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Autore: ValeDowney    14/07/2021    1 recensioni
Un principe. La sua storia. Uno stretto legame con il presente gli farà compiere un viaggio in un mondo non suo, riscoprendo un lato di sè che non sapeva di avere
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beneath the ashes

 

Capitolo II: Impazienza reale



 

Vanaheimr si poteva definire un posto paradisiaco: una lunga distesa di prati verdi e colmi di flora rigogliosa, animali di ogni specie, un clima fresco e non umido e i Vani, la popolazione di questo pianeta.
Gente pacifica e non incline alla guerra. Esperti nelle arti magiche e divinità della fertilità. Avevano regole rigide, che prevedevano matrimoni combinati con le altre città del pianeta. Volevano una discendenza pura di sangue che avrebbe portato benefici sia a loro che alle altre popolazioni, evitando così conflitti.
Alfhild, principessa e unica figlia di Eirikr, sovrano di Vanaheimr, era stata promessa in sposa a Einar, figlio di Bjorn, sovrano di Trondheim, una cittadina al nord, tra le alte e ripide montagne rocciose, circondata da ampie valli e abitata da possenti guerrieri forti come orsi.
Eirikr stava dando una festa in onore del matrimonio tra i due popoli. L’unione dei due ragazzi avrebbe rafforzato ancora di più la pace che regnava ormai da secoli.
Alla cerimonia erano stati invitate le rappresentanze più alte degli altri popoli, ma non degli altri pianeti e Thor lo sapeva benissimo. Per questo si trovavano nascosti tra i cespugli, mentre osservavano gli altri entrare nel palazzo.
“È stata solo una perdita di tempo. Non riusciremo mai ad entrare” disse Fandrall.
“Il mio stomaco sta brontolando e sicuramente là dentro ci sarà ogni genere di leccornia. Non mi interessa se ci scopriranno, ma dobbiamo trovare un modo per imbucarci” disse Volstagg.
“Invece di ragionare con la pancia, iniziate a far muovere quei pochi neuroni che ancora vi rimangono. Potrei rimpicciolirvi e farvi entrare e, una volta usciti, lasciarvi così per un periodo indeterminato” spiegò Loki.
“Ho un’idea migliore: ti facciamo a pezzetti ora, così non dovremo sopportati mai più” replicò Volstagg, mettendo una mano sull’elsa della spada.
“Non è il momento di litigare. L’idea di Loki non è del tutto da scartare” disse Thor, mettendosi tra i due.
“Cosa odono le mie orecchie? Stai davvero usando il cervello che ti hanno dato appena nato? Finalmente ti sei accorto di averne uno” disse Loki.
“Thor, è una follia. Verremmo di sicuro schiacciati e chissà quando il signorino qua presente ci farà ritornare normali. Piuttosto, me ne ritorno direttamente ad Asgard” ribatté Sif.
“E senza neanche averci provato? Ho detto che l’idea di Loki non è del tutto da scartare, ma che neanche la metteremo in atto. Userà la magia su tutti noi, compreso se stesso, in modo che gli altri non pensino che siamo Asgardiani ma gente del posto” spiegò Thor.
“Preferivo l’idea di prima, ma direi che, se vogliamo vedere l’alba di domani, allora la tua è migliore” disse Loki.
“Come sempre, del resto. Dopotutto, non voglio mettere a rischio le vite dei miei migliori amici e di mio fratello. E nemmeno oscurare la grandezza di Asgard e del Padre degli Dèi” disse Thor, facendo un piccolo sorriso.
“E quanto durerà questa magia?” domandò Sif.
“Il tempo necessario per far riempire la pancia a Volstagg” rispose Loki e, con uno schiocco di dita, cambiò tutti d’aspetto, se stesso compreso, rendendoli Vani.
“E ora ci si va a divertire” disse Thor e, uscendo dai cespugli, si diressero verso il palazzo.
Una volta arrivati all’entrata, il maggiordomo li fermò: “Nome, prego.”
“Perché mai vi serve il mio nome? Sono qua con i miei prodi compari per visitare il potente re. Un nome non è nulla” disse Thor.
Il maggiordomo alzò gli occhi al cielo. Poi ripeté: “Nome, prego.”
