sapendo che l'avrebbe punta sul vivo e costretta a controllarsi.
 
Notò l'offesa tingere la sua espressione, poi sollevò il mento con orgoglio. La risposta lo soddisfece e rivolsero nuovamente la loro attenzione alla folla per decidere come avvicinarsi all'uomo. A poco a poco, virarono attraverso i gruppi finendo per raggiungere l'obiettivo. Il punto non era parlargli ma attaccargli un ricetrasmettitore che avrebbe permesso a Saeko di intervenire quando fosse arrivato il momento. Sì, Ryo si era fatto ancora una volta, di proposito, fregare dalla bella ispettrice che gli aveva promesso tre colpi che sapeva non avrebbe pagato, il tutto per smantellare una nuova rete.
 
“Tesoro, usciamo da questo buco. Mi annoio da morire...” si lagnò Ryo.

“Sii un po' paziente. Resisti” grugnì lei, allontanando le sue mani vaganti.
 
“Dai, amoruccio, sii tenera con il tuo adorato” le sussurrò avvicinandosi a lei.
 
Reika indietreggiò, spingendo via le mani del suo partner, finendo per urtare contro la schiena di qualcuno, che cortesemente l'afferrò. Sorpresa, lei gli mise le mani sulle spalle per ritrovare l'equilibrio. Qualcuno...il loro obiettivo, su cui la giovane donna aveva appena incollato il microscopico trasmettitore.
 
“Mi scusi, signore. Non intendevo...sono desolata” si scusò, vergognandosi.
 
“Non si scusi, affascinante signorina. Penso che la colpa sia piuttosto del suo amico” disse l'uomo, lanciando a Ryo uno sguardo sprezzante.
 
“È un po' pudica. Io volevo solo dimostrarle il mio affetto” rispose lo sweeper senza battere ciglio.
 
“Dovrebbe essere più rispettoso, signore” lo rimproverò il bersaglio.
 
“Sì, ci penserò. Forza, tesoro, andiamo” disse, afferrando Reika e tirandola verso di sé.
 
“Grazie ancora, signore, e mi scusi” fece lei, seguendo Ryo.
 
Uscirono da lì e, dopo essersi allontanati dall'edificio, raggiunsero Saeko in un furgone. Non appena entrarono, lei fece segno che stava captando il segnale e rimasero in silenzio aspettando il momento giusto.
 
“Ci siamo...” sussurrò dopo un'ora. “Tutti in posizione” disse nel walkie-talkie. “Voi due restate qui” ordinò prima di partire.
 
“Grazie anche a te. Come al solito, sono sempre gli stessi a divertirsi” disse Ryo, seccato. “È proprio da tua sorella. Mi manipola senza darmi nulla in cambio, nemmeno un grazie” brontolò.
 
“Avanti, Ryo, la conosci. Dovresti esserci abituato ormai” sussurrò Reika.
 
“Cosa vuoi? Spero sempre di farmi pagare i debiti” sospirò.
 
Reika rise forte, poi si voltò verso di lui quando si fu calmata.
 
“Ci credi davvero?” gli chiese.
 
“Come te che pensi che firmerò il tuo pezzo di carta, penso...” replicò lui, lanciandole uno sguardo intenso.
 
Reika abbassò lo sguardo, arrossendo leggermente.
 
“Cosa vuoi farci? Non posso fare a meno di pensare che saremmo un incredibile duo di professionisti. Con le nostre rispettive capacità, saremmo a un livello senza precedenti”

“Davvero?”

“Sì. Ryo, non puoi negare che Kaori sia fuori luogo. Io sarei una partner molto migliore per te. Guarda, quanto tempo è passato ormai? Sei mesi da quando se n'è andata...”

“Sette” la corresse.
 
“Sette mesi e che novità hai? Preferisce fare l'infermiera, Ryo. Mi sembra evidente, no?” sostenne.
 
“Tu non faresti lo stesso per una persona cara? Se Saeko fosse completamente sola e nella stessa situazione di Sayuri, la lasceresti per il tuo lavoro?”

Reika lo guardò, stupita. Non si era aspettata di ricevere indietro la domanda. La trappola le si stava ritorcendo contro. Se gli avesse detto di no, avrebbe approvato ciò che faceva Kaori. Se avesse detto il contrario, sarebbe passata per una megera.
 
“No, certo” sussurrò. “Ma a parte quello, ti trascina in situazioni impossibili. Non smette di farsi rapire...” aggiunse.
 
“Sì e ha imparato a liberarsi. È un po' brusca e disordinata a volte ma efficace e quando ha bisogno di me sa cosa fare per facilitarmi il compito” obiettò Ryo con calma.
 
