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Autore: IroccoPerSempre    03/07/2021    0 recensioni
Al ritorno dal magazzino Rocco ha ormai un chiodo fisso...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Al ritorno dal magazzino, dove l’aveva lasciata ormai che dormiva placidamente, la sua mente correva all’impazzata, con un susseguirsi di pensieri contrastanti: il dolore di lei, il fatto che non l’aveva mai vista piangere o in generale abbassare la guardia con nessuno.
Si chiedeva perché la cosa lo turbasse tanto - in fondo era semplicemente umano che una persona, anche la più forte, avesse dei momenti di tristezza; era normale che, dato che erano amici, prima o poi sarebbe stato testimone di uno di questi momenti - quindi, perché la cosa lo turbava tanto?
In quel momento, il ricordo di poco prima lo colpì come fosse un pugno allo stomaco…
… lei aveva abbassato la testa per appoggiarla sulla sua spalla e lui aveva sentito il profumo dei suoi capelli, il profumo di lei.
Ah.
E vabbè, era un buon profumo, quindi?
… era come se quel profumo lo conoscesse da tutta una vita, era profumo di casa.
Strabuzzò gli occhi.
Quante scemenze!
Affrettò il passo - ora stava quasi correndo - e non sapeva se era per tornare a casa o piuttosto per scacciare quei pensieri assurdi.
Ma, ormai a casa, quei pensieri non lo abbandonavano, neanche mentre si lavava la faccia prima di coricarsi…
… il fatto è che non aveva bisogno di sapere che Irene, la sua amica matta, che lo faceva ridere e arrabbiare e gli insegnava le cose, era più fragile di quel che pensava; non aveva bisogno di sapere che, quando sorrideva in modo sincero, gli faceva venir voglia di abbassare lo sguardo; non aveva bisogno di sapere che anche lui, come aveva fatto lei, era stato l’unico capace di farglielo tornare quel sorriso e, men che meno, aveva bisogno di sapere che, solo con lei, lui aveva sentito il desiderio di aprirsi su suo padre.
Non aveva bisogno che tutto questo lo mettesse in confusione, gli solleticasse la coscienza nei momenti più improbabili della giornata, che lo deconcentrasse dalle sue cose, dalla sua bicicletta e… soprattutto dal fatto che lei aveva detto che erano solo amici.
Appoggiò la testa sul cuscino tenendo gli occhi ben serrati, a voler distogliere la mente.
Niente da fare, il sonno lo colse col pensiero di lei e quella notte la sognò…
… era come una successione di scene che la ritraevano nei momenti più disparati di una giornata qualsiasi; in alcune scherzava con le amiche, in altre parlava animatamente come soleva fare lei e in un’altra … sorrideva come aveva sorriso a lui quella sera, con quegli occhi carichi di tenerezza; Rocco sapeva per certo che non era sola, la mano di un uomo si allungò per accarezzarle il volto. Lei inclinò la testa, chiudendo gli occhi, beandosi di quel contatto. Nel sogno Rocco era certo che quella mano fosse sua, doveva esserlo, Irene non aveva mai sorriso così a nessun altro…. ma ben presto girò la vista e scorse il viso di un uomo sconosciuto. Non avrebbe saputo descriverne le fattezze e figuriamoci se gli importava prendersi la briga di farlo. Sapeva solo che NON ERA LUI.
Serrò la mascella d’istinto e un attimo dopo, spaesato e incerto se fosse ancora un sogno o la realtà, si ritrovò seduto sul letto, col sudore che gli imperlava la fronte.
Doveva aver svegliato Salvo perché il cugino si lamentò del trambusto. Rocco si scusò dicendogli di tornare a dormire.
Ecco, ci mancava pure che Salvo si accorgesse che parlava nel sonno, magari nominando qualcuno in particolare.
La cosa lo rese ancora più nervoso e si strinse la canottiera tra le mani, all’altezza del petto.
Quella fu la prima sera in cui si trovò ad essere geloso di Irene Cipriani. 
 
   
 
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