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Autore: Kim WinterNight    15/07/2021    3 recensioni
[Scritta per il compleanno di John ♥]
Shavo irrompe nella stanza con l’eccitazione alle stelle.
Stringe in mano il proprio iPhone e si butta sul letto matrimoniale, proprio accanto a John.
Il batterista, seduto con la schiena contro la testiera, sobbalza per la sorpresa e distoglie gli occhi dal fumetto che sta leggendo.
«Come stai? Vedo che almeno ti sei svegliato e riesci a tenere gli occhi aperti» domanda il bassista con un sorriso un poco preoccupato.
L’altro annuisce. «Lo stomaco non mi fa più tanto male, ma mi sento ancora debole.»
«Sta per arrivare Daron con la tua medicina, mentre Serj sta preparando qualcosa da mangiare per te. Hai fame?»
«Insomma…» John sospira.
«Intanto ho trovato qualcosa di divertente per intrattenerti!» esclama Shavo, sollevando il proprio cellulare. «Tieni.» [...]
«Dai, fratello! Io ci ho provato, ma non fa per me!» lo supplica, facendogli gli occhi dolci.
Il batterista alza lo sguardo al cielo e sospira. «Okay, anche se so già che me ne pentirò» cede infine, fissando lo schermo con fare esasperato.

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Genere: Comico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daron Malakian, John Dolmayan, Serj Tankian, Shavo Odadjian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '(H)App(y) Birthday'
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Uovo con sorpresa
 

 
 
 
 
 


