Anime & Manga > Shaman King
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Autore: KurryKaira    01/07/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Fa freddo- disse come prima cosa appena le labbra si scostarono da quelle dell'Ainu.
Horohoro annuì piano cercando di alzarsi ma Ren lo tirò di nuovo giù dal colletto del giubotto baciandolo di nuovo.
Horohoro:- Ok, ma vogliamo tornare a casa o no?- Come risposta in un lieve imbarazzo.
Ren:- Non lo so...- rispose rimanendo con le labbra troppo vicine a quelle dall'altro.
Horohoro:- Hai detto che hai freddo- accettando la posizione.
Ren:- Ho freddo, ma a casa tua non saremo più soli...- ammise e l'amico sorrise timido.
Lo sciamano di ghiaccio lo strinse a sé nel tentativo di riscaldarlo.
Ren, accettando gelosamente l'abbraccio:- Non che tua sorella non mi sia simpatica... ma quanto parla...-
Il lupo ridacchiò, Ren aggiunse:- Tuo padre invece...-
Horohoro:- Non sei costretto a commentare tutto.-
Guardarono di nuovo il cielo, lo sciamano di ghiaccio poggiò la testa romanticamente su quella del compagno:- Comunque, se non vuoi dormire con mio padre, ci spetta una serata solo io e te!- Dalla sua bocca quasi uscì un cuore disegnato dall'aria fredda.
Ren lo guardò malissimo per la parte del padre, la seconda parte invece tutto sommato non sembrava dispiacergli, mosse le spalle e poi si alzò, lo stesso fece l'altro.
L'Ainu prese il suo snowboard mettendoselo in spalla e stringendo la mano al cinese imboccò la strada per tornare a casa.
Il cielo si apriva sempre di più tanto che dubitarono nella neve per il giorno dopo.
Camminavano piano in quella via completamente vuota continuando a stringersi la mano.
- Allora... quindi subito dopo di qui andrai alle Terme Funbari?-
Ren annuì scontroso maledicendo ancora sua sorella.
Horohoro:- Quindi... magari... incontri il tuo Yoh!- Strascicò la voce prendendolo in giro.
La cresta del cinese aumentò e spingendo l'amico contro la montagna:- Ancora con questa storia?!-
Horohoro riprendendosi dal dolore (quando Ren lo attaccava gli faceva veramente sempre molto male):- Sto scherzando stupido! Se lo incontri salutamelo! Cioé... saluta tutti, Ryu, Anna, Tamao, chi vedi vedi insomma...-
Ren, guardandolo serissimo:- Tu pensi davvero che io, se li vedessi, ammetterei di essere stato prima da te?-
Attimi di silenzio e il giapponese scosse la testa dandogli corda poi strinse di nuovo la sua mano ridendo un po'. Ren ricambiò la stretta guardando la neve avanti a sé, ora aveva un sorriso così dolce e sereno che quasi non sembrava lui.
Quando la strada di montagna li lasciava per dare spazio alle radure e qualche abitante i due si lasciarono di scatto le mani voltandosi l'uno dalla parte opposta dell'altro, i visi erano entrambi rossi, probabilmente non solo per il freddo.
Continuarono a percorrere la strada verso casa in estremo silenzio, mani in tasca e sguardi bassi mentre il vociferare degli abitanti del luogo era sempre poco cortese nei confronti dello straniero.
I campi erano vuoti e bui a quest'ora ma le luci dentro la casa del lupo erano accese. Pirika aprì la porta vedendoli arrivare:- In tempo per la cena! Su su, sbrigatevi ad entrare!-
Ren sospirò:- Ah già... la cena...- e fu costretto ad affrontare un'altra oretta di imbarazzo al tavolo con la famiglia Usui al completo.
Una bistecca e anche quel giorno un po' di insalata come contorno, da bere acqua o saké. Come al solito parlò per lo più la ragazzina, anche se il fratello le dava molta più corda questa volta. Lycan rimanendo sempre in estremo silenzio guardava per lo più il suo piatto, poi ogni tanto alzava lo sguardo e fissava il cinesino, poi tornava a guardare il suo piatto di carne; quando Ren si sentiva osservato e assalito da una profonda angoscia, anche lui rigorosamente in silenzio, guardava un po' Pirika un po' Horohoro quasi a chiedere aiuto.
Finito di lavare i piatti Pirika augurò a tutti e tre una buonanotte, disse a Ren di aver preparato l'occorente per lui nella camera del fratello e poi si ritirò nella sua stanza.
