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Autore: Allen Glassred    12/07/2021    1 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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È passato qualche giorno dagli ultimi eventi: alla sala del trono Jeanne e Vanitas sembrano stare discutendo su una cosa piuttosto importante. Il giovane Re sembrerebbe essere alquanto alterato dopo la notizia sconcertante che la sorellastra gli ha comunicato: ci ha messo un po' a decidersi, tuttavia non poteva più attendere oltre anche se, come previsto, lui ha preso decisamente male la novità. “ Dimmi che è uno scherzo di cattivo gusto “. Fa semplicemente lui, ma a quella frase lei abbassa il capo per poi scuoterlo lievemente.

 

“ No, fratello: non è uno scherzo. Ci ho pensato molto e credo che questa sia la decisione migliore “. Cerca di convincere sé stessa in primis, con scarsi risultati: anche lei sa bene che Vanitas ha ragione e che sta commettendo l’errore più grande della sua vita, ma sa anche di non avere altra scelta se vuole sperare di tenere al sicuro le persone che ama. Innervosito il re bambino sbatte un pugno sul tavolino, facendo sussultare la sorella che non può fare a meno di chiudere gli occhi, lievemente spaventata da quello scatto improvviso.

 

“ Non aspettarti la mia benedizione o che ti accompagni all’altare, il giorno di queste nozze! “. Fa semplicemente, mentre lei apre gli occhi ma mantiene lo sguardo basso.

 

“ Ti prego, in fondo io e lui eravamo già fidanzati, no? Qual’è il problema ora? “. Chiede, mascherando la stizza che prova nel pronunciare quelle parole: ora deve solamente impegnarsi ed essere convincente pensa, non deve mandare tutto all’aria o la vita di Luca e della sua famiglia affidataria saranno compromesse. “ Mi ha promesso che non subiremo pù nessun attacco, finché rimarrà a palazzo. Se siamo fortunati, toglieremo un alleato a Vincent: se resterà senza il suo secondo in comando, allora… “. Ma il giovane Re la guarda decisamente in ira: davvero la sorellastra non riesce a capire quale sia il problema?

 

“ Qual’è il problema?! “. Sbrocca, decisamente irritato. “ Oh certo! Lui ti promette la luna e tu gli credi, eh?! Perché improvvisamente, si è trasformato in un uomo serio ed affidabile! Ma davvero?! Allora abbiamo risolto tutti i nostri guai con i ribelli, no?! “. Fa, con una malcelata ironia e guardando l’altra con maggiore ira. “ E se invece di togliere un alleato a Vincent, con queste nozze gli aprissi le porte di palazzo?! Non ci hai pensato?! In oltre non può essere che ti sia innamorata nuovamente di chi ci ha traditi per schierarsi con i ribelli! Non so cosa ci sia dietro, ma certamente non è amore “. Prosegue alterato, ma lei si fa forza e prosegue: deve essere quanto più convincente possibile pensa, ne va della vita di suo figlio e non può permettersi errori.

 

“ E cosa dovrei fare? Soffrire in eterno? Devo andare avanti con la mia vita, e… “. Ma lui la interrompe bruscamente, dando un altro pugno al tavolino.

 

“ Ma non con lui! “. Continua, cercando di calmarsi prima di dire delle cose delle quali potrebbe anche pentirsi. “ Cos’è? Vuoi ripagare Garry con la sua stessa moneta? Lui si sposa e così lo fai anche tu? È questo? “. Chiede, mentre lei scuote il capo. Fa per rispondere, ma al suo posto lo fa qualcun altro: qualcuno che è appena entrato nella sala con un’arroganza e sicumera che mandano in collera il corvino.

 

“ Quell’uomo ha avuto la faccia tosta di invitare Jeanne al suo matrimonio: l’ha gettata via come uno straccio vecchio, l’ha umiliata. Non merita un secondo di più del tempo di tua sorella, non ti pare? Non ti pare che lei meriti molto più di questo? “. Chiede l’altro giovane dalla lunga chioma corvina, ghignando e comportandosi come si trovasse in casa sua. “ In oltre, se avrete me a palazzo i ribelli non attaccheranno. Diciamo che sarei il vostro giubbotto antiproiettili, dovresti ringraziarmi invece di andare in ira come il tuo solito “. Prosegue con arroganza e superbia. Vanitas lo osserva con ira e stringe lievemente i pugni, mentre lui prosegue la frase di lì a poco. “ Cugino! Nemmeno un abbraccio, dopo così tanto tempo che non ci vedevamo? “. Chiede colui che si rivela essere Dominique Lunettes Hikari.

