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Autore: Altair13Sirio    09/07/2021    5 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Naho non era abituata a farsi i fatti propri, specialmente quando pensava che non fare niente avrebbe reso le cose peggiori; era più forte di lei, se pensava che ci fosse qualcosa alla sua portata e fosse giusto farlo, non riusciva a ignorare quell'impulso, e visto che Yoshiki era il suo partner pensava che fosse suo dovere cercare di risolvere quella questione e far chiarire le cose tra lui e le due ragazze che aveva fatto infuriare. E forse il ragazzo aveva già notato questa caratteristica della Pistil, perché non sembrò per niente sorpreso quando lei si presentò davanti alla porta della sua stanza con gli occhi carichi di determinazione.
Andò dritta al punto:<< Credo che dovremmo parlare. >>
<< Di cosa? >> Rispose lui poggiando una spalla alla porta, restando in mezzo al passaggio tra la stanza e il corridoio.
<< Di quello che è successo alla cerimonia. >>
Yoshiki continuò a sorridere, ma alzò lo sguardo e fece un movimento rotatorio con la testa accompagnato da un suono basso dalla sua gola. Alla fine abbassò la testa e disse:<< Sono d'accordo. >>
La rapidità con cui accettò di parlarne colse alla sprovvista la ragazza, che si era già preparata un intero discorso da fargli per convincerlo. Questa volta era stato molto più accondiscendente di quando lui e le altre ragazze avevano litigato.
<< E… Quindi? >> Mormorò lei incrociando le braccia e avvicinandoglisi, facendo per poggiarsi alla porta al suo stesso modo ma rimanendo al proprio posto.
<< Mi sono comportato da vero idiota con Sentakami e Nakamura. Dovrei chiedergli scusa. >> Ammise lui imitando la sua posa. Sembrava troppo facile, Yoshiki sembrava star semplicemente dicendo le parole che Naho voleva sentire.
<< Lo pensi davvero? >> Chiese lei scostandosi dalla porta, sorridendo leggermente. Non riusciva a immaginare che Yoshiki la stesse semplicemente accontentando, in cuor suo voleva credere che il ragazzo si fosse pentito di aver fatto arrabbiare le sue compagne di squadra, o che forse aveva capito di essere stato troppo sfacciato e indelicato nel proporre le sue idee.
<< Certo. >> Rispose il ragazzo stringendo le spalle. << Essere una squadra significa anche conoscere il valore degli altri e dei loro punti di vista, oltre che rispettarli. E poi, a dirla tutta, neanche io sono tanto fissato con quella storia dell'immortalità; può darsi che la tensione di quel giorno mi abbia fatto parlare senza usare il cervello! >>
Quando sorrise, Naho poté capire che non stava mentendo. Yoshiki era onesto e sembrava voler veramente risolvere quel problema nel modo migliore possibile; lo aveva giudicato male, pensava che il ragazzo fosse molto più testardo e alle volte cedesse all'egoismo e alla superbia. Invece oggi Yoshiki sembrava essere tornato lo stesso di sempre, con cui le veniva facile stabilire una connessione emotiva.
Le venne voglia di scherzare. << Vuoi dire che persino tu ti lasci prendere dalla tensione? >>
Yoshiki piegò la testa di lato e rise. << Bé, quasi… >>
La ragazza ciondolò il corpo a destra e a sinistra e fece andare lo sguardo da una parte all'altra, poi portò una mano al mento e osservò il volto rilassato del suo Partner. Non c'era dubbio, era decisamente di umore diverso rispetto al giorno della cerimonia; la tensione doveva avergli veramente giocato un brutto scherzo. Era contenta di vederlo di nuovo così.
<< Allora, come procediamo? >> Chiese lui scostandosi dalla porta ma rimanendo sulla soglia, come pronto a seguirla. Aveva già capito che Naho non aveva intenzione di parlare solo con lui, e conoscendola immaginava che avesse già messo a punto un piano per parlare con Kya e Suzuko.
