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Autore: My Pride    18/07/2021    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon ♥
» 08. Brother can help you
Era divertente vedere come fossero competitivi anche per un semplice gioco e, dal modo in cui contrattaccava, Damian sembrava piuttosto intenzionato a vincere. Lo vedeva scattare a sinistra per evitare che la palla toccasse la sabbia e unire le mani per colpirla, rilanciandola ad uno dei fratelli; a volte si gettava per terra o compiva enormi balzi, con i capelli scompigliati che si incollavano alla fronte a causa del caldo e le goccioline di sudore che gli imperlavano ogni centimetro del corpo, dall'ampia schiena alle gambe toniche.
[ Dedicata a Shun di Andromeda ♥ ]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Brother's little secret Titolo: Brother's little secret
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1221 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent, Timothy Drake

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Commedia

Avvertimenti: What if?, Accenni Slash
Sapori d'estate: 01. Prima giornata al mare insieme
Just stop for a minute and smile: 48. "Posso provarci, ma non sono molto bravo."


SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.


    Damian si ravvivò per l'ennesima volta i capelli all'indietro, sbuffando pesantemente mentre faceva scorrere lo sguardo sulla distesa di sabbia che aveva davanti.
    Come gli era venuto in mente di accontentare Jonathan? Non era mai stato il tipo da prendersi una vacanza dai suoi doveri come vigilante a Gotham City, eppure aveva finito col lasciare un semplice biglietto con su scritto 
Parto per una missione - non sarebbe stata la prima volta che spariva senza dire dove se ne andava né tanto meno per quanto tempo -, prendere un bel po' di contanti e fare in fretta una valigia per sgattaiolare fuori dalla finestra e prendere il volo con J verso quella loro meta. Niente biglietti aerei, niente carte di credito, niente di niente. Non avevano lasciato letteralmente tracce. Però, adesso che si trovavano al mare a San Francisco, si pentiva un po' di aver ceduto a quegli occhioni azzurri che lo avevano fissato allo stesso modo in cui avrebbe potuto fissarlo un cucciolo abbandonato. Accidenti a lui.
    «Non fare quella faccia, D. Sarà divertente», disse di punto in bianco Jon, avvolgendo un braccio intorno alle spalle dell'altro per rivolgergli uno di quei soliti sorrisi bonari che, a volte, trovava davvero irritanti.
    «Mhnr».
    «Andiamo, è la nostra prima giornata al mare insieme. Puoi almeno provarci».
    Damian roteò gli occhi. «Proverò a concederti il beneficio del dubbio, ma in queste cose non sono molto bravo», rimbeccò, gettandogli un'occhiata solo per vedere quel sorriso sornione allargarsi da un orecchio all'altro. Era davvero facile farlo felice con poco, ma alla vista non poté comunque fare a meno di rilassare un po' i lineamenti duri del suo viso e lasciarsi scappare un piccolo sbuffo ilare. Il suo stupido sempliciotto.
    «Vedrai che ti divertirai. Ce lo siamo meritato», disse ancora Jon, afferrandogli una mano nonostante le sue proteste per trascinarlo lui stesso verso la riva del mare.
    Anche se al giovane Wayne costava ammetterlo, Jon non aveva tutti i torti: se l'erano meritato davvero. Dopo aver lottato contro pazzi e criminali per tutto il mese, essersi procurato ferite su ferite due volte su tre e aver rischiato di saltare in aria a causa degli stupidi pinguini robot di Cobblepot una volta sì e l'altra pure, forse un paio di giorni su una spiaggia, lontani da tutti e tutto, non sarebbero stati poi così male. Senza contare che quella sarebbe stata la prima vera vacanza che avrebbero fatto insieme come coppia, quindi poteva sforzarsi di ammorbidirsi un po' e di non essere rigido come suo solito. Rilassarsi non l'avrebbe ucciso, dopotutto.
    Aveva quindi finito con lo stringere a sua volta la mano di Jon, salvo lasciarla solo una volta raggiunta la riva, per cominciare a spogliarsi insieme a lui e gettarsi in mare, dove, tra schiamazzi e risate, avevano finito davvero per godersi quei momenti insieme e lui stesso si era sciolto un po', lasciandosi andare e concedendosi persino qualche abbraccio e qualche effusione. Raramente dava a Jon dimostrazioni d'affetto in pubblico, ma lo starsene lì, da soli, senza nessuno dei loro conoscenti nel raggio di chilometri e chilometri, gli consentiva di abbandonare almeno un po' la maschera che gli era stata costruita dagli insegnamenti di sua madre e di far traboccare di tanto in tanto i sentimenti che aveva cominciato a provare anni addietro per quel giovane kryptoniano.
    Non seppe esattamente quanto tempo restarono a mollo né quanto ne fosse altrettanto passato una volta risaliti a riva, ma ad un certo punto Damian si drizzò a sedere sulla sdraio e si stiracchiò con un lungo sbadiglio che nascose con una mano, sistemandosi gli occhiali sul naso prima di alzarsi in piedi e richiamare l'attenzione di Jon, che sollevò lo sguardo verso di lui.

