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Autore: Cherry_Illusion    29/06/2021    1 recensioni
"Vorrei poter parlare nuovamente con mio zio."
Un pensiero sotto la dolce musica di un guqin muove due giovani a parlare del passato e di ciò che li ha accumunati nella sfortuna e nel tempo. La musica si deve concludere, ma la melodia dei loro discorsi è destinata a diventare sempre più dolce e comprensiva.
(ZhuiLing)
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jin Ling/Jin Rulan, Lan Yuan/Lan Sizhui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sonata di dolce rammarico

Jin Ling x Lan Yuan


 Vorrei poter parlare nuovamente con mio zio.

Le mani sottili del suonatore di guqin si fermarono per un momento, le dita lasciarono andare le ultime corte che stavano pizzicando, interrompendo la dolce melodia che stava suonando fino a quell'istante.

Potrebbe essere una scelta avventata, Capo Setta Jin.

Normalmente Jin Ling si sarebbe infervorato alla sola idea di essere contraddetto da un qualcuno che non fosse al suo livello, ma quella voce così pacata era capace di mettere a tacere per un istante anche quel suo istintivo desiderio di contrapporsi a chiunque avesse considerato dubbie le sue parole.

Nessuna scelta avventata. Voglio solo sapere.

Girò il volto, guardando il discepolo Lan fermatosi nella sua dimora. Il suo volto era tondo, come il momento in cui si erano guardati per la prima volta in facci. I tratti di un bambino troppo cresciuto e un dolce sorriso sempre presente sulle labbra erano tipici di Sizhui.
Non sembrava per nulla sorpreso dalla sua risposta e per quello il signorino Jin si trovò ad arricciare il naso. L'idea di non riuscire nemmeno a sorprenderlo con le proprie più strampalate idee lo scocciava alquanto.
Nuovamente note di guqin occuparono il silenzio nell'ambiente, portando l'uomo dalle vesti color oro a portarsi seduto, sollevando la testa da Fata e continuando a osservare il volto del Lan, intento a pizzicare le corde del proprio strumento.

Ehi. Ascoltami quando ti parlo e non fare finta di niente.

Sbottò quelle parole, facendo scoppiare da parte dell'altro giovane una risata cristallina, che non diede termine alla dolce musica che riempiva la stanza.
In tutti gli anni in cui si erano visti in volto, Jin Ling era certo di poter contare sulle dita di una sola mano tutte le volte in cui aveva visto un'espressione sconcertata sul viso del cultore.
Sicuramente una volta era stata quella in cui si erano trovati intrappolati appiccicati uno all'altro, quando erano stati separati, aveva visto sulla faccia di Sizhui un'espressione davvero sconvolta. Stessa cosa quando Hanguang-jun si era presentato nella taverna con Wei Wuxian con i polsi legati con il proprio nastro, la sua faccia era così divertente mentre cercava di far voltare a chiunque lo sguardo. Poi c'era stata anche quella volta in cui, dopo una festa alla Torre della Carpa Dorata, aveva preso il suo volto con la scusa di essere ubriaco e si era preso la libertà di baciarlo in bocca, era diventato di un colore praticamente violaceo in viso e Jin Ling si era trovato perfino sostenerlo per evitare che crollasse a terra.

Ma io l'ho ascoltata, Capo Setta Jin. 

Grugnì, piegando per un momento la gamba quasi intenzionato a colpire lo strumento che il ragazzo vestito di bianco stava suonando, ma ripensandoci dopo qualche secondo e tornando con le gambe dritte di fronte a sé.
Bastò quel movimento tuttavia per spingere l'altro a fermarsi, smettendo di pizzicare quelle corde per poggiare al proprio fianco quello strumento, rimanendo seduto di fronte a lui con le gambe incrociate.

 Lo so che vorresti delle risposte, ma non pensi che sarebbe meglio lasciare che la rabbia dei morti possa evitare di rappresentare un tormento per noi, Jin Ling?

