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Autore: ValeDowney    16/07/2021    1 recensioni
Un principe. La sua storia. Uno stretto legame con il presente gli farà compiere un viaggio in un mondo non suo, riscoprendo un lato di sè che non sapeva di avere
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beneath the ashes

 
 
Capitolo III: Fiducia malriposta


Odino osservava il gruppetto davanti a sé standosene seduto sul suo trono. Appollaiati uno sullo schienale e l’altro su un bracciolo, c’erano i suoi due fedeli corvi.
“C’era da immaginarlo che Heimdall avrebbe fatto la spia. Oltre che guardone è pure spione” replicò Volstagg.
“Non credo che la colpa sia sua. Non per niente ci sono quei due corvi sul trono” disse Fandrall.
“Come hanno fatto a fuggirmi? Ero convinto di averli trasformati in due pulcini e rinchiusi in una gabbia” disse Loki.
“Al signor perfettino è scappato un piccolo particolare” ribatté Volstagg.
“Attento, potrebbe scapparmi ben altro su di te” replicò Loki, guardandolo e facendo un piccolo sorriso.
Riguardarono Odino, quando replicò: “Silenzio! Quello che avete fatto è inammissibile. Non solo avete tratto in inganno Heimdall, ma siete anche andati su un altro pianeta senza il mio permesso!”
“Padre, siamo tutti qua e nessuno si è fatto male” disse Thor.
“Non è questo il punto. Mi aspettavo molto di più, soprattutto da te, Thor, che diventerai il futuro re di Asgard. Bisogna fare scelte sagge per evitare di incombere in una guerra dopo che per secoli è regnata la pace. Questo è solo un comportamento da bambini! Non so come avete viaggiato senza l’ausilio del Bifrost, ma se verrò a scoprire che ve ne siete andati nuovamente senza il mio consenso, vi aspetterà l’esilio” replicò Odino.
“Almeno cerca di ascoltare” disse Thor, facendo qualche passo avanti.
“Cosa ci sarebbe da ascoltare?! Altre misere scuse? Andate, prima che cambi idea e vi esili ora!” replicò e il gruppetto si divise, ognuno andando per la sua strada.

Lei sapeva sempre dove trovare i propri figli. Li aveva cresciuti e gli aveva insegnato ciò che era meglio per il loro futuro. Ma poi era arrivato il tempo di lasciarli andare. Di costruirsi un cammino degno del loro destino. Frigga era così. Una moglie amata, ma anche una madre dolce e premurosa. Forse fin troppo, secondo Odino.
Arrivò in biblioteca e, dopo aver spalancato le porte, cercò l’amato figlio, trovandolo a leggere un libro, stando semisdraiato accanto a un’enorme finestra. Gli si avvicinò.
“Sapevo che mi avreste trovato qui” disse Loki, sfogliando una pagina.
“Conosco bene i miei figli, soprattutto te” disse Frigga, fermandosi a qualche passo da lui, che però non proferì parola.
La donna aggiunse: “Dovresti parlarne con qualcuno. So che sei turbato per ciò che è accaduto con tuo padre.” Ma il moro se ne stette in silenzio, continuando a sfogliare il libro.
Frigga si voltò, intenta a lasciare la stanza, ma Loki la fermò: “Voi, più di chiunque altro, mi capite. Non ve ne andate, vi prego” La donna si voltò e gli sorrise. Il figlio aveva bisogno solo di essere compreso.
Gli si sedette accanto: “Cos’altro è accaduto mentre eravate via? Sento che vorresti dirmelo”
“È successo così velocemente, ma non vorrei tormentarvi con i miei problemi. Avete già troppo a cui pensare. Il regno. Un re da un carattere non facile. Come ci riuscite a sopportare tutto questo?” le disse.
“Ci vuole tanta pazienza e comprensione. Odino può sembrare burbero, ma se si comporta così è solo per cercare di mantenere la pace. E poi, è mio diritto e dovere stargli sempre accanto, in quanto sua sposa e regina di Asgard. Se il popolo soffre, soffriamo insieme a loro. Asgard è sinonimo di famiglia. Nessuno è lasciato indietro e spero che, con il passare del tempo, anche voi lo capiate” spiegò Frigga.
Loki chiuse il libro, depositandolo accanto a sé. Si avvicinò alla madre e, prendendo le mani di lei tra le sue, disse: “Siete sempre stata così saggia, mentre noi così sciocchi. Il gesto compiuto quest’oggi ci ha fatto perdere ancora di più la fiducia nei vostri confronti e in quelli del Padre degli dèi. Non avremmo mai dovuto avventurarci in un mondo non nostro e interrompere una cerimonia reale sotto mentite spoglie. Non meritiamo il vostro perdono, ma solamente un castigo.”
Frigga mise una mano sulla sua guancia: “Figlio mio, voi non verrete mai meno alla nostra fiducia. Seppur Odino prediliga Thor, in quanto primogenito e futuro re, questo non toglie il fatto che non ami anche tu. Ma ciò non oscurerà mai l’amore che prova per te. Io ci sarò sempre, anche quando non ti sarò accanto.”
A Loki divennero gli occhi lucidi, ma non volle piangere. Pieno del suo orgoglio, cercava di non mostrarsi mai un debole, soprattutto davanti al padre. Ma il rapporto con Frigga era diverso: gli era sempre stato accanto; lo aveva consolato e gli aveva insegnato la magia. Forse perché era il secondogenito o semplicemente perché era la donna che lo aveva allevato e che gli voleva bene.

