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Autore: lmpaoli94    13/07/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Nel mentre Anastasia continuava ad affliggersi in solitudine, l’arrivo tempestivo e sorprendente della sua amica Katherine gli restituì quei pochi minuti di sorriso che non potevano altro che fargli bene.
< Kate! Sono davvero sorpresa di vederti qui > fece la Contessa con tono felice e spensierato evitando di pensare al peggio.
< Già. Potrei dire la stessa cosa di te. >
Anche se il tono di Katherine sembrava più puntiglioso del solito, Anastasia non voleva soffermarcisi troppo.
< Kate, oggi non mi sento molto bene… >
< Perché non vuoi vedere la tua famiglia riunita? >
< La mia famiglia è giù unita. Non ho bisogno che si allarghi ulteriormente. >
Non volendone parlare per fare in modo che il suo animo potesse risentirne, Anastasia decise di alleviare i suoi dolori parlando della figlia della sua amica.
< Ava sta bene. Cresce molto in fretta ed è una benedizione che sia entrata nella mia vita e in quella di Elliot. Sono davvero contenta di avere una famiglia unita. >
Nel dire l’ultima parola però, Katherine si accorse che aveva peggiorato la situazione.
< Bevi un po’ di whisky. Ti sentirai meglio. >
< Da quando in qua tu bevi, Ana? >
< Da quando mi sento sola. >
< E tua madre? Lei lo sa? >
< Ci manca pure che sia lei a giudicarmi. Mi sento contro tutta la mia famiglia e non ho bisogno di prendere altri sgridate dalla Santa madre. >
< Allora perché non risolvi tutti i tuoi problemi parlando con il bambino? Sono sicuro che lui ti vorrebbe molto bene. >
< Ma io non riuscirò mai a dargli tutto l’amore di cui ha bisogno. Io non faccio parte e non farò mai parte della sua vita. >
< Ma non c’è bisogno che tu faccia parte della sua vita… Theodore vuole solo parlarti. >
< E cosa potrei parlare ad un ragazzino? >
< Sorprendi te stessa e lui lo farà con te. >
< Che cosa stai dicendo? >
< Dammi retta: vedrai che dopo ti sentirai meglio. Almeno prova, no? >
Sentendo il consiglio di Katherine, alla fine la donna n0on aveva tutti i torti.
< Guarda un po’ che fortuna! I bambini stanno tornando dentro. Il sole è calato dietro all’orizzonte… Credo che sia venuto il momento per parlare con Theodore. >
< Kate, non mi sento ancora pronta… >
< Certo che lo sei. Devi solo evitare di pensarci troppo. Quando sarà tutto passato… >
< Va bene. Vedrò cosa posso fare. >
< Grande! Adesso sì che riconosco la mia Anastasia: forte ed energica. >
 
 
Anche se Theodore non aveva pensato la sua giornata libera in compagnia di due bambine a giocare alle bambole con loro, non si pentì per quello che aveva fatto.
< Theodore > fece la Contessa Madre avvicinandosi a lui < Allora? Ti sei divertito oggi? >
< Se pensate che giocare alle bambole possa essere interessante… allora sì. È stato bello passare una giornata diversa. >
< Bravo. Sono molto fiero di te. e lo saranno anche Ava e Phoebe. >
< Questo non lo so visto che non gliel’ho domandato. >
< Vorresti farlo di persona? >
< Ancora non lo so, Contessa. Ho paura della risposta. >
< Non ti devi preoccupare. Vedrai che sarà andato tutto bene… E poi c’è la cena tutti assieme. E sei invitato pure tu. >
< Non credo che sia una buona idea, Contessa > rispose il bambino storcendo il naso < Insomma, io non faccio parte di questo mondo. >
< Ma per stasera sarà diverso, Theodore. Adesso Gwen ti aiuterà a ripulirti e a prepararti al meglio. Ti aspetto per le otto. >
Emozionato come non mai, Theodore era estremamente felice nel continuare quella giornata molto diversa, soprattutto quando la Contessina Anastasia si affacciò nella stanza della serva Gwen mentre si apprestava a fargli il bagno.
< Contessa Anastasia > fece sorpresa Gwen < Non vi aspettavo… >
< Non preoccuparti, Gwen. Ho bisogno di parlare con il bambino… Quando avrà fatto il bagnetto e si sarà rivestito. >
< Va bene. Cercherò di fare presto. >
< Ottimo. Non ti preoccupare per me. Aspetterò qui fuori. >
Fissando lo sguardo confuso della Contessa, Gwen pensò che fosse saggio avvertire la Contessa Madre.
