Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: supersara    17/07/2021    3 recensioni
Inuyasha aveva sempre saputo di non essere come tutti gli altri. Fin da bambino si era reso conto della differenza fra lui e i cuccioli di essere umano normali. Sua madre e suo padre avevano sempre cercato di proteggerlo, avevano sempre avuto paura che potesse trasformarsi davanti agli altri bambini. Sesshomaru era diverso, nonostante la sua freddezza lo sentiva più simile a lui. Con Kagome era tutto diverso...
Ma non era comunque facile scegliere se essere un uomo o un lupo...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, izayoi, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’eredità del lupo



CAPITOLO 8


-Inuyasha!!- Kagome lo stava cercando nella foresta da più di un’ora -Vieni fuori, sono io!- non lo vedeva da tre giorni, esattamente dalla sera in cui era stata aggredita fuori dalla scuola e Inuyasha aveva attaccato quell’uomo. Tutti si erano convinti che fosse stato un cane, Kagome stessa aveva sostenuto fermamente che fosse così.
Nessuno aveva dato credito alle parole del reietto che l’aveva importunata. Lui sosteneva che un ragazzo si fosse trasformato in una bestia, ma per tutti non era che un ubriacone perverso.
Quando Kagome era andata a casa di Inuyasha, Izayoi le aveva riferito quasi piangendo che Inuyasha se ne fosse andato nella foresta. Stando a quanto diceva la madre sembrava che avesse assunto la sua forma ferina e che non si fosse più trasformato.
-Inuyasha!- ormai il suo chiamare sembrava più simile a un lamento -Nessuno ti ha visto, non è successo niente di grave!- mentre gridava mise un piede in fallo e inciampò su una radice, ferendosi a un ginocchio.
Inizialmente neanche se ne accorse, ma sentì il sangue correre lungo la gamba, quindi restò a terra. Le veniva da piangere, non per il dolore, ma perché sentiva che fosse colpa sua. Aveva avuto paura di Inuyasha in quel momento, e lui se ne era accorto. Senza che riuscisse a controllarsi, le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi, ma le asciugò con rabbia. Stava per rialzarsi e riprendere a cercarlo, quando si paralizzò vedendo un grosso lupo argentato proprio vicino a lei. Dopo pochi attimi di terrore si accorse che quello era proprio Inuyasha.
-Sei qui- disse soltanto, senza riuscire ad articolare altre parole.
Il lupo le si avvicinò ulteriormente, finché non fu a pochi centimetri da lei, e iniziò a leccare il sangue che le usciva dal ginocchio.
Kagome deglutì e allungò una mano verso di lui, andando ad accarezzare la sua testa. Inuyasha allora la guardò fisso negli occhi, così che la ragazza poté cogliere tutta la sua tristezza. Quando era in forma umana non era altrettanto espressivo, invece così riusciva a comunicare soltanto con lo sguardo. Sembrava un cucciolo abbandonato.
-Oh Inuyasha- disse -Tua madre è molto preoccupata, e anche io! Dai, torniamo a casa!-
Il lupo scosse la testa in segno di negazione.
-Ma perché? Non hai fatto nulla di male, anzi, mi hai salvata! Se non fosse stato per te io…- si interruppe perché le orecchie di Inuyasha si addrizzarono all’improvviso e tutto il suo corpo sembrò mettersi in allerta.
-Che succede?- chiese Kagome guardandosi intorno, ma Inuyasha scattò all’indietro e corse via a una velocità sorprendente.
-Inuyasha!- lo chiamò esterrefatta, ma il lupo scomparve dalla sua vista in un attimo. La ragazza si stava ancora chiedendo cosa gli fosse preso, quando sentì due braccia forti che la sollevavano. Dopo un istante di sbigottimento riconobbe il padre di Inuyasha.
-Inu No Taisho-san, ma perché fa così?-
L’uomo provava molto tenerezza per quella ragazzina.
-Non è facile, piccola. A volte l’istinto è più forte della ragione, e non si riesce a controllarlo. Se fai del male a un cane metti in conto che ti morderà. Lo stesso principio vale per noi: se ci sentiamo minacciati possiamo diventare violenti, soprattutto i più giovani, e Inuyasha oltre a essere molto giovane, non è più un cucciolo. Quell’uomo è stato fortunato, invece della mano poteva avergli morso la gola-
Kagome abbassò lo sguardo mortificata.
-Se non mi fossi allontanata con quell’uomo non sarebbe successo-
-Sarebbe successo in un altro momento e magari sarebbe andata peggio- garantì Inu No Taisho -Vivere fra gli umani non è facile neanche per me, ma per un giovane lupo è molto peggio. Prima o poi Inuyasha doveva fare i conti con la sua natura-
-Ma ora cosa farà? Non può restare da solo nella foresta per sempre!-
-No, non credo che lo farà. Anche perché sento che un altro lupo sta venendo a prenderlo-
-Un altro lupo?- chiese Kagome sgranando gli occhi.
Inu No Taisho annuì.
-Riesci a camminare?-
-Che vuol dire che un altro lupo sta venendo a prenderlo?-
-Non preoccuparti, lo conosco bene, non se ne andrebbe mai senza salutarti-
Kagome voleva sapere di cosa stesse parlando Inu No Taisho, ma l’uomo non disse più nulla al riguardo. Si limitò ad aiutarla a tornare verso casa.
Nel frattempo Inuyasha aveva raggiunto il laghetto che si trovava più a monte. In quel momento ringraziava il cielo che vivessero in un posto circondato da tanto spazi. Quei tre giorni nella foresta lo avevano rimesso in sesto. Non poteva succedere nulla di pericoloso: vivere di caccia, bere l’acqua del lago, tenersi lontano dagli esseri umani… era quello che facevano tutti i lupi, e di cui Inuyasha in quel momento sentiva il bisogno.
Non poteva però fare a meno di chiedersi quanto potesse andare avanti così. Era solo, e quella solitudine gli pesava, ma non voleva tornare e mettere di nuovo a rischio qualcuno, soprattutto Kagome. Vederla era stato devastante, aveva bisogno di starle un po’ lontano. Ne era innamorato, lo sapeva bene ormai, ma poteva davvero stare con lei? E se in un impeto di rabbia le avesse fatto del male? Ricordava bene come avesse totalmente perso il controllo con quell’uomo, la sensazione di rabbia, la voglia di fare del male… lui non era come suo padre, non lo era mai stato.
La sua alternativa era vivere solo, scappando ogni volta che suo padre avesse cercato di avvicinarlo, magari guardando Kagome da lontano. La solitudine lo spaventava, il rischio di non poter più parlare con Kagome lo spaventava, i suoi genitori già gli mancavano.
Una folata di vento portò al suo olfatto un odore familiare. Diverso dal suo e da quello di suo padre, ma comunque molto simile. Si voltò di scatto e vide in alto su un masso un lupo argentato con una strana macchia a forma di luna sulla fronte.
Evidentemente lui e suo padre non erano gli unici.






 
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SSS (SuperSaraSpace): Un altro capitoletto è andato! Ringrazio di cuore tutti coloro che stanno seguendo questa storiella <3 spero vi stia piacendo! Un bacione!
  
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