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Autore: Julsss_    13/07/2021    0 recensioni
[TAEKOOK] [High School!AU] [riferimenti TAEGI]
Dal testo:
"Le labbra di Jungkook erano più morbide di quanto avesse mai immaginato. Fresche e umide come la dolce rugiada del mattino. Poteva ancora sentirle aderire alle sue, il sapore amaro che avevano. Del sorso di birra preso dalla bottiglia di Joon.
Taehyung lo baciò, e non perché l’avesse programmato. Non era stato qualcosa di deciso, di previsto. Semplicemente, lo baciò perché in quel momento gli era sembrato giusto, l’unica cosa da fare quando gli occhi di Kookie incontrarono i suoi dopo essersi allontanati dagli altri e aver guardato insieme l’orizzonte del mare e il sole lentamente calare.
Fu un attimo. L’attimo che sognava da tutta una vita; o almeno da quando le loro strade avevano deciso di scontrarsi."
Co-scritta con momoko89 qui su efp.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spring Day

Parte 2/3
 











2.

Quella settimana era il suo turno di pulizie insieme a Yoongi. Erano le cinque del pomeriggio e avevano appena finito la lezione di educazione fisica. Sentiva ancora la maglietta aderire alla schiena per via del sudore. Decise di andare negli spogliatoi e cambiarsi almeno quella, così da rendersi un minimo presentabile. Non che dovesse avere le sembianze di un principe per lavare i pavimenti, ma una maglietta pulita e il deodorante lo facevano sentire un po’ più comodo e fresco - o per lo meno, faceva finta di esserlo.
Era passata già una settimana dalla fatidica sera, ma per Taehyung era come se fosse stato ieri. Qualsiasi cosa facesse, la mente era ancora sulla spiaggia, gli occhi di Jungkook illuminati dai colori del tramonto - possibile che esistesse veramente una sfumatura castana del genere? - la sua pelle vivida sul contrasto dei capelli neri, le labbra rosse e umide per via della birra.

Forse se non si fossero allontanati dal gruppo, a quest’ora le cose sarebbero le stesse. Nessun dramma, nessuna preoccupazione di perdere la persona a cui teneva di più da quando? Un anno, due? Taehyung era venuto a patti con i sentimenti che provava per Jungkook molto tempo fa. Lo amava, ok. Era un dato di fatto. Un po’ come si sa che il sole sorgerà al mattino, o che la luna sarà lì, in quel preciso punto del cielo a quell’ora, quel giorno, di quel mese. Era un fattore unico ben definito, come l’ordine del cosmo, l’equilibrio tra i pianeti. 

Lo amava, punto. 

Il problema era che Jungkook non era gay. Perciò si mise il cuore in pace tanto quanto venne a patti con i suoi sentimenti. O per lo meno, ci provava. Non appena realizzò il vero significato del suo affetto per Jungkook, Taehyung capì che liberarsene non sarebbe stato facile. Ancora adesso, non sapeva nemmeno se il termine liberarsene fosse quello corretto. Forse dimenticarlo? Impossibile, avrebbe dovuto smettere di essergli amico, e a quel punto avrebbe anche dovuto giustificarsi e no, non era nei suoi piani. Superarlo? Possibile. In fondo, il termine superare implicava andare oltre i suoi sentimenti, lasciarli lì, dietro di sé. Abbandonarli, ma con coscienza, e senza ripercussioni emotive. Quindi sì, forse superare l’amore che provava per Jungkook era la definizione giusta al suo obiettivo. Il problema era raggiungerlo, quell’obiettivo. Facile a dirsi, difficile a farsi… soprattutto quando il pensiero di lui è ciò che mi spinge ad alzarmi dal letto la mattina, e il suo sorriso è motivo del mio… 

