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Autore: ladypink88    13/07/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Il pomeriggio volgeva al termine e il parchetto iniziava a svuotarsi.
Alberto, con sguardo quasi assente, continuava a spingere la giostrina , senza rendersi conto che questa era ormai vuota.

Il vociare allegro dei bimbi era stato in breve tempo sostituito dal cigolio della giostrina che oltre che datata , iniziava ad essere anche arrugginita.
Una bimba, con voce supplichevole , sussurrò :
Dai papà, spingi… spingi…più forte!”
L’uomo non fece caso alle richieste della piccola, semplicemente continuava a spingere allo stesso ritmo, quasi avesse il pilota automatico.
Papà, ma così è brutto, non mi piace neanche un po’! Mi sto annoiando!! Papà mi ascoltiiiii?”

La voce della bimba iniziò a manifestare insofferenza e ben presto alzò la voce e si mise a urlare cercando di attirare l’attenzione del padre.
Questi alzò lo sguardo infuriato, le urla moleste della piccola  lo stavano facendo innervosire, senza cercare di comprendere minimamente le ragioni della piccola si limitò a proferire :
“ Evelyne, stai zitta!”
Il suo monito su accompagnato da un ceffone che colpì in pieno volto la bimba.

Le urla strepitanti sparirono all’estante per essere sostituiti dai singhiozzi disperati di Evelyne che cercò di zittirsi all’istante.
Il suo cuoricino stava galoppando all’impazzata, ma doveva necessariamente cercare di calmarlo, quando papà diventava nervoso l’unica cosa giusta da fare era sparire e diventare invisibile.

Così era sicura che non avrebbe più fatto innervosire papà.
Era decisamente stata cattiva, non avrebbe dovuto fare i capricci.
Se fosse stata più tranquilla Papà non gli avrebbe dato quello schiaffo.
Lei e i suoi fratellini dovevano essere irrimediabilmente dei bambini cattivi, altrimenti non poteva spiegarsi il perché di tante cose….
Se si fossero comportati meglio la mamma non se ne sarebbe andata e Mattia sarebbe ancora lì con lei.

Calde lacrime rigarono il viso della bimba che pianse in silenzio.
A quel punto Alberto si avviò verso casa e Evelyne lo seguì.
Si era chiesta tante volte cosa sarebbe successo se lei avesse deciso di non seguirlo.

Una parte di lei avrebbe tanto voluto correre lontano da Papà e chiedere aiuto.
Ma si colpevolizzava profondamente solo per pensare questa cosa :avrebbe dovuto cercare di comportarsi meglio, e forse sì, se ci fosse riuscita probabilmente il Papà avrebbe iniziato a volerle bene.
Scrutò dal l’espressione assente di Alberto, e a sua volta abbassò lo sguardo rassegnata.

Decisamente anche oggi aveva deluso Papà.

Si avviò verso casa e non provò neanche ad afferrare la sua mano. Non aveva intenzione di farlo arrabbiare ulteriormente.

***
Laura si sentiva piuttosto nervosa. Sapeva che quello scambio con sua madre le avrebbe procurato ulteriori preoccupazioni , ma si rendeva conto che era giunto il momento di porre fine a quel circolo vizio.
Era da tanto, troppo tempo che la ragazza non si sentiva libera di potersi confidare con sua madre , ora mai le cose non dette erano diventate talmente tante che poco a poco si era costruito un muro tra loro due, un muro che la faceva soffrire e che impediva qualsiasi tipo di riavvicinamento.

Forse, era giunto il momento di iniziare a creare un crepa in questo muro di silenzi che si costruito tra di loro …
“ E se fosse troppo tardi?” questo pensiero si insinuò nella sua mente, creandole un nodo nello stomaco.

“ Nipote mia, ricordati sempre che per rimettere in ordine,devi sempre prima creare disordine. Certo sarebbe facile fare subito delle cose fatte bene, ma non è così che funziona il mondo…”

Il pensiero di nonno Gabriele la tranquillizzò. Quanto gli mancava suo nonno e le sue sagge parabole di vita.
Ebbene, si disse che era pronta a creare disordine per poter ricostruire le cose in un modo diverso.

Una mano calda strinse la sua.
Manuel la osservò di soppiatto e le sorrise.
E decisamente no. Questa volta non sarebbe stata da sola, ci sarebbe stata Manuel con lei.
Le cose sarebbero andate senz’altro per il meglio.

