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Autore: Laviestar    11/07/2021    1 recensioni
Erano come due linee parallele, ed era risaputo che le linee parallele non erano fatte per intersecarsi durante il loro cammino.
Le opzioni rimaste però, a quel punto, erano due: lasciar scorrere insieme quelle due linee parallele o lasciare che una proseguisse da sola.
!Possibili Spoiler dal Manga!
-KatsuDeku friendship centric
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The moment that you realize that you are not the opinion of somebody who doesn’t know you or care about you – that moment, when you realize that, it’s like you’re clean.”

–Taylor Swift

 

 

Aveva perso qualcuno che non si sarebbe mai aspettato di perdere.
Lo aveva perso con stupida lettera dove confessava frettolosamente ai suoi compagni di aver ricevuto il suo quirk da All Might.
Il segreto che lui, Midoriya e l’ex simbolo della pace avevano condiviso in quei mesi, era uscito allo scoperto.
Da quel momento nessuno lo aveva più visto, nessuno lo aveva più sentito.
Andarsene per mettere al sicuro loro, quell’idiota era andato via con quel pensiero. Quel nerd di merda era davvero un caso clinico, e nessuno meglio di lui poteva saperlo.

Averlo intorno, in qualche modo, era una cosa che aveva sempre dato per scontato, sin da quando erano poco più che due bambini.
Lui, il suo stupido sorriso e la sua stupida voglia di stargli sempre dietro nonostante Bakugo lo ritenesse un incapace su cui sfogare la sua rabbia repressa.
Lo faceva incazzare perché in qualche modo, pur essendo nato senza un quirk, quell’idiota, non aveva mai perso la speranza di realizzare il suo sogno di diventare un eroe. Aveva sempre avuto una luce incredibile.
Come un fulmine a ciel sereno poi, era arrivata l’ammissione di Deku al liceo Yuei e da quel momento, il ragazzo dagli occhi verdi non aveva fatto altro che migliorare, giorno dopo giorno.

“Sono il Deku che fa sempre del suo meglio”

 

Fu in quel momento che si guardò allo specchio, cercando di mettere a fuoco la sua immagine.
Per qualche breve istante cercò di capire chi era realmente Katsuki, il ragazzo riflesso nello specchio, per un momento pensò che non gli interessava più capire ciò che non era.
Nell’ultimo anno dentro di lui qualcosa si era strappato definitivamente. Come una corda che era rimasta tesa troppo a lungo. Riusciva quasi a percepire l'ombra che nascondeva dentro le crepe del suo animo. Era cambiato e lo accettò.
Il dolore serviva anche a rendere più forti, giusto?

“Se quell’idiota muore, lo ammazzo!”

Dopo la battaglia con Shigaraki Tomura, appena appreso delle condizioni dei suoi compagni, il suo pensiero era stato quello.
Izuku, a differenza sua, di Todoroki e degli altri eroi che erano rimasti feriti, ci aveva messo giorni a risvegliarsi, ma alla fine aveva riaperto gli occhi e Bakugo si era sentito sollevato nell’apprendere quella notizia.

Quasi istintivamente si toccò la cicatrice che portava all’altezza dello stomaco.
Che idea del cazzo che aveva avuto nel prendersi un buco nello stomaco al posto di quel nerd.
Eppure quando si trattava di Deku i suoi sentimenti non erano razionali.
Il più delle volte, quando si trattava del suo amico d’infanzia, non pensava affatto.


Erano come due fottute linee parallele, ed era risaputo che le linee parallele non erano fatte per intersecarsi durante il loro cammino.

 

Sentì bussare alla porta della sua stanza, bofonchiò un cazzo, che palle, si mise una maglietta e andò ad aprire la porta.

«Si è svegliato.» esordì quel mezza faccetta di Todoroki.

«Sai cosa cazzo me ne frega!» Rispose, mentendo spudoratamente.

Dopo averlo trovato grazie all’aiuto di Endeavor, tutta la 1^A si era trovata ad affrontare un nuovo Deku.
Sosteneva di stare bene, quando dentro invece, era rotto come non lo era mai stato.
Perso. Nell’idea di farcela da solo senza far preoccupare nessuno, quando invece così facendo non aveva fatto altro che far preoccupare nuovamente tutti.
Forte. Come non lo era mai stato. In grado di gestire One For All e i suoi molteplici quirk in modo magistrale.
Spento. Senza più traccia di quel sorriso che tanto lo aveva contraddistinto da quando lo conosceva. Proprio quel sorriso che Bakugo aveva spesso odiato.

Quello che si erano trovati ad affrontare era un Deku che aveva persino respinto All Might, l’uomo per cui aveva sempre avuto un’ammirazione incondizionata sin da quando era un bambino e che lo aveva preso sotto la sua ala come suo successore.

“Non rimarrò mai indietro Kacchan!”

 

Alla fine avevano unito le proprie forze e lo avevano riportato a casa, incosciente, ma pur sempre riportato a casa, al liceo Yuei.

«Sei sempre il solito.» constatò Todoroki.

«Quell’idiota di un nerd…» lo insultò ancora a denti stretti, «potrei ammazzarlo!» Aggiunse portandosi le mani alla testa.

E conoscendosi sapeva che avrebbe potuto farlo saltare in aria a suon di colpi esplosivi.
Si sarebbe preso il suo tempo per parlargli, perchè a freddo aveva l’impressione che sarebbe potuta finire male, proprio come quel giorno in cui Midoriya era riuscito ad ottenere la licenza provvisoria.

«Midoriya deve ritrovare se stesso e deve farlo in fretta.» cercò di dirgli il ragazzo dal doppio quirk.