Naho abbassò lo sguardo incrociando le braccia pensierosa e rimase in silenzio per un attimo, poi alzò lo sguardo fiducioso e disse:<< Seguimi! >>
Il ragazzo chiuse la porta alle sue spalle e la seguì senza fiatare. Naho lo condusse nella saletta comune del piano terra e gli disse di attendere lì mentre lei tornava al piano superiore.
Passò prima nella propria stanza; Kya era seduta in camera e continuava ad annodare e disfare delle ciocche di capelli nel tentativo di fare una treccia. Non era mai stata brava a fare quel tipo di cose, quindi restava a dividere ciuffi rosa e a spazzolarli a ripetizione, rimuginando su come effettuare la procedura questa volta. Quando sentì la porta aprirsi alle sue spalle si fermò rimanendo a guardare con una ciocca stretta in una mano e la spazzola sollevata in aria nell'altra; la lettrice accanita di romanzi la salutò con tono casuale e le chiese se potesse venire con lei per un momento. Lei fu felice di lasciare tutto per seguire la sua amica, ma non riuscì a ottenere spiegazioni sul perché avesse bisogno di lei. Prima di scendere, le due ragazze passarono dalla camera accanto e Naho bussò delicatamente alla porta.
<< Momento! >> Disse la voce di Suzuko dal fondo della stanza, e passò qualche secondo in totale silenzio prima che la ragazza aprisse la porta tirando fuori la testa e strizzando le palpebre.
<< Ciao! >> Disse lei perplessa squadrando prima Naho e poi Kya.
<< Ciao Sentakami. Potresti venire un attimo con noi? C'è una cosa che vorrei farti vedere. >> Disse Naho sorridendo in modo cordiale e assumendo il tono più gentile che potesse. Diversamente da Kya, con lei non aveva ancora fatto amicizia per bene e per questo temeva di infastidirla a chiamarla di punto in bianco.
Suzuko sembrò colta di sorpresa e si guardò intorno per qualche secondo, ma alla fine accettò e aprì completamente la porta per uscire e seguirle.
Dopo aver richiuso la porta dietro di sé, la più bassa delle tre chiese:<< Dove stiamo andando? >>
Naho si girò verso la fine del corridoio e rivolse un rapido sorriso alle due ragazze che la seguivano. << Di sotto. C'è una persona che vuole parlare con voi. >> E quindi cominciò a camminare verso le scale mentre Kya e Suzuko si mandavano delle occhiate perplesse.
Nessuna delle due pensò alla discussione avuta con Yoshiki il giorno prima; certo, entrambe ricordavano bene cosa fosse successo, ma non pensavano che potesse essere veramente collegato a quello. Quando però entrarono nella saletta e videro il ragazzo seduto a una delle poltroncine che gli rivolgeva un sorriso tranquillo, collegarono tutti i punti.
<< Oh. >> Fece Suzuko quasi come se fosse pronta a riprendere a litigare, guardando di traverso il ragazzo mentre Kya emetteva un verso di sorpresa.
Yoshiki fece loro un cenno, mantenendo un'espressione umile molto diversa dal suo solito umore. Quando le tre Pistil furono vicine al centro della stanza, lui si alzò e salutò le sue compagne.
