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Autore: KurryKaira    08/07/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correva in mezzo a quelle strade ormai vuote, più ci si allontanava dal centro e più le stelle erano vivide.
Maledette stelle che accompagnavano questa loro storia ormai da sette anni. Il vento soffiava sempre più forte ma non faceva freddo.
Il silenzio vicino quella villa che il lupo cercava di raggiungere era tagliato unicamente dalle foglie secche mosse dal vento e il fiato che lui stesso perdeva.
Correva e non sapeva bene neanche lui perché.
"Perché un uomo con un figlio dovrebbe volermi baciare?" Ripensò cercando di convincersi che doveva abituarsi all'idea che era tutto finito, eppure non riusciva a smettere di correre. Che avrebbe dovuto dirgli una volta entrato in quelle Terme?
"Dannazione!" Trovava anche terribilmente adorabile quel moccioso così simile a lui! Eppure non riusciva a smettere di correre.
Sarà per quegli occhi. Gli occhi innamorati che Diana diceva di aver visto in lui. Quelli stessi occhi lui gli aveva visti in Ren durante lo Shaman Fight più volte, tra un fulmine e l'altro, gli aveva visti quel giorno a Nezumiland, e in tutte quelle notti che avevano passato insieme. Quelli occhi innamorati gli era parso di vederli anche quello stesso giorno e il giorno prima. Quelli stessi occhi con cui Ren lo aveva guardato in tutti questi anni, non erano cambiati nemmeno adesso che stringeva un bambino tra le braccia.
Arrivò al portone della villa Asakura curvando la schiena e riprendendo fiato.
Era tutto spento, probabilmente dormivano tutti. Trovò un biglietto di Ryu alla porta, era per lui. Gli diceva che era il benvenuto per un'altra notte e di non farsi problemi a rientrare tardi, con Anna e Tamao avrebbe parlato lui. Sorrise, aveva dei buoni amici.
Entrò piano cercando di fare meno rumore possibile o non ci sarebbe stato Ryu che avesse potuto tenere testa alle due.
Col cuore che ancora gli scoppiava in petto spiò nelle varie stanze nella speranza di trovare Ren. La prima stanza che aprì però era proprio quella delle due ragazze che dormivano abbracciate una ad Hana e l'altra a Men, si spaventò non poco sperando di non aver disturbato quel sonno e richiuse il separé piano. Poi trovò Yoh e Ryu che dormivano insieme in un abbraccio involontario, rise di gusto vedendoli e poi si tappò la bocca richiudendo anche questo separé. Cercò di calmare il suo cuore che pulsava, in ogni caso Men dormiva abbracciato a Tamao quindi Ren doveva essere per forza qui. Infatti finalmente entrò nella camera giusta, ma lui dormiva già.
La stanza era buia ma la luce della luna che filtrava dalle finestra illuminava il viso del giovane uomo dai lunghi e morbidi capelli viola stropicciati sul viso. Lo trovava bellissimo. Non era la prima volta che lo aveva pensato; che Ren fosse un bellissimo ragazzo l'aveva sempre saputo, ma questa volta lo pensò davvero, insomma lo pensò senza provare vergogna per questo. Si sedette a gambe incrociate vicino al suo viso e lo accarezzò piano sorridendo appena con occhi ancora un po' lucidi.
"Che splendida creatura che mi sono lasciato scappare" abbassò la testa lasciando che i capelli gli coprissero il viso e le lacrime che tratteneva a stento.
Ma in fondo che colpa ne aveva lui? Forse, ci pensò, era questo quello che cercava di dirgli 6 anni prima a casa sua dopo che avevano fatto l'amore. Strinse i pugni rendendosi conto ancora una volta che gli sarebbe mancato terribilmente. Poi Ren aprì gli occhi.
- Ehi- gli sussurrò il cinese appena sveglio con voce dolce.
- Ehi- ricambiò l'Ainu asciugandosi le lacrime.
- Stai piangendo?- Gli chiese preoccupato alzando leggermente la schiena, i capelli scivolarono via dalle sue spalle.
- Ma che dici?!- Rispose negando l'ovvia verità.
Ren sorrise con sarcasmo:- Che è successo? Diana ti ha lasciato in bianco?-
Horohoro quasi gli tirò un pugno bloccandosi prima di potergli fare male:- Non sei divertente! Sai che non è questo il problema!-
Ren, ora serio:- E allora qual è?-
La luna ora li illuminava entrambi mentre erano seduti l'uno di fianco all'altro ma in direzioni opposte.
L'Ainu lo guardò imbronciato come un cane (o lupo) bastonato, il suo sguardo era anche severo però, come a dire "non prendermi in giro, sai benissimo qual è il problema". Quell'espressione da bambino capriccioso metteva ancora una volta in risalto le sue labbra che l'altro ancora una volta sfiorò.
Horohoro:- Ma la pianti con questa cosa?- Disse riuscendo a malapena a parlare visto che l'altro quasi gli tappava la bocca.
