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Autore: Fiamma Drakon    31/08/2009    1 recensioni
Poco distante dalla scuola, su un sottile, nudo ramo che si protendeva verso il cielo come un artiglio pronto a ghermire l’aria, un’ombra femminile si stagliava contro la volta celeste, scrutando l’accademia.
- Eccola finalmente... l’Accademia Cross... - sussurrò.
La sua femminea voce, seppur suadente e profonda, era venata di tristezza e ira mal celate.
I suoi occhi si rivelarono nell’ombra come fari d’uno sgargiante rosso scarlatto, aggrottati in un’espressione estremamente seria e risoluta.
Un leggero refolo di vento iniziò a spirare, alzando le lunghe ciocche di capelli che guizzarono attorno al suo viso, sinuose, simili a serpenti nell’oscurità.
Come sospinta da quella brezza, la ragazza balzò agilmente giù dal ramo, simile ad un angelo di tenebra, avviandosi quindi a passo sostenuto nel sottobosco, diretta verso la scuola.

Un mistero arcano, vecchio di secoli. Una ricerca proibita. Un amore destinato a durare per sempre.
E Aidoh si ritroverà coinvolto in tutto ciò...
[nel capitolo 9 lieve accenno di song-fic]
Genere: Mistero, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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7_Inquietante ipotesi Yuki sembrava decisamente spiazzata dall’improvviso scatto che Fiamma aveva avuto poco prima: ogni volta che la vedeva, nei suoi occhi scorgeva solo tristezza. Eppure in quell’attimo le era parso che tutta la tristezza che l’animava si fosse trasformata improvvisamente in furia cieca, quasi violenta.
Non riusciva a capire il motivo di tale cambiamento: in fondo, che aveva detto di così sbagliato?
Spostò lo sguardo sul banco di Zero, poco più in là: come al solito, era distratto.
Ovvio, se no non era lui, però non sembrava minimamente preoccupato della nuova venuta: l’aveva incontrata solo molto di rado mentre prendeva un po’ d’aria prima delle lezioni e non gli era parsa così strana, solo desiderosa di solitudine.
In un certo senso, Fiamma e Zero sono molto simili sotto molti punti di vista, eccetto per il fatto che lui è un Vampire Hunter divenuto vampiro e lei no...
Rise tra sé e sé di quel singolare paragone, immaginando la reazione di Zero se avesse scoperto che lo paragonava ad una vampira.
Comunque, c’è da dire che senz’altro i libri che Fiamma chiede in prestito al direttore sono parecchio vecchi e, soprattutto, strani. “La Pietra Filosofale attraverso i secoli”, “La trasmutazione umana: il più proibito dei tabù”, “L’Elisir di Lunga Vita”... ma che razza di libri sono?!
Aveva sbirciato quei titoli quel mattino stesso, quando aveva consegnato quei volumi alla vampira e, fin da subito, aveva cominciato a captare un che di tenebroso legato a quei testi, un qualcosa di profondo e ignoto che lei stessa non riusciva a comprendere neppur lontanamente.
Le pareva che quei libri emanassero una sorta di aura non oscura, quanto piuttosto arcana, quasi mistica, screziata da un che di lugubre e tetro che metteva i brividi.
Perché una vampira come lei dovrebbe leggere cose del genere? A cosa possono servirle?
Lo squillo della campana che annunciava la pausa pranzo la salvò da quei pensieri che si pronosticavano essere funesti e dai quali, quasi sicuramente, si sarebbe fatta influenzare con troppa facilità, lasciandosi trascinare in un gorgo di riflessioni che non le avrebbero lasciato scampo.
- Che ci fai ancora lì? -.
Yuki sussultò quando la voce di Zero la raggiunse alle sue spalle, facendola voltare subitaneamente: se ne stava lì in piedi, alle sue spalle, fissandola dall’alto in basso con quella sua solita aria seria eppure stranamente superiore.
Lei si alzò e fece per andarsene, quando si sentì trattenere per un braccio.
- Che...? - esordì lei, spiazzata: non era da Zero comportarsi così.
- Devo parlarti... da solo... prendi il pranzo e seguimi... - esclamò il ragazzo in tono enigmatico, voltandosi e avviandosi verso la porta dell’aula.
Yuki esitò qualche istante, prima di seguire Zero.
Si sedettero in giardino, all’ombra di un grande albero, accompagnati da un raggelante silenzio.
- D-di cosa vorresti parlarmi? - esordì timidamente Yuki, quasi temendo la risposta del compagno.
- Fiamma - rispose Zero in tono serio, gli occhi adombrati da un che di vagamente minaccioso.
La disciplinare abbassò gli occhi: se era così serio, probabilmente non erano buone notizie.
Tacquero per un lungo istante, poi il ragazzo riprese la parola: - L’ho notato solo oggi ma... sembra che abbia una specie di cerchio tatuato alla base del collo -.
- Ah... solo questo? - si azzardò a domandare Yuki.
- No... ho notato anche... che si interessa di cose fuori del comune... -
- Ti stai riferendo ai libri presi in prestito al direttore...? -.
Zero annuì.
- Inoltre... - qui s’interruppe un istante, mentre il suo sguardo assumeva uno strano cipiglio pericoloso che trasmise a Yuki una parvenza di agghiacciante minaccia - ... una volta è venuta a parlare con il direttore... -
- Be’... che c’è di strano? Tanti studenti parlano con il dir... -.
S’interruppe quando incrociò lo sguardo di ghiaccio indirizzatole da lui.
- Non mi hai lasciato finire... stavo dicendo che è andata a parlarle di qualcosa di occulto, a proposito di un qualche segreto nella scuola... -
- Un segreto nella scuola? - ripeté Yuki, palesemente perplessa.
In una scuola così, che razza di segreti potranno mai esserci, se non quello che in realtà la Night Class è  formata da vampiri?
- Ora... io non voglio che tu prenda queste informazioni nella maniera sbagliata, come tuo solito, tuttavia sento che c’è qualcosa di strano in quella ragazza, qualcosa che va ben oltre il desiderio di solitudine, il silenzio, le abitudini e gli sbalzi d’umore. Ho la sensazione che stia nascondendo qualcosa... e che questo “qualcosa” sia tutto meno che positivo... -.
Si scambiarono uno sguardo per lunghi istanti.
Non sapeva perché, eppure sentiva che, in fondo, Zero aveva ragione: anche lei aveva avvertito qualcosa di strano in quella ragazza, fin dal primo momento in cui si erano viste, ma l’idea che stesse nascondendo al resto del mondo qualcosa di pericoloso, non l’aveva mai neppure sfiorata fino a quel momento.
Tuttavia, ora che Zero vi aveva attirato la sua attenzione, quell’idea le parve fin troppo calzante per essere totalmente infondata.
Ma che cosa poteva esserci di così tremendo da dover essere protetto in modo tanto misterioso? Non le veniva nulla in mente.
- È inutile logorarsi il cervello cercando di scoprire cos’ha in mente... tanto vale sperare che quel segreto rimanga tale per sempre... - mormorò Zero, alzandosi e attraversando il giardino a grandi passi, in silenzio, lasciando Yuki da sola, assorta nei suoi pensieri.
   
 
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