<< Naho mi ha fatto pensare a quello che ci siamo detti l'altro giorno, e mi rendo conto di essere stato troppo brusco. >> Cominciò mentre la sua partner faceva sedere le altre due ragazze. Yoshiki si sedette di nuovo rimanendo di fronte a loro e poco dopo la ragazza prese posto vicino a lui senza intralciare il suo campo visivo, osservando in silenzio e con un'espressione fiduciosa in volto. << E' vero che penso che l'immortalità porti molti vantaggi, ma è vero anche che l'uomo l'abbia sfruttata nel modo peggiore possibile. Non volevo offendervi con le mie parole… Sono stato decisamente irritante durante la cerimonia, e mi scuso di questo.>>
Il ragazzo unì le mani di fronte al viso e assunse un'espressione costernata mentre cercava le parole per continuare. << Quando sono nervoso… >> Riprese. << Posso diventare anche molto testardo e finisco per dire e fare cose di cui poi mi pento. Era quasi come se stessi cercando di litigare di proposito. >>
Suzuko lo guardò attentamente, cercando di decifrare la sua espressione. << Un po' ti capisco. >> Ammise. Poi si corresse. << Non riguardo all'essere nervosi, parlavo del tuo ragionamento sull'immortalità. >> E sorrise nervosa. << Sono certa che quando hai detto quelle cose stessi pensando al bene di tutti, in fondo mi sembri il tipo di persona da preoccuparsi per gli altri anche se non lo dimostra… E mi dispiace che ne sia scaturita una questione così grande da far preoccupare Fukuda. >>
Yoshiki sorrise e si grattò una guancia. Forse era imbarazzato perché Suzuko era riuscita a descriverlo molto bene, oppure perché non pensava che ci fosse qualcosa di cui anche la ragazza si dovesse scusare.
<< Però penso che il motivo principale per cui il tuo discorso fosse fuori luogo sia stato il contesto. >> Continuò la ragazza con tono diplomatico. << Quello che mi ha dato veramente fastidio è stato che hai detto tutte quelle cose di fronte a Rin e suo fratello, Ojizaki. E questo poco tempo dopo che loro sono riusciti a raccogliere il coraggio per raccontarci delle loro difficoltà famigliari. Dico bene? >> Si voltò a cercare appoggio da Kya e questa annuì.
<< Anche Momo si è sentita a disagio a sentire quelle cose. >> Disse la ragazza mettendo le braccia dietro la testa. << Però ammetto di aver reagito in modo esagerato anche io… >>
Yoshiki abbassò lo sguardo con colpevolezza mentre Naho cercava di addolcire la pillola alla compagna di stanza. << E' normale che tu abbia reagito così. Sai bene che Momo non avrebbe mai reagito per la sua timidezza e quindi hai voluto farlo al posto suo. >>
<< Mi dispiace moltissimo. >> Fece il ragazzo abbassando la testa vistosamente. << Voglio essere un compagno di squadra migliore di così, non voglio che si formino delle voragini tra di noi per cose del genere… >>
Kya e Suzuko si guardarono e sorrisero fiduciose. << Non c'è bisogno che ti scusi così. >> Disse la prima. << Abbiamo capito che non volevi fare del male a nessuno, e anche noi abbiamo le nostre colpe. >>
Yoshiki sorrise mestamente e osservò le due ragazze di fronte a sé; sembravano entrambe sincere e forse lo avevano già perdonato. Cercò di tirare fuori il suo miglior sorriso e mormorò:<< Possiamo ricominciare questo rapporto in un modo più pacifico? >>
Kya e Suzuko guardarono la mano che allungò quasi con timidezza e pensarono che fosse un atteggiamento molto diverso da quello che Yoshiki aveva mostrato non solo il giorno della cerimonia ma in generale. Si stava letteralmente cospargendo il capo di cenere per mostrar loro di essere in buona fede e a loro non dispiaceva lasciar perdere quella faccenda una volta per tutte.
Kya fu la prima a stringere la mano a Yoshiki. << Va bene, ma solo se ti lasci chiamare Yoshi, d'ora in poi! >> Disse con un ghigno divertito, facendo ridere il ragazzo e la sua partner. << Comunque sono contenta che ti sia preoccupato di volerti chiarire con noi. >>
<< Per quello dovete ringraziare Naho. Io non avrei mai avuto il coraggio di venire a parlarvi. >> Ammise il ragazzo alzando lo sguardo verso la ragazza con le lentiggini, che arrossì leggermente.
<< E brava la mia Naho! >> Esclamò la ragazza con allegria sporgendosi verso la sua amica e mettendole un braccio attorno alle spalle.