 

“ Dominique “. Sibila semplicemente il Re bambino, abbastanza innervosito da queste inaspettate novità e dalla comparsa in scena del cugino. “ Qui, tu non sei il benvenuto e lo sai: c’eri anche tu, quella notte in cui Vincent ha tentato di spodestarmi con quel colpo di stato: sapevi bene cosa voleva fare a me e ad Ivy, ma non hai fatto niente per impedirlo. So chi sei, so che sei il braccio destro di mio fratello e so bene ciò che hai fatto alle tue vittime “. Fa semplicemente e ricordando delle voci che ha sentito sui ribelli e, soprattutto sul cugino e sul fratello, mentre l’altro corvino afferra la futura sposa per la vita, attirandola vicina a sé come nulla fosse dopo essersi avvicinato a lei con tutta la calma possibile.

 

“ Mettiamola in questi termini, allora: molto presto sarà Vincent il Re, ma fino ad allora cercherò di andare d’accordo con te e non cercherò di ucciderti. L’ho promesso alla mia futura moglie, dopo tutto “. Il suo sguardo incontra quello di Jeanne, sulla quale schiena passa un brivido freddo mentre il fratello non pare affatto calmarsi e anzi, si altera maggiormente a quelle parole.

 

“ Brava! Spero tu sia contenta: hai portato i ribelli a palazzo, con la tua geniale ed insensata mossa! Sappi che se accadrà qualcosa a me o ad Ivy, non te lo perdonerò mai. Mai! “. Grida innervosito, andandosene dalla sala prima di dire delle cose delle quali potrebbe pentirsi: non può certo impedire le nozze, ma una cosa è certa: non darà mai la sua approvazione e, così facendo pensa, la sua sorellastra sta mettendo in pericolo non solo lui ma anche Ivy. Dopo quella sfuriata la bionda non riesce a cacciare indietro alcune lacrime: non tanto per la lite in sé, dopo tutto il rapporto con Vanitas non è mai stato idilliaco. Tuttavia pensa, potrebbe aver ragione: potrebbe, senza volerlo, aver aperto le porte di palazzo ai ribelli. Ma allo stesso tempo lei stessa non ha avuto scelta che assecondare questo ricatto, non può fare nulla al riguardo. Consapevole dei sentimenti della futura sposa invece, Dominique la osserva qualche istante per poi attirarla maggiormente a sé.

 

“ E dahi: togli quell’espressione da funerale, che abbiamo un matrimonio da organizzare “. Mantiene il proprio ghigno compiaciuto, rigirando il coltello nella piaga in modo brutale mentre lei non riesce a trattenere le lacrime.

 

“ Sei crudele! Perché devi farmi tutto questo? “. Chiede solamente, mentre a quella frase l’espressione di lui cambia radicalmente: con uno scatto fulmineo la afferra per il collo, spingendola contro il muro e guardandola con gli occhi tinti di un rosso incandescente e mostrando le zanne.


“ Si! Si, sono crudele e la cosa mi diverte! Sono crudele e ne sono fiero! “. Fa semplicemente il figlio di Veronica ed Antoine, mentre istintivamente lei porta le mani alla sua, cercando di fargli lasciare la presa dato sente il fiato mancare letteralmente. “ E allora? “. Chiede poi il corvino, sfoggiando un ghigno folle che fa tremare Jeanne da capo a piedi: ora ricorda pensa, come mai non ha voluto sposarsi con lui malgrado la fine della relazione con Garry! “ Se io sono crudele, tu sarai la moglie di un essere crudele. E credimi quando ti dico che sarai mia al cento per cento, mia bella principessa: sarai una moglie obbediente e farai come ti dico io, altrimenti il tuo bel bamboccio perirà, dilaniato da queste stesse zanne “. Non scherza, pensa Jeanne. Non scherza e ciò non fa altro che farla tremare maggiormente, specialmente quando sente quella frase: moglie al cento per cento, sotto ogni punto di vista. La cosa la spaventa al solo pensiero, avendo perfettamente intuito il messaggio insito in quelle parole.

 

“ Tu… tu sei pazzo! “. Non riesce a trattenersi lei, ma invece di arrabbiarsi a quella frase lui pare calmarsi un momento: allenta la presa sul collo di Jeanne e le permette nuovamente di respirare, seppur irregolarmente a causa della forza con cui l’ha precedentemente stretta.

