Anime & Manga > Shaman King
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Autore: KurryKaira    01/07/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Camminando lungo quella via molti sguardi si posavano su Ren, a parte quelli di alcune ragazze infatuate la maggior parte lo guardavano con leggero disprezzo. Lo notarono tutti e tre.
Pirika:- Scusa la gente di qui!- Disse camminando accanto al fratello a passo più svelto dell'amico che li seguiva, la voce era squillante e allegra.
Ren:- Sai che mi importa?- Sentenziò sincero.
Pirika continuò come se lui non avesse risposto:- Guardano un po' male i ragazzi che non sono del posto, soprattutto se danno nell'occhio come te! Ahah!-
Horohoro guardando dritto:- Anche io ti guardo così eh...- ammise in una sincera ironia, Ren ridacchiò. E poi il lupo pensò che fu la stessa cosa per Tamiko Kurobe, lo sguardo si incupì, cercò Kororo, era vicina a lui e salutava ancora Ren e Bason che in realtà la ignoravano.
Pirika notò la cosa e li sgridò, Ren e Bason salutarono Kororo e i due Ainu salutarono Bason, perché in effetti nemmeno loro erano stati così cordiali.
La strada diventava sempre più selvaggia e iniziavano ad alzarzi sia le piante che le montagne, in alcuni punti poi si intravedevano i fiumi e i campi coltivati. Ren guardava tutto in silenzio, il posto sembrava piacergli, nonostante tutto l'ex compagno che lo guardava ogni tanto di sottecchi sbuffò:- Sì sì, lo so, Kishu è più bella- le mani ancora in tasca e la schiena leggermente incurvata.
Ren:- Non l'ho detto. Perché vuoi che ti insulti anche quando non ho in mente di farlo?-
Si guardarono male, Pirika borbottò e i due si calmarono continuando a camminare.
Inziò a nevicare poi, forte.
Ren:- Manca molto?- Riparandosi dalla neve con il braccio destro.
Horohoro:- Non tantissimo. Ma se tu fossi arrivato col treno dopo ti avremmo lasciato lì nonostante le vostre minacce, Tao.-
Pirika ridacchiò come a confermare la cosa.
Ren sorrise soddisfatto come se essere conosciuti per le minacce fosse simbolo di orgoglio per lui.
Si aprì una piccola radura di campi coltivati ora ricoperti quasi interamente di neve.
Horohoro:- Eccoci- disse sempre un po' scocciato:- Questi sono i campi a cui stiamo lavorando noi due. Più io che lei.-
Pirika:- Io ti osservo e ti giudico fratellone!- Amorevole a modo suo. C'erano ancora le signore che il giorno prima lavoravano coi due Usui, appena videro il cinesino che traboccava richezza da tutti i pori smisero di setacciare il terreno e alzarono la schiena fissandolo.
Ren:- Che ansia- ammise quasi impassibile.
Poi sorrisero domandando se fosse loro amico, dissero che era tanto carino pure lui, anzi, anche più del figlio di Lycan. L'Ainu si indispettì e le signore ridendo chiesero scusa rimangiandosi tutto.
Pirika prese Ren sottobraccio:- Vieni in casa ora, ti offriamo qualcosa di caldo! Poi mio fratello se vorrà ti parlerà dei suoi progetti!-
Ren un po' imbarazzato si lasciò trascinare:- O... Ok...-
Horohoro li seguì in casa nella solita posizione curva:- Sempre se gli vuole ascoltare i miei progetti.-
Ren:- Voglio- ammise il ragazzo in modo del tutto spontaneo e l'amico sorrise istintivamente.
Entrarono in casa, Lycan Usui era ancora seduto a terra a lavorare a suoi cimeli. Ren lo guardò con leggero imbarazzo, forse doveva salutarlo, ma quell'uomo quasi non si accorse della sua presenza e lui fece altrettanto. Horohoro alle sue spalle, a confermare la cosa, spinse leggermente Ren:- Ignora mio padre, lui non fa inviti sfarzosi come i tuoi genitori! Forse non si è nemmeno reso conto che siamo usciti di casa io e Pirika!-
Lycan guardò il figlio per qualche secondo, poi tornò a lavorare.
Ren:- Che ansia- ripeté il ragazzo:- ti lamentavi di mio padre, davvero?- Disse all'amico.