Shavo irrompe nella stanza con l’eccitazione alle stelle.
Stringe in mano il proprio iPhone e si butta sul letto matrimoniale, proprio accanto a John.
Il batterista, seduto con la schiena contro la testiera, sobbalza per la sorpresa e distoglie gli occhi dal fumetto che sta leggendo.
«Come stai? Vedo che almeno ti sei svegliato e riesci a tenere gli occhi aperti» domanda il bassista con un sorriso un poco preoccupato.
L’altro annuisce. «Lo stomaco non mi fa più tanto male, ma mi sento ancora debole.»
«Sta per arrivare Daron con la tua medicina, mentre Serj sta preparando qualcosa da mangiare per te. Hai fame?»
«Insomma…» John sospira.
«Intanto ho trovato qualcosa di divertente per intrattenerti!» esclama Shavo, sollevando il proprio cellulare. «Tieni.»
«Cosa dovrei fare con questo? E…» Il batterista nota un enorme uovo al centro dello schermo. «Perché hai messo un uovo di struzzo come sfondo?»
«Non è un uovo di struzzo, è l’uovo di Tamago!» spiega tutto eccitato il bassista, regalandogli un sorriso luminoso.
«L’uovo di che?» John sgrana appena gli occhi appesantiti dal senso di debolezza che prova per la congestione che ancora lo tormenta, confuso e sconcertato dalle parole sconclusionate del suo amico.
«Di Tamago! È un gioco fighissimo, vedi questo contatore in cima?»
John mette da parte il fumetto e prende tra le mani l’iPhone di Shavo, scrutando sempre più confuso lo schermo. «Un milione? Sono dollari? Si vincono?»
«No, sono i colpi che bisogna dare all’uovo per farlo schiudere!» spiega il bassista. «Io sono arrivato a cinquecentoventi, poi mi sono arreso. Siccome tu sei abituato a suonare la batteria e a fare quei sedicesimi velocissimi…»
John scoppia a ridere. «Dovrei fare i sedicesimi su un uovo virtuale? Se è una stronzata come quella dell’altra volta, non mi interessa» taglia corto, facendo per restituirgli l’oggetto.
«E dai, fratello, sono curioso di sapere cosa c’è dentro l’uovo! Finora nessuno ci è mai riuscito, nessuno sa cosa ci sia dentro…» Shavo abbassa appena il tono di voce e si fa misterioso. «Sull’uovo di Tamago girano un sacco di voci, esistono una marea di leggende: c’è chi dice che dentro ci sia un animale sconosciuto, chi suppone qualcosa a proposito di un nuovo Pokémon, chi pensa che possa far esplodere il cellulare!» Fa una pausa e si stiracchia sul materasso. «Tu non sei curioso?»
John aggrotta la fronte e si passa la mano sinistra sullo stomaco, avvertendo un leggero fastidio. «Sinceramente? No.»
«Dai, fratello! Io ci ho provato, ma non fa per me!» lo supplica, facendogli gli occhi dolci.
Il batterista alza lo sguardo al cielo e sospira. «Okay, anche se so già che me ne pentirò» cede infine, fissando lo schermo con fare esasperato.
Shavo gli batte sul braccio con entusiasmo. «Grazie, fratello!» strilla.
John comincia a picchiettare sull’uovo virtuale e pian piano aumenta il ritmo dei colpi, rendendosi conto che il contatore cala rapidamente.
«Guarda quanto sei veloce, cazzo» commenta Shavo, accostandosi a lui per controllare l’andamento dell’esperimento.
«Sappi che se il tuo iPhone esplode io non ne sono responsabile» lo avverte il batterista, appoggiando l’apparecchio sulle proprie gambe in modo da poter usare entrambe le mani per giocare.
Trascorrono alcuni minuti, durante i quali i due uomini rimangono in silenzio, ipnotizzati da quella strana attrazione.
«Lo vedi che è divertente?» esulta Shavo, accorgendosi che il contatore è già sceso di duecento numeri da quando il suo amico ha preso in mano la situazione.
«Un milione di colpi sono tanti, te ne rendi conto?»
Shavo gli stringe le spalla e gli sorride raggiante. «Io mi fido di te, amico.»
Proprio in quel momento Serj e Daron fanno il loro ingresso nella camera da letto; il primo tiene in mano un vassoio, mentre il secondo stringe una bottiglia d’acqua, dei bicchieri di plastica e una scatola di medicinali.
«Ha accettato?» domanda Daron, accostandosi al comodino per appoggiare ciò che ha portato.
«Sì, vedi? È bravissimo!» replica Shavo con gli occhi che gli brillano.
«Abbiamo un batterista fenomenale, io l’ho sempre pensato» commenta Serj.
«Zitto, tu! Devo ancora prendermi la rivincita per il gioco dell’altra volta, visto che hai vinto barando spudoratamente!» gracchia il bassista rivolto al cantante, ancora memore del modo scorretto con cui aveva mantenuto il record di chi tiene più a lungo il dito sullo schermo del cellulare.
Serj si stringe nelle spalle e sorride enigmatico. «Quando vuoi, amico mio. Ma perderai in ogni caso, anche se ci sfidassimo uno di fronte all’altro.»
«Non penso proprio!»
«Chiudete il becco, altrimenti mi deconcentrate: mi sto esercitando con il paradiddle» grugnisce John, chinandosi appena per essere più comodo.
I tre compagni di band lo guardano senza capire.
«Cos’è che stai facendo?» chiede Daron confuso.
John scuote il capo e continua a picchiettare rapidamente sullo schermo dell’iPhone di Shavo, stringendo appena i denti.
«Lo abbiamo perso…» esala Serj. «Io ti ho portato la cena: riso in bianco e pane tostato. E anche un po’ di fagiolini bolliti» annuncia.
«Non ho fame» taglia corto il batterista.
«Dio, ci credo: quello non è neanche cibo!» si lamenta Shavo. «Non è che hai fatto una bistecca per me?»
«Niente carne, spiacente» nega Serj, lanciando un’occhiata al vassoio e sospirando esasperato.
«Io invece ho fame! Posso?» interviene Daron, allungando le mani verso il vassoio.
Serj occhieggia verso John e, dopo essersi reso conto che il batterista ormai è su un altro pianeta, consegna la cena a Daron e annuisce. «Se ti piace…»
«Ho talmente tanta fame che potrei ingoiare anche le posate!» esclama, sedendosi sul bordo del letto e poggiando il vassoio sulle proprie gambe.
Subito dopo comincia a spazzolare il riso, ignorando completamente ogni altra cosa o persona lo circondi.
Serj sventola una mano di fronte alla faccia di John. «Ehi, almeno prendi la medicina» gli suggerisce.
Il batterista solleva il capo e gli rivolge un’occhiata stralunata, poi passa l’iPhone al suo proprietario. «Continua tu per un attimo.»
Mentre Serj scioglie la bustina in uno dei bicchieri dopo averlo riempito d’acqua, Shavo dà alcuni colpi al guscio sullo schermo e strabuzza gli occhi: John è già riuscito a far abbassare il contatore di un sacco di numeri.
Di questo passo riusciranno presto a scoprire cosa si nasconde nell’uovo di Tamago e lui non vede l’ora.
 