 

“ Sarò anche pazzo, ma sarò molto presto il tuo pazzo marito e tu lo dovrai semplicemente accettare “. Commenta, notando come lei respiri irregolarmente. “ Oh, mon cherie: se vuoi ti faccio una respirazione bocca a bocca per farti stare meglio, dato che hai questo respiro affannato “. Fa, ma a quella frase lei riesce a reagire, mordendo la mano con cui le stringe il collo. Innervosito lui la guarda con ira, sanguinando a causa del morso. “ Brutta puttana! “. Si innervosisce maggiormente, dandole uno schiaffo così forte da farla cadere a terra. Colta di sorpresa la bionda finisce a terra, sanguinando ad un labbro e portando istintivamente una mano su di esso, sconvolta: l’ha davvero picchiata? Questo malgrado tutto, non se no sarebbe mai aspettato: i suoi occhi si bagnano di lacrime, mentre il cugino di Vanitas pare lentamente calmarsi ed i suoi occhi tornano celesti. “ Guarda! Guarda che mi fai fare “. Sbuffa, mentre per un solo istante in lei rivede un’altra donna. “ Alzati “. Commenta solamente, ma ovviamente lei non lo fa e rimane a terra, sanguinando al labbro. “ Alzati, Mina! “. Si infuria nuovamente e chiamando Jeanne con il nome della cacciatrice: la afferra per un braccio e la costringe ad alzarsi, mentre lei non dice nulla seppur rimanga sorpresa: l’ha forse chiamata Mina o è stata solo la sua mente a farle un brutto scherzo? I loro sguardi si incontrano mentre lui riacquista lentamente la calma. “ Sai, non vedo l’ora “. Fa semplicemente, scostando la mano di Jeanne dal punto dolorante e pulendole il sangue che le esce dal labbro, mentre lei non comprende quella sua ultima uscita.

 

“ Di cosa stai parlando? “. Chiede, mentre lui si porta quello stesso dito sporco del sangue di lei alle labbra, guardandola intensamente per poi darle una risposta.


“ Ma di andare al matrimonio di quel bastardo di Garry Perry: chissà cosa dirà nel vederti nuovamente fidanzata? “. Chiede, mentre lei scuote il capo: quando ha ricevuto la notizia dell’invito alle nozze, si è persino sentita male. Ha perso i sensi e, quando li ha recuperati è scoppiata in un violento pianto. Ha deciso di non accompagnare Vanitas ed Ivy, per lei sarebbe troppo doloroso e non intende certamente cambiare i suoi piani ora. In oltre pensa, cosa accadrebbe se non riuscisse a tenersi a freno e finisse per dar sfogo alla sua giusta ira? Non vuole certamente mettere in pericolo la delicata tregua appena stipulata, preferisce rimanere in disparte e in silenzio senza rischiare di creare danni ulteriori.

 

“ Non ci andrò, men che meno con te! Ho accettato di sposarti, ma questo è troppo! “. Fa semplicemente la bionda, mentre lui la guarda accigliato.

 

“ Invece ci andremo eccome, cara la mia Jeanne: andremo a quelle nozze come fidanzati. Dopo tutto, è scortese rifiutare un invito dopo che la tregua è appena stata stipulata, ti pare? “. La provoca ironico, mentre lei scuote il capo: tra tutto quello che poteva succederle, questa sarà senza dubbio la cosa più umiliante. Assistere impotente al matrimonio dell’uomo che ama, come potrà mai riuscirci si chiede? Poi non può fare a meno di riflettere: è quasi certa che prima, Dominique l’abbia chiamata Mina. Che ci sia un nesso con il fatto di voler partecipare a quelle nozze e quel fatto? Questa domanda, almeno per ora non trova risposta. “ Anzi, ho un’idea migliore… “. La voce di lui la riscuote dai suoi pensieri, per poi farle sgranare gli occhi sconcertata nel sentire il proseguo di quella frase.

 

Il giorno tanto atteso da alcuni ed odiato da altri è finalmente giunto.

 

Mina Veghner è bellissima nel suo abito da sposa: il suo pallore è parzialmente coperto dal trucco, i lunghi capelli sono acconciati in un’elaborata acconciatura degna di una principessa. Le labbra coperte dal rossetto, gli occhi valorizzati dal trucco non troppo pesante che li fa quasi brillare di luce propria. Eppure, malgrado questo il suo sguardo è triste: si sta per sposare ma sa benissimo che non sarà un matrimonio d’amore. A fatica riesce a trattenere gli impulsi, che sono stati sedati dal sangue che i suoi genitori le hanno procurato e fatto bere, per evitare che possa avere uno scatto d’ira o sete incontrollabile proprio a quello che sarà il suo matrimonio ed al ballo/ricevimento a seguire. Joe si avvicina alla fanciulla, accanto a lei sua sorella e zia della ragazza: Sharon. È stata invitata a palazzo Veghner assieme alla sua famiglia per le nozze di Mina e Garry e, come la sorella è una cacciatrice. “ Tesoro, sei bellissima “. Fa solamente Joe, un po' commossa. La ragazza la guarda forzando un sorriso, i più falso che abbia mai fatto.