Era stato proprio quel sorriso a spingerlo a rispondere “Sì” quando Jungkook gli chiese di accompagnarlo a raccogliere qualche conchiglia, quel pomeriggio. A quanto pareva, il ragazzo aveva la tendenza a collezionare conchiglie particolari. Una cosa che “Dai, solo i bambini lo fanno” gli fece notare Taehyung, “Hai qualcosa contro i bambini?” gli chiese Jungkook, “Solo se si avvicinano a me” e a quel punto Jungkook sorrise e diamine, Taehyung si pentì di non essere stato abbastanza rapido per immortalare l’attimo. Si spinsero un po’ più in là, allontanandosi dal gruppo. Era maggio, e sebbene la giornata fosse calda, non c’era molta gente in spiaggia. Forse perché era un giorno feriale, forse perché quella spiaggia non era molto ambita dai frequentatori di mare. Tra tutti i bei posti che la costa offriva, Namjoon scelse proprio quello meno popolare. Chissà perché, poi. Taehyung non chiese, e nemmeno gli altri. La cosa positiva dell’essere meno ambito era che c’era una varietà di conchiglie considerevole. Infatti, Jungkook si fermava ad ogni passo che faceva, ed era quasi snervante a dire il vero, ma il bruno avrebbe fatto di tutto pur di vederlo sorridere. Più le conchiglie che trovava erano particolari, più lui si stupiva, spalancava gli occhi e sorrideva, e a quel punto Taehyung non poteva fare altro lasciarsi coinvolgere. E non gli interessava se la sabbia gli entrava nelle scarpe o se sarebbe tornato a casa fradicio - come quella volta in cui un’onda li travolse in pieno - semplicemente voleva stare con lui, non importava come. Avrebbe scalato anche l’Everest se solo gliel’avesse chiesto, ma per fortuna si limitava alla semplice ricerca di conchiglie. 

Il ricordo lo assopì quasi del tutto, talmente tanto che non si accorse che l’acqua del secchio era diventata sporca e andava cambiata. Yoongi stette in silenzio, studiando ogni movimento e sguardo dell’amico stralunato. Gli sembrava completamente assente, come se quel posto e ciò che stava facendo non gli appartenessero. Però, in un certo senso, la cosa lo divertiva e decise di fermarsi e appoggiarsi col mento sul manico di scopa, ad osservarlo. Voleva vedere dove sarebbe andato a parare in quello stato di trance, se avesse dovuto svegliarlo e condurlo alla triste realtà o se avesse piuttosto dovuto preoccuparsi di dover pulire di nuovo i pavimenti da cima a fondo. 

In tutto questo Taehyung era ancora fermo nei suoi pensieri a quando, per prendere una conchiglia incastrata nella sabbia, Kookie si bagnò un po’ il viso. Tutto ciò suscitò ilarità nel ragazzo dai capelli scuri, tanto che lo stesso Tae ne fu totalmente investito. Stavano ridendo di gusto, almeno fin quando Taehyung “Taehyung-ah?” non decise di accarezzarlo sulla guancia bagnata per asciugargliela. Fu un gesto tanto dolce quanto inaspettato per Jungkook, che smise di ridere all’istante. Il volto di Tae “Taehyung-ah, ci sei?” ora era serio e si faceva sempre più vicino, continuando ad accarezzarlo delicatamente, finché non portò la sua mano al mento di Jk e accompagnò la bocca dell’amico verso le sue labbra. Si incontrarono delicatamente senza alcuna pressione. Ma tutto finì in un attimo perché Taehyung “Taehyung-ah!” tornò alla realtà accorgendosi di aver pestato un piede a Yoongi.
“Scusa, Yoongi-yah, ero sovrappensiero”.
L’amico lo guardò con un mezzo sorrisetto.
“Ma non mi dire…”
Taehyung non rispose, intento com’era a prendere il secchio con l’acqua sporca. Yoongi cambiò totalmente espressione e ora sembrava alquanto infastidito da questo suo nuovo modo di fare. Non si era mai comportato così con lui, e per questo motivo decise di capire che diavolo stesse succedendo in quella testa.