 
«Credo di aver mangiato troppo…» esala Daron, alzandosi a fatica dal letto dopo aver spazzolato via tutto il riso, il pane tostato e i fagiolini bolliti.
«Non è che vuoi anche tu una delle bustine di John?» gli propone Serj, strappandogli il vassoio dalle mani e sospirando per l’ennesima volta. «Vado a lavare i piatti.»
«Sei una casalinga perfetta!» lo prende in giro Shavo.
«Io me ne vado in bagno, non sto molto bene…» farfuglia Daron, uscendo dalla stanza poco dopo il cantante.
Shavo, sdraiato sul letto accanto a John, si è arreso e sfoglia annoiato le pagine del fumetto che il batterista stava leggendo prima di dedicarsi all’uovo di Tamago.
Intorno a loro c’è silenzio, in lontananza si sentono soltanto le stoviglie che tintinnano mentre Serj le lava.
«Mezzo milione!» tuona improvvisamente John.
Shavo sobbalza e si porta una mano all’altezza del cuore. «Oh, ma sei scemo? Mi hai fatto venire un infarto!»
«Mezzo milione, Shavo, hai capito?»
Il bassista inspira ed espira un paio di volte, poi si solleva per controllare il contatore. «Ma porca puttana, tu sei un fottuto mito! Non ti fanno male le braccia?»
John sorride e scuote il capo. «Solo un po’. Ma sono abituato, ora faccio una pausa e mi sgranchisco i polsi» replica tranquillo, lasciando l’iPhone sul letto tra loro due.
Si stiracchia un poco, beve qualche sorso d’acqua e si massaggia appena lo stomaco. «Però, sai che mi sta venendo fame?»
Shavo si copre la faccia con le mani e sghignazza. «Se chiedo a Serj di prepararti qualcosa, secondo te mi manda al diavolo?»
«Probabile. Ma non mi lascerà a digiuno.» John afferra nuovamente il cellulare del bassista. «Faccio un altro po’ di esercizio, dato che sono due giorni che non suono per via di quella brutta congestione» annuncia. Poi sorride all’amico e aggiunge: «Grazie».
Shavo si alza dal letto e si dirige verso la porta. «Di niente. E sappi che conto su di te per scoprire cosa c’è nell’uovo di Tamago!»
John ricomincia a picchiettare sullo schermo e si estrania nuovamente dal mondo intero.
 