Horohoro:- Ti lamentavi tu di tuo padre.-
Seduti intorno al tavolo della cucina presero tutti e tre una cioccolata calda, Pirika portò una tazza anche al padre poggiandola sul piccolo tavolo accanto all'uomo.
Pirika:- Allora Ren, quanto dovrai rimanere qui?- Bevendo piano seduta al tavolo di fronte ai due ragazzi.
Horohoro:- Perché?! Dovrà stare più di un giorno?!- Tra un sorso e l'altro.
Pirika:- Chiedilo a lui.-
Horohoro:- Perché?! Dovrai stare più di un giorno?!- Voltandosi alla sua destra, dove sedeva Ren.
Ren:- Noto che la cosa ti scoccia poco- sorseggiando ad occhi chiusi ancora più lento della giovane Ainu.
Ren:- Se vuoi posso andare via subito e siamo tutti felici.-
Horohoro:- Già!- Nervoso.
Ren:- Già- ripeté scontroso aprendo gli occhi e fissandolo non dolcemente.
Pirika:- E piantatela! Non ha senso stare mezza giornata!-
Ren sbuffò:- Jun si arrabbia se torno troppo presto a casa in effetti.-
Horohoro cercò di trattenere una risata di sbeffeggiamento, Ren lo guardò di nuovo malissimo.
Ren:- Posso prendere una camera da qualche parte e starmente per conto mio a visitare l'Hokkaido.-
Horohoro:- Ti perderesti- bevendo e guardando altrove.
Ren:- Ah sì?!- Sempre nervoso.
Pirika:- Piantatela ho detto!!- Sbattè i pugni al tavolo facendo quasi cadere le tazze, Lycan si voltò.
Pirika:- Ma quale camera da qualche parte! Rimani qui! Vero papà??-
Lycan tornò a guardare dritto al suo lavoro, e di nuovo quel proverbio, chi tace acconsente.
Horohoro:- E dove dovrebbe dormire scusa?-
Pirika:- O con te o con papà- disse con un tocco di sarcasmo per l'ultimo soggetto.
Ren, subito:- Io scelgo te- all'amico che scoppiò a ridere.
Il lupo, finita la cioccolata, si alzò di scatto:- Vado a dare un ultimo tocco ai campi prima che la neve ricopra tutto! Se volete venire bene, se no fate pure quello che preferite!- Iniziò a spogliarsi per indossare qualcosa di più adatto ai lavori, i ragazzi lo seguirono con lo sguardo e poi si alzarono per raggiungerlo all'esterno.
Mentre lavorava chinato tra la terra e la neve Pirika e Ren erano in piedi vicino a lui indossando nuovamente giubottino e cappotto pregiato.
Il lupo parlò a Ren dei suoi progetti per il futuro, sia per un lavoro e alcune idee per dei cibi in scatola prodotti da loro, sia per quei campi di cavolo e i Koropokkuru. Quando parlava di questo i suoi occhi si illuminavano e guardava la sua Kororo accarezzondole un po' la testa. Non era riuscito a diventare Shaman King ma non avrebbe abbandonato il suo sogno, mai. Ascoltandolo, sul volto del ragazzo di Kishu, si stampò un sorriso amerevole e gli occhi quasi divvenero lucidi. Pirika lo notò, le sue mani si strinsero l'un l'altra sospirando piano.
Lo sciamano dei fulmini a un certo punto fermò il discorso dell'altro sciamano, diceva che in qualche modo poteva aiutarlo a finanziare questo progetto.
Horohoro:- Scherzi? Davvero? Lo faresti?- Alzando la schiena.
Ren, col viso un po' coperto da una sciarpa e le mani fredde che cercavano calore nelle tasche del cappotto:- Certo che lo farei. Siamo... amici, no?- 
Horohoro ancora un po' stupito e addolcito dal gesto:- Da come lo dici sembra farti schifo la nostra amicizia però...-
Il cinese alzò le spalle. Il giapponese sorrise gioioso mostrando quasi tutti i denti.
Horohoro poggiò le mani sulle spalle dell'amico:- Ti ringrazio! Accetto più che volentieri! Però... non sei mio amico per i soldi, chiariamo- poi ci pensò su e si corresse:- In realtà sì, che altri motivi avrei?- Ridacchiò, Ren guardò altrove scontroso, poi tolse violentemente le mani dell'amico dalle sue spalle con una mossa di Kung Fu.
