E niente, trovo che Akaashilove geloso
debba essere una visione troppo bella *ç*
e a suo modo comunque celestiale.
E Bokuto apprezza.
Oh, sicuro apprezza!

Enjoy

Gioca per te, non contro di te

Ok, Akaashi geloso era qualcosa di a dir poco meraviglioso.
Ma che sapeva diventare anche tremendamente spaventoso.

- Dov’è Bokuto-san? - chiese educatamente Akaashi nel momento in cui, dopo essersi fatto la doccia alla fine degli allenamenti, era rientrato nello spogliatoio e aveva trovato solamente Akinori e Yamato intenti a finir di sistemare le proprie cose.
- È nel campo esterno con la squadra di basket. - la buttò lì Sarukui, con un piccolo cipiglio divertito.
- Con la squadra di basket? - mormorò Keiji, inarcando un sopracciglio perplesso, massaggiandosi i polsi.
- Sì, i ragazzi l’hanno sfidato ad una sorta di one-one e tu sai com’è il nostro capitano, no? Figurarsi se si tira indietro di fronte a queste sfide, è un allocco che ci casca puntualmente. - rise Konoha, seduto su di una delle panche mentre si sfilava le ginocchiere.

Ok, quando non se l’era trovato appiccato addosso, come al solito, quando era entrato nelle docce, Keiji si era indubbiamente insospettito.
Si era meravigliato, quindi, ma pensò che forse era stato trattenuto dal coach per definire le ultime cose per la partenza, fissata per il giorno dopo, al consueto training estivo. Ma da questo a pensare che il suo ragazzo si fosse fatto infinocchiare da quelli della squadra di basket – con i quali, da sempre, c’era una sorta di amorevole faida – ne passava di acqua sotto ai ponti.