«E io cosa cazzo centro?» Domandò il biondo, intuendo perfettamente a cosa stava parando Shoto.

Todoroki scosse istintivamente la testa, nemmeno nelle situazioni più delicate Bakugo riusciva a mantenere il controllo.
Era sbroccato, ed era risaputo purtroppo.

«Continuando su questa strada si perderà ancora di più nel suo percorso distorto, dobbiamo aiutarlo, e ci parlerei io se solo avessi la certezza di ottenere qualcosa. Ma l’unico che può farlo sei tu.»
 

“Ho sempre pensato tu fossi una persona eccezionale, 
per questo io ti ho sempre inseguito!”

L’amico d’infanzia.
Il rivale.
L’eroe che Izuku avrebbe tanto voluto essere.
Lui che aveva tutto, quando l’altro non aveva niente.

«Fanculo.» rispose elegantemente chiudendo la porta in faccia all’altro, per poi andare a gettarsi a peso morto sul letto e premere la faccia contro al cuscino per non pensare più a niente. 

 

***

Senza troppi tentennamenti e tirando un respiro profondo, aprì la porta senza bussare ed entrò bruscamente.
Tanto lo sapeva che quel Merdeku non chiudeva mai a chiave la porta della sua stanza.
Lo cercò immediatamente con lo sguardo e quando vide Midoriya seduto a un lato della stanza, vicino alla finestra, per un solo istante Katsuki provò sollievo. Era davvero tornato.
Quell’attimo di sollievo però durò ben poco, perché il suo lato irrazionale stava per avere il sopravvento su di lui. 

«Posso rimanere da solo?» Chiese Midoriya vedendo il biondo all’interno della sua stanza.

Vivere nella paura che Shigaraki potesse fare del male ai suoi amici per colpa sua e del potere che stava cercando, lo aveva portato a respingere chiunque.
A costo di farsi male e mentire dicendo che stava bene.

«Ti ammazzo!» Rispose sedendosi accanto a lui tenendo a bada le scintille che il suo quirk stava generando dalle sue mani.

«Non ho comunque niente da dirti» se ne uscì piatto Izuku, alzandosi poi in piedi davanti alla finestra e sperando che il suo amico potesse davvero andarsene.
Non era nella condizione mentale di poter reggere un confronto con Bakugo in quel momento, e probabilmente avrebbe anche finito per prenderle.

«Mi fai solo incazzare!» Lo aggredì alzandosi e prendendolo per la maglietta, «all’improvviso sei andato avanti senza permesso…»

«Kac-»

«Pensavi davvero di tornare e non vedere quanto tutti siano incazzati con te?Questo è successo solo perché ti sei portato tutto sulle spalle, senza chiedere aiuto e cazzate simili. Te l’ho già detto: non puoi fare tutto da solo.»

Si erano invertiti di ruolo.
La battaglia di Kamino aveva profondamente cambiato Bakugo, prima di quel momento non avrebbe mai osato dire nulla del genere.
Il Bakugo che aveva sostenuto l’esame di ammissione per il liceo Yuei, pensava che per essere un buon eroe bastava essere il più forte, perché all’epoca per lui, la forza fisica prevaricava su tutto.
In quegli ultimi mesi trascorsi nel prestigioso liceo invece, aveva capito che con la sola forza fisica non sarebbe cresciuto come Eroe nel modo in cui aveva sempre desiderato crescere.

«Devo proteggervi da Shigaraki» gli disse impassibile. «Vuole me, vuole il mio One For All.»

«Mi irrita vedere che il Deku che conoscevo stia scomparendo.» Confessò senza pensarci.
Quelle parole toccarono una corda stridula dentro il giovane Midoriya, che lo fecero vacillare da ogni sua convinzione. Katsuki, nel mentre, si morse la lingua per aver detto una cosa del genere a quello stupido nerd.
Midoriya provò con tutte le sue forze a restare impassibile davanti all’affermazione di Bakugo, nonostante le lacrime scendessero copiose a rigargli le guance.

«Hai proprio delle idee del cazzo, stupido nerd.» Lo attaccò facendo riferimento alla lettera che aveva lasciato nel dormitorio. «Sproni sempre chiunque a tirare fuori il meglio di sé, ma non hai idea di come fare il meglio per te stesso.»

«Non mi avreste mai permesso di andare via.» confessò.

«Ma dai?» Gli ringhiò contro l’altro alterandosi.

«…e se mi aveste chiesto di restare, io non sarei stato capace di rifiutare.» 

«Idiota.»

«C-Cosa devo fare Kacchan?» Chiese improvvisamente, facendo cadere quel castello di carte che aveva costruito con tanta fatica.

«Semplificherei il tutto in due opzioni.» Disse alzando la mano verso Deku «Opzione numero uno: te ne vai. Opzione numero due: resti.» Concluse alzando due dita.

Izuku si avvicinò a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla, aspettandosi che lui lo scrollasse via in malomodo, ma non accadde.
Scosse la testa tra le sue braccia senza smettere di piangere, e Katsuki rimase in silenzio ad accarezzargli la testa aspettando solo che quell’idiota si calmasse.

«Resto.»

«Bentornato, stupido nerd.»

E a quelle parole, dopo tanto tempo Deku sorrise di nuovo.

 

Quelle due linee parallele invece, 
erano arrivate per l’ennesima volta nella stessa direzione, 
complicatamente intrecciate e sovrapposte una all’altra.

***


NdA:

Non avevo mai scritto su questo fandom che adoro, perciò mi sono data una possibilità e...che altro dire?
Grazie per essere arrivati fino in fondo.

Lavie

   
 
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