Trascorse una settimana da quando Thor e gli altri erano andati a Vanaheimr. Odino non aveva più proferito parola a riguardo. Si limitava a starsene nella sala del trono o girare per il palazzo a esercitare i suoi doveri da re.
Ciascuno era ritornato alle sue mansioni di sempre. Thor ad allenarsi costantemente per diventare ancora più forte o, semplicemente, per smaltire la rabbia. Non aveva più proferito parola con il padre, se non per rari saluti durante pranzi e cene. Passava la maggior parte del tempo in isolamento, brandendo il suo martello o una spada.
Loki, invece, passava la maggior parte del tempo a leggere in giardino o nella sua camera e, di tanto in tanto, si allenava con la magia. Frigga gli faceva visita costantemente e, un giorno, mentre entrambi si trovavano nel giardino privato della regina, dove Loki era libero di praticare la magia, sentirono bussare alla porta.
Dopo aver chiesto chi fosse, la regina lo fece entrare. Si trattava di una delle guardie. Appena arrivò da loro, disse: “Vostra maestà, mi dispiace molto interrompervi, ma ho un messaggio urgente da parte del Re.”
“Cosa mai dovrebbe volere da me?” chiese Frigga, mentre Loki le si affiancò.
“In verità, mia regina, lui ha richiesto la presenza del principe Loki” rispose la guardia.
“Vorrà punirmi per aver trasformato i suoi adorati corvi in pulcini, per poi imprigionarli. Strano che ci abbia messo una settimana per accorgersi del colpevole” disse Loki.
“Non ha spiegato il perché, ma ha detto che è parecchio urgente” disse la guardia.
“Bene. Prima ci vado e prima potrò ritornare ad allenarmi con la magia” disse Loki.
“Voglio venire anche io” disse Frigga.
“Madre, non è necessario. Mi umilierà come le altre volte. Me la farò passare e ritornerà come prima” disse Loki.
“Deve capire che deve smetterla di umiliarti. Non sei una sua pedina, ma suo figlio e sei importante quanto Thor” disse Frigga.
“Voi la pensate così. Lui no e non cambierà mai il suo parere nei miei confronti. Thor rimarrà sempre il suo preferito. Comunque, potete venire. La vostra presenza mi dà conforto” disse Loki e Frigga sorrise.
La guardia li condusse fino alla sala del trono ma, ad aspettarli, non solo trovarono ovviamente Odino, ma anche il re Eirikr e sua figlia Alfhild.
“Non credo ci sia bisogno delle presentazioni, vero, Loki?” disse Odino.
Frigga mise una mano sulla spalla del figlio. Questi la guardò, mettendo una mano sulla sua. Poi riguardò avanti, quando Odino aggiunse: “E non penso ci sia anche bisogno di chiedere il perché siano qui.”
“Intanto so che ciò che dirò non interesserà al re e a sua figlia. La parola di lei vale più della mia” disse Loki.
“Certo, anche perché ho detto la verità” ribatté Alfhild. Poi guardò Odino e aggiunse: “Voi mi credete, vero? E poi non vi mentirei mai. Mio padre mi ha sempre insegnato a raccontare il vero, perché è così che si ottiene la fiducia del proprio popolo.”
“Ma certo, mia cara, e poi sono stati i miei figli a intromettersi alla vostra festa senza essere invitati. Questo fatto lo ritengo già una mancanza di rispetto nei vostri confronti” disse Odino, guardando la ragazza.
“Vi interesserà sapere che l’idea è partita da Thor. I suoi amici lo hanno seguito senza fiatare come sempre, mentre io sono stato obbligato” spiegò Loki.
“Eppure sei andato ugualmente con loro e hai fatto di più. Mia cara Alfhild, perché non racconti a mia moglie cosa ti è accaduto?” disse Odino.
“Non credo sia necessario che lei sappia” disse Loki.
“È qua presente e, poi, è giusto che conosca meglio suo figlio” replicò Odino.
“Lui ha abusato di me, pur sapendo chi ero e che avrei dovuto sposarmi. Ho cercato di fermarlo, ma non voleva saperne ragioni. Fortunatamente il nostro maggiordomo è venuto a soccorrermi prima che potesse continuare” spiegò Alfhild.
Frigga guardò Loki senza parole. Non poteva credere a ciò che aveva appena sentito. Non voleva. Loki se ne stava in silenzio, guardando con sguardo poco benevolo la ragazza, la quale sorrideva beffardamente.