Thor non seppe che inventarsi. Guardò Loki il quale, alzando gli occhi al cielo, disse: “Sono il principe Loptr, unico erede del regno di Hedeby nelle coste del sud e loro sono i miei sudditi. Credo che non servano altre formalità.”
Il maggiordomo li osservò: “Prego, potete passare.”
I cinque entrarono, dirigendosi verso l’enorme sala principale.
“Ragazzi, guardate che meraviglia. Quanta gente” disse Sif.
“E quanta roba da mangiare” aggiunse Volstagg e si diresse verso la tavolata.
“Forse è meglio se non ci dividiamo” disse Thor.
“Lascialo andare. Intanto nessuno qua ci conosce. E poi sappiamo dove trovarlo. Dove c’è cibo, c’è lui” disse Loki. Quando squadrò la folla, qualcuno attirò la sua attenzione. Una bellissima fanciulla dai lunghi capelli verdi e le orecchie a punta stava camminando salutando i presenti.
Loki si diresse verso di lei, mentre Thor si guardava intorno in cerca di qualcosa da fare.
La fanciulla volse lo sguardo e Loki disse: “Quale incanto vedono i miei occhi. Voi brillate più di chiunque qua dentro.”
“Se volete conquistarmi, sappiate che altri usano gli stessi metodi” disse lei.
“Molto probabile e aggiungerei anche da principiante. Ma voi meritate molto di più” disse Loki.
La ragazza fece un piccolo sorriso e, mettendo entrambe le mani sulle braccia di lui, disse: “Sento che in voi c’è qualcosa di diverso. Qualcosa di potente tenuto nascosto e io avrei tanta voglia che voi me lo mostriate.”
Loki guardò la folla. Nessuno sembrava dare importanza a loro. Riguardò la ragazza, che aggiunse: “Non qua, ovviamente. Vieni con me.” E, prendendolo per mano, lo condusse ai piani superiori.
Volstagg stava ancora mangiando quando Sif, Fandrall, Hugun e Thor gli si affiancarono.
“Un po' di contegno. Ricordati che non dobbiamo dare nell’occhio” gli disse Sif.
“Possono sempre guardare altrove” disse Volstagg con la bocca piena.
Sif gli diede un colpo su una spalla, facendolo voltare mentre teneva ancora in mano qualcosa da mangiare. In quel momento si avvicinò a loro Eirikr, con due guardie al seguito.
“Vedo che il nostro banchetto ha riscosso successo” disse il sovrano.
“Non mangio così bene neanche sul nostro pianeta” disse Volstagg.
“Sul vostro pianeta?!” disse stupito Eirikr.
“Ehm… voleva dire che veniamo dal regno di Hedeby e siamo qua con il nostro principe Loptr” lo corresse Sif.
“Non ho mai sentito parlare del regno di Hedeby, né tanto meno del principe Loptr. Vorrei parlargli personalmente, se non vi dispiace” disse il re.
“Il problema è che mio fratello se ne va sempre in giro e quindi, in questo momento, non sappiamo dove si trovi” aggiunse Thor.
“Quindi anche lei è un principe, visto che siete imparentati. Conosco praticamente tutti i regnanti di questo pianeta, ma il vostro popolo, seppur d’aspetto così uguale a noi, non l’ho mai sentito. Sapete, oggi è un giorno speciale, perché si celebra la festa pre-matrimoniale della mia unica figlia Alfhild. Mia moglie è passata a miglior vita parecchi anni fa e, da quel momento, ho cercato di non far mancare nulla alla mia principessa. Anche un futuro marito di nobili origini” spiegò Eirikr.
Il maggiordomo si avvicinò a lui: “Proprio lei cercavo. Sa per caso dove possa trovarsi mia figlia?” gli domandò il re.
“Penso che sia andata ai piani superiori, forse a prendere qualcosa nelle sue camere” gli rispose.
“Perché non la va a chiamare? Vorrei presentarla al qui presente principe di Hedeby” propose Eirikr. Il maggiordomo squadrò Thor, che gli fece un piccolo sorriso, per poi avviarsi verso le scale.
“Alfhild è così dolce e gentile. Sarà una bravissima sovrana quando io non ci sarò più e credo renderà fiero il nostro popolo. Da secoli non c’è mai stata una guerra e non sarebbe opportuno iniziarne una proprio ora alla vigilia delle nozze con il regno di Trondheim” spiegò il sovrano.
“Come dico sempre io: “Dove c’è buon cibo, c’è buona gente” disse Volstagg e mangiò.
“Avete degli strani modi di fare. Sicuri di essere di queste parti? Il vostro aspetto dice di sì. Ma la vostra magia?” chiese loro. Gli altri si guardarono preoccupati.
