Anime & Manga > Shaman King
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Autore: KurryKaira    08/07/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'uomo, che ora sanguinava dalle labbra, si alzò un po' intontito e poi sia lui che i suoi due amici si scagliarono contro l'Ainu. Horohoro, intelligentemente, li ignorò evitando i loro pugni e trascinando Diana con sé. A difenderli entrambi ci pensarono Yoh e Ren.
La rissa non durò nulla, per i due sciamani fermarli fu un gioco da ragazzi. Yoh era più arrabbiato di Ren, ma in realtà fu proprio lui a evitare altro spargimento di sangue, perché Ren voleva solo prenderli tutti a pugni. L'Asakura, dopo una bella ramanzina, accompagnò i tre ubriachi fuori dal locale, mentre lo faceva si voltò verso il suo amico dell'Hokkaido che seduto in un angolo del ristorante consolava la bella straniera, gli sorrise facendo lui cenno che era tutto ok, il ragazzo sorridendo ricambiò il gesto.
Diana, che singhiozzava tra le braccia del ragazzo ancora spaventata:- Oggi è il tuo unico giorno... sigh, ma a titolo informativo... sigh, non dovresti alzare le mani ai clienti, anche quando sono così... sigh- ridacchiò cercando di fermare le lacrime.
Horohoro con voce serena:- Scusa. Non lo faccio più, promesso!-
Prese con delicatezza il polso di lei tra le mani:- E' che mi hanno fatto salire una rabbia!... Ti hanno fatto molto male?-
La ragazza fece teneramente cenno di no e lui si tranquillizzò.
Intanto si erano avvicinati a loro anche Ren, e suo figlio con lui, Anna e Hana, rimasero in silenzio, anche perché Horohoro era in grado di consolarla da solo.
- Ti sei fatto sangue, sai?- L'Itako allo sciamano che le era accanto.
Ren:- Eh? Dove?-
Anna:- La mano, stai anche macchiando il vestitino di tuo figlio.-
Ren notò:- Dannazione!-
La donna rubò un tovagliolo da un tavolo (con dei clienti seduti tra l'altro) e glielo porse:- Così la prossima volta stai più attento a non frantumare un bicchiere tra le mani.-
Ren:- Non l'ho mica fatto apposta- si tamponò il sangue lanciando un'altra occhiata ai due giovani nell'angolino.
Anna:- Sei così nervoso per quei due che ne romperesti anche un altro. Forse è meglio levarti quel bambino dalle mani- più o meno sarcastica.
Ren la guardò nervoso senza avere voglia di litigare, sbuffò e uscì dal locale.
Horohoro lo notò.
Diana:- Tutto ok?-
Horohoro:- Sì, sì. E' solo Ren, mi sembrava nervoso, ma non è una novità- rise di gusto alzandosi e aiutando la ragazza a fare lo stesso.
Diana sorrise asciugando l'ultima lacrima:- Grazie di tutto! Ora però dobbiamo tornare a lavoro, sai?-
Videro delle sirene avvicinarsi all'ingresso.
Horohoro annuì:- E' arrivata la polizia, possiamo stare tranquilli. Ehi aspetta, ho in parte partecipato alla rissa non mi faranno problemi?- Preoccupato.
Diana portò l'indice alla labbra:- Shh. Io farò finta di non aver visto aggressioni da parte tua!- E ridendo lo trascinò con sé verso il bancone.
Il ragazzo del nord si voltò un'ultima volta verso l'ingresso, Ren parlava con Yoh, aveva un tovagliolo sporco di sangue tra le mani e anche se all'amico si mostrava sorridente sembrava ancora molto nervoso. Per un attimo Ren ricambiò lo sguardo dell'Ainu con degli occhi taglienti che ancora una volta lo lasciarono folgorato. Il giapponese ingoiò quasi spaventato e poi si rimboccò le maniche pronto a fare il suo lavoro.
Yoh:- Sei nervoso?- Chiese all'amico mentre era poggiato al muro esterno di quel locale. La polizia intanto faceva salire in macchina i tre delinquenti.