“Qualcosa che ti preoccupa?”
“Perché lo chiedi?” domandò Taehyung.
“Ti stai comportando in modo strano da un po’”.
Taehyung fece una smorfia indifferente.
“Anche gli altri lo hanno notato, sono abbastanza preoccupati” notò Yoongi, passando lo straccio.
“Nulla che non sappiate già” spiegò il bruno, “Studio, esami… la solita roba.”
“La solita roba” ripetè il compagno, fermando un attimo le pulizie.
Taehyung annuì.
“Ok” pronunciò, riprendendo a pulire, “Quindi… come bacia Jungkook?”
Taehyung per poco non scivolò sul pavimento appena lavato. Meno male che aveva sempre avuto la fama di possedere degli ottimi riflessi.
“Come scusa?”
“Jungkook. Bacia bene?” chiese di nuovo l’altro, scandendo bene le parole.
“Non so cosa intendi.”
“Mh” mugugnò l’altro, perplesso, “Eppure sembravate proprio voi due sulla spiaggia, l’altra sera...”

“Avrai visto male.”
“...al tramonto...”
“Yoon…”
“...sei inciampato e caduto sulle sue labbra?”
Taehyung sospirò, esasperato.
“Io non giudico nessuno” disse l’altro, alzando le mani in segno di arresa, “Può capitare di perdere l’equilibrio.”
“Ok, ho capito” si arrese il bruno, “Lo sa qualcun altro?”
Ora Yoongi sembrava offeso, “Secondo te vado a raccontare in giro le vostre cose?”
Sono un coglione, pensò tra sé e sé Taehyung. La paranoia gli stava dando alla testa e non era una cosa positiva. Doveva darsi una calmata o a fine mese si sarebbe ritrovato senza amici.
“Scusa. Non sto dormendo molto bene ultimamente” spiegò Taehyung, continuando a passare lo straccio.
Yoongi si fermò ad osservare l’amico palesemente provato.
“Non hai una bella cera, in effetti” confermò.
“Grazie dell’ovvietà.”
“Però c’è una nota positiva” rivelò poi, attirando l’attenzione del bruno, “Io so, al contrario degli altri. Puoi parlarne con me.”
Taehyung sembrò rifletterci su un attimo, poi si lasciò andare ad un’espressione delusa, “Non c’è molto da dire, Yoon. Ho fatto una cazzata.”
“Hai preso tu l’iniziativa?”
Taehyung annuì, “L’ho fatto senza ragionare.”
“E Kook che ha detto?”
“Non lo so, sono scappato.”
“Sì ok, questo l’ho visto” notò Yoongi, “Ma ci avrai parlato in questi giorni, no?”
“Lo sto evitando.”
“Ottima soluzione” notò Yoongi, “I problemi della vita si risolvono così.”
“Hai intenzione di aiutarmi col sarcasmo?”
“Non so a te, però a me aiuta.”
“E questo che vuol dire?”
“Niente, lascia perdere” chiuse Yoongi, concentrandosi di nuovo sul pavimento. E Taehyung lo lasciò fare. Rimase accigliato dalla reazione strana del compagno, ma lo lasciò fare comunque.
“Non puoi evitarlo per sempre, lo sai?” riprese poi l’altro.
“Lo so.”
“Dovrete parlarne prima o poi. Anche perché, sai… Jungkook non è gay…”
Taehyung sospirò. Oggi Yoongi comunicava solo ad ovvietà. Era il suo giorno fortunato.
“...o per lo meno, l’ultima volta che ho controllato, non lo era.”
“La sessualità si controlla?” chiese Taehyung.
“Il flirt serve a quello.”
E il bruno non sapeva perché, però quell’osservazione lo fece ridere.
“Tu non sei normale” commentò Taehyung, risciacquando il moccio nel secchio.
Yoongi approfittò di quel cambio repentino di umore per interrompere le pulizie e avvicinarsi a lui.
“È un’ottima strategia, funziona.”
“Sì, come no…”
“Vuoi una prova?”
“Sto bene così, ma grazie dell’offerta” disse il bruno, con un cenno noncurante, ma evidentemente l’altro non aveva recepito perché ora stava di fronte a lui, a pochi centimetri di distanza. Gli era vicino abbastanza da avere gli occhi dentro ai suoi, neri come non li aveva mai visti. Con la mano libera, Yoongi spostò una ciocca dei suoi capelli, così da eliminare qualsiasi ostacolo. Con le dita tratteggiò i lineamenti della sua mandibola, fino a posare il pollice sul mento e cavolo, quello era troppo.
“Perché fai così?” chiese Taehyung, ricreando di nuovo la distanza tra di loro.
Yoongi inspirò, risvegliato bruscamente dall’attimo.
“Seriamente mi stai chiedendo perché?”
Taehyung si leccò le labbra, concentrato su qualcosa da dire, ma i pensieri gli stavano ronzando in testa ad una velocità inumana e la sensazione che il flirt di Yoongi non fosse una stupida dimostrazione di certo non lo aiutava a trovare le parole. Per sua fortuna - chiamiamola fortuna - non ce ne fu bisogno, perché Yoongi riprese la sua attività di pulizia come se nulla fosse successo.
“Fammi sapere che decidi.”
“Mh?” chiese sincero Taehyung.
“Se deciderai di parlare con Kook” specificò Yoongi, “Fammi sapere.”
“Ok.”
Ripresero a fare le pulizie, ognuno perso nei propri pensieri. 