“E non è tutto. Non per niente siamo venuti qua di persona” aggiunse Eirikr.
“Cos’altro mai ci potrebbe essere?” chiese Frigga e, prima che potesse aggiungere altro, Odino alzò una mano, segno di non continuare. Loki guardò il fugace scambio di sguardi dei genitori e si sentiva impotente non potendo difendere la madre al cospetto del padre. Lui la zittiva sempre. Nonostante fosse sua moglie, nessuno doveva essere superiore al re.
“Dopo quella notte, mia figlia ha incominciato a sentirsi male. Così, tramite i nostri migliori medici e tutte le analisi possibili, abbiamo scoperto che è incinta. Non solo il principe Loki ha abusato di lei, ma la ha anche contaminata. Lei doveva rimanere pura fino al matrimonio. Ora cosa penserà il suo futuro marito?” replicò Eirikr.
“No. Basta così! Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere! Non voglio neanche credere a una sola parola di quella ragazzina viziata!” replicò Frigga.
“Come osate?! Mia figlia non direbbe mai il falso, e poi abbiamo le prove!” ribatté il re.
“Non metto in dubbio che abbiate fatto tutti gli accertamenti per constatare che vostra figlia sia incinta, ma penso che mio figlio non l’abbia neanche toccata. Lui ragiona prima di compiere qualche atto in mala fede e, inoltre, rispetta le donne. È ciò che gli ho insegnato” spiegò Frigga, affiancandosi al figlio.
“Voi parlate con il cuore di una madre, ma sono convinto che ogni genitore agisce così per il bene del proprio figlio. Poi i malesseri di Alfhild parlano chiaro: è incinta e non credo sia stata toccata dal suo futuro marito. Il padre di lui non glielo permetterebbe mai. È contro la legge di entrambi i popoli” disse Eirikr.
Frigga guardò la ragazza e, facendo qualche passo avanti, le domandò: “Siete proprio sicura di ciò che dite? Non può essere stato mio figlio.”
“Ma certo. Mi prendete per una stupida?! Non sono cieca. Riconosco un bastardo quando lo vedo e lui mi ha toccata senza il mio consenso” disse la principessa.
“Loki non è un bastardo! Voi siete solamente una ragazza viziata e con un cuore di pietra! Meritate di passare i vostri giorni nell’Hell!” replicò Frigga.
“Taci, donna! La tua parola non vale nulla! Ancora mi chiedo come Odino vi abbia potuto prendere in sposa!” ribatté Eirikr. A quel punto Loki ne ebbe abbastanza. Si portò davanti alla madre e, con un cenno della mano, tramutò il re e sua figlia in due maiali.
“Nessuno parla così a mia madre!” esclamò e abbassò la mano. Frigga lo guardò con occhi lucidi. Spostarono lo sguardo quando Odino si alzò e replicò: “Ciò che hai commesso contro il re e sua figlia è inammissibile. Hai portato disonore al tuo popolo e alla tua famiglia. Per questo motivo io ti esilio da Asgard!”
“No! Non potete farlo!” replicò Frigga, stringendo a sé il figlio.
“Così ho detto e così sarà! Chi oserà contraddire la mia parola verrà anch’esso bandito!” ribatté Odino.
“Allora esiliatemi insieme a lui” disse Frigga.
“No, voi non meritate ciò. Io ho commesso degli errori e voi non dovete farne parte” disse Loki.
“Io credo alle tue parole. Non puoi aver messo incinta quella stupida ragazza. Odino non può farti ciò” disse Frigga.
“Ormai ha preso la sua decisione. Lui può avere il potere su Asgard, ma non fatelo avere anche su di voi. Siete sempre stata una donna forte” disse Loki.
Frigga lo abbracciò. Loki chiuse gli occhi, mentre una lacrima gli bagnava il viso.
Odino li osservò dall’alto. Ma poi si voltò e se ne andò non proferendo altra parola, lasciando da soli madre e figlio.




Note dell'autrice: Ed eccomi qua. Vi sta piacendo la storia? Pareri? Tengo a precisare che, ovviamente, la fanfict si svolge prima di Thor e, che nel prossimo episodio, entrerà in scena un nuovo personaggio. Comunque...grazie a tutti coloro che sono passati di qua; a chi ha letto i precedenti capitoli (e ovviamente anche questo); a chi ha messo la storia tra le seguite. Grazie.
Grazie alla mia preziosa amica Lucia
Al prossimo episodio miei cari/e
Un buon proseguimento di serata ed una buona notte







 
  
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