 

“ Anche voi madre, siete davvero molto bella: dovreste indossare più spesso questi abiti “. Fa, mentre Joe sorride lievemente: è vero, non è abituata ad indossare questi begli abiti da elegante dama, tuttavia l’occasione lo richiedeva e, deve ammettere, non se ne sta pentendo.

 

“ Oh tesoro, così farai arrossire la tua mamma “. Fa solamente, sistemandole il velo da sposa: un lascito della sua defunta suocera e portatore di grande fortuna alle spose Veghner.

 

“ Congratulazioni, nipote mia: sono sicura che sarete molto felici insieme “. Fa poi Sharon, avvicinandosi e dando un bacio sulla guancia della nipote. In seguito nota la commozione generale e l’orario, decidendo così di prendere in mano la situazione dando una lieve pacca sulla spalla della ragazza. “ Ma forza, ora basta salamelecchi “. Fa poi la donna dalla chioma arancione, lievemente commossa a sua volta malgrado provi a nasconderlo. “ Dobbiamo andare: Pierre ti starà già aspettando, non vorrei svenisse prima della cerimonia. L’ho visto davvero emozionato “. Commenta poi la donna, mentre la sua frase riesce a strappare un lieve sorriso anche a Mina.

 

“ Voi andate, prendete pure posto: io raggiungo papà “. Fa semplicemente la corvina, mentre la madre e la zia le danno un ultimo abbraccio per poi annuire e mentre, di lì a poco la sposa si avvia verso il suo destino con mille e più pensieri nella sua mente.

 

Lo sposo è invece già giunto al luogo della cerimonia così come tutti gli altri invitati, teso: da un lato sa bene che sarà un bene per tutti accettare queste nozze, dall’altra lo sguardo di Vanitas gli fa capire chiaramente che si sta comportando da sciocco e che potrebbe ancora scegliere la sua felicità, andarsene da lì e correre da Jeanne. Purtroppo il giovane Perry non ha avuto modo di parlare con Ivy e Vanitas, dati i mille preparativi che l’hanno costretto a salutare solo di sfuggita gli invitati giunti qualche ora prima della nozze a palazzo Veghner. Vanitas, che incrocia le braccia sospirando pesantemente. “ Tuo fratello è un cretino “. Fa solamente, mentre Ivy lo guarda lasciando che prosegua. “ Si sta scavando la fossa da solo: certo che lui e Jeanne sono proprio uguali e fanno di tutto per distruggere la propria felicità “. Commenta solamente, mentre Ivy sospira pesantemente.

 

“ A dire il vero, nemmeno io capisco nostra sorella e la sua decisione. Né comprendo… “. La marcia nuziale inizia, ammutolendo all’istante la futura regina di Veritas: la sposa fa la sua comparsa, accompagnata dal padre e splendida nel proprio abito da sposa. Garry la osserva qualche momento e, naturalmente, non può fare a meno di notare quanto sia bella. Ma nota anche un’altra cosa: Jeanne non è ancora arrivata: che abbia dunque rifiutato l’invito? Forse pensa il giovane Hunter, è meglio così: entrambi si risparmieranno una sofferenza maggiore. Non sa tuttavia, quanto si stia sbagliando.

 

La cerimonia prosegue senza alcun tipo di intoppo: l’officiante continua indisturbato, fino al fatidico momento del “ si “, il momento che alcuni aspettano ed alcuni temono. “ Se qualcuno ha qualcosa da obiettare o è a conoscenza di una ragione per la quale queste nozze non debbano avere luogo, lo dica ora o taccia per sempre “. Fa perentorio il religioso e, a quella frase, la porta si apre e da essa entra qualcuno che, probabilmente, sconvolge i due sposi.