Roberta si sedette nella poltrona accanto al divano dove vi erano i ragazzi ad attenderla, cercò di mostrarsi tranquilla, ma il suo tono di voce la tradì :
“ Allora ragazzi come è andato il fine settimana senza le vostre vecchie in giro per casa?”
La brunetta si ammutolì, ma per fortuna intervenne Manuel con la risposta pronta :
“ Vediamo, diciamo che ce la siamo cavata… è stato un un week-end …intenso, se così si può definire” e nel finire la frase il biondo lanciò un’occhiata complice a Laura.
Quest’ultima sorrise di rimando e prese fiato :
“ Vedi mamma è stato talmente intenso che ieri sera ho dimenticato di prendere le solite pastiglie che prendo per dormire, che stamattina sono svenuta in classe. Ora sto bene, ma non avrei di certo mai pensato ad un effetto collaterale simile!”

Ecco lo aveva fatto. Aveva lanciato la bomba e ora aveva paura degli effetti della sua esplosione.
Ma l’effetto non fu certo quello da lei temuto.
Roberta abbandonò il suo finto savoir faire e assunse un’espressione affranta.
Abbandonò la tazzina del caffè ormai vuota sul tavolino in legno intarsiato di fronte al divano in pelle nera e si portò le mani sul viso.
“ Sono così dispiaciuta tesoro mio, se solo non ti avessi presentato quella psicologa mia amica certe cose non sarebbero successe…”
Alcune lacrime rigarono il suo viso.
Laura l’aveva vista davvero poche volte in quello stato e sapere che lei era la causa di quel dispiacere la fece sentire profondamente in colpa.
L’abbracciò e le disse : “ Mamma non è certo colpa tua, mi hai vista in difficoltà e hai fatto quello che hai potuto. Se Romina si è comportata in un certo modo, la responsabilità non è nostra.”

Il suo tono era dolce, ma risoluto.
La ragazza era assolutamente convinta di quello che diceva. Aveva riflettuto parecchio su quella questione, e sapeva che l’unica responsabile era quella folle della sua ex psicologa la quale a sua volta avrebbe avuto bisogno di una specialista probabilmente.

Manuel osservò con attenzione la scena e capii che c’erano vari pezzi ancora mancanti del puzzle : avrebbe voluta fare diverse domande alla sua puffa , ma comprese che non era il momento adeguato.
Ed inoltre, era proprio il caso che togliesse il disturbo: a quanto pare, Laura e sua madre quella sera avrebbero chiacchierato a lungo, ne avevano un profondo bisogno, e la sua funzione, che era quella di aiutare la puffa a rompere il ghiaccio, era già stata svolta con successo.
Sì alzò, fece un sorriso a Laura, e la salutò.

Lei avrebbe voluto alzarsi per abbracciarlo e accompagnarlo alla porta, ma allo stesso tempo in quel momento non riusciva a staccarsi dalla sua mamma.
Il ragazzo uscì dall’appartamento e si chiuse delicatamente la porta alle spalle.
A passo tranquillo si avviò verso casa.
Fu accolto dall’incedere della sera : una brezza gentile gli accarezzò il viso e una luna  tre quarti faceva capolino nel cielo.
Il vento aveva spazzato via ogni nuvola ed il cielo era inaspettatamente limpido.

Che giornate intense e colme di avvenimenti, mi ritrovo a sperare che i prossimi giorni possano essere un po’ noiosi, almeno potrei avere la scusa per studiare un po’..”
Sorrise tra sé e sé, consapevole del fatto che molto probabilmente se la stava raccontando.
Pensò a Laura e sorrise. Era decisamente innamorato perso di lei e anche se ammetterlo a sé stesso era dura, oramai ne era pienamente consapevole.
Decise che le avrebbe mandato un messaggio, si ritrovò in men che non si dica a digitare sul suo cellulare :

“ Cara puffa, me ne sono andato perché mi sembrava proprio il caso di lasciare te e Roby a raccontarvela, sembra proprio che ne abbiate un tremendo bisogno.
Quanto alle maledette prendi la dose solita, ne abbiamo parlato anche stamane ricordi? Domattina presto passo da te, ovviamente facciamo colazione assieme vero?
Sogni d’oro,Un bacio, Manu”

Rilesse il contenuto un paio di volte, e sentendosi soddisfatto lo inviò senza stare a pensarci troppo.
Si riavviò verso casa a passo spedito. Anche lui aveva la sua “vecchia” che lo aspettava a casa.

 

Angolo dell'Autrice : era da un pò che non pubblicavo un angolo dell'autrice, ma a quest'altezza ne sentivo il bisogno... ebbene ... cosa ne pensate? Lo so, sentite che i pezzi del puzzle si complicano, o forse state iniziando a fare le vostre ipotesi.
Chi pensate che sia Alberto? E cosa ne pensate degli sviluppi tra Laura e la sua mamma? Iniziate ad avere un'idea su quale sia il trauma interiore di Laura?Attendo le vostre recensioni e le vostre idee, commenti e quant'altro!! Grazie di cuore per tutto l'affetto che state dimostrando verso questa storia e la sua autrice!
L'autrice ringrazia facendo riverenze... un bacione e a presto ( tra 15 giorni circa).
Lady

 

   
 
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