Leggiadra ebrezza,
rimembra tristezza.
Si odono le onde,
lontano tra le fronde.
Alberi lucenti,
immersi nei dilemmi.
Un mare quieto,
nell'animo teso.
La tormenta č vicina,
il coas a mattina.
Guarisce l'invisibile,
allieva il visibile,
inquieta l'orribile,
plasma il possibile.
Il mare č nei cuori,
nella follia rigogliosi fiori.
amano,
e non chiedono,
distruggono,
e non vedono,
parlano,
e non sentono,
giudicano,
e non credono.
Il vento odora di passato,
e quell'albero lugubre indica chi sei stato.
Stanco e annerito,
nei rami un vecchio dito.
L'illusione di un mito,
la certezza nell'infinito.
Un grido,
perso nel lido.
In un sogno,
sprofondo,
disperso senza ritorno,
nell'inquieto animo un nuovo giorno.
Odo voci contorte,
parole capovolte,
emissari di morte,
nel sogno la notte.