Lo sguardo di Yoshiki tornò su Suzuko, che stava guardando confusa le due ragazze che sghignazzavano tra loro. Alla fine tornò a concentrarsi su di lui e sorrise compiaciuta, quindi allungò la mano per stringergliela.
<< Anche io sono contenta di aver fatto pace. >> Disse prima di lasciare la mano del ragazzo, continuando a sorridere.
Yoshiki si sentì molto più leggero quando lasciò andare la mano di Suzuko. Era stato facile risolvere quella situazione; non lo avrebbe ammesso, ma aveva avuto paura che da quel momento le ragazze lo avrebbero odiato se Naho non fosse intervenuta per aiutarlo a fare pace.
<< E' stato più facile del previsto! >> Esclamò la ragazza, dando voce ai pensieri di Yoshiki come se fosse dentro la sua testa. << A dire il vero, non avevo idea di come avreste reagito. Tu sei sempre troppo volubile, Kya, e poi non conosco Sentakami abbastanza da sapere come l'avrebbe presa. >>
<< Ehi! >> Borbottò la sua compagna di stanza cercando di placcarla. << Dovresti avere un po' di fiducia in più nelle tue compagne di squadra! >>
Naho rise e si lasciò strapazzare dalla ragazza, poi quando ebbe un momento di libertà sospirò. << Sono felice di non aver peggiorato la situazione! >>
<< Hai ragione. >> Mormorò Yoshiki. << Sarebbe bastato pochissimo perché uno di noi male interpretasse le tue intenzioni, ma hai avuto coraggio a intervenire lo stesso. >>
Naho guardò verso il suo partner e gli sorrise ringraziandolo. Era felice di aver fatto qualcosa di buono per tutta la squadra. I loro rapporti non sarebbero certamente dipesi da quell'evento, ma almeno non sarebbero peggiorati a causa di una stupidaggine come quella.
Stavano per uscire dalla saletta, chiacchierando spensieratamente sui loro programmi per il pomeriggio, quando nel momento in cui Yoshiki apriva la porta per le ragazze Rin spuntò dalla soglia ed entrò con prepotenza facendoli sedere nuovamente.
<< Vi devo parlare. >> Disse con tono automatico dopo che ebbe chiuso la porta alle sue spalle, assumendo un'espressione seria per chiarire l'importanza di quella cosa.
Yoshiki, che era rimasto a fianco della porta per tutto il tempo fece una voce perplessa e tornò indietro.
<< Riguarda quello che è successo l'altro giorno? >> Chiese preoccupato. << Se è per questo, stavo per venire a scusarmi con te e tuo fratello per ciò che ho detto… >>
Rin però sembrò non capire di che cosa stesse parlando il ragazzo. << Che dici? No, è qualcos'altro, ha a che fare con il nostro segreto. >> E con un gesto rapido della mano gli disse di avvicinarsi mentre lei cominciava a bisbigliare.
<< Non credo che la nostra recita funzionerà ancora a lungo con Hachi e Nana. >> Le quattro ragazze e l'unico Stamen nella stanza si sedettero tutti più vicini possibile e si acquattarono per fare in modo che quelle parole non potessero essere captate da nessun altro, come se ci fosse il rischio che quella stanza fosse sotto sorveglianza.
<< Che è successo? >> Mormorò preoccupata Suzuko prendendo le mani della sua amica.
Rin sospirò e guardò le proprie ginocchia pallide che riflettevano la luce in arrivo dalle finestre. La sua era solo una sensazione, ma credeva che le cose sarebbero precipitate di lì a poco. << Ho paura… Ci sono troppe coincidenze che indichino che io e Aki siamo fratelli e ho paura… Sono sicura che prima o poi gli adulti arriveranno alla verità! >> Scosse la testa sfiduciata. << Io voglio bene ad Aki, non so se ce la faccio a fingere di non essere sua sorella per così tanto tempo, ma non voglio nemmeno metterlo nei guai… L'idea di mantenere il segreto è stata mia, e più tempo passa più sarà difficile quando gli adulti lo verranno a sapere. >>
Rin sudava freddo al pensiero di dover affrontare l'ira e il disappunto dei loro coordinatori, che avevano tentato di raggirare in modo tanto arrogante; sentiva che qualunque spiegazione avrebbe provato a dare, sarebbe stata invalidata dal fatto che lei e suo fratello avevano voluto tenere quella facciata per così tanto tempo. Le ragazze stavano cercando di aiutarla a calmarsi, quando Yoshiki peggiorò la situazione involontariamente.