 

“ Perdonate il ritardo: sapete, io e la mia fidanzata non siamo ancora pratici di questo territorio, ci abbiamo messo un po' a raggiungere il palazzo “. L'ironia malcelata del corvino, la sua sfacciataggine nel presentarsi a metà cerimonia, interrompendola come nulla fosse, tutto ciò fa alzare di scatto in piedi Michael Veghner, che tuttavia viene trattenuto a sedere dal padre, che scuote il capo evitando così che il figlio possa compiere atti avventati. “ Ma vi prego: continuate pure la cerimonia “. Fa di nuovo il corvino, mentre entrambi gli sposi si volgono verso la coppia appena entrata e sgranano gli occhi, stupefatti nel trovarsi di fronte…

 

“ Dominique! “. Sibila Mina, portando istintivamente una mano alla bocca.

 

“ Jeanne! “. Entrambi incrociano lo sguardo con quello degli altri componenti della coppia appena giunta: Dominique e Jeanne. Garry stringe i pugni in preda all’ira: cosa diavolo ci fa Jeanne con lui? D’altro canto Mina si volge verso il reverendo, guardandolo e trattenendo a fatica l’impulso irrefrenabile di bere sangue.

 

“ Vi prego, andate avanti “. Fa semplicemente la giovane Veghner, mentre Garry si volge a sua volta mentre, dentro d sé, sente la collera bruciare sempre più. Il reverendo annuisce per poi, finalmente concludere la cerimonia. Si schiarisce la voce per poi procedere, fino a dichiarare i due marito e moglie.

 

“ Con i poteri conferitimi, io vi dichiaro marito e moglie… “. A quella frase Jeanne non può fare a meno di stringere i pugni: è lì da poco tempo e già vorrebbe prendere e scappare via, ma una presa sul suo polso glielo impedisce.

 

“ Suvvia, goditi lo spettacolo: è vero che oggi soffri tu, ma domani soffrirà lui “. Sussurra solamente, pregustando già il momento in cui i ruoli saranno invertiti e sarà Garry ad assistere alle nozze sue e di Jeanne, senza poterci fare nulla. Eppure, malgrado le sue parole il suo sguardo non si stacca un momento dalla sposa: Mina.

 

La stessa Mina che, al ricevimento è sempre più agitata: dopo il primo ballo di rito degli sposi, suo marito è letteralmente fuggito dalla sala dopo aver visto Jeanne dirigersi in giardino per prendere un po' d’aria. Gli invitati non hanno fatto caso più di tanto a questa cosa, imputando la cosa al fatto che magari il giovane sposo ha solo bisogno di prendere un po' d’aria, dopo la tensione dovuta alla cerimonia è piuttosto normale come cosa. Ma l’obiettivo di Garry non è certo questo: a passo veloce si incammina dietro Jeanne, la quale arriva in giardino decisamente spazientita. “ Non ne posso più “. Sibila semplicemente la Principessa, nervosa. Sta per continuare il proprio sfogo, ma improvvisamente lui la afferra per il polso per poi farla voltare verso di sé.


“ Mi aspetto una spiegazione! E la voglio ora! “. Tuona su tutte le furie, mentre lei cerca di liberare il polso da quella presa. “ Che diavolo ci fai con quell’uomo?! Ti ha presentata come la sua fidanzata, è uno scherzo?! “. Grida infuriato, mentre lei riesce, con uno strattone a liberarsi da quella presa.


“ Cos’è?! Solo tu puoi sposare un’altra donna?! Io avrei dovuto rimanere ad aspettarti in eterno?! “. Fa alterata a sua volta la bionda, mentre lui la afferra per le spalle in malo modo.

 

“ Ah si?! Allora cos’è, una vendetta?! Vuoi ferirmi come io ho ferito te?! Proprio con lui, davvero?! “. Chiede, mentre lei lo guarda innervosita. “ Dannazione, Jeanne! Non ti riconosco più! “. Grida, mentre lei cerca di liberarsi da quella presa.

 

“ Lasciami in pace! Va da tua moglie e lasciami in pace! Smettila di farmi del male! “. Impreca furiosa la Principessa, i quali occhi si velano di lacrime. Da parte sua lui non la lascia libera e la scuote con enfasi, afferrandole entrambe le spalle con una forza tale da farle quasi male.


“ E tu non me ne stai facendo?! Ti ho detto che queste nozze sono solo di facciata, che sei tu la donna che amo! E in risposta tu ti fidanzi con quel sadico omicida di Dominique?! “. Grida, mentre lei scuote il capo: non ha nemmeno forza per gridare, non più.