“Non sa sparare” ribatté lei.
 
“Mira molto bene con un'arma correttamente regolata ed è impareggiabile nell'usare un bazooka o nel piazzare trappole. Ha quasi eguagliato il maestro a riguardo...e non era un'impresa da poco” osservò, piuttosto orgoglioso della sua partner.
 
“Non è di tuo gusto e non sa cucinare”

“E cosa c'entra con una partner professionale?”
 
Reika si morse il labbro, non sapendo cosa dire.
 
“Io potrei apportarti qualcosa di più” suggerì, posandogli una mano sulla spalla con aria seducente.
 
“Vuol dire che cucineresti per me?” chiese interessato.
 
“Sì e cucino molto bene” gli assicurò.
 
“Significa che potrei frugare nella tua biancheria?” chiese, con gli occhi che si trasformavano in piccoli cuori.
 
Vide la leggera contrazione delle sue labbra prima che Reika forzasse un sorriso.
 
“Sì, certo”
 
“Potrei sbirciarti sotto la doccia?” insistette ancora un po'.
 
Lei ebbe un gesto di riflesso verso la borsetta prima di immobilizzarsi.
 
“Si può fare...” ammise.
 
“Wow. Beh allora possiamo anche parlare di bottarelle!” esclamò, iniziando a spogliarsi.
 
“Non prima che tu abbia firmato questo!” obiettò Reika, interponendo tra loro un contratto di matrimonio.
 
Ryo si risedette, vestito, con un sorriso stampato in faccia.
 
“Hai resistito...” disse divertito.
 
“Cosa?”
 
“Pensavo che ti saresti arresa più velocemente” ammise.
 
“Significa che non ti interessa diventare partner definitivamente?” sospirò la detective.
 
“No. Kaori è la mia partner. Anche se in questo momento è assente, non cambia nulla e nulla cambierà finché lei vorrà restare al mio fianco. Forse è meno abile di te, e dopotutto ciò che era vero inizialmente potrebbe non esserlo più oggi, ma non voglio nessun'altra al mio fianco”
 
Reika guardò in basso, rattristata. Ryo, intenerito, le mise una mano sulla coscia senza alcuna intenzione particolare se non quella di sostenerla.
 
“È una confessione che non ti si addice...cos'ha lei di più?” gli chiese a bassa voce.
 
“Non saprei spiegartelo. Non abbiamo bisogno di parlare per capirci. Sappiamo come agirà l'altro. Lei ha capacità che io non ho, che alcuni di noi vedono come una debolezza ma che in realtà sono punti di forza” rispose serio. “In effetti, sono più forte da quando c'è lei...anche se è vero che ha talento per infilarsi in situazioni complicate...” ammise con un sorriso.
 
“È l'uomo o lo sweeper che ha reso più forte?” gli domandò.
 
Lui la guardò e sorrise amichevolmente. Cos'aveva fatto Kaori di lui? Perché all'improvviso si stava aprendo con Reika quando, di solito, quello era il tipo di conversazioni che evitava come la peste?

“Probabilmente entrambi” confessò.
 
“Quindi mi stai dicendo che non vuoi un'altra partner a parte lei, anche una più attraente, comprensiva e gentile?”

“Forse è quello che sto dicendo...ma lo negherei forte e chiaro se qualcuno mi facesse la domanda” scherzò.
 
“Beh, non mi resta che raccogliere le briciole del mio amor proprio” disse Reika con tono disinvolto.
 
“Non ho dubbi che presto troverai un'anima calorosa pronta a consolarti” la rassicurò.
 
“Non lo so. Insomma, sotto le tue arie da idiota degenerato, sei una brava persona, Saeba. Trovare qualcuno meno pervertito non sarà difficile. Trovare qualcuno con il tuo cuore sarà più complicate”

“Penso che tu mi abbia messo su un piedistallo, Reika”

“Non è quello che fai tu con Kaori? Cerchi sempre di proteggerla, di mantenere le sue mani pulite”

Ryo guardò in basso e osservò le proprie mani giunte. Reika non aveva torto. Dietro tutta la denigrazione, aveva solo cercato di nascondere i suoi indugi: Kaori non era del suo mondo. Era pura e luminosa. Aveva principi, una morale, virtù...tutto ciò che lui non aveva. No, in effetti, tutto ciò che lui non credeva di avere, tutto quello che negava di avere perché un uomo che aveva tanto sangue sulle mani non poteva avere tali qualità morali. Le sue qualità si riducevano a poche cose: eccellente cecchino, sweeper numero uno e atleta sessuale.
 