<< Hai ragione. >> Disse. << Mentire a Nana e Hachi non è stata una mossa saggia, soprattutto contando la quantità di dati che possiedono su di noi, compresi i nostri campioni di sangue e DNA. Potrebbero facilmente risalire ai vostri genitori e scoprire che gli avete fornito documenti falsi. >>
Lo sguardo di Rin si fece da spaventato a disperato e degli enormi lacrimoni cominciarono a scendere sulle sue guance.
<< Ma insomma sei proprio scemo! >> Lo rimproverò Naho prima di dargli una botta sulla testa con il dorso della mano.
<< Scusa! >> Borbottò lui chiudendo gli occhi per un attimo. Vide Kya e Suzuko che cercavano di consolare Rin e si sentì in colpa per quello che aveva causato. << Mi dispiace, non volevo dire che… >>
Gli sguardi delle tre ragazze che stavano assistendo Rin tornarono su di lui, torvi. Il ragazzo si ammutolì imbronciato, ma il suo silenzio non durò molto. << Ascolta, Okagawa: la situazione è quella che è e sembra essere senza via d'uscita, ma in realtà possiamo ancora risolvere tutto senza che voi due passiate i guai! >>
Rin smise di piangere e si asciugò le guance con una manica. << Ti ascolto. >> Mormorò guardando il ragazzo. Lui alzò due dita e sorrise.
<< Abbiamo due possibilità: la prima, uno di noi accede ai database dell'I.P.U. attraverso uno dei terminali di Hachi e Nana posizionati nel loro ufficio di Mistilteinn, in modo da cancellare ogni prova della vostra parentela. >>
Le ragazze sembrarono confuse. Quel piano sembrava estremamente complicato, oltre che illegale. << Siamo sicuri che non ci metterà in guai ancora più grossi? Qual è la seconda scelta? >> Chiese Suzuko poco convinta di quell'idea.
Yoshiki annuì. << Infatti era solo una battuta. Il secondo piano, quello vero, prevede che riveliamo la verità a Nana e Hachi di nostra spontanea volontà, prima che loro scoprano che i fratelli li hanno truffati. >>
A sentire la parola "truffati", Rin scoppiò di nuovo a piangere e questa volta fu Kya a dare un pugno sul braccio del ragazzo, che avvertì molto di più rispetto al colpetto ricevuto dalla partner.
<< Sei tremendamente indelicato… >> Borbottò Suzuko, che ancora stava giudicando l'umorismo del giovane, tornando ad occuparsi della sua amica, che aveva cominciato a piagnucolare di non aver mai voluto truffare nessuno.
<< Mi dispiace… Era solo un modo di dire. >> Disse il ragazzo, questa volta direttamente rivolto alla ragazza in lacrime. Lei sembrò smettere per un momento e ascoltò quello che lui aveva da dirle. << Quello che voglio dire è che se parliamo con chiarezza ai due adulti e gli spieghiamo la situazione come si deve, sono certo che saranno capaci di perdonare quello che è successo anche se gli abbiamo mentito per tutto questo tempo. >>
<< E come dovremmo fare? >> Sospirò Rin, tra un singhiozzo e l'altro. << Io non credo di essere in grado di rimanere tranquilla e spiegare tutto in modo chiaro, figuriamoci quello scemo di mio fratello! >>
<< Potrebbe farlo qualcun altro. >> Propose il ragazzo, facendo inarcare le sopracciglia a più di una persona all'interno della stanza.