 

***


La conversazione con Yoongi quel pomeriggio l’aveva un po’ sconvolto e per questo stava avendo difficoltà ad addormentarsi. Si girava e rigirava nel letto anche per via del caldo anomalo di quella notte, ma i pensieri e le preoccupazioni non facevano altro che aggravare la situazione.
“Jungkook non è gay” gli rimbombava nella testa a ritmo frenetico tanto che dovette prendere gli auricolari e ascoltare un po’ di musica per calmare quella voce fastidiosa. Non che Yoongi l’avesse, una voce fastidiosa, anzi, in giro si diceva che era anche abbastanza sexy, ma a lui proprio non andava giù. 
La cosa, però, continuò a peggiorare nel momento in cui il cellulare prese a vibrare - diamine, avrebbe dovuto spegnerlo prima. Lo prese, lo sbloccò e quasi non gli venne un infarto: Jungkook gli aveva scritto. E com’era possibile una cosa del genere dopo quello che aveva fatto? Come poteva Kookie voler parlare ancora con lui? Si fece mille domande sul perché l’avesse cercato, ma se non avesse letto il suo contenuto non avrebbe mai potuto saperlo. Allora cliccò sull’applicazione e lesse il messaggio, venendo a patti col fatto che poi JK lo sarebbe venuto a sapere.

Jungkook:
Ho trovato questa oggi - 00.03

Non ho idea di come si chiami - 00.03
Quello bravo a trovare i nomi sei tu - 00.03

Ed era vero, era quasi un mago in questo. Aveva trovato persino i nomi più impossibili e strani, ma adesso non gli importava di fargli un favore, piuttosto... perché l’aveva contattato? Perché, forse, aveva bisogno di dare un cazzo di nome di una stupida conchiglia del cazzo? Taehyung se ne convinse talmente tanto che spense il cellulare e si voltò dall’altra parte con una canzone fin troppo deprimente nelle orecchie.

