Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Hana S    16/07/2021    1 recensioni
Jigen nasconde da otto anni un segreto a Lupin e Goemon, ogni volta che un colpo viene messo a segno sparisce e torna sempre nella stessa città, dove nasconde e protegge il suo tesoro più prezioso. Ma per quanti sforzi fatti, il passato e le sue minacce possono sempre tornare.
Estratto dal primo capitolo:
Quei meravigliosi occhi smeraldo lo guardavano pieni di lacrime, si era portata le mani davanti alla bocca e tremava per l’emozione, lui si alzò e si avvicinò a lei che allungò una mano sfiorandogli il viso, Jigen afferrò delicatamente quella mano aggraziata e la tenne stretta contro la sua guancia. «Sei tornato …»
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 9 – La donna misteriosa
 
Goemon lottava ancora contro Josh, ma era uno scontro chiaramente non alla pari ed il samurai ebbe la meglio facilmente e quando Josh cadde all’indietro ferito, gli puntò l’arma alla gola «Ci vorranno ancora anni prima che tu riesca a padroneggiare un’arma così nobile!» Goemon aveva notato le varie mancanze dell’uomo «Ora vattene». Ma Josh non avrebbe mai accettato la sconfitta e si gettò addosso a Goemon che stava rinfoderando la spada, il samurai scartò di lato e Josh inciampò, cercando di mantenere l’equilibrio fece di piccoli saltelli. Nel voltarsi per guardare negli occhi il suo avversario, vide Akemi nella stanza vicino, la bambina si nascose non appena incrociò il suo sguardo. Josh corse nella stanza, ma prima che riuscisse ad afferrare la spaventata piccina, Goemon lo colpì in testa, il colpo di grazia. Josh cadde di colpo e Akemi guardò Goemon trasognante, si sentiva la principessa salvata dal bel principe. Il samurai tese la mano verso la bambina «Andiamo Akemi?» la piccola annuì porgendo la sua manina.


Fujiko era riuscita a liberarsi e ad uscire dalla stanza; era rimasta allibita dalla freddezza con cui Rina aveva sparato a quella donna indifesa, girando l’angolo vide vari mobili spezzati in più parti con tagli netti e regolari “Goemon?” fu il suo unico pensiero che svanì non appena vide Josh steso in una stanza. Frugandogli addosso ritrovò la sua pistola «Questa fustacchione me la riprendo io!». Corse in corridoio, ma fu trascinata in una stanza e sbattuta su un letto, era avvenuto tutto velocemente, come se qualcuno l’avesse avvolta stretta. Un uomo la teneva ferma per le braccia e le gambe «Bene dolcezza, visto che qua dentro sta andando tutto allo sfascio, tanto vale divertirsi no?» Snake le sibilò queste parole nelle orecchie, non era la prima volta che ci provava con Fujiko, ora era andato oltre; ma l’uomo non si aspettava che una segretaria conoscesse così bene le arti marziali. Però Snake rendeva onore al suo nome e strisciava ovunque evitando moti dei colpi della donna, riuscì a mettersi dietro si lei ed a bloccarla ancora «Sei molto vivace! Fai a brava e ti divertirai anche tu» ma anche lui fu colpito in testa.

«Eh no! La ragazza ha già appuntamento con me oggi» Lupin rinfoderò la sua pistola e porse la mano a Fujiko che gli si gettò fra le braccia «Oh Lupin, sei venuto a salvarmi?!».
«Si, mia cara Fujiko, ma se non sbaglio ci sono anche altre persone che hanno bisogno di noi»


Akemi lasciò il suo nascondiglio e saltò fra le braccia di Goemon, che aveva appena battuto altri uomini nel giardino della villa e uscirono dalle mura. Ancora trasognante non sentì che Ryu la chiamava da lontano, solo quando gli furono vicino si accorse sia del fratello che del signor Hirai. Goemon affidò anche la bambina all’anziano maggiordomo e tornò nella villa per aiutare Lupin e Jigen.