 
È notte fonda.
Shavo ha deciso di rimanere con John perché il batterista non ha voluto separarsi dal gioco che lui gli ha proposto, e onestamente a sua volta è troppo curioso di scoprire quale sia il contenuto di quel dannato uovo per poter aspettare al giorno successivo.
Si è addormentato accanto al suo amico, completamente vestito, ma a un certo punto si sente scuotere forte per un braccio e si ridesta di scatto, sbarrando gli occhi e sentendo il cuore battere frenetico.
«Che succede? Stai male? Chiamo l’ambulanza?» si allarma subito Shavo, passandosi una mano sul viso stravolto.
«Macché! Ci sono quasi!» strepita John, agitando l’iPhone. «Mancano poco più di cinquecento colpi. Cazzo!»
Shavo si mette bruscamente a sedere e gli lancia un’occhiata colma di sconcerto e incredulità. «Che cosa?! Ma davvero?»
«Giuro! Stiamo per scoprire cosa c’è dentro quest’affare!» esclama John.
Shavo scruta lo schermo e aggrotta le sopracciglia. «È carico, staccalo così il filo non ti disturba» suggerisce, compiacendosi con se stesso per aver portato appresso il powerbank.
John esegue e torna a picchiettare ancora più veloce sullo schermo.
Shavo lo osserva, completamente preda dell’ansia. «Cazzo, ormai è quasi del tutto crepato!»
«Sì!»
«Ma stai facendo degli esercizi in particolare?» domanda il bassista curioso, giusto per distogliere il pensiero da ciò che si nasconde sotto il guscio virtuale.
«Sedicesimi, paradiddle, colpi singoli, doppi, terzine… quello che mi viene. Immagino di suonare le nostre canzoni» spiega semplicemente.
Shavo alza le mani e si stringe nelle spalle. «Stai parlando arabo, amico!»
«Shavo, cento colpi e lo apriamo!» si esalta John.
«Cento, cazzo!» strilla l’altro.
Cala il silenzio mentre entrambi rimangono ipnotizzati dal contatore che si avvicina sempre di più allo zero.
John prosegue con i suoi esercizi, anche se è evidentemente indolenzito e stanco, ma ormai la meta è vicina e nemmeno lui ha intenzione di arrendersi proprio ora.
«Venti… diciannove…»
«Oh merda, che ansia!» esala Shavo, sfregandosi le mani.
Quando il contatore raggiunge l’uno, bassista e batterista si scambiano un’occhiata.
«E se esplode il cellulare?» suppone Shavo leggermente allarmato.
«L’hai voluto tu, no?»
«Sì, ma…»
«Non ho fatto tutto questo lavoro per niente, quindi ora la facciamo finita» decide John, stiracchiando le braccia intorpidite e restituendo l’iPhone all’amico. «A te l’onore.»
Il bassista annuisce e, dopo aver afferrato l’apparecchio, torna a fissare John. «Schiaccio?»
«Datti una mossa, ho sonno!»
«Okay.» Lentamente, il bassista accosta l’indice al guscio virtuale e lo sfiora, serrando le palpebre.
Cala ancora una volta il silenzio.
I due trattengono il fiato, ma non succede niente.
«Il telefono non è esploso, non ho il coraggio di guardare» mormora Shavo.
«Io sì. Ma… che cazzo significa?!» sbraita John con stizza. «Ma vaffanculo!»
Shavo solleva timoroso le palpebre e subito mette a fuoco lo schermo: in cima all’uovo compare, canzonatoria, una semplice e banale scritta.
Nessun animale di razza sconosciuto, nessun nuovo Pokémon, nessuna esplosione.
Soltanto due parole che lo lasciano spiazzato.
 
So, What?
 
