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Autore: Lu po pop    19/05/2005    3 recensioni
Ciao a tutti! Dopo diverse peripezie e indugi sono riuscita anch'io a metter su la mia ff, finalmente!! Vi chiedo di essere clementi perchè è la mia prima storia e poi perchè ciò che è scritto è uno spunto che ho preso dalla mia vita, perciò emozioni e pensieri descritti li ho realmente provati! (non tutto, però!) Non aggiungo altro, vi imploro però di RECENSIRE!!!!grazie!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IL NOSTRO AMORE IN UNA ROSA

IL NOSTRO AMORE ALLO SBOCCIARE DI UNA ROSA

 

 

 

Ron…un’immagine confusa nella mia mente. Un qualcosa, o meglio un qualcuno, non ben identificato, un triste ricordo che mi provoca nostalgia. Ripensare a lui dopo ciò che è successo mi fa male, molto male. Mi ha delusa, rattristata e so che non potrò più tornare indietro, che non potrà cominciare più niente. Quante persone mi hanno detto di rassegnarmi, quante volte mi sono ripetuta che amare così non ne vale la pena e in quanti ragazzi ho cercato il volto di Ron!

Ma è proprio qui che ricomincia la mia angoscia, la mia tristezza e malinconia: nel suo nome…Ron…ogni volta che me lo ripeto tutto diventa scuro, viaggio nell’immenso mondo della memoria e dei ricordi per poi rivedere quelle immagini, ricordare un bacio, una carezza, un abbraccio, un ciuffo di capelli rossi fra le mie mani. E poi c’erano i suoi occhi…non particolarmente belli, ma così intensi e profondi, occhi che lasciavano trasparire tanti sentimenti, tante parole e gioie e tristezze represse, occhi che mi guardavano fisso e con dolcezza mi penetravano, mi leggevano, mi studiavano. Quanta sicurezza e al tempo stesso innocenza in quello sguardo! Nell’incontrarlo mi sentivo piena, rassicurata, protetta, ma soprattutto felice…ora che ci penso, che cos’è la felicità? Il sorriso sul volto della gente? Il cuore che batte quando stai con una persona a cui vuoi bene? Non me lo so più spiegare…non conosco più il mio sorriso, il mio corpo, mi sono lasciata in balia della tristezza, trasandata e distrutta…l’unica cosa che conosco di me sono le lacrime onnipresenti sul mio viso.

Se Ron mi vedesse in questo momento, mi immagino lo sbigottimento che lo coglierebbe e, forse, il senso di colpa per avermi mollata che lo assillerebbe…ma il mio dolore non deve far soffrire anche lui, non è una messinscena per lasciarlo rodere dai rimorsi. La mia disperazione è un amore rifiutato, una porta sbattuta in faccia, la consapevolezza che questo amore potrebbe durare ancora se Ron non fosse cambiato e non avesse cambiato anche il nostro destino.

La mia ferita brucia terribilmente e più cerco di soffiarci sopra più il male aumenta…fino a che livello può arrivare il dolore di un innamorato! Ogni volta che mi sveglio la mattina mi chiedo per quanto ancora dovrò piangere e faticosamente combattere con la mia nuova realtà. E l’unica cosa di cui sono certa è che dovrò continuare a lottare, a dibattermi e a cercare di sconfiggere quel maledetto pensiero che notte dopo notte, attimo dopo attimo mi sorprende disarmata e mi attacca. Ma più cerco di ribellarmi e di avere la meglio più si fa strada nella mia mente l’amara consapevolezza che quel pensiero è vero, è la dimensione in cui ormai vivo. Sono sola, completamente abbandonata a me stessa a combattere ciò che è in me, il nero profondo che mi avvolge e mi domina. Non che non abbia amici, ma so che le mie spalle saranno sempre le uniche a sopportare il fardello, che solo le mie ginocchia si piegheranno dal peso e sarò sempre e solo io a piangere, a gridare, a combattere per questa cosa così immensa. Dove sono finiti tutti gli ideali di fratellanza, unione e amicizia nel bene e nel male che molte persone mi hanno promesso? Dove sono le mani che hanno stretto la mia, le braccia che mi hanno abbracciato promettendomi un appoggio e un aiuto sicuri? E’ come se fossi ai piedi di un’alta montagna, ma per scalarla avrei bisogno di altre persone che mi spingano e mi incoraggino…e queste persone ora non ci sono.

E come istupidita dalla tristezza siedo davanti al telefono, quel telefono che tante volte mi riportava la tua voce calda e ridente, che mi cullava…quante sere passate a telefonarci di nascosto e sottovoce per non farmi scoprire dai miei…ed ora la mia domanda è questa: ne è valsa la pena vivere tutto ciò, cercarti in ogni istante, desiderarti a tutti i costi, cioè AMARTI? A cosa mi è servito? Ed era vero amore quello che ho vissuto con te? Ho un’unica risposta certa Ron, che quello che abbiamo trascorso insieme non lo considererò mai inutile, né mai mi pentirò di averti confidato tanti segreti, di averti rivelato una parte di me sconosciuta agli altri, accidenti Ron, hai fatto parte della mia vita per un periodo lunghissimo, non posso cancellarlo! E non posso neanche pretendere di sorridere ora che è finito tutto! Non è stata una storia superficiale, né tempo sprecato.

Ma ora ciò che ho di sprecato è il fiato: è inutile che gridi frasi per aria, tanto non mi senti e non mi sentirai, anche se tu mi amassi ancora…no, tu non provi più niente, non hai più sentimenti nei miei confronti e forse sarebbe meglio che anch’io non ascoltassi più il mio cuore.

Addio alle ultime speranze e illusioni che neanche le lacrime hanno spazzato via, addio all’amore, all’amicizia, alla bontà, alla fratellanza, addio alla vita…e addio a Te, Ron, che sei stato il più della mia vita, che rivivevi in ogni oggetto, in ogni azione che facevo. Addio al tuo sorriso che ti ha sempre accompagnato: col sorriso mi dimostravi la tua comprensione, la tua attenzione e, non c’era neanche bisogno di chiedertelo, il tuo amore. Ora, Ron, non lo voglio più vedere il tuo sorriso, né il tuo sguardo, né le tue braccia che tanto mi hanno cullato in dolci e caldi abbracci! E’ troppo tardi per tornare indietro e io fra le tue braccia non tornerò più…non alzerò più lo sguardo verso quelle rose che sbocciarono nel mio giardino all’inizio della nostra storia e che ora ad un nuovo sbocciare non vedono più quell’amore. Non ho più il coraggio di guardare il loro colore rosso porpora e il loro stelo che, caparbio, si innalza verso il cielo.

Sì, il cielo! E’ lì che voglio volare, aggrapparmi alle nuvole e farmi scompigliare i capelli dal vento, cancellare le lacrime e rinascere alla luce del sole, è lì che, finalmente libera, potrò gridare il tuo nome e scacciare dal mio cuore questa oppressione, queste incertezze, potrò alzarmi in piedi con una dignità ritrovata e, orgogliosa come le rose del nostro amore perduto, alzare lo sguardo verso l’infinito…

Ecco, Ron, muoio.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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