Il giorno seguente si svegliò di buon mattino con la musica che ancora gli risuonava nelle orecchie e un dolore poco sopportabile. Non era stata una delle sue più grandi decisioni -  dormire con gli auricolari - sembrava gli avessero trapanato un orecchio, ma, in un certo senso, il dolore riuscì a distrarlo un po’ dai suoi continui pensieri… almeno fin quando non arrivò a scuola.
Appena varcò la soglia del cancello, vide, poco più distanti, i suoi migliori amici chiacchierare animatamente tra loro. La nota dolente (o catastrofica) fu che JK era lì che sorrideva in mezzo agli altri come se nulla fosse, come se lì l’unico che ne stesse risentendo fosse solo lui e nessun altro. Taehyung si sentì fuori posto e di troppo. Al momento quella felicità non gli apparteneva, così si mimetizzò tra gli altri studenti fuori l’edificio e riuscì comunque a raggiungere l’entrata senza essere visto.
Ormai trascorreva quei giorni nella più completa apatia; seguiva e non seguiva le lezioni, studiava poco, non chiamava nemmeno più Jimin per farsi dare un mano in matematica o Namjoon per qualche lezione extra di inglese. Né usciva la sera coi ragazzi. Niente di niente. Neanche i fiori o la fotografia riuscivano a dargli conforto. Era un vivere le giornate senza uno scopo preciso, come in quel momento per i corridoi. Camminava senza vedere dove andasse, con la testa abbassata e gli occhi fissi sul pavimento. Avrebbe dovuto aspettarselo quando si schiantò contro qualcuno. E quel qualcuno, appena alzò lo sguardo, era proprio JK che lo stava guardando sorpreso. Taehyung si sorprese a sua volta, ma prima che potesse fare un ragionamento di senso compiuto, si accorse che Kook non era solo, con lui c’era Joon che subito prese la parola.
“Taehyung-ah!”
“E-ehi.”
“È da un po’ che non ci vediamo.”
“Sì, sai tra studio e varie cose...”
“Sì, Yoongi me l’ha detto.”
Oh… In quel momento desiderò che quello lì non avesse aperto bocca.
“Ah, sono un argomento interessante?”
Lo sguardo di Tae virò istintivamente su quello di JK che, sì, lo stava guardando, ma buttò subito gli occhi da un’altra parte. Taehyung cambiò espressione, si accigliò e le parole di Namjoon gli arrivarono come un suono sordo.
“...che ne dici?”
“Come, scusa?”
“Che ne dici di prenderci qualcosa dopo la scuola?”
Taehyung non ne aveva assolutamente voglia. Forse, però, avrebbe dovuto provarci, anche per non destare troppi sospetti sulla mancanza di interazione tra lui e Jungkook. Ma non ne era pienamente convinto; solo l’idea di dover passare del tempo con JK e non parlargli come aveva sempre fatto lo feriva, e non poco. E poi aveva persino ignorato i suoi messaggi quella notte... Per fortuna ci pensò la campanella a fargli prendere una decisione veloce. 
“Okay, vi aggiorno.”
“Sì, ci scriviamo sul gruppo.”
Lui e Namjoon si salutarono, mentre JK rimase a guardare.

Alla fine delle lezioni, Taehyung aveva già preso la sua decisione: non sarebbe uscito coi ragazzi. L’incontro che aveva avuto con JK ad ora di pranzo gli aveva già anticipato come sarebbe andata se si fosse presentato all’appuntamento, e in tutta onestà non gli andava né di vederlo, né di sopportare il casino che facevano sempre gli altri quando si trovavano tutti insieme da qualche parte.
All’improvviso il cellulare prese a vibrare. Lo prese dalla tasca dei pantaloni mentre si avviava verso casa. Erano arrivati un paio di messaggi sul loro gruppo e Tae immaginò facilmente cosa potesse aspettarsi.

Namjoon:
Io e JK vi aspettiamo fuori al cancello - 16.10

Jin:
Ma sto ancora lavorandooo!!! - 16. 12

Jungkook:
Prendi la mia ordinazione già che ci sei - 16.12
Un hamburger con patatine - 16.12

Hoseok:
Io una sprite e riso saltato al kimchi, grazie :3 - 16.13

Namjoon:
Per me jjajangmyeon - 16.13
Mi raccomando una porzione abbondante - 16.13

Yoongi:
io nn lo so poi t lo dico - 16.13

Jimin:
Sto arrivando… per me il solito ^_^ - 16.13
@yoongi ancora? - 16.13

Jin:
@jungkook da quando li mangi?!?!?! NON LAVORO IN UN FAST FOOD!!!! - 16.15

Jimin:
È vero… da quando? @jungkook - 16.15

Jungkook:
Volevo cambiare. Allora lo puoi fare? - 16.15

Jin:
NO!!!! - 16.17

Jungkook:
:( - 16.17
Vabbè il solito allora - 16.17

Jin:
@taehyung tu invece? - 16.18

Yoongi:
io e hobi stiamo venendo al cancello - 16.18

Namjoon:
Okay ma Tae? - 16.18

Yoongi:
nn l abbiamo visto dp ed fisica - 16.18

Jimin:
@yoongi mi ignori? .-. - 16.18
@taehyung dove sei? i miss you :( <(3 - 16.18

Hoseok:
ORA SAI ANCHE L’INGLESEEEE - 16.19

Jin:
ORA SAI ANCHE L’INGLESEEEE - 16.19

Hoseok:
@jin WAAAAAA - 16.19

Yoongi:
sì - 16.20

Jimin:
Idioti .-. - 16.20

Taehyung mise in standby la conversazione per pensare. Era ovvio che i ragazzi lo stessero cercando; dopotutto aveva detto loro che li avrebbe aggiornati, per cui a quel punto non poteva fare finta di niente. Si sarebbe congedato con una scusa anche quella volta, anche se tutto quello lo faceva stare un po’ male.