Appena i due ragazzi entrarono in camera chiudendosi la porta alle spalle il cuore di Ren prese una leggera velocità, rimase fermo dando le spalle alla porta mentre guardava l'amico infilarsi il pigiama e sedersi stanco sul letto. A terra c'era un materasso pronto anche per lui, preparato chiaramente da Pirika. L'Ainu si stiracchiò:- E' stata una giornata pesante per colpa tua!-
Ren:- Colpa di Jun- sorrise sarcastico e Horohoro ricambiò il sorriso dolcemente.
Ora il cinese notò un bigliettino tra le coperte del suo materasso, si avvicinò prendendolo tra le mani, c'era scritto qualcosa, lesse colorandosi di rosso pochi secondi dopo.
Horohoro:- Che c'è scritto? E' di Pirika?- Curioso ancora seduto sul suo letto.
Ren annuì nervoso sbattondeglielo in faccia.
Horohoro lesse:- Puoi rimanere quanto vuoi Ren, questo è il letto che ho preparato per te, spero lo troverai comodo, sempre se lo userai. (risatina e cuoricino disegnato)-
Il giapponese alzò lo sguardo:- Non ho capito.-
Ren gli strappò il biglietto dalle mani, cresta gigante:- Pensa che dormirò con te, ecco che cosa intende!-
Horohoro:- Ah...- si colorò anche lui di rosso innervosito da ciò che la sorella poteva aver intuito; poi, riprendendo fiato:- ...comunque, tu dove vuoi dormire?-
Ren lo spinse costringendolo a cadere lungo il letto, e ancora molto nervoso:- Chiaramente con te, che domande!- Rispose con l'intonazione di uno che voleva negarlo.
L'Ainu rise dolcemente:- Beh, allora Pirika ha ragione!-
Ren, urlando il giusto per non farsi sentire fuori dalle mura di quella camera:- E' questo che mi rende nervoso!- E a cavalcioni salì sul corpo del compagno che disteso su quel letto rideva ancora, poi lo baciò di nuovo. La luce in quella camera, quel giorno, fu l'ultima di quella casa a spegnersi.
Il giorno dopo si svegliarono quasi all'alba colpiti dai raggi del sole, niente nuvole quel giorno, non sarebbe scese altra neve.
Ren aprì gli occhi per primo ritrovandosi ancora addormentato tra il braccio e il petto del compagno che russava appena. Sollevò il viso soffermandosi a guardare quella scena, la faccia stupida dell'amico lo innervosiva ma in realtà tutto questo gli riempiva il cuore di un forte calore. Gli piaceva stargli accanto, si prendeva in giro ogni volta che diceva il contrario. Ma quella non poteva essere la realtà, lo sapeva benissimo.
Quando anche l'altro sciamano aprì gli occhi trovò il ragazzo di Kishu ancora stretto a lui ma intento a guardare il sole e gli alberi ricoperti di neve dalla finestra.
- Ren, tutto ok?- Gli chiese con voce sottile, ancora mezzo addormentato.
- Non tanto- rispose sincero l'altro e lo sciamano di ghiaccio si sollevò appena cercando si svegliarsi meglio.
Horohoro:- Qual è il problema?-
Ren:- Tutto questo, credo.-
Il giapponese sentì il cuore stringersi:- Che intendi?... C'entro io?-
Il cinese si scostò piano aggiustandosi il pigiama e i capelli:- Ascolta Horohoro...- 
Il tono della sua voce era estremamente pacato tanto che l'Ainu spalancò gli occhioni azzurri preoccupato.
Il ragazzo di Kishu continuò nel suo tono delicato senza però mai guardarlo in faccia, guardava sempre la neve divenire acqua fuori da quella finestra:- ...io ci sarò sempre per te.-
Il ragazzo alto ingoiò nervoso la saliva, i suoi occhi diventavano lucidi mentre le guance si arrossavano. Continuava a fissare il compagno mentre un leggero vento scompigliava loro i capelli.
Ren:- Ma non posso esserci così tanto. Cerca di capirmi- strinse i pugni.
Horohoro fece cenno di no con la testa, non capiva.
Ren ora si agitò leggermente e girò di scatto la testa verso di lui:- Non posso esserci troppo, ma ci sarò!- Divennero quasi lucidi anche i suoi occhi, e come le gote dell'amico anche le sue presero colore.
Ci fu qualche secondo di silenzio mentre ancora se ne stavano seduti leggermente distanti sullo stesso letto.
Horohoro con voce appena accennata:- Potresti cercare di spiegarti meglio?- Sorrise timido:- Lo sai che sono poco intelligente- e ammise sconfitto agli insulti che l'altro era solito fargli.
Ma Ren non ebbe il coraggio di rispondergli in maniera chiara, chiuse gli occhi nervoso stringendo con violenza il viso del ragazzo che amava tra le mani.
