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Autore: KurryKaira    10/07/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli anni passarono, i bambini crescevano e la vita portava con sé belle avventure e nuove amicizie ma anche dolorosi lutti e brutali sensazioni di impotenza.
La famiglia Tao non troppo tempo prima, ma neanche così poco, era stata colpita da una grandissima disgrazia in cui tutti avevano perso una parte di qualcosa. La questione forse venne risolta, forse no, ma quel lutto rimase nel cuore di tantissime persone, in particolar modo in quella di un bambino dai capelli argento, come quelli della sua amata e perduta madre.
Ma il tempo piano curava ferite e rancori e quel bambino era tornato dalla sua famiglia con un lieve sorriso sul volto.
Il padre che portava ancora i capelli lunghi lo strinse a sé, non poteva promettergli che d'ora in avanti sarebbe andato tutto bene, perché la vita è dura, ma poteva promettergli che mai, mai avrebbe smesso di amarlo e di essergli vicino, e che una cosa era certa, sua madre avrebbe pensato lo stesso. Una donna veramente unica, nel bene o nel male, e alla famiglia Tao sarebbe mancata, sempre.
Il lavoro non mancava mai, ma quel giorno Jun Tao se ne stava seduta nelle campagne nei dintorni di Kishu a osservare il cielo, pensando chissà a cosa, o chissà a chi. Suo fratello e suo nipote la riportarono alla realtà.
Ren:- Jun.-
Lei si voltò con occhi ancora un po' lucidi:- Ren, Men, ciao!- Sorrise ora dolce cercando di abbracciare il bambino che indispettito e imbarazzato tentò invano di sfuggirle, si arrese poi lasciandosi coccolare dalla sua zia preferita (l'unica).
Jun:- Riposo anche per voi, oggi?-
Men:- Sono un bambino, non lavoro.-
Jun:- Il tuo cinismo- al fratello.
Ren sorrise per poi guardare avanti a sé i loro dipendenti che cercavano di riportare la natura al suo massimo splendore in quelle campagne.
Guardò anche Jun, in particolare uno dei ragazzi che da un po' di tempo lavorava con loro:- Solo uno di noi a quanto pare oggi lavora!- Ridacchiò.
Men:- Uno di noi. Tsz. Non è mica di famiglia!- Sbuffò e Ren sogghignò soddisfatto del ragazzo che aveva cresciuto (un ragazzo presuntuoso come lui, c'era poco da andarne fieri).
Jun:- Horohoro!- Urlò ancora seduta nell'erba alzando un braccio per attirare l'attenzione, il ragazzo si girò.
Jun:- Riposa un po', siamo tutti qui! Mangiamo qualcosa insieme, non farmelo ripetere!- Le parole di Jun erano sempre molto dolci ma per qualche ragione all'Ainu sembravano sempre minacce. Si asciugò il sudore sulla fronte e li raggiunse.
Lavorava per Jun e i Tao da un po' di tempo ormai. "Io ci sarò sempre per te" queste parole alla fine si rivelarono veritiere, Ren in quegli anni non solo gli aveva prestato denaro sufficiente a permettergli di avverare i suoi progetti in Hokkaido (che non sempre andavano bene) ma stava anche cercando di realizzare i suoi sogni fuori dalla sua terra di origine. Gli era veramente grato, di ogni cosa.
Lui dal suo canto aveva provato ogni cosa per cercare di rasserenarlo in quel periodo veramente buio e non aveva mai capito se almeno un poco il suo aiuto fosse servito. Ma almeno adesso erano insieme, e ogni tanto lo vedeva sorridere, questo gli bastava.
Gli occhi del lupo non avevano mai smesso, neanche un attimo, di guardarlo innamorati e nonostante tutto, tra un una lacrima e l'altra, gli parve che anche gli occhi di Ren non avevano mai smesso di cercare i suoi.
Almeno adesso erano insieme, e ogni tanto vedeva sorridere anche quell'esserino sgradevole a cui si era involontariamente affezionato, e questo gli bastava.
Stropicciò i capelli a punta e ondulati del bambino, per poi sedersi in mezzo al prato con Jun a scartare il suo panino.
Men lo guardò scontroso:- Come ti permetti?!- Gli disse sincero, per poi sedersi tra lui e la zia a rubare un po' di quel pranzo, i tre adulti non riuscirono a trattenere una risata.
Ridevano insieme, e questo gli bastava.
Anche se ogni tanto, guardando quegli occhi che ricordavano i lampi, sentiva ancora il bisogno di qualcosa di più di un semplice pic-nic e una risata. Nonostante tutto, gli mancava ancora tanto il suo odore, non poteva negarlo.
Addentarono quasi in contemporanea quei panini guardando quei campi arati e quel cielo così azzurro.
Passarono una buona mezz'ora di tranquillità, forse anche più e poi il giapponese tornò a lavoro dopo aver dato un'altra stropicciata ai capelli del piccolo Tao, che scoppiò di nuovo.