Intanto Loki si trovava nella sontuosa camera da letto della ragazza. Lei sul letto, lui in piedi di fronte a lei.
“Era proprio necessario venire qua? Potevamo conoscerci meglio da un’altra parte” le domandò.
“Non volevo avere gli occhi degli invitati puntati addosso. Preferisco le presentazioni in intimità” rispose lei, iniziando a togliersi il vestito.
“Forse stiamo correndo un po' troppo e poi io qua non dovevo neanche esserci. Ho seguito quello stupido senza cervello di mio fratello, che sicuramente in questo momento starà bevendo birra e divertendosi con i suoi stolti amici” disse Loki, facendo qualche passo indietro.
“E non sa ciò che si sta perdendo. Devi ritenerti fortunato che ti abbia scelto, soprattutto in un giorno come questo” disse la ragazza, scendendo dal letto e avvicinandosi a lui.
“Perché, di che giorno si tratta?” chiese.
“Ero certa che lo sapessi, visto che tutti i regni sono stati personalmente invitati da mio padre. Ma forse deve esserti fuggito dalla testa, quindi te lo ricordo io. Oggi si celebra la mia festa pre-matrimoniale. Fra pochi giorni, convolerò a nozze con Einar” spiegò, fermandosi.
“Molto bene. Congratulazioni. E qui mi sorge la domanda: che cosa ci faccio io qua se tu sei già promessa in sposa a un altro principe?” domandò.
“Perché io voglio molto di più. Einar è così sciocco. È ancora un bambino, mentre a me piacciono le persone mature e con un grande potere” rispose, mettendogli una mano su una spalla.
“Sono sicuro che anche lui nasconda tutto ciò, e che dopo il matrimonio potrete conoscervi meglio” disse Loki, cercando di allontanarla da sé.
“Invece io voglio conoscere te, adesso. Facciamolo” disse la ragazza, e lasciò cadere il vestito a terra. Loki divenne rosso in volto. Chiuse gli occhi.
La fanciulla gli mise una mano sul petto. Una forte energia lo pervase. Lei aveva la magia, proprio come lui, e Loki non si accorse che il suo aspetto stava cambiando, ritornando se stesso, proprio nel momento in cui il maggiordomo apriva la porta: “Principessa Alfhild, vostro padre vi sta cercando e…” Non fece in tempo a terminare la frase che sgranò gli occhi, vedendo la ragazza nuda davanti a colui che non assomigliava affatto al principe Loptr.
Alfhild si voltò, prendendo il vestito da terra e portandoselo velocemente sul petto. Indicò Loki, esclamando: “Questo individuo è solo un vile senza scrupoli. Mi ha toccata anche contro la mia volontà, pur sapendo che sono già promessa in sposa a qualcun altro. Che venga fatto prigioniero!” E gli occhi le divennero lucidi.
Il maggiordomo si avvicinò a Loki, ma questi, prima di essere catturato, riuscì a scappare correndo fuori dalla camera. Ma appena arrivò ai piedi della scalinata, si fermò: davanti a lui una schiera di soldati teneva le lance puntate contro i suoi amici, che avevano riassunto anche loro le sembianze originali. Accanto era presente anche il re che, guardandolo, chiese: “E voi chi siete?”
Loki guardò gli altri. Poi di nuovo il re. Si fece largo tra le guardie e, sorridendo, disse: “Mio signore, quale onore finalmente conoscerla. Ho sentito tanto parlare di lei.”
“Non posso dire lo stesso di voi, ma facevo bene a nutrire qualche sospetto sul vostro reale aspetto. Voi non siete di qua, vero?” domandò.
“Siamo venuti da molto lontano per assistere a quest’importante celebrazione. Non ce la saremmo mai perduta per nessun motivo al mondo” rispose il moro.
“Vi siete intromessi nella mia dimora senza un invito. Solo per questo meritate le prigioni” disse Eirikr.
“Perché, cos’altro avremmo dovuto fare?” domandò Volstagg.
Dalle scale corse giù piangendo, seguita dal maggiordomo, Alfhild. Dopo essersi fiondata tra le braccia del padre, questi le chiese: “Mia adorata, che cosa è accaduto?”
“Padre, questo uomo… questa bestia… mi ha assalita” rispose la ragazza e indicò Loki. Tutti, compresi gli invitati, lo guardarono sorpresi, persino Thor: “Fratello, ma cosa hai combinato?”