< Gwen, dovresti essere con… >
< Vostra figlia vorrebbe parlare con Theodore. Dopo il bagnetto. >
< Che cosa? >
< Ho temuto che fosse stato meglio avvertirvi. Io non saprei che fare in questa situazione… Non vorrei che potesse dire qualcosa di spiacevole al piccoletto. >
< Grazie, Gwen. Parlerò io con mia figlia. >
< Non ce ne sarà bisogno > rispose Anastasia piombando all’improvviso tra sua madre e la serva < Madre, non sono venuta qui per peggiorare il mio rapporto con il bambino, ma voglio provare ad instaurarlo. >
< E credi che dovrei fidarmi? >
< Forse è meglio se io… >
< Vai pure, Gwen. Pensa al piccolino. >
Una volta rimaste da sole, madre e figlia portarono la loro conversazioni a ricordi passati durante l’infanzia di Anastasia.
< Ricordi quando io e te abbiamo litigato la prima volta? >
< Sinceramente no, madre. È successo fin troppe volte. >
< Sei scappata dal castello per andare a cavalcare con il tuo pony. Io avevo una paura immensa perché sapevo che non ne eri capace… Ma quando ti ho visto che eri sicura di te stessa, ho capito che non dovevo preoccuparmi. Lì ti ho chiesto scusa per tutta la mia iperprotezione che condannavo a subire… Non riuscivo a capire che la tua libertà fosse così importante. >
< Madre, basta pensare al passato… Anche perché dopo quel fatto non è cambiato niente tra di noi, ricordate? >
< Ma volevo tanto che potesse succedere. Soltanto che avevo troppa paura di me stessa e delle conseguenze. >
< Conseguenze che si sono tutte avverate. >
< Già… Ma promettimi una cosa: che tu e quel bambino riuscirete a costruire un rapporto sano e di rispetto. Lui ti vuole molto bene e sono sicura che gliene vorrai anche tu. >
Senza rispondere alla richiesta della madre, Anastasia incontrò il piccolo Theodore nel salone principale del castello dove si apprestava a raggiungere gli altri invitati.
Appena i loro sguardi si incontrarono, il bambino non poté che manifestare un moto di sorpresa.
< Contessa Anastasia. Sono… sono davvero… >
Il povero bambino non riusciva a parlare dinanzi alla bellezza e al fascino della donna.
< Theodore. Anch’io sono contento di vederti. >
< Siete bellissima, Contessa. Dopo tutti questi anni che non ci siamo visti… credevo che non mi volevate più vedere perché… non l’ho mai capito. >
Abbassandosi all’altezza del bambino, Anastasia gli spiegò che tra di loro non era mai successo niente di grave.
< Ma allora perché non volevate mai vedermi? Tutti i nobili e i servi sono gentili con me. Ma voi… >
< Theodore, c’è un fatto che mi ha tenuto lontano da te. Ma tu non centri niente… Almeno non indirettamente. >
< Cosa significa? Non capisco… >
< Non è ancora il momento che tu capisca. Pensa solo che potremmo vederci più spesso. Magari potresti passare alcuni9 momenti in mia compagnia durante il tè delle cinque. >
< Sarei davvero felice nel farlo insieme a voi. >
< Ottimo. Allora ti aspetto domani nella biblioteca. Ho sentito che ti piace molto leggere. >
< Sì, Contessa. Ma purtroppo ho solo poco tempo a disposizione nel leggere, soprattutto quando sono un servo e pratico l’arte della scherma. >
< Chiederò ai servitori di alleggerire i tuoi compiti di domestico. >
< No Contessa, non c’è né bisogno… >
< Insisto. Tu lascia fare a me, d’accordo? >
Mentre Theodore fu emozionato nel vedere la donna così buona con lui, non poté che trattenersi nell’abbracciarla sotto lo sguardo attento della Contessa Madre.
< Sapete? Stasera mangerò con la vostra famiglia. >
< Davvero? Allora ti aspetto al tavolo. >
Ma prima che potesse lasciarla, Theodore la ringraziò per avergli dato una possibilità per un rapporto che non era mai sbocciato.
< Sei un bravo bambino, Theodore. Sarò fiera di te. >
Nel mentre la Contessa Madre fu emozionata per il loro rapporto nato, gli domandò se gli era potuto sfuggire un piccolo dettaglio sul suo passato.
< NO, madre. Non ho avuto il coraggio di dirgli niente. >
< Lo sai che non deve saperlo. Soprattutto ora. >
< Sì. Ne sono consapevole… Però non è giusto. >
< C’è forse qualcosa di giusto in questa vita, Anastasia? Adesso non parliamone. Sono felice per te e per Theodore. >
< Anch’io, madre. >
   
 
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