E poi vennero la sera e le sue stelle. Tutti quelli che stavano lavorando in quei campi tornarono a casa, l'unico a rimanere a guardare il lavoro in pace con sé stesso era l'Ainu. Si godeva quel vento parlando alla sua Kororo di quello che avrebbero dovuto fare nei giorni a seguire e anche di quello che dovevano fare una volta tornati a casa in Hokkaido.
- Quando pensi di tornare a casa?- Si voltò, era Ren con accanto Men. Più distanti a guardare il tutto spettegolando un po' c'erano Jun e Ran.
Horohoro non si alzò, guardava i due Tao dal basso (beh con Men non tanto dal basso):- Non lo so. Non l'ho ancora deciso, Pirika dice che le manco!- Ridacchiò e Ren gli sorrise con occhi un po' tristi.
Horohoro:- Tutto ok?-
Il cinese annuì senza abbandonare quel malinconico sorriso.
Horohoro:- Allora Men!- Parlò poi al bambino:- Ti piace il lavoro che sta venendo fuori?-
Men alzò le spalle senza dire nulla, e loro lo sapevano bene, chi tace acconsente. Poi però decise di parlare:- Non cercare di rendermi partecipe.-
Horohoro sbuffò guardando ora di nuovo il padre:- E' proprio tuo figlio!-
Ren orgoglioso senza un buon motivo.
Poi il ragazzo dai capelli lunghi si appoggiò piano alle spalle del figlio:- Qui non nevica spesso. Ogni tanto dovresti andare a vedere le montagne innevate dell'Hokkaido, sai?-
Men si voltò:- Non vorrai mandarmici con lui?!-
Ren:- Perché no? Potrebbe insegnarti ad andare sullo Snowboard. Non se la cava male sai? E' divertente!-
Men scontroso:- Non scherzare!- Poi un po' imbarazzato guardò l'Ainu incuriosito tutto sommato dalla cosa.
Il giapponese dopo un primo momento di irritazione scoppiò a ridere, poi allungò il braccio verso il bambino stringendogli la mano:- Che tu lo voglia o no, un giorno ti ci porto! Non sarai mai fastidioso quanto mia sorella!-
Men arrossì portando indietro la mano e "scappando" verso la zia e la nonna.
Ren e Horohoro rimasero soli più in disparte rispetto al resto della famiglia e ridevano di gusto della reazione del piccolo Tao.
Guardarono il cielo poi, era privo di nuvole e lì a Kishu le stelle sembravano ancora più belle.
Rimasero in silenzio qualche minuto a godersi quel leggero vento che scompigliava loro i capelli, il vociferare dei tre familiari di Ren in lontananza era quasi piacevole.
- Sei stato paziente con me in tutti questi anni- disse lo sciamano dei fulmini interrompendo il loro silenzio.
Horohoro si voltò verso di lui, guardandolo ancora dal basso verso l'alto. Rimase in silenzio con la fronte un po' corrucciata in attesa di qualche altra parola, ma siccome questo non accadeva:- A cosa ti riferisci?-
Ren respirò profondamente e si sedette accanto a lui, troppo vicino considerando che sua madre, sua sorella e suo figlio li potevano vedere.
Horohoro guardò la famiglia quasi come se fossero due ladri che non dovevano farsi scoprire.
Ren continuò, guardando la campagna avanti a sé:- A cosa mi riferisco? Come se non lo sapessi- lo guardò con una punta di sarcasmo:- Non sono certo io a doverti ricordare quanto sia stato odioso con te.-
Horohoro si sentiva improvissamente a disagio, non era pronto ad affrontare un Ren che sembrava mettere da parte l'orgoglio.
Horohoro:- Sch... Scherzi?? Sei stato odioso con me fino a 'sta mattina, e ora te ne esci così all'improvviso?!-
Ren rise, poi guardando il cielo:- Sono le stelle. Mi hanno ricordato... tutto.-
Il lupo dapprima rimase a guardarlo con occhi grandi e poi seguì il suo sguardo cercando le stelle:- Perché?- Gli chiese:- Avevi dimenticato?-
Ren:- Mai- gli strinse la mano e il giapponese si girò nuovamente di scatto a guardare le donne e il bambino.
Ren:- E' solo che ora mi è venuto in mente in maniera più vivida.-
Il ragazzo che in quella terra era straniero non riuscì a trattenere un leggero rossore sulle gote, riguardò l'uomo che non aveva mai smesso di amare con gli occhi che brillavano proprio come ghiaccio.
Ren:- Semplicemente...- prese fiato e continuò in un sorriso sincero senza però mai guardarlo in faccia:-...grazie!- Sfiatò.
Il tempo sembrò fermarsi per pochi secondi, fino a quando l'Ainu non spalancò la bocca incredulo e alzandosi di scatto poggiò la mano sulla fronte dell'altro ancora seduto:- Ren! Stai bene?! Hai forse la febbre?!- In una sincera preoccupazione.
Si voltarono a guardarli anche Ran, Jun e Men per poi avvicinarsi.
Ran:- Tesoro, stai poco bene?- Sempre con estrema eleganza.
Ren chiuse gli occhi vergognandosi profondamente.