"Vorrei portarti con me!" Pensò "vorrei portarti con me per sempre!" Senza avere il coraggio di dirglielo.
"Ma non posso!..." Le sue mani ancora schiacciate contro il volto dell'amico tremarono leggermente, se non fosse l'orgoglioso e intoccabile Ren sembrava quasi che volesse piangere. Horohoro assunse un'espressione più seria e strinse i polsi dell'amico con delicata violenza. Ren sollevò lo sguardo incrociando coi suoi occhi oro quelli di ghiaccio dell'altro.
Horohoro disse solamente con estrema fermezza:- Va bene. Va bene. Ti capisco.-
Ren sorrise, mentre ancora erano in quella posizione, mani di Ren sul viso di Horohoro e le mani di quest'utlimo intorno ai polsi dell'altro:
- Non è vero. Non hai capito affatto. Vuoi solo tranquillizzarmi.-
Horohoro ricambiò il sorriso come ad ammetterlo:- Ha funzionato?-
Ren muovendo la testa:- Mpf, no- e trattenenendo a stento le lacrime, ma ostentando sicurezza e quel famoso orgoglio lo baciò di nuovo gettandolo su quel letto. Trascorsero insieme tra le lenzuola ancora un po' di quella giornata e poi, quando finalmente si rilassarono il cinese riprese il discorso di nuovo tra le braccia dell'altro:- Quello che volevo dirti...-
Horohoro sbuffò:- Ooh ancora, non posso ficcarti la lingua in bocca ogni volta per farti evitare questo discorso?- Roteò gli occhi, Ren ridacchiò ma poi tappò lui la bocca del giapponese con la mano.
Ren:- Dicevo... non so se hai presente la mia famiglia e l'importanza del mio cognome.-
Horohoro che aveva ancora la bocca tappata lo guardo come a dire "certo, vi conosco anche meglio di quanto non avrei voluto".
Ren:- Capisci dove voglio arrivare?- Tolse la mano dalla bocca dell'altro guardandolo.
Horohoro:- No! Non capisco se non sei chiaro!-
Ren si alterò, nervoso scese dal letto:- Che noia! Non mi va di essere chiaro, tutto qua! A buon intenditore- e sbattendo la porta uscì dalla camera lasciando uno scombussolato Horohoro ancora nel letto.
Si alzò dal letto anche lui poi e raggiunse il ragazzo e il resto della famiglia pronti a fare colazione.
Pirika allegra:- Beh, come hai passato la notte Ren?-
Il ragazzo sorseggiando un caffè la guardò malissimo, come se lei non sapesse di avergli lasciato un biglietto equivoco la sera prima.
Ren:- Comodamente nel MIO letto- rispose mentendo, la ragazza sogghignò, Horohoro nervoso le tirò un calcio alla gamba da sotto il tavolo, lei lo guardò arrabbiata e dolorante e si attaccò al braccio del padre per difendersi da quei due.
Lycan:- Rimarrai a lungo?- Chiese poi improvvisamente all'ospite facendo sobbalzare tutti.
Ren involontariamente arrossì pesantemente:- No, no!- Rispose subito:- Penso che andrò via oggi stesso- Horohoro lo guardò continuando a sorseggiare il suo caffè.
Lycan:- Come preferisci. Per noi non è un problema, leader dei The Ren- e si alzò dal tavolo tornando a lavoro.
Ren, Horohoro e Pirika probabilemente pensarono in contemporanea la stessa cosa "ah, bene, allora ha capito chi abbiamo ospitato".
Ren:- La... la ringrazio- quasi balbettò seguendolo con lo sguardo.
I due sciamani, finita la colazione uscirono di nuovo per andare a vedere quei campi.
- Sei arrabbiato? Per questo vuoi andare via oggi?- Chiese Horohoro mentre camminavano piano tra le foglie di quei cavoli appena innevati.
Ren:- Non sono arrabbiato con te e non vado via per questo. Devo andare via a prescindere.-
Horohoro sorrise:- Vero. Jun non ti ha ordinato anche il numero dei giorni che dovevi fermarti?-
Ren stizzito:- Jun non mi ordina niente!- Guardò altrove.
La rugiada sgocciolava piano. 
- Verrò altre volte- disse poi:- tutto sommato non si sta così male con te- lo guardò in faccia prendendolo un po' in giro, l'amico sorrise non troppo nervoso capendo il sarcasmo.
La sorella dello sciamano di ghiaccio si soffermò a seguire i loro movimenti dalla finestra della sua camera, non sentiva cosa si stessero dicendo ma li vedeva passeggiare un po' impacciati in mezzo a quei campi e, anche se un po' nervoso come sempre, suo fratello in compagnia di Ren le sembrava sereno. Sorrise allontanandosi dalla finestra e lasciandoli nella loro timida intimità.