Rin fu contraria all'istante. << No! >> Disse smettendo di piangere all'istante. << Non è giusto che qualcun altro si faccia peso di un nostro problema. >>
<< Ma se tu e Aki non riuscite a trovare il coraggio di affrontare la questione, come vorresti fare? >> Chiese Yoshiki sbuffando. Rin distolse lo sguardo con difficoltà; stava quasi valutando l'idea di provare a cancellare tutte le informazioni su di sé e il fratello, pur di non dover affrontare l'ira di Nana e Hachi a cui avevano mentito fin da subito.
<< E va bene… >> Mormorò alla fine, arrendendosi all'idea di non poter risolvere il problema da sola. << E chi credi che potrebbe essere tanto bravo a spiegare la situazione agli adulti, da farci uscire senza passare i guai? >>
<< Bé, non ho detto che verrete perdonati senza il minimo rimprovero. >> Puntualizzò lui.
<< YOSHIKI! >> Un coro di voci irritate si levò dalle tre ragazze che erano stufe di dover richiamare il loro compagno per le sue pessime scelte di parole. Questo si coprì la faccia aspettandosi un altro colpo da una di loro, ma quando vide che nessuno avrebbe alzato le mani si affrettò a correggersi.
<< Non sappiamo come la prenderanno Nana e Hachi finché nessuno andrà a parlarci
… >> Disse allontanando le mani dal volto con molta cautela. << Ma… Se a voi sta bene, potrei occuparmene io. >>
Le ragazze lo fissarono per qualche istante senza dire niente mentre Yoshiki attendeva pazientemente che gli dessero una risposta, ora mostrando un timido sorriso compiaciuto. Inizialmente l'idea non sembrò convincere nessuna delle quattro, specialmente visto quante volte aveva fatto disperare Rin per non essere riuscito a tenere a freno la lingua, ma pensandoci ancora tutte le ragazze cominciarono a convincersi che quella fosse la scelta migliore.
Nessuno dei due fratelli poteva andare a parlare vista la situazione e le uniche persone che sarebbero state effettivamente in grado di reggere la pressione e spiegarsi con chiarezza sarebbero state molto probabilmente Suzuko e Yoshiki; lei però era diventata molto amica di Rin e avrebbe rischiato di mettere in mezzo i suoi sentimenti, mentre invece il ragazzo era molto bravo a mettere da parte l'emotività e ad agire in modo obiettivo.
<< Pensi di potertene occupare davvero? >> Chiese Rin, che adesso cominciava a valutare veramente l'idea di Yoshiki.
<< Sono abituato a trattare situazioni spinose e a dire le cose apertamente, sono sicuro di poter parlare con Hachi e Nana della questione senza mettere un piede in fallo. >> Rispose con la massima serietà. Le ragazze non erano ancora del tutto convinte, ma Yoshiki era stato l'unico a portare delle proposte utili a quella discussione; bisognava mettere in conto che aveva appena dato prova di voler andare incontro ai suoi compagni di squadra con Kya e Suzuko e questa poteva essere un'altra occasione per mostrar loro che aveva tutte le intenzioni di creare un rapporto cordiale con loro.
<< Sai… >> Mormorò Naho, facendosi pensierosa. << Potrebbe funzionare. >>
Rin adesso era un po' rilassata. Vedere che anche le sue compagne di squadra sembravano essersi convinte di quell'idea la faceva sentire un po' meglio, come se non tutte le speranze fossero ancora perdute; se lasciare in mano a Ojizaki quella situazione significava che lei e Aki sarebbero rimasti a Mistilteinn, anche con qualche punizione da scontare, ne sarebbe stata contenta.
<< Io ho paura di affrontare Hachi e Nana… >> Borbottò. << Anche se pensate che non ci saranno ripercussioni, non ce la faccio proprio ad andare a parlargli. Insomma, avete visto tutti quanto tempo ci ho messo a parlare con mio fratello! Non sono fatta per prendere decisioni così difficili, e Aki lo è ancora meno…
<< L'ultima cosa che vorrei sarebbe pesare ulteriormente su di voi… Ma se a Ojizaki va bene, allora mi affiderò a te per risolvere la faccenda. >> La ragazza fece un piccolo inchino e guardò dritto negli occhi di Yoshiki, che sorrise benevolo.