Ren lo guardò in quegli occhi di ghiaccio, questa volta però non era uno di quelli sguardi pungenti capaci di fulminarti, sembrava che trattenesse a stento le lacrime anche lui. Durò veramente poco però e riprese la sua solita cinica espressione, il cinese era senza dubbio più orgoglioso del giapponese, e odiava mostrarsi così debole e indifeso ai suoi occhi. Nonostante questo le dita accarezzavano ancora la sagoma delle labbra dell'altro.
Horohoro:- Lo sai che tutto questo è veramente poco virile vero?-
Parlavano in silenzio per non svegliare gli altri, e sempre in silenzio a questa frase il ragazzo di Kishu non riuscì a trattenere una risata spontanea di autoironia. Lasciò cadere piano la mano dal viso alla mano dell'altro per poi baciarlo delicatamente su quelle labbra che tanto sembrava amare.
Furono appena tre secondi, forse quattro, e poi si staccò. Ma a entrambi quei secondi parvero quasi eterni.
Il ragazzo dell'Hokkaido si lasciò baciare senza replicare, il suo cuore smise di battere, tanto che gli parve di essere morto. Quando staccandosi vide i soliti occhi sottili del suo amato realizzò invece di sentirsi più vivo che mai. E ne era sicuro adesso, quegli erano gli stessi occhi innamorati che lui gli aveva riservato in silenzio in tutti questi anni.
- Perché?- Gli chiese il lupo delicatamente ma con una serietà che quasi lo spaventò.
- Perché avevo voglia di farlo, non ti devo altre spiegazioni.-
Horohoro sbuffò:- Il solito arrogante. Ren...- riprese fiato:-...ti feci questa stessa domanda un po' di anni fa. Cosa siamo io e te?- Tolse la giacca che ancora indossava gettandola contro una sedia della stanza.
Ren:- E io che ne so? Tutto sommato, siamo qualcosa di bello, non ti basta?-
Horohoro:- No- rispose zittendolo per un primo momento, poi alterandosi nei modi ma non alzando la voce gli rispose:
- Io non posso darti più di questo Horohoro, perché non riesci a capirmi?!-
- Perché io ti amo!- Lo zittì ancora, per un tempo molto più lungo.
Il vento fuori fischiava e qualche nuvola copriva e scopriva la luna.
- ...E tu?- Ebbe il coraggio di continuare con rabbia il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
Ren strinse nervosamente le lenzuola tra le mani agitandosi sempre un po' di più. Il respiro divenne affanno mentre con coraggio continuava a non far cadere lo sguardo da quegli occhi così freddi.
Horohoro:- Allora?!-
Ma il ragazzo semplicemente evitò di rispondere perdendo, dopo quegli interminabili secondi, il coraggio di guardarlo in faccia. Guardò le sue mani ora, la ferita si era riaperta, aveva sporcato il lenzuolo, "dannazione!"
Il giapponese sbuffò pesantemente alzandosi da terra, Ren rialzò lo sguardo per seguire i suoi movimenti senza però alzarsi dal futon.
Horohoro:- Sai cosa?!- La voce si alzò leggermente, ma comunque non tanto da svegliare gli altri.
Horohoro portando nervosamente le mani ai capelli:- Io sono anche stanco di nasconderlo! Sarei disposto a gridarlo al vento. Perché non voglio più essere così ipocrita!-
Gli si avvicinò di nuovo non riuscendo però a rimanere fermo, andava avanti e indietro intorno al futon dell'amico, se amico poteva chiamarsi.
Horohoro:- Perché tu invece vuoi continuare con questa ridicola farsa di odio?- Si calmò un istante inginocchiandosi verso il ragazzo, posò una mano sulla fronte dell'altro non delicatamente:- Non fraintendermi, il mio odio per te è forte tanto quanto il mio amore.-
Ren, che fino ad adesso lo seguiva in maniera agitata con lo sguardo, ora riuscì a ridere appena.
Il lupo tornò in piedi:- Le uniche cose che ora mi trattengono dal gridarlo a tutti sono tre, tu e la tua ipocrisia, quel povero bambino e sua madre, e Anna e Tamao che mi ucciderebbero per averle svegliate per una sciocchezza per loro così ovvia!- Era serissimo mentre diceva questo ma a Ren veniva ancora da ridere.
Quando finalmente il ragazzo si calmò fermandosi al centro di quella stanza, Ren riuscì a parlare.
Ren:- Quindi? Che stai cercando di dirmi? Cosa vuoi fare?- Sorrideva appena senza mai alzarsi da quel materasso.
Horohoro:- Che dovrei fare?-
Ren:- Questo sono io, Horohoro. Non posso gridarlo a tutti come vorresti fare tu. Chiamami ipocrita, ma mio figlio dorme due stanze più in là e non vede l'ora di tornare a casa- sorrideva sempre ma nel dire queste ultime parole gli venne un nodo in gola tanto che la voce quasi singhiozzò:- Il mio posto non è con te, Horokeu Usui.-
E mentre lui riuscì a riprendere il controllo, quell'Usui non riuscì a trattenere una lacrima mentre le labbra tremavano.