Sospirando sconsolato, e lasciando il suo borsone ancora in spogliatoio, si recò quindi nel campo di basket esterno. Ed eccolo lì! La sua figura, la sua presenza scenica spiccava tra le altre e per un po’ Keiji si divertì a guardarlo giocare. Com’era successo fin da subito aveva ammirato, ero rimasto ammaliato, dalla sua potenza, dai suoi movimenti che gli permettevano di smarcarsi agilmente dagli avversari, aveva osservato la genialità istintiva con la quale conduceva il gioco e il suo corpo quasi avesse giocato a basket da sempre e – con il suo occhio attento – si era immediatamente accorto di come anche gli altri stessero notando ed apprezzando queste qualità e, con suo enorme disappunto, aveva sentito una sgradevole fiammella cominciare ad agitarsi dentro.
“Ahi - ahi!” biascicò la sua parte razionale cercando di spegnere quella fiammella, ma quel noioso tarlo che porta il nome di gelosia esplose incontrollabile nel momento in cui Bokuto, per non cadere rovinosamente addosso al suo sfidante che lo stava marcando sperando in un rimbalzo, era sceso a terra dopo uno slam dunk appoggiando malamente il piede destro e, con una smorfia, si era seduto tendendosi la caviglia e tutti gli furono intorno.
Keiji dovette trattenere il respiro per placcare l’irritazione che gli stava incredibilmente montando dentro quando vide il capitano della squadra di basket inginocchiarsi di fronte al suo compagno per controllare l’entità del danno, ma quando vide come questo indugiasse troppo a lungo con le mani appoggiate sulla caviglia di Koutarou, le sue gambe si mossero da sole e – in un attimo – si ritrovò in mezzo al campo.
- Bokuto-san! –
- ‘kaashi? – rispose l’altro sollevando lo sguardo e restando sbigottito più per il fatto di trovarselo là, dai bagliori che mandavano i suoi occhi.
- Andiamo a casa. Dobbiamo finir di preparare le ultime cose per domani. Ti porto a far dare un’occhiata alla caviglia nell’infermeria della scuola. – disse con tono fintamente atono che non ammetteva repliche e con uno sguardo che Bokuto non aveva memoria di avergli visto mai mentre gli tendeva la mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Non sarà mica che… sia geloso? Naaah, non è possibile!” si stava interrogando il capitano Fukurodani perplesso, ma quando Keiji incenerì con lo sguardo il playmaker reo di aver consegnato la giacca della tuta al legittimo proprietario, Koutarou capì di aver colto nel segno e un sorrisetto compiaciuto gli increspò le labbra a quella gradevole novità e proprio non gli riuscì di scrollarselo dalla bocca, neanche quando – abbandonato il campo – Akaashi lo stava accompagnando verso l’entrata degli spogliatoi passando per il piccolo boschetto.
- Togliti quel sorriso compiaciuto dalla faccia! – lo beccò l’alzatore cercando di usare un tono non infastidito o per lo meno neutrale. Non gli piaceva provare un sentimento così meschino e infimo come la gelosia ma davvero non ci aveva visto più. Non era da lui, lo sapeva benissimo, ma quando le cose riguardavano Koutarou – il SUO Kou! - aveva dovuto iniziare a fare i conti con alcune parti del suo carattere mai fino ad allora sperimentate.
- Perché ‘kaashi? È a dir poco meraviglioso sapere che sei geloso. Non puoi immaginare quanto questo mi renda felic… - Bokuto provò ad iniziare a spiegarsi, ed era così genuinamente felice da questa piacevole novità, ma non fece a tempo a finir di parlare perché Keiji l’aveva bloccato per un polso e, fattolo voltare verso di lui di colpo, lo prese per il bavero della maglia con entrambe le mani, attirandolo a sé.
- ‘kaashi… - sussurrò Koutarou sbigottito da quell’inaspettata irruenza.
E rimase nuovamente piacevolmente spiazzato quando Keiji azzerò la distanza tra i loro volti e si avventò sulla sua bocca mordicchiandone il labbro inferiore e facendogli sfuggire un gemito smorzato che procurò un mezzo sorriso di pura soddisfazione da parte dell’alzatore. La quale cosa fece reagire Bokuto che, senza staccarsi dal bacio, lo fece indietreggiare fino a costringerlo ad appoggiarsi al tronco di un albero dietro di lui. Keiji, per tutta risposta, fece aderire maggiormente il suo corpo a quello dell’altro, strofinandogli contro il bacino la sua crescente eccitazione cosa che fece sfuggire un gemito poco sommesso all’altro.
E con quella cosa, Keiji non aveva dovuto fare i conti. Oltre che essere innamorato di lui, Bokuto lo aveva anche sempre attirato fisicamente – comprensibilmente – e il suo corpo si era sempre mosso d'istinto nei loro momenti di intimità e non se n’era mai vergognato. Con questa cosa ci aveva dovuto far i conti Koutaoru però, perché le prime volte in cui – mesi prima, quando si erano messi insieme – avevano iniziato ad approcciarsi tra di loro fisicamente parlando, si era trovato un po' spiazzato perché mai si sarebbe aspettato che Akaashi fosse così scatenato. E insaziabile.*
- Wow Keiji! Dovrei farti ingelosire più spesso se questa è la tua reazione. – se ne uscì alla fine canzonandolo amorevolmente quando il bacio finì, accarezzandogli dolcemente una guancia con il dorso della mano.
- Non ci provare nemmeno! Non scherzare su queste cose. – lo riprese Keiji sorridendo a sua volta, ritornato calmo e pacifico come al suo solito e mandandolo a farsi la doccia, nello spogliatoio ormai deserto, valutando per un secondo di seguirlo, ma poi propendendo – visto che avrebbe dormito a casa di Koutarou, come molto spesso accadeva ultimamente - per rimandare il tutto alla sera. Forse…
Forse avrebbe potuto in qualche modo vendicarsi e farlo penare per ottenere ciò che voleva.
E sulle sue labbra si dipinse un lieve sorrisetto mefistofelico. Che fece in qualche modo rabbrividire Koutarou sotto la doccia anche senza vederlo.

FINE

Nuntio vobis: ho finalmente iniziato a scrivere il nuovo capitolo della long BokuAka evvivaevvva. Solo che sarò via un paio di giorni, quindi mi dovrò stoppare nuovamente, a parte buttar giù qualche parte nel mio fido quadernino degli appunti, ma voi abbiate fede che presto-prestino vedrà la luce.

Ah, questa os? Beh, come ben sapete ogni tanto e nei momenti più disparati ho le visioni mistiche^//^
 
 

*so di averlo già detto, ma io ho troppo headcanon che Akaashilove
sia uno scatenato e completamente disinibito tra le lenzuola