Namjoon:
Aveva detto che veniva - 16.20
@taehyung vieni? qui sono arrivati tutti - 16.25

Jimin:
TAEHYUNG-AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH - 16.25

Hoseok:
Sta scrivendooo!! - 16.25

Taehyung:
Ho avuto un imprevisto ragazzi - 16.25
Scusatemi - 16.25

Namjoon:
:( - 16.25

Yoongi:
;) - 16.26

Jimin:
:'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( - 16.26

Hoseok:
:( :( :( :( :( :( :( :( :( - 16.26

Gli dispiaceva dare buca ai ragazzi, ma ancora non se la sentiva di affrontare Jungkook. Quindi una volta tornato a casa cercò di distrarsi, facendo merenda e iniziando a studiare seriamente per gli esami imminenti. E ci riuscì, per più di due ore consecutive, finché il cellulare non prese di nuovo a squillare e la concentrazione si perse in due nanosecondi. Sperò con tutto il cuore che non fosse Jungkook con una delle sue stupide foto delle conchiglie, perché quella volta avrebbe bloccato seriamente il suo contatto. Però evidentemente qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere perché era Jimin. Anche a lui mancava, gli mancava la sua compagnia, il suo saperlo capire con poco. E giocare ai videogiochi, soprattutto quelli.
Sbloccò il cellulare e aprì la sua chat privata.  

Jimin:
Perché ci stai evitando? - 18.09

E come rispondere a questo? Era difficile non rispondere con una stronzata, ma volle provarci comunque.

Taehyung:
Non lo sto facendo - 18.12

Mentire a Jimin era praticamente impossibile, lo sapeva. Lo conosceva come le sue tasche e non l’avrebbe fatta franca. E infatti quando poco dopo arrivò la risposta non ne fu proprio meravigliato.

Jimin:
A chi vuoi prendere in giro? Non ti fai mai vedere! - 18-17
Sei strano ultimamente - 18.17
Anche Jungkook lo è - 18.17
Cosa mi state nascondendo? - 18.17

A quanto sembrava, nemmeno Jungkook era bravo a nascondere il suo stato d’animo. Forse l’amico di cui era innamorato stava attraversando un momento difficile simile al suo, o, per colpa sua, stava facendo di tutto per tenerlo segreto e non metterlo in difficoltà. Sorrise nel pensare che Kookie a modo suo lo stava proteggendo. Dopotutto aveva cercato di riprendere il loro rapporto quella notte stessa, ma lui per paura lo aveva rifiutato.  
Il cellulare si illuminò di nuovo interrompendo i suoi pensieri. Jimin, quando ci si metteva sapeva come romperle, le palle.

Jimin:
L'ho corrotto con del soju - 18.22
Lo sai che parte dopo 3 bicchierini - 18.22
Se la stava quasi cantando - 18.22 

Ha saputo tenere il controllo delle sue facoltà mentali -.- però mi ha detto che gli hai fatto qualcosa, non me l’ha voluto dire - 18.22
Lo odio - 18.22

Il cuore iniziò a battere all'impazzata. Jungkook l'aveva rovinato e ora sarebbe stato costretto a parlare con lui del bacio e tutta la situazione imbarazzante che si era creata intorno a loro due.

Jimin:
LO SO CHE STAI LEGGENDO - 18.23
VIGLIACCO!!! - 18.23

Cazzo… Adesso sì che era fregato.

Jimin:
N - 18.23
O - 18.23
N - 18.23
I - 18.23
G - 18.23
N - 18.23
O - 18.23
R - 18.23
A - 18.23
R - 18.23
M - 18.23
I - 18.23
T - 18.23
A - 18.23
E - 18.23
H - 18.23
Y - 18.23
U - 18.23
N - 18.23
G - 18.23
A - 18.23
H - 18.24
! - 18.24
! - 18.24
! - 18.24
! - 18.24
! - 18.24
! - 18.24

 

A quel punto Taehyung cedette, non avendo più speranze di vittoria. Sapeva che se non lo avesse fatto Jimin si sarebbe presentato a casa sua. Per cui valeva la pena farlo in modo da darsi anche più tempo per preparare un discorso di senso compiuto.