Ren:- Penso che andrò un po' in giro per il mondo- sospirò:- anche per lavoro dico. Sai, siamo una famiglia importante- ribadì.
Horohoro:- L'ho capito!- Sentenziò nervoso:- Sei bellissimo, ricco e importante. Immagino di essere molto fortunato a starti così vicino- sputò alzando un po' la voce, forse ironicamente. Ren sorrise soddisfatto, in fondo era quello che voleva sentirsi dire da un pezzo.
Ren:- Sono caritatevole- scompigliò i capelli dell'altro come a consolarlo con estrema serietà.
Ren:- Penso che andrò in Francia- continuò il discorso parlando a sua volta di qualche suo progetto con l'amico, come lui aveva fatto il giorno prima. Chiacchierarono e camminarono lungo quei campi per un bel po', parlavano di quei progetti e di quella vita che doveva tenerli lontani e sembrava però che non volessero lasciarsi affatto, tanto che istintivamente il giapponese provò nuovamente a stringere la mano del compagno, ma sentendosi osservato la ritrasse indietro con violenza. Ren lo notò, lo guardò e assecondò il gesto; sembravano entrambi d'accordo che amarsi alla luce del sole non faceva per loro.
La sera arrivò in fretta, decisero di mangiare fuori un'ultima volta prima di lasciar partire l'ospite. Prima di uscire l'Ainu decise di farsi un bagno caldo. Ren rimase con Pirika fuori da quella casa, passeggiando nei dintorni nell'attesa raggiunsero un fiume non distante dalla casa.
Ren:- E' bello anche qui- ammise godendosi le stelle scintillare su quell'acqua candida, qualcuno non troppo distante pescava.
Pirika:- Non quanto Kishu dice mio fratello!- Sorrise chinandosi leggermente in quel fiume toccandolo con le dita, Ren ricambiò il sorriso.
- Non lasciare mio fratello solo- disse poi la ragazza del nord con estrema dolcezza, si voltò a guardare il cinese ancora piegata verso l'acqua, gli occhi di lei brillavano ancora di più di quelli del fratello.
Ren arrossì scostando la testa:- Non capisco che vuoi dire...-
L'Ainu si alzò stiracchiando leggermente le braccia e le dita bagnate:- Voglio solo dire che mi sembra felice quando ci sei tu.-
Il cuore di Ren dapprima prese a battere velocemente, poi si calmò, e nel suo solito sarcasmo guardò la ragazza:- Sei sicura? Io rendo felice Horohoro. Io? Io??-
Pirika ridacchiò:- Lo tratti male- ammise:- Ma lui lo sa che scherzi!-
Ren:- Io non scherzo affatto.-
Pirika indispettita portò le mani ai fianchi:- Lo so che è un po' stupido, e di difetti ne ha tanti, non ho bisogno di elencarteli!-
Ren fece cenno di no, conosceva molto bene i suoi difetti.
La ragazzina guardò il cielo con occhi pieni d'amore:- Ma io mi auguro che tu conosca anche tutti i suoi meravigliosi pregi.-
Allora anche lo sguardo del ragazzo si addolcì accennando un leggerissimo, quasi impercettibile, sì con la testa.
- Siete arrivati fin qui??- Lo sciamano di ghiaccio li aveva trovati.
Pirika:- Non gli avevi mostrato il fiume!-
Horohoro roteò gli occhi, indicò il fiume con entrambi i palmi delle mani aperti:- Ecco Ren, il fiume!- Continuò:- Andiamo a mangiare dai, ho una fame!- Si voltò incamminandosi.
Pirika spintonò dolcemente Ren sussurandogli:- Ti giuro, ha anche dei pregi!- Lo sciamano trattenne a stento una risata genuina, poi, camminando a passo più lento degli altri due, li seguì verso il ristorante.
Lo sciamano dei fulmini si soffermò a guardare la schiena dell'amico, alla sua destra c'era sempre la piccola Kororo.
"Credimi Pirika..." non si trattenne dal pensare col cuore stretto in una morsa "...avrei voluto cancellargli più dolore di quanto poi infine non sia riuscito a fare" guardando quel Koropokkuru che sempre innamorato gli posava sulla spalla.
E infine anche quella serata passò e Ren partì per le Terme Funbari.
Aveva promesso che sarebbe tornato da lui, infatti i due ragazzi passarono altre notti insieme sotto le stelle; non tantissime, ma ce ne furono altre prima di quel fatidico giorno. Quel giorno di 7 anni dopo l'incoronazione dello Shaman King in cui Ren li salutò fingendo di essere quel piccolo adorabile mostriciattolo dai capelli argento. 
  
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