Nuovamente il Capo Setta tornò a stendersi, poggiando la testa contro la schiena morbida di Fata e guardando il vuoto. Evitare di farsi toccare dalla rabbia dei morti? Certo, in un qualche modo il maggiore aveva le proprie ragioni nel rivolgergli quelle parole, ma d'altro canto il minore non riusciva a sopportare l'idea di rimanere nel dubbio. Voleva delle risposte da parte di suo zio, di Jin Guangyao, del perché fosse finito a fare tutto quello.
Jin Ling sapeva di non rappresentare la perfezione e la bontà, come invece era solito raccontare suo zio Wei Ying quando parlava della sua defunta madre, ma nello stesso modo dimenticare tutto quello che era successo rappresentava per lui un fallimento e accettare di lasciare che quello gli scorresse nella mente come un flusso di pensieri totalmente casuale come una sconfitta in battaglia.

Jin Ling?

Quella dolce voce si fece tanto vicina da portarlo a guardare nuovamente in sua direzione, vedendolo sedersi vicino a lui, poco distante dal muso di Fata. Aveva un'espressione meno serena sul volto, seppur mantenesse quella sua area dolce e intoccabile. Fece cenno a quel ragazzo di venire più vicino e come un ordine Lan Yuan si avvicinò a lui, fino quasi a stendersi al suo fianco sul pavimento, senza però osare poggiare la testa sul morbido pelo del suo amato cane.

Cosa c'è?

Mormorò quelle parole, prima di tornare a osservare il soffitto, ignorando il viso dolce del ragazzo accanto a sé. I suoi pensieri gli stavano riempiendo la mente più di quella persona, tormentandolo come ratti che dentro di lui che masticavano il suo corpo per punirlo.
Jin Ling provava quello. Si sentiva come se avesse dovuto essere punito per tutto quello che aveva fatto dal momento in cui era nato, perché lui era diventato il responsabile di ogni cosa fosse accaduta fino a quell'istante per la sua mente, e se solo non fosse esistito, quello che era successo avrebbe avuto un peso sull'anima delle persone che l'avevano preceduto molto inferiore.

Io ti capisco, lo sai?

Strinse le labbra, non voleva sentirsi dire alcuna noiosa ramanzina riguardante il fatto che se i suoi genitori erano morti, che se suo zio aveva cercato di distruggere il mondo attorno a sé e che se sentiva il bisogno costante di difendersi dall'ignoto, non era colpa sua, ma di quello che lo circondava fino a quell'istante.
Girò il viso di lato, ascoltando nuovamente il ragazzo accanto a sé ridacchiare per quella reazione. Una mano si poggiò sul suo petto e un peso pieno di calore sulle sue gambe. Quando abbassò il volto, Lan Yuan era poggiato con la testa sulle sue gambe e teneva una mano poggiata all'altezza del suo cuore.

Quando ho potuto finalmente incontrare Wei Shushu, credevo che il mio futuro fosse quello di fare lungo viaggio alla ricerca di me stesso. Mi sarebbe piaciuto partire e lasciarmi tutto alle spalle, così da poter comprendere come potessero volere che io fossi le persone che sono morte per fare in modo che io vivessi.

Rimase a osservarlo in silenzio il Capo Setta, ascoltando le sue parole e cercando di comprendere dove volesse arrivare. Sapeva che Lan Sizhui fosse stato un Wen tanto tempo prima, che quelle erano le sue origini dannate, ma non gli erano mai interessate.
Lan Sizhui era forse di sangue un Wen, ma era cresciuto prima sotto l'educazione di uno Wei, praticamente considerabile come un Jiang, e successivamente con le regole ferree dei Lan. Neanche volendo avrebbe potuto pensare che l'indole di Yuan fosse similare a quella dei suoi antenati, mentre lui era cresciuto con suo zio Guangyao, l'aveva creduto un esempio fino a quando non gli era stata sbattuta la verità in faccia con tanta crudeltà da farlo sentire perso.

Poi ho capito che io non sono le persone che hanno scelto la morte per fare in modo che io potessi continuare a vivere.