Ren:- Sei sporco di terra. Questo cappotto costa più della tua casa.-
Horohoro:- Ti ignoro solo perché non voglio litigare col mio amico ricco!- Poi chinandosi di nuovo sui campi:- Perché non mi aiutate un po' piuttosto?-
Pirika alzò le spalle aiutandolo, Ren arrossì non sapendo che fare, poi prese coraggio e provò ad aiutarlo veramente.
Il cinese non era molto portato, gli Ainu lo presero un po' in giro imbarazzandolo e innervosendolo non poco; fece poco e nulla poi scontroso si allontanò, ma non troppo, rimase a guardare i due fratelli poco distante, rimase a guardare soprattutto il suo ex compagno. Doveva ammettere che almeno in una cosa era più bravo di lui, fissandolo lavorare e prendersi in giro con la sorella si rese conto ancora una volta di quanto lo trovasse carino. Arrossì ancora riprovando le stesse emozioni di quasi un anno fa. Strinse i pugni, non doveva andare così! Maledetta Jun.
Quando i due Usui gli si avvicinarono sobbalzò tornando in sé, ancora rosso nascose il viso tra la frangetta e la sciarpa.
Horohoro:- Tutto ok?- Cercò, chinandosi leggermente, il volto dell'altro che arrossì ancora di più quasi bestemmiando Hao.
Pirika ridacchiò vedendoli:- Su! E' praticamente ora di pranzo! Sei l'ospite, decidi cosa fare, pranzi a casa nostra o ci offri qualcosa fuori?-
Ren alzò lo sguardo ancora un po' imbronciato:- Sono ospite ma devo offrire io eh...-
Pirika, con lo stesso sorriso largo del fratello:- Però non sei nostro amico SOLO per i soldi!- Scherzando.
Il cinese decise di offrire pur di non dover passare un'altra ora nella stessa stanza con Lycan Usui.
Pirika decise il luogo, fondamentalmente un fastfood, ordinarono e si sedettero come a casa, la ragazza da un lato e i due sciamani dall'altro.
Aspettavano il cibo mentre la giovane Usui parlava a raffica passando da un discorso all'altro, parlò del torneo, poi dei campi, poi degli amici compagni d'avventure, parlò anche un po' di Hao, ma cambiò il discorso in fretta. I due ragazzi annuivano e basta ascoltandola appena, avevano entrambi le mani basse poggiate sui divani un po' nascoste dal tavolo, Horohoro sfiorò appena quella di Ren. Il cinese sussultò cercando di rimanere calmo per non far sospettare Pirika di nulla. Pensò come prima cosa che l'amico non l'avesse fatto apposta, ma ci vollero pochi secondi per capire che invece il gesto era voluto, ricambiò sfiorandolo lentamente a sua volta; il giapponese sorrise appena continuando ad annuire a caso alla sorella. Il cibo arrivò e le mani si staccarono per afferrare patatine e panini.
Finito il pranzo il cielo iniziava già a scurirsi, in ogni caso le nuvole coprivano il sole già da un po' e la neve continuava a cadere.
Usciti dal fastfood Ren si soffermò a guardare le montagne non troppo lontane.
- Mi hai insegnato a lavorare ai campi, insegnami un po' di snowboard- disse all'amico continuando a guardare le montagne.
L'Ainu lo guardò un po' stupito, poi:- Se vai sullo snowboard come coltivi è meglio di no se vuoi tornare intero da Jun.-
Ren:- Ah, ah- lo guardò a sua volta.
Pirika ridacchiò mettendo un braccio intorno al collo di Ren e l'altro, dopo un piccolo salto, intorno al collo del fratello:- Vi divertirete! Fratellone, prendi lo snowboard e portalo su quelle montagne! Io questa volta passo!-
Il ragazzo sbuffò sconfitto, tornarono a casa, prese la tavola mettendosela in spalla e lasciando il padre e la sorella tra i campi si incamminò verso le montagne seguito dall'amico.
La neve che cadeva non era poca.
Ren:- E' pericoloso con questo tempo?- Guardò il cielo appena, il vento e il freddo lo rendevano difficoltoso.
Horohoro:- E' pericoloso comunque per uno non esperto- gli camminava davanti sempre un po' scontroso:- Per me e Kororo è un'altra storia.-
Ren:- Certo, tu con Kororo bari- scontroso anche lui, l'Ainu lo guardò voltandosi e ridacchiando nervosamente.