Rina trascinava e strattonava Kyoko lungo i corridoi della villa, non c’era quasi più nessuno in giro, era piena di odio e rabbia verso la figlia di suo marito «Maledetta! Non sei stata nemmeno capace di nasconderti per bene senza farti trovare da tuo padre!» arrivarono nel garage, ma dopo aver provato a mettere in moto qualche auto, capì che qualcuno doveva averle manomesse. «Non fa nulla» tirò a sé Kyoko e guardandola dritta in faccia disse «Risolveremo tutto fuori di qua!» trascinò la giovane donna fuori dalle mura della villa.

A Kyoko il braccio faceva sempre più male e camminava a vicino a Rina «Signora Morimura! Signorina Kyoko!» Hirai le aveva scorte in lontananza e si era avvicinato per vedere chi fossero e Rina nascose la pistola dietro di sé e disse sottovoce a Kyoko «Se dici qualcosa, pianto una pallottola nella sua testa» e le mise il soprabito sulle spalle per nascondere il fatto che avesse le mani legate.
«Hirai! State bene!» Rina si avvicinò e l’uomo vide sangue sul vestito di Kyoko «C’è stato uno scontro a fuoco ed è rimasta ferita, per fortuna sono riuscita a portarla fuori»
«Allora dobbiamo andare in ospedale subito, venite i bambini sono nascosti qui vicino» Hirai diede le spalle alle donne e Rina puntò l’arma. Kyoko cercò di avvisarlo «Hirai! Scansati! Ha una pistola!» ma il maggiordomo non fece in tempo a estrarre la sua arma, fu raggiunto da due colpi e cadde a terra.

A Kyoko si gelò il sangue nelle vene; vide Ryu ed Akemi nascosti fra gli alberi e urlò «Bambini, scappate!» ma Rina la colpì in testa con il calcio della pistola e con una pedata alla schiena la atterrò.
«Bene piccoli!» puntò la pistola verso Kyoko, tenendo un piede sul corpo di lei «Se non venite subito fuori faccio saltare la testa a vostra madre!». Ryu uscì allo scoperto tenendo Akemi dietro di lui, il suo viso era pieno di rabbia e paura, non sapeva cosa fare.


«Jigen» Morimura guardava l’uomo davanti a lui «Sei veramente cocciuto. Mi sembrava di essere stato chiaro quando sei venuto a riportarmi il diamante, non dovevi più farti vedere!» gridò con rabbia. Ma il cecchino non era per nulla intimorito «Visto che non lo capisci con le buone, ho pensato di ripetere ciò che ho fatto otto anni fa e portare via da questo posto le persone che amo» Jigen scostò la giacca per prendere la pistola, ma prima che uno dei due riuscisse a sparare, si udì un altro colpo, Morimura era a terra colpito ad una gamba.

Una donna con i lunghi capelli neri raccolti in una coda bassa uscì dall’ombra, indossava un completo con pantaloni e giacca neri, camicia bianca e dei mocassini di pelle. E man mano che la luce definiva la sua figura, Jigen era incredulo. Gli occhi neri della donna erano fissi su Morimura e lo guardavano come fosse un essere disgustoso, la bocca con le labbra sottili era immobile: non un ghigno o una smorfia.
«Questo era per Kyoko …» poi sparò un colpo all’altra gamba dell’uomo «Questo è per Ryu!» dopo gli colpì il braccio «E questo per Akemi!» poi lo prese per i capelli e gli sollevò il viso, caricò un pugno «E questo per avermi fatto quasi morire di paura per la mia famiglia!» fu un colpo veramente forte, degno di qualcuno che si allenava da anni. Morimura cadde a terra e la donna gli legò stretti caviglie e polsi, poi guardò dall’altro lato del giardino «Oh … ci sei anche tu fratellino … non ti avevo visto» si voltò per andarsene.
«Kaori! Cosa diavolo ci fai qui?!» le urlò Jigen, mentre lei si allontanava, non degnandolo della sua attenzione.