Deglutì nel sentire quelle parole, portando una mano, seppur con un attimo di dubbi, tra i capelli setosi della persona stesa sulle sue gambe e che aveva tenuto lo sguardo verso il proprio fino a quel momento. Gli avrebbe voluto dire che lui non doveva certo considerarsi doveroso nei confronti di chi l'aveva preceduto, perché l'obbligo di seguire le loro orme non poteva più pesargli visto tutto il tempo che era passato d'allora, tuttavia da una parte si sentiva come una di quelle persone capaci di ripetergli sempre quelle frasi che odiava ascoltare quando pensava a suo zio.
L'altro si poggiò con entrambe le braccia alle sue gambe, tirandosi leggermente su in modo da potersi guardare alla stessa altezza.

Jin Ling, quello che voglio dire è che non è giusto sentirsi in colpa per avere alle proprie spalle un passato che alla fine non riguarda noi. Forse per questo siamo diventati così. Probabilmente, non avessi avuto tuo zio, saresti stato diverso dal forte Capo Setta che adesso ho di fronte a me?

Scosse la testa con troppa naturalezza, dovendo ammettere che da una parte aveva ragione. Voleva detestare con tutto sé stesso suo zio, ma in un certo modo non se la sentiva. L'aveva cresciuto con l'amore di un padre, non credeva avesse mai cercato di fargli del male. Suo zio era stato un mostro sicuramente, ma per lui era stato anche colui che aveva spalato il suo cammino.
Sospirò per ammettere la propria sconfitta e finalmente Lan Yuan sembrò tornare a rilassarsi, steso sulle sue gambe a guardare il soffitto. Sembrava piuttosto pensieroso, era come se un lampo avesse acceso nella sua mente un qualche pensiero che, il giovane Capo Setta, comprese immediatamente dove potesse puntare.

Lan Yuan.

Sbatté un paio di volte le palpebre il ragazzo dalle vesti bianche, voltandosi verso di lui con sguardo confuso in quell'istante.
Le sue dannate regole. Non sapeva nemmeno quante fossero, ma era certo che fossero quelle ad avergli messo tutto d'un tratto tanti pensieri nel cuore. Quasi comprendendo i propri pensieri, Lan Sizhui si portò dritto, accarezzandosi i capelli e sorridendo dolcemente nei suoi confronti, come se dovesse farsi perdonare per qualcosa.
Gli fece cenno di tornare ad avvicinarsi a lui e, come un bambino, quel Lan ci cascò senza nemmeno avere un dubbio nella mente, avvicinandosi a lui piuttosto curioso di quale potesse essere la motivazione di quel gesto.

Domani potrai anche scrivere a testa in giù tutte le tue regole, ma adesso scordati di poter uscire da qui disobbedendo solo alla regola che ti impedisce di toccarmi per chissà quale fantasioso motivo.

Prima che il suo amato suonatore di qugin potesse scappare nel comprendere di essere finito come un consiglio in trappola, quella tigre di nome Jin Ling lo afferrò per le braccia, tirandolo a sé per poterlo avere addosso, rubandogli un nuovo bacio a tradimento.
Forse Sizhui sarebbe scappato comprendendo di aver infranto una sola delle sue regole, ma dopo tanto tempo, ogni volta che finiva nelle camere private di Jin Ling a suonare per lui, diventava un pessimo esempio della Setta Lan infrangendo centinaia di altre leggi ben peggiori del semplice contatto fisico con un altro individuo. Non aveva certo intenzione di fuggire, quando la via di scampo era molto meno piacevole del continuare a errare con il suo amato Ling.
 

 

Note Finali~

Avevo veramente voglia di mettere giù una bella Zhuiling, visto che mi sono appassionata a questa coppia grazie alle storie di Althelye e _Valchiria_ che vi consiglio tantissimo per come li hanno resi.
Volevo mettere un po' in risalto come Jin Ling e Lan Yuan fossero simili in termini di storia e di vita, rispetto a tutte le loro diversità caratteriali, quindi spero di essere riuscita a rendere tutto al meglio!
Prima o poi migliorerò nello scrivere le note finali, chissà che non mi venga qualcosa di utile da scrivere!

Fatemi sapere se vi è piaciuta e tutti i possibili consigli che vi potrebbero venire in mente,
un salutino dalla vostra Cherry~.
   
 
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