«Ma…» balbetta. «Cioè, quindi… non c’è niente dentro?»
«A quanto pare no. Che gioco del cazzo, io credo veramente di aver sprecato un sacco di energie per niente. Ho anche ignorato il povero Serj che ha cucinato due volte per me e ho lasciato la mia cena a Daron per… questo. Che cazzo, vaffanculo!»
«Beh, dai…» Shavo si gratta la guancia, facendo lo screenshot del gioco concluso per poi metterlo nel gruppo WhatsApp della band. «Cerca di vedere il lato positivo» aggiunge, per poi disinstallare l’applicazione più inutile della storia.
«E quale sarebbe?» bofonchia John, incrociando le braccia sul petto ampio.
«Hai fatto un bel po’ di esercizi da batteristi!» esclama il bassista, rivolgendogli un sorriso sornione.
«Shavo, ripeto: vaffanculo. È l’ultima volta che ti do retta, sappilo» conclude il batterista, poi si sdraia e gli volta le spalle, gettandosi addosso il lenzuolo.
Shavo ridacchia e si mette a sua volta a letto, sapendo che in fondo John non ce l’ha davvero con lui: presto gli passerà e sarà pronto per seguirlo in un’altra delle sue bizzarre idee.
 
 
 
 
 
 
😊 😊 😊
 
[Prompt 47: “Credo di aver mangiato troppo…”]
 
 
AUGURI JOHN *___________*
Ragazzi, io sto ridendissimo (?) AHAHAHAHAHAHAHAHAH XD
Questa serie sugli (H)App(y) Birthdays si sta rivelando sempre più un delirio, e preparatevi a quello che ho in mente per il compleanno di Daron :P
Allooora… intanto devo darvi delle spiegazioni sull’app in questione: l’ho scoperta sempre grazie ad Avanti un altro!, e per fortuna stavolta ho trovato delle info in più da darvi, caso mai foste curiosi!
Si tratta sostanzialmente di un giochino dove appare un uovo a cui bisogna dare un milione di colpi per far sì che si schiuda. Io non l’ho mai provata, anche perché perderei la pazienza dopo due minuti, ma ho beccato un interessantissimo video realizzato da GoldenGianpy su YouTube e grazie al quale ho anche scoperto cosa ci fosse dentro quell’ovetto virtuale ;)
Ve lo linko qui di seguito, vi prego di guardarlo perché mi ha steso XD:
https://www.youtube.com/watch?v=evoQj96iuNI
Ma secondo voi quanto può essersi sentito preso in giro il povero John, dopo aver trascorso ore e ore a picchiettare sullo schermo per niente?! Anzi, io avrei reagito moooolto peggio! ^^”
Ma lui è un gentleman e non si è nemmeno scomposto più di tanto, dai… ^^”
Per quanto riguarda invece il paradiddle, vi lascio qui una piccola spiegazione trovata su Wikipedia, e vi linko anche la pagina da cui l’ho tratta:
“Il paradiddle è una diteggiatura usata dai percussionisti e dai batteristi che consiste in due alternanze di note seguite da due note della stessa mano (il diddle). La figura di base è DSDD o SDSS. Quando vengono eseguiti paradiddle multipli, le note principali sono sempre alternate fra mano destra e sinistra.
Questa figura è usata per lo studio della tecnica sulle percussioni, e maggiormente sulla batteria, per l'esecuzione di figure ritmiche, fill o ritmi.” – Fonte: Paradiddle - Wikipedia
Ho preferito copia-incollarlo perché io non saprei come spiegarvelo, anche se so come funziona anche se non sono mai riuscita a farlo AHAHAHAHAHAHAHAHAH XD
Poi so di aver citato anche altre figure ritmiche, ma forse sono più comuni e quindi potreste anche conoscerle… ma se siete curiosi o qualcosa non vi è chiaro, chiedetemi pure ^^
Ringrazio moltissimo le due giudici delle challenge a cui la storia partecipa, spero di avervi divertito almeno quanto mi sono divertita io a scrivere questa roba demenziale XD
E se pensate che questo sia il peggio, beh… ricordatevi che al peggio non c’è MAI fine e il 18 luglio è davvero vicino :D
Un’ultima notina e poi vi lascio in pace: la BELLISSIMA foto che trovate in cima alla storia l’hanno pubblicata i System sui loro social per fare gli auguri di compleanno a John, awwww *____*
Alla prossima e ancora tantissimi auguri al mio adoratissimo batterista del cuore ♥
  
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