Kaori buttava giù a pedate ogni porta che incontrava sulla sua strada, oltre a far morire di paura il personale che incrociava lungo la sua strada «Kyoko! Ryu! Akemi! Sono Kaori, dove siete?» colpì con la pistola un uomo che si era avvicinato troppo; Jigen la seguiva, ma lei non sentiva le sue parole, né tantomeno avvertiva la sua presenza. Lupin aprì una delle porte che dava sul corridoio dove si trovavano Jigen e Kaori e la donna sparò, con la sua Magnum Jigen deviò il colpo, ma questo non impedì al povero ladro di sentire un brivido di paura percorrerlo da capo a piedi. Fujiko da dietro di lui puntò la pistola a Kaori che non abbassò la sua, intervenne Jigen «Kaori, questi sono i miei amici, abbassa l’arma!»
«Tuoi amici? … si … Lupin III e lei è … uhm?» Kaori si spremette le meningi, ma siccome non le interessava fece spallucce, rinfoderò la pistola e continuò la sua ricerca «Kyoko! Ryu! Akemi!»

«Lei chi è? E perché anche lei cerca la tua famiglia Jigen?» chiese Fujiko, ma lui fece segno di lasciar perdere «Se ci tiene a loro, sarà meglio che ci aiuti a trovarli presto, se Rina è riuscita a trovare anche i bambini, si trovano in grande pericolo» a queste parole sia Kaori che Jigen si voltarono a guardarla.
«Fujiko! Cosa significa?» alla domanda di Jigen, Fujiko spiegò velocemente cosa era successo, non c’era tempo da perdere, arrivò anche Goemon disse che bambini erano al sicuro con Hirai. Andarono tutti in direzioni diverse: Fujiko e Lupin legarono saldo quanti più uomini di Morimura riuscirono a trovare; Goemon portò Morimura, Josh e Snake nel giardino centrale e Jigen e Kaori continuavano la loro ricerca in direzioni separate. Ma Kyoko non si trovava, Jigen percorreva di corsa il giardino esterno con ansia crescente, poi la sua attenzione fu catturata dal rumore di uno sparo provenire dall’esterno della villa, gli si gelò il sangue: i bambini erano all’esterno e forse anche Kyoko, ed erano in pericolo.


Kyoko perdeva sangue dal taglio che Rina le aveva procurato alla testa, era riuscita a sollevarsi con la schiena, ma rimaneva inginocchiata a terra con i suoi bambini vicino. Akemi si teneva stretta a lei e singhiozzava, Ryu in piedi vicino a loro teneva la madre fra le braccia e guardava pieno di collera la donna in piedi davanti a loro «Quando mi è stato riferito che eri ricomparsa, l’odio che provavo nei tuoi confronti anni fa è rispuntato e quando ho visto i bambini nell’ufficio di tuo padre ho pensato che era finita, i soldi che sarebbero stati miei alla morte di mio marito ora erano l’eredità di questi due piccoli bastardi! Tuo padre stava prendendo accordi con il suo avvocato per renderli i soli eredi» poi guardò il bambino «Soprattutto lui, era così felice di avere un nipote maschio! Io invece ne ero solo innervosita, non ho lavorato tutti questi anni, accettato di fare tutto ciò che tuo padre desiderava per vedermi strappare ogni cosa!».

Passò poi in rassegna tutti loro, i singhiozzi di Akemi la facevano innervosire e puntò la pistola «Ma dopo stasera, non sarete più un problema!» Rina premette il grilletto e il suono dello sparo si diffuse nella campagna circostante. Dopo si udì solo un gemito di dolore, Ryu si teneva una mano sulla spalla dalla quale usciva del sangue, ma era ancora in piedi; si era messo fra la pistola di Rina e la mamma con Akemi.
«Se vuoi essere il primo, piccolo, ti accontento subito!» con uno sguardo sadico caricò il colpo seguente, Kyoko scattò in piedi buttandosi fra lei ed il figlio, ma prima che la donna potesse sparare, la pistola le cadde di mano colpita da un proiettile, voltandosi vide rischiarata dalla luce della luna la figura longilinea di un uomo che si avvicinava.