Ren:- Tsz. Dovresti esserlo anche tu, abbiamo appena partecipato a una rissa- accarezzava piano la testa del bambino con lo sguardo fisso in avanti.
Yoh rise:- Non sono nervoso!-
Ren:- Non saresti tu se lo fossi- ora lo guardò sorridendo un po' forzato ma con estrema sincerità.
Anna e Hana li raggiunsero.
Anna:- Non è nervoso per la rissa. Andiamo Yoh, questa uscita mi è bastata!-
Ren si innervosì ancora di più, le punte sui suoi capelli si alzarono leggermente ma ancora una volta, davanti a quella donna, rimase in silenzio.
Yoh:- Ok! Comandi tu- ridacchiò e strinse la mano al figlio contrariato, poi a Ren:- Torni con noi alle Terme o vuoi rimanere con Horohoro?-
Anna:- Già, che vuoi fare?- Cinica, Ren la guardò malissimo.
Ren:- Vengo con voi, grazie- rispose arrabbiato:- Ma prima devo fare una cosa- porse il bambino a Yoh ed entrò un attimo nel ristorante.
Il lavoro nel frattempo era diminuito e dietro il banco i dipendenti per lo più chiacchieravano.
- Ehi.-
Lo sciamano di ghiaccio si voltò riconoscendo la voce.
Horohoro:- Che c'è? Hai uno sguardo veramente truce, più del solito intendo.-
Ren:- Vieni un attimo qui.-
Diana li guardava incuriosita.
L'Ainu un po' spaventato lo raggiunse. Ren prese di nuovo le spalle di lui tra le mani, i volti erano vicini, il lupo arrossì appena. Poi Ren radrizzò lui la schiena tutto d'un tratto.
Ren:- Noi stiamo tornando alle Terme. Ricordati di stare dritto con la schiena, non ci sarò io per sempre a ricordartelo.-
Horohoro:- Puoi anche semplicemente dirmelo, non hai bisogno di uccidermi ogni volta!- Dolorante.
Ren:- Vado. Ciao eh.-
Horohoro:- Ciao- sempre nervosi, poi, forse ironicamente aggiunse alzando un po' la voce mentre l'altro andava via:- Eppure avevi detto che ci saresti stato sempre per me!-
Ren si bloccò, strinse il pugno ferito e Horohoro ricordò.
Horohoro:- Ah già, che ti sei fatto lì?-
Ren:- Senti tu!- Si rivoltò verso di lui nervoso:- Solo oggi ti ho comprato un abito costoso, sistemato il tuo aspetto e la tua schiena e salvato da una rissa! Direi che ci sono stato abbastanza, non credi?!- Non era ben chiaro se fosse ironico anche lui.
Diana che li ascoltava quasi seduta sul bancone:- Sempre che non cominci un'altra rissa proprio tu- ridacchiando nervosa.
Horohoro:- Innanzitutto per la rissa non avevo certo bisogno di te, e per lo più ha fatto tutto Yoh e se non fosse che ti andrebbe largo, nanetto, questo vestito te lo potresti pure tenere per quel che mi riguarda!-
Ren si trattenne, per il bene di Diana e del ristorante, dallo sputargli in un occhio; si limitò a strattonargli la maglietta avvicinando di nuovo il volto a quello dell'altro:- Per quel che riguarda me, una cosa che è stata indossata da te andrebbe bruciata all'istante. Magari con te dentro. Buona serata- si rivoltò per proseguire verso l'uscita:- E sì!- Quasi urlò:- Nonostante tutto quella frase è ancora valida, vedi di non farmi cambiare idea!- Una volta uscito trascinò, senza alcuna ragione, uno stranito Yoh via da lì tirandolo per la maglia.
Horohoro si gustò la scena fino a quando non scoppiò sul suo viso un sorriso sincero e quasi commosso.
Diana:- Siete strani voi due, sai?- Ancora poggiata su quel bancone in una posa involontariamente sensuale.
Horohoro ridacchiò:- Lo so. Scusa se abbiamo di nuovo dato spettacolo!-
In effetti tutto il locale aveva assistito alla scena, ma più che arrabbiati i clienti erano per lo più divertiti.