“ Lasciami “. Sibila solamente la ragazza, mentre di rimando lui scuote il capo per poi stringerla forte a sé, così forte che entrambi finiscono per cadere in mezzo alle rose, infischiandosene di graffiarsi o sporcarsi gli eleganti abiti. “ Ormai ti sei sposato, non mi fare altro male! Non lo fare… “. Sussurra lei, piangendo e posando le mani a terra, seduta in mezzo a quei fiori che, per fortuna, non le hanno lasciato che qualche graffio che si rigenera facilmente, mentre lui scuote il capo senza avere la minima intenzione di lasciarla andare.

 

“ Io ti amo, maledizione! Possibile che non te ne renda conto?! “. Fa a sua volta lui, stringendola a sé così forte da farle quasi male. Un abbraccio che, in quel momento, vale più di mille parole.

 

Anche Dominique sembra non essere particolarmente interessato al ballo del ricevimento di nozze: se è qui è semplicemente per far dispetto a Garry, per metterlo alcorrente della situazione, che Jeanne è tornata ad essere la sua fidanzata e che a breve si sposeranno. E a quel punto pensa, a quel punto sarà lui a soffrire impotente, sarà lui a vedere la donna che dice di amare sposare un altro senza poterci far nulla, sarà lui a bruciare d’ira ma comunque, a dover rimanere immobile di fronte agli eventi. Sogghignando osserva fuori dalla finestra di palazzo, posando una mano sul vetro quasi divertito. “ E’ tutto dannatamente perfetto. Quanto è bella la vendetta “. Sibila, mentre in quel momento si sente afferrare violentemente per le spalle. Costretto a volgersi verso chi lo ha afferrato, si trova di fronte gli occhi vedre-celesti di Mina, che lo sta guardando tra il serio ed il furioso. “ Oh, guarda un po' chi c’è: la novella sposina “. Commenta semplicemente lui, mentre lei scuote il capo: senza farsi troppo notare dagli invitati afferra il corvino per il polso, guardandolo sempre con quell’ira mal celata.

 

“ Ti devo parlare, subito “. Sibila la corvina, mentre lui la osserva qualche momento per poi puntare lo sguardo alla mano di lei, che ancora è posata sul suo polso.

 

“ E invece io non ho nulla da dirti, mon cherie. Anche se questa tua aggressività non mi dispiace affatto, non vorrai dare spettacolo davanti a tutti gli invitati? “. Chiede, come se davvero gli importasse di tutti quei volgari Hunters ed umani presenti. Con uno strattone improvviso si libera da quella presa, guardando ancora una volta quella donna che a lungo, anche contro il suo volere ha occupato i suoi pensieri. “ Siete davvero noiosi, voi umani: meglio che vada a prendere un po' d’aria, prima che rischi di mordere qualcuno “. Calca sulla parola mordere come se sapesse bene che effetto avrà sulla fanciulla, mentre a quella frase i ricordi passano nella mente di un’allibita Mina: perché pensa, in un simile frangente si ricorda quei momenti orribili? “ Tu torna da mamma e papà, fatti proteggere da loro e gioca alla mogliettina perfetta, non stare a perdere tempo con me “. Maligno oltre ogni dire, non c’è proprio dubbio che abbia ereditato parecchi tratti da suo nonno Vanitas e che ora li stia mostrando per intero, senza vergogna e senza trattenersi. Facendo un cenno di saluto alla cacciatrice si dirige verso la porta per poterne uscire, senza tuttavia mai perdere di vista lei e continuando a guardarla con la coda dell’occhio. Mina lo osserva strabiliata, mentre il bruciore alla gola torna a farsi sentire improvvisamente: per ora è controllabile, ma non sa quanto durerà.

 

“ Al diavolo! “. Impreca a bassa voce la sposa, dirigendosi poi a sua volta verso la porta come spinta da chissà quale impulso: sa bene che nessuno si stupirà della sua assenza, che come con Garry penseranno che anche lei ha bisogno di prendere un po' d’aria e non vi daranno peso più di tanto. L’unico ad accorgersi della quasi fuga della sposa è Dante: ovviamente il maggiordomo ha accompagnato i suoi signori a questo matrimonio e, nonostante sia impegnato in una conversazione con alcuni Hunters non può fare a meno di notare Mina uscire dalla sala quasi correndo dietro a Dominique: cosa starà nascondendo la giovane, si chiede?

 

“ Lord Dante? Avete sentito ciò che ho detto? “. Chiede un Hunter, mentre il maggiordomo trasale un istante per poi tornare a concentrarsi sulla conversazione.

 

“ Si: scusatemi, ero sopra pensiero. Stavate dicendo? “. Chiede solamente, mentre non può fare a meno di riflettere: forse pensa, queste nozze saranno più movimentate del previsto dato che, ha notato, anche lo sposo e Jeanne non sono in sala.

