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Autore: ladypink88    06/07/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Quel pomeriggio Silvia rientrò a lavoro con un nodo in gola. La spensieratezza che aveva pervaso la sua mattinata si era dissolto con la telefonata di Serena .

Provava sentimenti contrastanti e sentiva il bisogno di fare ordine, ma da lì a poco avrebbe dovuto ricominciare a lavorare per le sessioni del pomeriggio, e cercò di ricomporsi.

Il tempo era trascorso in un baleno e non era neanche riuscita a pranzare. Tuttavia mentre rientrava decise che si sarebbe comunque concessa un caffè: si fermò al bar vicino agli studi e chiese il solito al barista che ormai la conosceva da tempo.
Questi gli servì il suo caffè macchiato in tazza calda accompagnato da un sorriso complice. La donna prestò poca attenzione al ragazzo, trangugiò la bevanda calda in un sorso solo e se ne andò lasciando le monete sul banco.
Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che il suo cellulare aveva vibrato più volte nell’ultima mezzora.
 
***
Serena aveva decisamente bisogno di fare mente locale.

Negli ultimi giorni erano successe tante troppe cose e lei era stata letteralmente travolta dagli eventi : prima il week end con Laura, poi la serata con suo padre, infine il malore della sua amica.
Camminava verso le vie del centro senza una meta precisa quando diede un’occhiata all’orologio : erano le 18.15 e da lì a poco avrebbe dovuto vedersi con suo padre.
Si ricordò giusto in quella che si era presa l’incarico di ordinare il sushi per cena e lei era ancora in alto mare : stava girando senza meta e la sua mente divagava ancora più di lei!

Si guardò attorno con fare sperduto :
Accipicchia Sere! Riprendi in mano la situazione, più tardi ci penserai a fare il punto della situazione…”

Neanche fosse una turista nella sua città prese in mano il suo cellulare e vide che aveva ricevuto diverse chiamate e messaggi nel pomeriggio : decise che non era il momento adatto per verificare chi l’avesse cercata.
Velocemente compose il numero del suo ristorante giapponese di fiducia e in breve partì la chiamata :
“ Buonasera, Listorante  Osaka!”  rispose una voce orientale dal tono estremamente professionale.
“ Buonasera, sono la signorina Ghezzi. Vorrei fare un’ordinazione per stasera..” sussurrò Serena
“ Buonasela signolina Ghezzi ci dica! “
“ Ehm… vorrei il solito, ma questa volta per due persone!”
Dall’altro capo della chiamata ci fu un momento di esitazione:
“ Sì signolina, pelò stasela molte lichieste, possiamo consegnale non plima 20.30-21.00, va bene?”
“ Va bene, cercate di fare il prima possibile !” esclamò la ragazza con tono educato. E riattaccò.

Fra sé e sé fu grata all’estrema efficienza del ristorante Osaka : era molto più semplice fare riferimento al “solito” piuttosto che doversi mettere a pensare ai piatti e relativi ingredienti, soprattutto se i nomi, nella fatti specie giapponesi, non erano tra i più semplici da ricordare.
La biondina fece un sospiro di sollievo. La cosa più importante, ossia la cena , era garantita. Sentiva un nodo alla gola e la gola piuttosto arsa : decise che si sarebbe seduta un attimo al bar a prendere qualcosa di fresco.Prese posto in un posticino a poche centinaia di metri da dove si trovava, e ordinò un succo di arancia fresco senza stare a pensarci troppo.
E fu proprio in quella che si rilassò un attimo: si guardò attorno e rimase meravigliata da quanto potesse essere piacevole il quartiere di Brera a quell’ora del tardo pomeriggio.

Il cielo iniziava ad abbandonare l’azzurro terso  e tendeva a scurirsi, facendosi gentilmente tessere da delle sfumature gialle e rosacee che facevano intuire che da lì a poco sarebbe giunto il tramonto.
Le persone correvano da una parte all’altra uscendo da lavoro o da lezione tutti diretti alle loro case, o  a far le ultime commissioni della giornata prima di rientrare per cena.
Di fronte a lei si ergeva la costruzione esterna dell’Accademia delle Belle Arti : una costruzione “senzatempo”, imponente ed elegante allo stesso tempo.
Serena aveva sempre amato l’arte, e ogni qualvolta la sua mente pensava a questa sua passione, non poteva fare a meno di chiedersi se studiare economia fosse stata la scelta azzeccata.
Sospirò nuovamente, alzò gli occhi verso il cameriere che le portò la sua spremuta proprio in quella e non potè fare a meno di compiacersi per l’accuratezza della presentazione : quel bicchiere slanciato e capiente accompagnato da quella cannuccia colorata non poteva che mettere allegria.
La biondina aveva sempre avuto un accentuato senso estetico che non l’abbandonava mai : dimostrava di apprezzare l’arte ed il senso del bello ogni qualvolta poteva, era un qualcosa che faceva parte di lei e di cui non poteva fare a meno.
Sapeva bene che a qualcuno questa sua caratteristica poteva apparire esagerata,ma in fondo era un qualcosa che la faceva stare bene.

“ Forse dovrei solo iniziare a incanalare in modo più produttivo le mie caratteristiche”
Pensò tra sé e sé la ragazza.
Questo pensiero la fece sorridere. Era la prima volta che un concetto del genere faceva capolino nella sua mente.
Poteva sembrare banale, ma istintivamente, Serena pensò che fosse di primordiale importanza. Tuttavia accantonò per un attimo quel pensiero, prese in mano il cellulare e si accorse che suo padre le aveva mandato un messaggio.

“ Tesoro mi devi scusare ma arriverò a casa per le 20.30. Spero non sia un problema per il nostro sushi di stasera. Un bacio, papà”
Normalmente Serena si sarebbe seccata non poco di fronte ad una cosa simile, ma non oggi, dal momento che Lorenzo non era certo l’unico ad essere in ritardo.
Mai ritardo fu più fortuito caro papà” sorrise tra i baffi la biondina.
Non ti preoccupare papà, vorrà dire che ti farai perdonare!” rispose la ragazza , ovviamente omettendo il fatto di essere anche lei in ritardo.

Finì con un ultimo sorso la sua spremuta, e dopo aver lasciato una banconota sul tavolo se ne andò.
Non fece però in tempo ad avviarsi verso la metropolitana che una voce allegra la fermò :
“ Buonasera biondina! Vedo che hai iniziato anche tu a frequentare bar plebei!” la salutò scherzando.
“ Ma come diamine si permette questo sfacciato di prendersi queste confidenze!” pensò infastidita.
Ma la sua espressione di disappunto sparì non riconobbe chi aveva pronunciato quelle parole.

***
   
 
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