Diana:- Sai?- Ammise poi la ragazza allo sciamano:- Pensavo stesse per baciarti, tutte e due le volte che si è avvicinato a te!-
Horohoro non riuscì a non colorarsi di rosso, non rispose subito a quella che era quasi una provocazione perché doveva ammettere che sotto sotto lo aveva pensato, e in fondo sperato, anche lui.
Ci rifletté, aveva sperato che lo baciasse, lì, davanti a tutti. Sentì che forse non avrebbe provato nessun imbarazzo, sentì la voglia di non nascoderlo più. Era stupido in effetti litigare e sbraitare parole cattive davanti a tutti senza vergogna e poi nascondersi per un bacio. Come se fosse l'amore a dover essere nascosto e non l'odio. Sorrise pensando a quanta ipocrisia c'era in Ren per questo, lui che voleva diventare Shaman King per cancellare l'odio dal mondo.
Horohoro:- Che sciocchezza- si limitò però a dire, nascondendosi ancora una volta:- Perché un uomo con un figlio dovrebbe volermi baciare?-
Diana alzò le spalle ridacchiando. Stava per passare la mezzanotte quando i ragazzi rientrarono alle Terme. La notte era sempre più scura e le luci accese di quella villa li facevano sentire già meno stanchi.
Anna si ritirò in camera, Tamao ancora una volta andò con lei portando con sé i due bambini ormai già addormentati.
Yoh, Ryu e Ren rimasero ancora un po' a chiacchierare in cucina davanti a qualche biscotto, intanto le tre ragazze dei fiori ripulivano la stanza.

Ryu:- Allora, Horohoro come se l'è cavata?-
Yoh:- E' bravo! Anna potrebbe chiedergli di lavorare qui! Ahahah!-
Ryu sorrise:- Ne ero sicuro! Il ragazzo non delude mai!-
Ren:- Bah- unico, secco, commento di Ren che fece ancora una volta ridere di gusto Yoh.
Ryu cambiò discorso mettendosi a sciacquare sotto l'acqua qualche piatto rimasto:- Mi sorprende vederti ancora sveglio caro Yoh. Non hai sonno?-
Yoh:- Certo che ho sonno! Che domanda stupida!- Sbadigliò ridendo di sé stesso.
Ryu:- E vai a dormire su! Se Ren non ha sonno gli faccio compagnia io!-
Ren:- Ho un po' di sonno anche io, ma sono sicuro che per ora non riuscirei a dormire- poggiò la testa sul pugno chiuso.
Yoh prese al volo la proposta:- Allora vado a nanna! Ren, chiaramente puoi rimanere qui tutte le notti che vuoi!-
Ren:- Pagando- sottolineò Ren facendo notare che non era una proposta così amichevole.
Yoh piagnucolò:- Fosse per me gratis, ma sai com'è mia moglie!- E andò a nanna mentre Ryu e Ren rimasero ancora un po' di tempo insieme.
Il ristorante chiuse, andarono via gli ultimi clienti e poi a poco a poco anche i dipendenti e i proprietari. Rimasero poggiati alla saracinesca abbassata solo lo sciamano e la sua amica. Le strade erano quasi vuote e le insegne spente, li illuminava solo la luce dei lampioni.
Diana:- Grazie di tutto, ci hai salvato la serata!-
Horohoro:- Figurati, è stato un piacere! E la paga non è male!-
Diana:- Quei soldi dovresti ridarli a Ren per averti comprato questo bel vestito!-
Horohoro:- Se c'è una cosa che io non ridarò mai indietro a Ren quelli sono i soldi- spudoratamente sincero, Diana scoppiò a ridere.
Diana:- Ho una cotta per un pessimo ragazzo- disse ancora ridacchiando nascondendo un sorriso timido dietro la mano.
Ancora una volta lo sciamano la guardò con sguardo ebete prendendo per l'ennesima volta colore.