“La ragazza non sa quello che dice. Si sta inventando tutto. Ma, dopotutto, preferite credere a lei, piuttosto che a me” rispose Loki.
“Detto dal Dio degli Inganni” disse Volstagg.
Loki lo guardò impassibile, ma ripose di nuovo lo sguardo sul re, che ribatté: “Come avete osato toccarla?! Lei non deve nemmeno essere sfiorata prima delle nozze! Deve rimanere pura!”
“Lo dica direttamente alla sua preziosa figlia. Forse non è nemmeno più pura” disse Loki, facendo un piccolo sorriso.
“Loki, non peggiorare la situazione!” replicò Thor, mentre Sif, Fandrall, Hugun e Volstagg poggiavano le mani sulle else delle loro spade.
“Che c’è? Non mi dire che ti puoi divertire solo te, futuro Re di Asgard?” disse Loki, guardandolo.
“Guardie, arrestate questi impostori!” ordinò il re ma, prima che le guardie potessero attaccarli, Loki bloccò tutti, tranne loro, con la magia. Poi disse: “Andiamocene, prima che l’effetto finisca” e uscì dal palazzo, seguito dagli altri.
Mentre camminavano, Thor si affiancò a Loki: “Mi dici che cosa ti è saltato in testa? La mia idea era quella di imbucarci e divertirci. Non di fare… be’… hai capito!”
“Perché sei così agitato? Non sei tu quello che è stato sorpreso in camera della principessa” disse Loki.
“Appunto. Che ci facevi in camera proprio con lei? Saresti dovuto rimanere con noi alla festa” gli domandò.
“Primo: non sapevo che si trattasse della principessa. Secondo: mi sarei solamente annoiato nel vedervi continuamente a mangiare e bere. Se avessi saputo che sarebbe andata così sarei rimasto a casa, ma peccato che qualcuno abbia insistito per portarmi qua” rispose.
“Davvero? Chi?” chiese Thor e Loki lo guardò malamente.
Arrivarono alla roccia dove era presente il passaggio che li avrebbe condotti ad Asgard.
“Stavolta non voglio fare la figura dello stupido, quindi non mi farò spingere da nessuno” disse Volstagg.
“Allora potresti dimostrarti coraggioso andando per primo” propose Loki.
Volstagg lo guardò. Poi rivolse lo sguardo in avanti e corse verso la roccia… ma ci andò a sbattere contro e cadde a terra.
Loki fece un piccolo sorriso, mentre Thor avvicinandosi all’amico, gli chiese: “Tutto bene?”
Volstagg si toccò dolorante il naso. Guardò il moro, replicando: “Ti piace prenderti gioco degli altri, vero?!”
“Almeno avresti potuto avvertirlo” aggiunse Thor.
“È così divertente vedervi fallire. E poi era per sdrammatizzare il momento. Comunque la roccia è quella accanto. Non puoi sbagliarti” disse Loki.
Volstagg si alzò e si diresse verso l’altra roccia, identica alla precedente. Mise una mano contro di essa e vide che scomparve. Vi entrò quindi del tutto, seguito dai suoi amici. Mancavano i due fratelli.
Thor stava per oltrepassare la roccia, ma si fermò e, voltandosi, domandò: “Tu non vieni?”
Loki gli andò accanto, per poi rispondere: “Non ci passerei un minuto di più in questo posto di bugiardi. Anche se mi aveva affascinato il loro uso delle arti magiche, anche se non saranno mai superiori alle mie” ed entrò nella roccia, seguito poi da Thor.
Una volta però ritornati ad Asgard, vennero sorpresi dalle guardie di Odino.




Note dell'autrice: Ed eccomi qua con il secondo capitolo. Spero di non star andando troppo fuori dai personaggi (ovviamente i nomi dei Vani li ho inventati di sana pianta, facendo però qualche ricerca in rete per nomi vichinghi) Vi sta piacendo? Sto cercando di non farvi attendere troppo. Ancora tanto deve accadere e ci sarà una svolta
Volevo ringraziare chi era passato qua ed a tutti coloro che metteranno la storia tra le preferite o seguite
Grazie alla mia carissima amica Lucia (anche fonte di ispirazione)
Vi aspetto con il prossimo capitolo
Buon proseguimento di serata e buona visione a chi (come me e non solo) sta guardando la serie Loki (con oggi l'ultimo episodio della prima stagione :(
Alla prossima

 

 
  
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