…. era una delle consuete conversazioni che intrattenevano nell’ora di pausa in magazzino.
Le mani di lui cingevano i fianchi di lei, mentre quelle di lei erano fisse sul suo petto, forse per un bisogno inconscio di protezione
- non riuscivano a stare vicini senza stabilire un contatto, fosse anche minimo -
“Dai, facciamo così allora” concluse lei, “hai capito?”
E lui roteò gli occhi, fintamente infastidito, “SÌ, ho capito!”
“Bene, allora adesso baciami che devo risalire in galleria!” sorrise Irene con il mento proteso verso di lui.
“Ma ti pare che ti devo dare i baci a comando?” si lamentò Rocco gesticolando tra di loro, ma si stava trattenendo dal ridere.
“Non sarebbe la prima volta” fece lei disinvoltamente.
“Tu, tanto normale, non sei...” continuò Rocco a prenderla in giro mentre le puntava un dito contro.
“Anche questa una gran bella scoperta...” disse Irene senza scomporsi e, con un guizzo degli occhi, lo fece ridere.
Rocco scosse la testa e prese dolcemente il viso di Irene tra le sue mani per guardarla bene negli occhi.
“Vai.” Bacio. “Matta.” Bacio.
Ma i baci non furono solo due... era sempre difficile staccarsi, anche se sapevano per certo che si sarebbero rivisti a fine turno.
“Basta” Bacio. Si impose lei mentre Rocco rincorreva ancora la sua bocca.
“Hai la faccia tutta rossa!” le gridò Rocco per provocarla quando finalmente si erano allontanati.
Irene lo fulminò con lo sguardo e si affrettò a portarsi le mani al viso. Sorrise.
Aveva ragione lui, il viso le andava a fuoco.
“Anche tu!” si vendicò facendogli una smorfia.
E si salutarono ridendo ancora, già contando le ore che li separavano dalla sera.