 

“ Fermati! “. La voce di Mina riecheggia in quel corridoio, mentre il giovane dalla chioma corvina ghigna sadicamente seppur non facendosi notare da lei: lo sapeva. Sapeva bene che l’avrebbe seguito.

 

“ Oh, mon cherie: non riesci proprio a stare lontana da me, eh? Non so se esserne felice o arrabbiarmi “. Ride lievemente, mentre lei lo fa bruscamente voltare verso di lei, afferrandolo per la spalla.

 

“ A che gioco stai giocando? Perché… perché sei qui? “. Chiede la fanciulla, mentre la luna inizia lentamente ad assumere un colore molto particolare.

 

“ Come perché? Non c’è appena stato un matrimonio al quale sono stato invitato? Beh, tecnicamente è stata invitata Jeanne, ma essendo il suo promesso sposo… “. A quella frase negli occhi di lei passa un bagliore rosso: controllarsi sta diventando quasi impossibile, avere quel sangue, avere lui così vicino di certo non le facilita le cose. “ Tu piuttosto: perché insegui me, invece di cercare tuo marito? È da un po' che lui e Jeanne sono fuori “. Ghigna ancora una volta, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ Ti diverti? “. Chiede semplicemente, avvertendo la malignità insita in quelle parole. “ Sai bene perché ti ho seguito: non sarò la prima che hai vampirizzato, sai bene cosa mi serve e che effetti sta avendo il morso su di me “. Quasi sibila la corvina, mentre a quella frase lui si mette a ridere come la stesse prendendo in giro.

 

“ Non sarai la prima che mordo, ma sei la prima umana che mordo e a cui lascio quello “. Indica sul collo di lei, nel punto in cui l’ha morsa, un lieve marchio. Sconcertata la cacciatrice porta una mano ad esso mentre lui la guarda intensamente. “ Non dirmi che non hai avvertito quel legame, perché non ti credo. Solo, sicuramente il tuo paparino non ti ha spiegato gli effetti di quel marchio “. Con quell’enigmatica frase fa per andarsene e proseguire il suo cammino, mentre Mina porta lo sguardo alla luna che ora si è tinta totalmente di rosso: gli impulsi si fanno irrefrenabili, non riesce a controllarli. Si appoggia al muro un momento, per poi agire senza nemmeno pensarci: scatta in avanti, cingendo il corvino con le braccia e scostandogli i capelli dal collo.

 

“ No! “. Fa solamente, impedendogli di andare via ed abbassando istintivamente il colletto della camicia di lui, che da prima è colto di sorpresa dall’atto della cacciatrice. “ Ho freddo… ho tanto freddo… voglio… voglio… “. Mormora solamente, leccando il collo di lui che, recuperando subito la sua sicumera e capendo che probabilmente lei lo vuole mordere, si scansa prima facendo così cadere la fanciulla.

 

“ No no: non ti ho dato il permesso, mia cara. Dovrai rinunciare al mio sangue, almeno stasera “. Fa, notando il lieve graffio provocato dalle zanne di lei. Graffio dal quale, inevitabilmente esce un po' di sangue seppur non più di tanto. Ma quanto basta a far perdere il controllo a Mina, i quali occhi si iniettano di una luce rossa come la luna scarlatta che brilla improvvisamente nel cielo. Il cugino di Vanitas la osserva qualche momento, come la stesse compatendo anche se, in verità, è a ben altro che sta pensando. Ora è lui a slacciare i primi bottoni della camicia, senza tuttavia esporre il collo e anzi, senza più guardare la ragazza che, invece, inizia a sentire dei dolori atroci dati probabilmente dalla fame. E notando quel gesto non riesce più a controllarsi: con uno scatto improvviso si avventa nuovamente sul corvino, togliendogli la giacca che per ora pensa, le sarebbe solo d’impiccio e facendola così finire a terra. Senza dargli il tempo di reagire la corvina affonda le zanne nel suo collo, facendolo finire a terra proprio come accadde in precedenza con Jeanne. Per la prima volta quasi sorpreso, Dominique rimane immobile qualche momento, sentendo un forte dolore al collo, che gli fanno fare una lieve smorfia: il morso di Mina è totalmente diverso da quello della sua fidanzata, pensa. Gli fa male, è famelico e disordinato, si sente chiaramente quanto sia ancora inesperta e, soprattutto, quanta sete abbia. Improvvisamente tuttavia, alcune memorie si fanno strada nella mente di lei che, presa da una sete incontrollabile continua ad affondare le zanne e nutrirsi, come ne andasse della sua stessa vita: l’ha morso, pensa. Ha morso Dominique Lunettes contro il suo volere, ma dopo tutto pensa, sono pari: lui lo ha fatto a lei tempo addietro, riducendola nello stato in cui è. Quelle memorie continuano a farsi strada in lei, mentre improvvisamente e la fanciulla si stacca dal collo del corvino che, a quel solo gesto avverte un fremito che, lo sa bene, non è certo paura: è frenesia, l’eccitazione mista a dolore data da quel morso che ha a lungo desiderato ma che non aveva certo programmato di ricevere quella sera. O forse si, questo nessuno lo può ancora sapere. La giovane cacciatrice lo guarda con le labbra sporche di sangue, la luna rossa la illumina rendendola quasi più bella. Tuttavia non si sposta ancora da quella posizione, rimanendo a cavalcioni su di lui e guardandolo intensamente.