    «Dove stai andando?» chiese curioso.
    «A prendere qualcosa da bere».
    «Posso andarci io in un attimo e...»
    «Tranquillo, J... vado io», rassicurò nel rivolgergli un piccolo sorriso, e Jon per poco non perse un battito. Era raro che Damian fosse rilassato al punto da sorridergli in quel modo - quella piccola fossetta che si creava ad un angolo della bocca, la curva delle labbra che diventava più carnosa, quegli occhi verdi che si facevano più profondi e vivaci -, quindi si sentì come un pesce fuor d'acqua e si limitò ad annuire in automatico, fissandolo.
    Damian lo guardò un po' stranito da quella reazione, ma lasciò correre e sollevò semplicemente una mano a mo' di saluto per avviarsi.
Sarebbe dovuto passare prima in camera per prendere il portafogli, ma non era un problema. Le sue gentilezze si potevano contare letteralmente sulla punta delle dita, quindi una volta tanto poteva ricambiare quella che Jonathan gli aveva dimostrato nel portarlo in vacanza per costringerlo a rilassarsi. In fin dei conti stavano passando proprio una bella giornata.
    Seppur un po' infastidito dalla sabbia che si era infilava fra le dita dei piedi, aveva attraversato la passerella di legno che separava la spiaggia dall'albergo e, sfilandosi proprio in quel momento gli occhiali da sole, il suo sguardo incrociò quello dell'ultima persona che in quel momento avrebbe mai voluto vedere lì.
Tim Drake. Quel Tim Drake.
    Per la prima volta in vita sua, Damian non sapeva che cosa dire davanti a quello che sarebbe dovuto essere, anche se non in linea di sangue diretta, suo fratello. In famiglia nessuno sapeva che lui e Jon avevano cominciato a frequentarsi come qualcosa di più di compagni di squadra o semplici amici - forse l'unico che aveva mangiato la foglia era Grayson, ma lui non faceva testo -, quindi essere stato colto quasi con le mani nel sacco l'aveva davvero lasciato stranito. Perché diavolo Drake avrebbe dovuto trovarsi a... fu a quel punto che il suo cervello fece finalmente muovere gli ingranaggi e rimise insieme i pezzi che non sembravano essersi messi a posto a causa degli stupidi occhioni di Jon. Jon. Jon che piombava a villa Wayne entrando dalla finestra della sua stanza. Jon che lo convinceva a partire con quello sguardo da cane bastonato. San Francisco. Drake. San Francisco... Titans Tower. Porca di quella... Jon era un completo idiota ad aver proposto proprio quella meta e lui lo era ancora di più per aver accettato. E solo quando si riprese assottigliò un po' le palpebre, ricomponendo la sua solita aria saccente per fingere, quasi quanto l'altro, che la sua presenza non lo toccasse minimamente.

    «Drake».
    «Damian».
    «Tu non mi hai mai visto qui», replicò senza nemmeno dargli un attimo per replicare ancora ed entrambi si squadrarono negli occhi con fare risoluto, prendendo ognuno la direzione opposta per sparire letteralmente in un lampo dalla vista altrui. E, non appena arrivò in camera, Damian usò la carta magnetica per aprire la porta e richiudersela svelto alle spalle, poggiandosi con la schiena contro di essa dopo aver tratto un lungo respiro dal naso.
    Tra tutti i fratelli che avrebbe potuto incontrare laggiù a San Francisco... doveva capitargli proprio Drake? Adesso che aveva fatto due più due poteva immaginare benissimo il motivo per cui era lì, ma avrebbe preferito volentieri non incrociarlo affatto né tanto meno vedere quell'espressione furbetta che, nonostante tutto, gli si era dipinta su quella sua faccia da schiaffi.
    A quel pensiero chinò il capo, nascondendo il viso fra le mani con un lamento frustrato. Il rientro a villa Wayne sarebbe stato oltremodo imbarazzante. Ne era certo
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Sì, okay, effettivamente Damian in questa shot si è fatto bellamente fregare dagli occhioni dolci e ammalianti di Jon, quindi possiamo dire con tranquillità che è stato un vero e proprio cretino. Quando il sangue affluisce in basso, nemmeno chiamarsi Damian Wayne serve a qualcosa
Comunque sia, il fatto che Damian si comporti in modo più rilassato con Jon non è farina del mio sacco, è una particolarità che hanno sempre avuto nei fumetti (soprattutto quelli in cui crescono insieme), quindi non posso parlare di OOC vero e proprio, bensì di un'estensione di tale particolarità. Spero di essermi spiegata, è l'una di notte e i ragionamenti non filano :p
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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