<< Non sei un peso. >> Mormorò Suzuko poggiandole una mano sulla spalla e mandandole un sorriso incoraggiante. << Ci prenderemo tutti le nostre responsabilità. Siamo una squadra e non vi lasceremo nei guai! >>
Alla ragazza più piccola si unirono i sorrisi di Kya e Naho e poi la prima abbracciò tutte e tre aprendo le braccia al massimo. Le ragazze cercarono di divincolarsi dalla morsa della loro compagna di squadra mentre Yoshiki osservava divertito quella scena in silenzio. Alla fine si accomiatò dal gruppo alzandosi dal proprio posto.
<< Allora andrò a parlare con Hachi e Nana. >> Disse avvicinandosi alla porta. << Ragazze, non perdete di vista Okagawa; fatela svagare, distraetela finché io sono fuori! Al mio ritorno vi farò sapere come è andata. >>
Le quattro ragazze smisero di abbracciarsi e Rin alzò la voce incredula. << Stai andando a parlarci ora? >>
<< E' una cosa urgente, no? >> Disse lui. << Allora è meglio se ci sbrighiamo, così anche tu potrai finalmente rilassarti. >>
Quando ebbe finito, Yoshiki aprì la porta della sala e lasciò quella riunione mentre Rin continuava a ringraziarlo ad lontano. Le altre ragazze erano perplesse, ma tutte fiduciose.
<< Credi che riuscirà a non combinare disastri? >> Mormorò Kya rivolta a Naho senza nascondere i propri dubbi. Anche Suzuko si unì mostrando dell'incertezza.
<< Non per dubitare di lui, ma anche quando ne parlavamo mi è sembrato poco interessato all'argomento… >> Sussurrò la ragazza, facendo attenzione che Rin non la sentisse.
Naho non era sicura di come rispondere. Si fidava di Yoshiki, ma doveva ammettere che spesso era difficile capire che cosa gli passasse per la testa. << Yoshiki è un ragazzo strano… Direi misterioso. >> Rispose pensierosa. << Non parla molto e quando lo fa, è sempre molto diretto e affilato. Non sembra che gli importi molto di parecchie cose, a dire il vero… Però credo che sia solo un'impressione; quello che non mostra con le parole, lo lascia inteso attraverso i fatti. E' una persona che si prende a cuore le cose, e quando capisci come funziona il suo modo di pensare riesci a notarlo ancora di più. >>
Kya ghignò. << Sembra che tu abbia imparato a conoscerlo per bene nonostante sia passato poco tempo… >> E le diede un colpetto con un fianco, facendola sobbalzare.
<< Che intendi? >> Borbottò Naho diventando rossa in viso e nascondendosi dietro a Suzuko. Questa allargò le braccia come a fare da scudo e cercò di deviare l'attenzione dalla ragazza.
<< Va bene, che ne dite se smettete di bisticciare e ci occupiamo di Rin adesso? >> Disse puntando il dito contro la ragazza rimasta rivolta verso la porta. Quando sentì chiamare il suo nome, si voltò per capire che cosa volessero da lei.
<< Giusto, troviamo qualcosa di divertente da fare, così ti distrai un po'! >> Esclamò Kya distogliendo completamente l'attenzione da Naho e saltando di fronte alla compagna di squadra. << Andiamo a fare un bagno nel lago? Dai, andiamo a prendere i costumi! >>
Senza nemmeno aspettare la risposta della compagna, Kya la afferrò da un polso e tirò Rin fuori dalla sala comune di corsa, diretta alla propria camera per cambiarsi. Confuse dalla rapidità con cui Kya aveva preso quella decisione, anche Naho e Suzuko le seguirono dopo un poco.
   
 
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