Poi lo sciamano del ghiaccio guardò il cielo, lui riusciva a tenere meglio il viso verso quel tempaccio:- In verità mi spiace, con queste nuvole non si vedono le stelle. Ieri erano bellissime- sospirò:- Ci credi? Ieri, poco prima che Jun chiamasse, ti ho pensato.-
- Ah sì?- Domandò leggermente imbarazzato l'amico.
Il giapponese si voltò ancora a guardarlo, questa volta dolcemente:- Le stelle mi fanno pensare a te spesso, sai?-
- Mm. Ah... sì?- Domandò ancora questa volta notevolmente imbarazzato, tanto che l'ex compagno gli rise in faccia, lui rispose con un pugno su quella faccia.
Quando il dolore al naso passò lo sciamano più alto si fermò a fissare gli occhi dell'altro, che si agitò non poco.
Ren tirò via lo snowboard dalla spalla dell'amico:- Su! Che stiamo aspettando? Dai!-
Horohoro:- Va bene, va bene- tirò fuori la tavola dalla sacca.
La violenza delle neve per fortuna diminuì mentre il ragazzo più alto aiutava l'altro, un po' nervoso, a stare in bilico su quella tavola.
Ren:- Non toccarmi!- Urlava, e come al solito i suoi capelli cambiavano dimensione.
Horohoro:- Se non ti tocco cadi!- Mentre tenendogli le braccia da dietro la schiena lo aiutava a scivolare piano.
Ren:- Se una cosa la puoi fare tu io la posso fare certamente meglio senza bisogno del tuo aiuto!- Ancora più nervoso e imbarazzato, l'amico infastidito lo lasciò andare allora, buttandolo praticamente giù dalla discesa con tutto lo snowboard. Ren caddé di violenza contro la neve, ovviamente. Horohoro lo raggiunse scontroso ma sotto sotto soddisfatto.
Horohoro:- Come stai?- Gli chiese aiutandolo ad uscire la testa dalla neve.
Ren coi capelli praticamente bagnati e uno sguardo da "morite tutti" non rispose, si rimise in piedi sullo snowboard e lo guardò nero in viso.
Horohoro ridacchiando:- Beh? Cosa mi guardi?-
Ren:- Aiutami, coglione- di cuore, l'amico non si offese ma rise di gusto soddisfatto.
Il ragazzo di Kishu si lasciò aiutare e tutto sommato la cosa non gli dispiacque, anzi, era talmente preso dal suo ex compagno che non si accorse nemmeno che la neve aveva smesso di cadere e il cielo si stava aprendo. Passarono ad allenarsi su quella tavola circa un paio d'ore, poi stanchi si lasciarono cadere in quel soffice bianco, solo allora, alzando lo sguardo, notarono le stelle.
Ren:- Oh... il cielo- sospirò stanco in un lieve sorriso.
Horohoro seduto alla sua sinistra gli sfiorò ancora una volta la mano:- E' vero. Visto? Non è bello come a Kishu qui, ma non è male no?-
Ren lo guardò sarcastico:- Continui a dirlo tu che Kishu sia più bella.-
- Ren- improvvisamente serio guardando quelle stelle.
Ren:- Mm?- Lo guardò.
- Cosa siamo io e te?-
Il vento muoveva piano le ciocche bagnate dei loro capelli, le stelle si specchiavano negli occhi di ghiaccio del lupo.
Ren continuava a guardarlo:- Cosa vuoi che ti risponda?-
Ora ricambiò lo sguardo anche l'altro, un po' agitato:- Semplicemente con quello che pensi! Insomma... dobbiamo fare finta che non sia successo niente quasi un anno fa?-
Ora fu Ren a distogliere lo sguardo:- Non capisco di che parli- ironicamente.
- Cretino- il giapponese lo spintonò nervoso, con una violenza tale da gettarlo di nuovo nella neve.
Impassibile, come se non fosse successo niente, il cinese tornò in posizione.
Horohoro nascondendo un po' il viso tra le ginocchia:- Sei arrabbiato?-
Ren:- Per cosa? Non mi hai mica spinto di nuovo in mezzo alla neve- negando il tutto, poi sfiorò la mano dell'altro:- Pretendi che sia sempre io a fare la prima mossa?-
L'Ainu si voltò di scatto, quasi ferito nell'orgoglio:- Ma sentilo!- E rimanendo seduto tra le montagne della sua terra lo baciò.
Ren strinse la sua mano ancora più forte e, ora rilassato sotto quelle stelle, ricambiò.
  
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