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Autore: _Raspberry    16/07/2021    0 recensioni
Repost - corretta (almeno spero)
Ultimamente mi sono trovata a parlare di queste caramelle e di questo personaggio con una persona.
Sai che tanto tempo fa ci scrissi una fanfiction?
Davvero? Che figo
E allora ho pensato di andare a rileggerla per inviargliela. Eccola anche per voi, riveduta e corretta (almeno spero). Un piccolo spaccato della vita di Harry, ricordando la morte di Silente.
Sempre e comunque dedicata ad Anna che adesso ha cambiato nome qui su EFP e non so quale sia!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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FRIZLEMON

Harry entrò in quell’ufficio ancora incredulo. Stralunato. Sentiva come se il mondo intorno a lui fosse avvolte in una coltre di nebbia spessa e come se tutto fosse ovattato. Ogni suono rimbombava lontano, ogni luce perdeva splendore per i suoi occhi. Si guardò intorno continuando a piangere in silenzio, lasciando che quelle gocce pesanti cadessero, ingombranti ma liberatorie. Lasciò che gli occhiali gli si appannassero e che la vista gli si offuscasse. Aveva perso tante persone a lui care e adesso anche di Silente gli restava solo un ricordo. 

Ma ricordava tutto, ricordava ogni singola parola che quell’uomo gli aveva rivolto, ogni sorriso, ogni ammiccamento. Ricordava il primo incontro, la sua barba lunga, e le sue mirabolanti uscite di scena. Come riusciva a restare calmo ed impassibile, a calcolare la prossima mossa, a tirare le somme con quelli che erano solo dei ragazzini e a dargli importanza come se fossero degli adulti vissuti. 

Ricordava i suoi occhietti scrutarlo da dietro gli occhiali a mezzaluna, e il suo sorriso vispo che accompagnava sempre una battuta che in realtà era sempre quell’ultima parola che mancava. Ricordava i suoi consigli, a volte celati dietro un rebus irrisolvibile, ricordava la fiducia. 

Silente era una delle persone più importanti della sua vita, una di quelle che ti restano dentro, nella pelle. 

Si passò sugli occhi il dorso della mano serrata in un pugno, e tirò un sospiro cercando di controllarsi. Osservò la sua sedia, la sua scrivania... passò le dita su alcuni fogli che aveva certamente toccato anche il professore e il tentativo di fermare le lacrime durò il tempo di una bolla di sapone, perché senza che se ne accorgesse, il suo volto era di nuovo bagnato. 

Tutto in quella stanza era impregnato della gioia di Albus Silente. Della sua sapienza, del suo modo estroverso di comportarsi e della sua serietà nei momenti solenni.

Si abbandonò sulla poltrona che gli sembrò essere ancora calda, e le sue mani accarezzarono il legno scuro della scrivania fino a posarsi su una bizzarra chiave dorata dalla cui estremità pendeva un grosso pennacchio giallo,  inserita in una serratura di un cassetto. Girò la chiave e non riuscì a non sorridere. Era colmo di piccole palline racchiuse ognuna in un involucro di carta lucida, caramelle Babbane, Frizlemon per l’esattezza. Ne sapeva qualcosa il ragazzo. Chi avrebbe mai detto che le caramelle preferite da uno dei maghi più potenti del Mondo Magico, fossero un tipo particolare di caramelle Babbane, da poche sterline, che Dudley consumava su scala industriale quando lui e Harry erano ancora bambini. 

Una risata gli sfuggì, ancora intrisa di pianto.

Albus Silente era forse la persona più intelligente, scaltra, seria e bizzarra che Harry Potter avesse mai incontrato. È così che desiderava ricordarlo, con un sorriso sulle labbra e gli occhi strizzati in una smorfia per via della caramella al limone frizzante. 

 
  
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