Taehyung:
Domani a casa mia dopo la scuola - 18.26

Jimin:
I migliori porno iniziano così :] - 18.26

Taehyung:
… - 18.26

 

Jimin:
Ahahahahah - 18.26
Okay :3 - 18.26
Porto un po’ di soju per rendere più piacevole la conversazione - 18.36
Prima Namjoon ha rotto un bicchiere al locale, Jin si è preso la colpa e il suo superiore gli ha fatto una lavata di capo mai vista…  - 18.36
Ora siamo a casa sua - 18.36

Siccome l’argomento si era spostato sulle cazzate dei Namjin, Tae spense il cellulare per tornare a studiare in santa pace senza altre distrazioni. L’avrebbe riacceso poco prima di andare a letto per controllare tutte le notifiche. E così fece.
Dopo essersi lavato i denti, spalancò la finestra del piccolo terrazzo dove affacciava la sua camera e si appoggiò al muretto per godersi un po’ della leggera brezza che c’era quella notte. Neanche a farlo a posta, non appena riaccese il cellulare, fu inondato dalle notifiche della chat coi ragazzi. Ma la sua attenzione virò su una in particolare e volle seriamente sprofondare perché Jungkook gli aveva riscritto. Fu colto da un brivido lungo la schiena, per niente piacevole. Era una sensazione di paura. Questa volta però non presentò nessun allegato al messaggio, la cosa allora lo tranquillizzò, anche se non del tutto. Cosa poteva mai volere ancora? Cliccò sulla chat ed ebbe l’ennesimo un tuffo al cuore. 

Jungkook:
Ho qualcosa che ti appartiene - 23.59
Quando posso dartela? - 00.04
Pensavo saresti venuto oggi - 00.10

Quei messaggi per poco non gli fecero scivolare il telefono al piano di sotto. Di cosa diavolo stava parlando? Che cosa poteva avere lui che gli appartenesse? Non riusciva proprio a pensare a qualcosa, aveva la mente annebbiata. E poi cos’era che lo spingeva a parlargli ancora? Banalmente, in lui, si accese un barlume di speranza… Possibile che accettasse i suoi sentimenti? No… Non poteva essere. Yoongi gli aveva detto che non era gay. Tutti sapevano che non lo era, non poteva essere altrimenti. E allora perché? Perché non lo odiava e basta, mettendo fine alle sue sofferenze? Quel flusso di pensieri fu interrotto da una nuova serie di messaggi che arrivarono uno dopo l’altro.

Jungkook: 

Lo so che stai leggendo… - 00.15
Ti prego parlami - 00.15

Ti prego parlami… ti prego parlami… ti prego parlami… Il respiro di Taehyung si bloccò per un attimo. Quelle tre semplici parole lo stavano devastando più di qualsiasi altra cosa gli avesse detto finora, in tutto questo tempo. Non avevano mai avuto un litigio e non erano mai stati così lontani l’uno dall’altro. Era la prima volta che affrontavano una cosa simile, e quando lesse quelle parole si rese conto di quello che aveva veramente causato coi suoi sentimenti.  Stava facendo soffrire Jungkook e quello non se lo sarebbe perdonato, mai. Si sentì uno schifo più di quanto non si sentisse già.
Ti prego parlami… ti prego parlami… ti prego parlami… E si lasciò scivolare con le spalle contro il muro. Chiuse gli occhi e pensò di essere stanco,  stanco di quella situazione di stallo, stanco di non parlargli, né di vedere il suo sorriso ancora una volta. E infine decise che l’avrebbe fatto, gli avrebbe parlato una volta per tutte.
Glielo doveva.

Taehyung:
Domenica - 00.25
Al solito posto - 00.25


Jungkook:
Domenica allora - 00.25
Al solito posto - 00.25

Un sorriso comparve sul suo volto. 
   
 
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