 

“ Tu… tu sei stato bandito dal tuo clan, vero? “. Chiede improvvisamente: quand’è pensa, che quelle lacrime sono scese dai suoi occhi che ora ne sono bagnate? Nemmeno se n’è resa conto, fino a questo momento almeno. “ Per questo ti sei alleato con i ribelli, per questo stai facendo di tutto per spodestare tuo cugino e ti schieri dalla parte di Vincent… “. Sibila solamente Mina, comprendendo improvvisamente, come se nella sua memoria vi fossero ricordi che non le appartengono. A quella frase lui abbassa per la prima volta lo sguardo.

 

“ Non io: mia madre. Fu lei la prima ad essere bandita dal clan della luna blu, in seguito mio cugino Vanitas mi cacciò da palazzo, avendo capito che anche io come lei potevo usare sia il potere degli Hikari che dei Lunettes: quello della Luna Rossa. Quelli come noi, dagli Hikari sono considerati portatori di sfortuna e niente altro. Tutti la pensavano così, tutti tranne lui: Vincent, il Principe rinnegato che tutti credevano morto “. Non sa nemmeno lui perché stia raccontando questo a Mina, cosa sia a spingerlo a farlo. La ragazza pare finalmente calmarsi: come previsto era del sangue del suo padrone che aveva bisogno. Ora che lo ha bevuto si sente più forte, gli impulsi sono sopiti e la sete è scomparsa, almeno per ora. Solo ora si accorge della posizione in cui sono e, imbarazzata si alza immediatamente: ma cosa le è preso si chiede, è uscita di senno? È letteralmente saltata addosso a quel folle che l’ha resa un vampiro, l’ha morso contro il suo volere ed in oltre ha provato pietà per lui, nel sentire la sua storia e vedendo parte delle sue memorie. Sospirando pesantemente la giovane sposa si appoggia al davanzale della finestra mentre lui si ricompone: non gli va certo che qualcuno noti quel morso. Non che gli interessi di dover dare spiegazioni, semplicemente gli da fastidio essere stato morso contro il so volere, sconvolgendo così i suoi piani.

 

“ Tu non sei così. Tu non sei realmente malvagio “. Mormora solamente la corvina così, senza pensarci ed una volta che lui l’ha sorpassata. A quella frase lui recupera il proprio ghigno maligno, dandole una risposta.

 

“ Oh mon cherie, tu non sai quanto invece lo sia. Non ne hai la più pallida idea “. Fa, per poi incamminarsi nuovamente verso il giardino e lasciando una Mina sconcertata e piena di domande, seppur ora il suo corpo stia decisamente meglio e mentre quel sangue entra in circolo in lei: no, non si pente pensa. Non si pente di ciò che ha fatto, è stato necessario per salvarsi la vita e calmare i suoi impulsi che, altrimenti, sarebbero emersi alla festa. In seguito la giovane cacciatrice porta gli occhi alla luna rossa, mentre il bagliore della sua luce si riflette nei suoi occhi per qualche istante.



Salve miei cari fans, come va? Eccomi con il capitolo ventisette, più lung rispetto ai precedenti: che ne dite? Da prima vediamo Jeanne cedere al ricatto di Dominique ed accettare di sposarlo, con la disapprovazione del fratellastro. Intanto Mina e Garry si sposano ma, inaspettatamente Mina morde Dominique contro la sua volontà, vedendo anche le sue memorie. Intanto Garry viene a sapere delle imminenti nozze della donna che ama e non la prende bene: che farà? Non vi resta che scoprirlo nei prossimi capitoli!
   
 
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