Horohoro agitato:- Controllate la sua temperatura! Sta delirando!-
Men:- Perché?! Che succede?!-
Ren esplose:- Non succede niente!! Io sto benissimo, è lui che è completamente stupido e fuori di testa!-
Horohoro si rasserenò:- Ok, ora lo riconosco!-
Jun sfiatò chiudendo gli occhi:- Non avevo dubbi che fosse solo una delle vostre solite pazzie!-
Ren:- Io non c'entro nulla!- Si alzò nervoso trascinando il figlio lontano da lì.
Ran, Jun e Horohoro rimasero a guardare i due Tao andarsene sbuffando per tutto il tempo.
Ran dopo aver sbattuto più volte le palpebre ma sempre con aria saccente sfiatò al giapponese:- Tu hai la capacità di far regredire mio figlio all'età di Men- e sbuffando un po' anche lei, ma sempre con eleganza, raggiunse i ragazzi.
Jun e Horohoro rimasero un altro po' a ridere della scena, poi tornarono a casa anche loro, il giorno dopo sarebbe arrivato in fretta e gli aspettava un'altra giornata di duro ma piacevole lavoro!
E infatti gli ultimi giorni della settimana si susseguirono velocemente, il lavoro migliorava sempre di più, tanto che in un sorriso quasi accennato dovette ammetterlo anche Men rendendo felice il giapponese.
Horohoro e Ren non ebbero molto modo di vedersi, gli impegni li tenevano spesso lontani per quasi tutta la giornata. Lo sciamano di ghiaccio era solito rilassarsi e parlare dei suoi progetti con Jun, che lavorava più a stretto contatto con lui.
Jun:- Domani siamo tutti e quattro liberi- disse sorseggiando un tè con lui in un bar, era sera e avevano appena terminato un'altra giornata.
Horohoro:- Tutti e quattro chi?-
Jun lo guardò e quello sguardo sembrava proprio dire "ma sei scemo? Perché perdo ancora tempo a parlare con te?" Ma poi sorrise dolcissima mettendo addosso al ragazzo un'ansia terribile.
Jun:- Tu, io, Ren e Men. Chi se no?-
Horohoro:- Quindi?-
Jun gioiosa:- Beh, facciamo qualcosa! Approfittiamo!- Bevve l'ultima goccia del suo tè:- Anche se non lo dà a vedere Ren è ancora molto provato, ma come sempre, da quando ti conosce, tu sei in grado di renderlo sereno!-
Horohoro balbettò in un sincero imbarazzo:- Di... dici?! Io??-
Jun seria:- Certo. Anche Yoh lo rendeva sempre felice devo dire.-
Lo sguardo del lupo si imbronciò in un impeto di gelosia nei confronti di quel dannato Yoh che tanto ammirava anche lui.
Jun sorrise di nuovo:- Ma tu sei tu. E devo dire che anche Men mi sembra divertito dalla tua presenza!-
Horohoro scontroso:- Se così fosse voi Tao avete uno strano modo di mostrare la gratitudine allora!-
Jun, sempre in un sorriso dolcissimo:- Avresti dovuto capirlo da un pezzo, questo!-
Horohoro:- Eh eh...-
Poi ripensò a quel "grazie" che Ren gli aveva detto pochi giorni prima.
Sembrava così sincero, come se lo tenesse dentro da tanto tempo. E poi gli aveva stretto la mano, lì, davanti alla sua famiglia.
Probabilmente nessuno di loro si era accorto della cosa, ma sarebbe potuto accadere, ma a Ren, in quel momento, non sembrava importare.
Per un attimo pensò che forse anche lui, adesso, era pronto a gridarlo al vento.
Perché gli occhi del lupo non erano mai cambiati, ma nemmeno gli occhi di quel ragazzo tanto tenebroso da conservare ancora il peluche rovinato di una piccola tigre. Sorrise, pensando a quanto ancora ne fosse innamorato.
Jun:- Allora? Facciamo qualcosa insieme domani?-
Horokei Usui tornò alla realtà:- C... certo! Io ci sono! Non so Ren e Men se saranno d'accordo.-
Jun dopo un primo momento di silenzio sorrise senza dire nulla, ma quel sorriso diceva tutto; Ren e Men non avevano mai, mai, obiettato una scelta di Jun.
E così il giorno dopo, un po' tutti controvoglia, decisero di trascorrere insieme una giornata nel paese di Kishu.
Dapprima passeggiarono tra le bancarelle di una via, dove Jun si soffermava a guardare quelli splendidi abiti e gioielli fermando spesso i suoi due parenti per convincerli a provare qualcosa, da quando c'era Men si soffermava soprattutto a viziare lui, ma suo fratello rimaneva comunque uno dei suoi modelli preferiti! Spesso però fermava anche Horohoro facendo notare lui quanti regali potesse portare a Pirika una volta tornato a casa. Anche se seccati dalle manie di Jun tutto sommato i tre ragazzi erano felici di vederla così allegra e questo rendeva più felice anche la loro giornata.
La mattinata era calda, tanto che qualche goccia di sudore bagnava loro la fronte, decisero di fermarsi a mangiare un gelato in un piccolo chiosco tra una bancarella e l'altra.
Quel giorno sembravano tutti e quattro felici, e questo era ciò che contava.
  
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