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Autore: Zero    19/05/2005    15 recensioni
Metanarrativa spinta. Roba forte, rischio di contaminazione mentale. Che cazzo vuol dire? Boh
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’Autore si recò all’apposito sportello

L’Autore si recò all’apposito sportello. La fila era assai lunga. Si domandò perché non avessero messo uno di quegli affari per prendere i biglietti… Ogni volta era un’agonia (metafisica? esistenziale? stilistica?).

Gli altri erano in fila con lui –oh, sì, tanti.. anti.. anti- e aspettavano annoiati come lui, come lui avevano la faccia pallida e i pensieri rappresi che colavano dal cranio.

E si scrutavano. Perché poi? Anche a guardarli col microscopio non si sarebbe vista tra loro la menoma differenza. Ogni tanto qualcuno parlava con gli altri. Volavano delle allegorie postmoderne, che si scontravano con correlativi oggettivi del Disagio della civiltà. Idealismo? Relativismo? Soggettivismo? Manicheismo? Nichilismo? Idiotismo?

Lo sforzo richiesto alle loro menti per coglierne la sottile differenza era immane. Con le unghie e con i denti scavavano il fossato che distingueva le loro idee dalle altre. O meglio le Loro Idee dalle altre. Loro dal resto del mondo. Loro dal nulla.

Loro e il nulla. Interessante, un tema per il prossimo libro! Veramente innovativo? Oh, no, ennesimo pasticciaccio caramelloso reimpastato delle medesime concezioni sminuzzate, triturate e infine rincollate negli ultimi due millenni.

Ogni tanto uno se ne andava e il prossimo si recava allo sportello. Stessa scena.

Nome? Ippazio da Roncisvalle.

Titolo? La transustanziazione del Significante nei graffiti superficiali delle Caramelle Gommose.

E tutti per un attimo: AHHHH – in silenzio. Poi, con un paio di colpi di martello pneumatico critico-negativo –zacchete!, ecco ricondotto il tutto all’Ermeneutica dei Cappelletti in Brodo già postulata da Teocrazio da Gardaland ben tre mesi fa. Inutile dire che la suddetta Ermeneutica altro non era che uno squallido metaracconto della Fenomenologia dei Canguri Schizofrenici del professor Yawn. E il processo si ripeteva fino ad arrivare ai Greci, che, come sanno pure i bambini, hanno già detto tutto.

Tutto? Ovviamente tutto tranne quello che stava per dire ognuno degli astanti. Sì, lui avrebbe rivoluzionato la concezione del mondo, avrebbe fondato Metafisica, Etica, Estetica e pure un grattacielo di 1000 piani! Inoltre avrebbe risolto la fame nel mondo e trucidato i Teletubbies.

Ovviameeeente tutto questo l’avrebbe fatto solo per puro spirito di Abnegazione e Senso del Dovere nei confronti dell’umanità e non avrebbe preteso il minimo onore per sé. A parte qualche dozzina di lauree honoris causa, i propri libri venduti in milioni di copie e una statua in oro in grandezza naturale al posto dell’altare di San Pietro.

Roba da niente.

Cmq (badate bene, l’abbreviazione non è una distrazione, è una Licenza Poetica dell’Autore, quello vero, la cui importanza è fondamentale e che potrete comprendere solo in seguito), abbiamo perso il filo. All’inizio stavamo parlando dell’Autore (cioè, quello finto… opss… questo non dovevo dirvelo… In effetti ai sensi del Patto Narrativo che avete tacitamente stipulato con me aprendo questo racconto, voi dovevate bervi passivamente tutto quello che vi dicevo compreso il fatto che l’autore era assolutamente vero… vabbè, MI SONO SBAGLIATO, l’autore era quello vero!) che era in fila.

L’Autore, durante tutto questo sproloquio, ha fatto in tempo ad arrivare allo sportello, e poi, dato che l’Autore (quello finto, perché non posso dirvi che è quello ver…) non lo cagava è andato a prendersi un caffè, una brioche, poi ha corretto le bozze del suo prossimo romanzo, fatto la dichiarazione dei redditi, espresso il consenso informato alla donazione degli organi, fatto testamento e contattato l’impresa di pompe funebri, prevedendo che sarebbe stato lì ancora a lungo.

MA… non è stato così. Ora l’Autore è allo sportello. Inutile dire che tutti gli altri autori hanno avuto i loro progetti miseramente rigettati, perché non originali. Ora è però il turno dell’Autore, e l’autore è il protagonista. Dunque, dovrà inevitabilmente succedere qualcosa di imprevisto. Ci avviciniamo dunque al climax della narrazione. –Zitti quindi!-

Nome? Autore (originale eh?)

Titolo? …

Qui c’è il punto chiave di tutta la narrazione! L’Autore dovrà dare una risposta imprevista che lasci stupefatto il lettore, e gli altri personaggi, e, secondariamente, riveli con chiarezza il senso della Vita, dell’Universo e Tutto Quanto.

Non ci credete eh? Vedrete

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora questo titolo?

L’autore si concentra, e nel silenzio più assoluto pronuncia le parole fatidiche…

“Cmq”

  
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