«Rina! Allontanati subito da loro!» ma la donna superò Kyoko e Ryu, prese la piccola Akemi terrorizzata e si voltò perché tutti i presenti la vedessero, le teneva il braccio stretto intorno al collo sollevandola da terra, mentre la piccola si dimenava, con l’altra mano le puntava un coltello sul volto.
«Forza Jigen! Se spari questo coltello lascerà un ricordo sul viso della bambina, è ricoperto di veleno che la paralizzerà lentamente, la vedrai morire piano senza poter fare nulla e …» Rina di certo non conosceva le abilità dell’uomo che aveva davanti, con un colpo fece saltare il coltello dalle mani della donna che, presa alla sprovvista, allentò la presa su Akemi facendola cadere a terra. Voltandosi, Rina vide Ryu tenere in mano la pistola che aveva perso poco prima e rise «Credi davvero di saper usare quella cosa, moccioso?» due colpi fecero cadere i preziosi pendenti di diamante che aveva come orecchini, li sentì fischiare vicino a lei e fu presa da paura «Sono abbastanza sicuro di sapere come si fa!» disse beffardo il bambino fra lo sgomento di tutti, i suoi genitori per primi. Approfittando del disorientamento della donna, Jigen la immobilizzò legandole le mani, arrivò anche Kaori «Jigen, pensa a loro, lei lasciala a me» disse con una punta di collera nel tono della voce.

Jigen prese Akemi che riprendendo fiato tossiva «Ti fa male piccolina?» si alzò con lei in braccio e andò da Ryu levandogli la pistola dalla mano, Kyoko barcollando si avvicinò e Jigen le slegò le mani, strappandosi un pezzo di vestito Kyoko strinse il braccio sanguinante del bambino «Jigen, dobbiamo portarlo in ospedale …» ma una smorfia di dolore interruppe le sue parole, non potendolo muovere, non si era accorta di quanto il braccio le facesse veramente male.

«Papà?» la voce di Ryu catturò la loro attenzione, sembrava stanco e gli occhi semichiusi guardavano il genitore «Ho protetto la mamma e Akemi, ho mantenuto la promessa!» Jigen lo baciò sulla fronte «Sei stato bravo piccolo mio» sentiva le lacrime affacciarsi sui suoi occhi, sapeva che Ryu era un bambino coraggioso, ma non avrebbe mai voluto che rischiasse così la vita. Non avrebbe mai voluto che la sua famiglia si venisse a trovare in una situazione così pericolosa.
«Non in ospedale, venite con me» Hirai era in piedi vicino a loro, con un uomo accanto a sé.


Tornati alla villa anche Rina fu portata in giardino vicino a Morimura e agli altri, Kaori che la stava trascinando la scaraventò vicino al marito. Kyoko, i bambini e tutti gli altri della banda di Lupin, furono curati dal misterioso uomo che si era preso cura anche di Hirai. Si presentò poi come uno degli uomini di Sakashi, era anche medico e il suo capo l’aveva mandato in caso qualcuno avesse necessitato delle sue cure. Con i bambini e Kyoko si dimostro cordiale e simpatico e dai piccoli sparirono paura e tristezza. Era grande e grosso, vestito con pantaloni neri ed un lungo camice nero, così come le scarpe, il volto squadrato era percorso da parte a parte da una cicatrice, ottenuta probabilmente in uno scontro passato, i capelli erano brizzolati e i lineamenti marcati erano accompagnati da due occhi di ghiaccio che potevano incutere timore, ma era prodigo di sorrisi e parole gentili «Vi consiglio di riposare a casa, evitate di farvi vedere in un ospedale. Farebbero troppe domande» poi tirò fuori dalla sua borsa due leccalecca e li diede ai bambini, Akemi prese subito quello alla fragola. Erano stati medicati con precisione e sicuramente non c’era bisogno di altre cure.

Kyoko annuì e guardò Jigen, lui guardava lei, in un attimo rivisse nella sua mente i momenti passati, quando si innamorò di lui e di quando Jigen poi la liberò come aveva rifatto ora.
 
Note di Hana:
Ciao a tutti! L’epilogo felice del piano di Lupin. In realtà avevo scritto tre capitoli più corti, ma ho preferito racchiudere tutto lo svolgimento del piano solo in due, anche perché adesso comincia la parte che ho amato scrivere. Dal prossimo capitolo, infatti, faremo un salto nel passato, capendo come Kyoko e Jigen si sono incontrati e innamorati.

Per quanto riguarda Kaori, il nome è di fantasia, ma da quanto ho potuto leggere su Jigen, anche se non è mai stata mostrata nelle varie opere, dovrebbe avere una sorella.

E Zazà alla porta? Per lui dobbiamo aspettare.

Alla prossima.
  
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