Il cinese abbassò lo sguardo, ingoiò a fatica la saliva e poi tornò a guardare quegli occhi sempre più lucidi:- Fammi sapere semplicemente se ti va bene anche così. Io per te ci sarò sempre, ti prego ancora di credermi.-
Horohoro:- E' così difficile però- singhiozzando e lacrimando piano.
Ren:- Siamo ancora amici?- Chiese speranzoso col cuore in mano.
Il lupo abbassò il capo quasi in segno di resa, si inginocchiò di nuovo di fronte a lui stringendogli le mani.
Horohoro:- Che sciocco che sei- si asciugò le lacrime:- Lo saremo sempre- rispose e Ren sorrise con un'espressione talmente genuina e gioiosa da non sembrare sua.
Il ragazzo del nord fece per alzarsi ma il cinese lo bloccò con la mano.
Ebbe ancora il coraggio di guardarlo con quegli occhi, che anche se dolcissimi, continuavano comunque a fulminarlo.
- Almeno per sta notte, ancora, dormi con me- gli disse a voce bassa stropicciandogli quella stessa maglia che poche ore prima gli aveva comprato. Il lupo sorrise e abbracciandolo piano si lasciò scivolare nelle stesse coperte del suo vecchio leader.
E la luna rimase a guardare, insieme alle stelle.
E il giorno dopo arrivò anche questa volta.
Fecero un'ultima colazione insieme prima di perdersi di nuovo tutti di vista per chissà quanto altro tempo.
Ryu aveva cucinato un po' di tutto e come al solito era bravissimo, Anna dovette fargli dei complimenti forzati.
Hana proprio non riusciva a calmarsi, sembrava tutto l'opposto del padre che invece non aveva smesso un attimo di sorridere da quando si erano riuniti. Horohoro propose di dargli un po' di saké per calmarlo, Tamao dal solo sguardo non sembrava d'accordo.
Ryu, poggiando una mano sulla spalla di Horohoro e l'altra su quella di Ren:- Ragazzi, ogni volta che vorrete tornare sarete i benvenuti!-
Horohoro:- Sempre pagando.-
Ryu:- Non essere cinico come Ren, e poi questa nottata te l'ho offerta io!-
Yoh, sempre ridacchiando:- Ma dimmi un po' Horohoro, quella ragazza? Dove l'hai lasciata? Sembrava esserci intesa!-
Kororo sbuffò arrabbiata contro Yoh, che notandola indietreggiò quasi spaventato. E in realtà lo fulminò anche Ren, ma lui questo non lo notò, al contrario delle due donne che ancora una volta diedero un colpo a Yoh dicendogli:- Beatà ingenuità.-
Yoh piagnucolando:- Io giuro non capisco!-
Horohoro rise di gusto guardando poi timidamente Ren che ricambiò in un sorriso appena accennato.
"Sarei disposto a gridarlo al vento" Ren ricordò le parole che il suo compagno gli aveva detto in questa notte che era appena trascorsa.
Chissà se anche adesso si stava trattenendo dal fare chiarezza a Yoh, strinse i pugni ancora. A pensarci bene Horohoro aveva rinunciato a passare la notte con una bella ragazza pur di stare con lui, sorrise sentendosi sinceramente rincuorato, ma poi pensò a Kororo e forse il vero motivo per cui Horokeu Usui evitava le relazioni era sempre lei.
Eppure... "Sarei disposto a gridarlo al vento"... eppure per lui sembrava aver fatto un'eccezione.
Gli si avvicinò, fragandosene degli altri, e strinse lui la mano dolcemente. L'Ainu lo guardò sbattendo le palpebre mentre gli altri increduli si gustarono la scena.
Horohoro:- Tutto ok?-
Ren annuì appena in un leggero sorriso, poi prese Men e con un leggero inchino salutò anche gli altri amici.
Rimasero tutti un po' stupiti guardandolo uscire dalla villa, compreso il lupo, non che fosse successo chissà cosa, gli aveva semplicemente tenuto la mano per salutarlo, ma l'aveva fatto in un modo così tenero da non sembrare lui.
Anna e Tamao scoppiarono improvvisamente a ridere in maniera sguaiata, Yoh e Ryu continuavano a non capire.
Il sorriso sul volto dell'Ainu invece si allargò sempre un po' di più mentre seguiva la sagoma dell'uomo che amava andare via da lui per l'ennesima volta. Quel marmocchio poi, lui continuava a guardarlo attaccato al collo del padre con lo stesso identico sguardo fulmineo di quest'ultimo, quel bambino sembrava odiarlo. Sorrise ancora poi, pensando che anche Ren sembrava odiarlo, ma col tempo aveva capito bene che non era così; tutto sommato forse, Horohoro, piaceva anche a quel bambino dai capelli argento.
Il giapponese del nord, mettendo ancora una volta il suo cuore al sicuro in una cupola di ghiaccio, salutò le ragazze e i suoi cari amici Yoh e Ryu, offrì del saké al piccolo Hana e poi, come il cinese, si lasciò alle spalle la villa degli Asakura.
Chissà quando si sarebbero rivisti tutti insieme?
"Speriamo non tra altri sette anni!" Pensarono all'unisono.
E il sole copriva quelle stelle che tutti sapevano sarebbero tornate.
  
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