“Lei è migliore di me, no? Quindi è normale. Beh, mi hai annoiato con le tue domande. Ancora contraria all'idea di una bottarella?” le offrì, facendo scivolare una mano verso di lui.
 
Lei la picchiettò, sorridendo.
 
“Non dire cose che non pensi” lo sgridò. “Io...mi ha fatto piacere che tu mi abbia parlato sinceramente, Ryo. Volterò pagina. Spero che tu troverai di che scrivere sulla tua” gli augurò. “A proposito, forse è il momento che tu parli così con Kaori. Sono sicura che entrambi troverete qualcosa...magari la vostra strada” gli consigliò.
 
Non volendo dilungarsi, lui annuì con un leggero sorriso e tacquero di nuovo. Poco dopo, Saeko tornò, visibilmente soddisfatta.
 
“L'abbiamo colto in fallo. Avete fatto un buon lavoro” si congratulò con loro.
 
Nessuno dei due rispose e lei li guardò sorpresa.
 
“State male?” si preoccupò.
 
“No, perché?” fece Ryo con un sorriso ironico.
 
“Lei non ti è saltata addosso offrendosi di diventare la tua partner” notò la poliziotta.
 
“Già fatto” eluse Ryo.
 
Saeko osservò il furgone intatto, uscì di nuovo e guardò l'asfalto intorno, tornando sul veicolo.
 
“Tutto bene, Saeko?” chiese divertita sua sorella.
 
“Il furgone è intatto, nessuna traccia sulla strada. Non ti è balzato addosso?” si stupì Saeko.
 
“No. Abbiamo soltanto discusso come due adulti” rispose Reika.
 
“Discusso? Con Ryo?” ripeté la poliziotta, sbalordita.
 
“Sì, discusso. Comunque, ne ho avuto abbastanza. Vi lascio” disse lo sweeper prima di alzarsi e andarsene.
 
Controllò l'orologio e, benché morisse dalla voglia, pensò che fosse troppo tardi per andare a trovare Kaori. Lei aveva bisogno di riposo e non di essere svegliata alle tre del mattino. Sarebbe andato da lei la sera successiva. Percorrendo le strade di Shinjuku, ricordò il caso in cui tutti e tre avevano collaborato per smantellare un'altra rete di traffico di droga. Reika aveva corso i rischi maggiori investigando, era un dato di fatto. Ma quando era arrivato il momento di incastrare il grande capo, era stata Kaori ad attaccare il microfono e non era stata una coincidenza. Lui aveva fatto affidamento sulla sua apparenza innocua per ingannare il nemico, facendogli abbassare la guardia. Così, quando nel bel mezzo di un attacco isterico lei aveva afferrato una lampada, nessuno aveva sospettato per un secondo che lei vi avesse infilato un microfono sotto. Nessuno si era stupito nemmeno di vedere la sorella di un ex collega aggirarsi per i corridoi della questura, un'aria nostalgica impressa sul viso, presa da singhiozzi dietro la consolle che gestiva tutte le trasmissioni fuori e dentro la stazione.
 
Chi avrebbe potuto credere che quella ragazzina di vent'anni sarebbe riuscita a battere ogni previsione e diventare, in sette anni, la miglior partner che avesse mai avuto...e anche di più...non era la partner che lui aveva scelto. Lei si era imbattuta in lui quando Hide gli aveva chiesto di vegliare su di lei e si era detto che se ne sarebbe andata una volta completata la loro vendetta, ma lei era rimasta, nel bene e nel male, nonostante tutto ciò che aveva visto e passato.
 
Reika sarebbe stata una partner molto professionale come Hideyuki, Mick e Mary ancora prima, ma non ci sarebbe mai stata quella complicità tra loro, quel legame che lui aveva sfiorato con il fratello ma raggiunto solo con Kaori. Sapeva perché in sette mesi, nonostante i bassi che avevano avuto nella loro relazione, non si era chiesto chi avrebbe potuto succederle se lei avesse mollato, se si fossero separati. Semplicemente non ci sarebbe stato nessun altro perché nessuno o nessuna avrebbe potuto raggiungere il suo livello e sarebbe stato certamente un suicidio tentare di ritrovare il rapporto che avevano loro con un'altra persona.
 
In tutto ciò, sapeva che qualunque cosa fosse successa in futuro, Kaori sarebbe stata la sua ultima partner permanente. Avrebbe lavorato di nuovo per Saeko, ma nessuno l'avrebbe sostituita se avesse deciso di smettere e sarebbe stata una decisione per cui non l'avrebbe biasimata, anche se la temeva un po'.
 
Affermare...
  
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