Diana lo strattonò imbarazzata:- Perché quella faccia? Che mi piaci lo sai da sette anni!-
Horohoro distogliendo lo sguardo:- Spero non sia stato nei tuoi pensieri tutto questo tempo.-
Diana:- Tranquillo- sempre sorridente:- Non sei così speciale!-
Horohoro:- Ma grazie!-
Diana:- Ahahah! Scherzi a parte, voi tre siete stati nel mio cuore sempre. Avete fatto una cosa bellissima per me. A proposito, come sta Chocolove?-
Horohoro:- Sono stato con lui proprio ieri! Sta bene!- "Se non fosse per la prigione" evitò di dirle.
Lo sguardo di Diana si rattristì ma la curva della bocca era sempre insù:- Mi piacerebbe anche chiederti come sta Sarah... ma non credo che tu lo sappia, vero?-
Purtroppo Diana non era in grado di vedere il fantasma della sorella. Horohoro fece lei cenno di no:
- Mi dispiace, non è con te in questo momento. Ma chissà, forse è rimasta con tuo padre, non credi? E sono sicuro che stia benissimo!- Le sorrise sincero e lei se ne convinse.
Diana sollevò la sua schiena da quella porta:- E' tardi, credo proprio che sia ora di lasciarti andare!-
Horohoro:- Io non sono stanco!- Rispose prontamente radrizzando la schiena (senza l'aiuto di Ren):- Però forse lo sei tu! Non voglio trattenerti, vai pure!-
Diana, che non era alta, saltellò per prendere il viso del ragazzo tra le mani:- E' meglio per entrambi separarci, sì! Domani tu dovrai tornare a casa, lontano da me purtroppo!-
Ogni parola che usciva dalle labbra della ragazza faceva sciogliere il ghiaccio di quello sciamano sempre un po' di più, ma soprattutto innervosiva la piccola Kororo sempre un po' di più.
Diana:- E poi non voglio prendermi in giro ancora!-
Horohoro:- A cosa ti riferisci?-
Diana gli sorrise ancora una volta allontanandosi piano con qualche passo indietro:- Li vedo sai?-
Horohoro:- Cosa?-
Diana:- I tuoi occhi innamorati!-
L'Ainu non capiva.
Diana:- Smettila di fare il finto tonto! Mi sembravi innamorato sette anni fa e mi sembri innamorato ancora! E' bello che tu sia così fedele a questo sentimento!-
Il ragazzo un po' imbarazzato dal discorso cercò gli occhi del koropokkuru sotto quella luce fioca dei lampioni.
Come sempre, quando si parlava d'amore, pensò subito a lei, alla giovane Tamiko Kurobe e anche se ancora imbronciata lei era sempre lì, accanto a lui. Sorrise guardando quello che per Diana era il vuoto.
Diana:- A chi sorridi? C'è qualche fantasma?- Pensò curiosa e un po' spaventata.
Horohoro la tranquillizzò:- Non proprio un fantasma ma sì, c'è qualcuno che per me è molto importante!-
Diana:- Ma guarda un po'. Anche adesso hai quelli stessi occhi!-
Il ragazzo la guardò stranito.
Diana ridacchiò:- Non so chi ci sia adesso accanto a te, ma spero tu abbia capito che io prima mi riferivo a Ren!-
Lui non ebbe la reazione che avrebbe pensato di avere. Pensava che a una frase del genere si sarebbe arrabbiato, o almeno imbarazzato, e forse in passato sarebbe stato veramente così. Invece rimase in silenzio a prendersi in faccia quel leggero vento.
Diana:- Bene, non lo neghi!- Sorrise di gusto, e ancora una volta quel proverbio gli risuonò nella testa.
Si accorse solo adesso che si sentiva pronto a urlarlo al mondo, e urlarlo a lei, Kororo. La guardò ancora mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime; non ebbe il coraggio di aggiungere altro, semplicemente guardò quel koropokkuru.
- Io ci sarò sempre per te- infine dalle labbra gli uscirono solo queste parole, le stesse che Ren in passato gli aveva detto, lui le dedicò a lei, alla sua Damuko.
Salutò Diana poi, con un delicato bacio sulla guancia, e corse verso le Terme sperando che lo sciamano che era solito fulminarlo fosse ancora sveglio.
  
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