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Autore: lmpaoli94    18/07/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mentre Anastasia si apprestava ad andare a letto, l’arrivo di Christian gli fece assumere un’espressione garbata e soddisfatta.
< Perché stai ridendo? >
< Non lo so… Oggi ho avuto una bella giornata. >
< Riguarda forse mio figlio Theodore? >
< Ho deciso di dargli una possibilità: voglio provare ad unirmi a lui. In senso amichevole, naturalmente. >
< E dimmi Ana, chi o cosa ti avrebbe fatto cambiare idea? >
< Non ci crederai, ma Kate sa essere molto malleabile e convincente. >
< Quindi è stata lei… Non ci posso credere. >
Anche se Christian non era proprio contento di questo, baciò lo stesso sua moglie approfittando del buon momento.
< Christian, c’è qualcosa che non va? >
< E’ incredibile che la tua amica Katherine ti abbia convinto in pochi minuti mentre io sto cercando di farti cambiare idea da più di dieci anni… In altre occasioni, me la sdarei presa a male. Ma visto che riguarda mio figlio, sono contento che quella donna abbia parlato anche per me. >
< Vuoi smettere di sottolineare che è tuo figlio, per favore? >
< Scusa… non credevo… >
< Ti prego. Anche se ho dato uno spiraglio di fiducia a quel bambino, non vuol dire che il mio dolore e la mia rabbia sia passata. >
< Lo capisco, Ana… Ed è per questo che stanotte non faremo niente per pensare a lui. >
< Ah, davvero? E come pensi di fare? >
< Non lo so, tesoro mio… Magari facendoci qualche coccola come ti piace a te. >
< Io invece avrei un’idea migliore > rispose la donna con tono sensuale < Potremmo passare alle coccole più spinte. Nel vero senso della parola. >
< Ora sì che riconosco mia moglie. Mi sei mancata moltissimo in questi tempi. >
< Anche tu, amore > rispose Ana prima di baciare appassionatamente suo marito per poi spogliarsi nuda dinanzi a lei.
 
 
Nel mentre Theodore si stava esercitando da solo con la spada, doveva stare molto attento a non fare troppo rumore, soprattutto se a brontolarlo fosse stata la domestica Gwen.
< Perché hai sempre la luce accesa? >
< Ecco io… stavo leggendo > mentì il bambino.
< Sul serio? Da quando in qua hai bisogno della spada di legno per leggere? >
< Volevo esercitarmi e allo stesso modo leggere qualcosa. >
< Non credo che saresti molto bravo a fare due cose insieme… Anzi, evita di strafare. >
< Scusate, Gwen. >
< Mentire non è mai la migliore soluzione, anche se certe volte può aiutare… Va bene che tu ti eserciti nel cuore della notte, ma hai avuto una giornata molto diversa e allo stesso modo stancante. Dovresti dormire un po’. Chiameremo il maestro Andrea per domani. >
< Davvero? Fareste questo per me? >
< Certo. Però domani ti voglio vedere in forze e riposato. >
< D’accordo. Vado subito a letto. >
< Bravo. È così che ti voglio. >
Ma prima che Gwen potesse spegnere la luce, Theodore si avvicinò a lei per dargli il bacio della buonanotte.
< E questo? >
< Per poter vegliare su di me. Pensavo che vi avrebbe fatto piacere… Ecco, scusate. >
< No. non devi scusarti. Mi fa davvero molto piacere > replicò la donna ricambiando il bacetto < Sei un bambino davvero speciale, Teddy. >
< Lo sapete? Siete la prima a chiamarmi così. >
< E ti piace il nomignolo? >
< Molto. >
< Bene. Ma non potrò chiamarti così davanti alla Contessa Madre o ad altri della famiglia nobile. Non deve esserci tutta questa confidenza. Capisci, vero? >
< Certo. Sarà il nostro segreto. >
< Bravo. Sapevo che avresti capito… Adesso però mettiti a dormire. Buonanotte. >
< Va bene. Buonanotte. >
Ma nel mentre la luce della sua stanza si era spenta per far spazio ad un tranquillo silenzio, l’adrenalina e la voglia di fare sempre qualcosa rendevano il bambino molto agitato.
E fu per questo che aspettando qualche minuto prima che tutta la servitù fosse andata a dormire e avesse spento tutte le luci, Theodore si alzò di scatto per continuare il suo allenamento con la spada.
Ma in quei minuti, facendo il più piano possibile, si stava rendendo conto di due figure sospette che aveva intravisto avvicinarsi agli alloggi dei servi.
Spaventato e temendo che fossero due ladri, Theodore non sapeva se avvertire la servitù o rimanere nel letto tremante.
Anche se aveva un intelligenza fuori dal normale per la sua età e per la sua posizione, Theodore rimase inerme senza fare niente.
“Oh, mio Dio. Spera che vadano via… Ci sarà un assalto al castello. Ne sono sicuro.”
Ma appena i due ladri entrarono in cucina controllando dappertutto, la paura di Theodore divenne incontrollabile.
“Ma cosa stanno cercando? Non capisco.”
Non riuscendo a capire di cosa stavano parlando, inavvertitamente Theodore fece rumore mettendoli in allarme.
Chiudendosi nella sua stanza non dovette aspettare molto prima che potessero sfondarla sotto il suo sguardo allibito.
Mentre le lacrime si apprestavano a rigargli il viso, Theodore si sentiva più in pericolo che mai.
E nel vedere che i due ladri erano in verità due giovani donne, il bambino non smise di tremare dal timore.
< Chi siete? Cosa volete da me? >
< Non ti preoccupare, bambino. Per ora non sei pronto per morire… La tua famiglia dovrà pagare per riaverti vivo. >
Mentre quelle parole sembravano un avvertimento finale prima del suo atroce destino, Theodore non aveva nessuna intenzione di ascoltare quella volgare ladra.
< Adesso vieni con me, ragazzino. Dobbiamo portarti lontano da qui. >
< No! lasciatemi! >
Ma il ragazzino, troppo debole per liberarsi, non riusciva a contrastare il volere delle due donne.
< Non fare resistenza. Sarebbe inutile. >
< Greta, dobbiamo sbrigarci. >
< Pensi che sia facile trattenere questo marmocchio, Sophie? Prova tu. >
Prendendo il bambino per il braccio rischiando di spezzarlo, ci volle l’intervento di Gwen e di Bryce Fox per cercare di fermarle.
< Lasciatelo immediatamente andare nel nome degli Steele! > li avvertì Bryce con tono duro.
< Gli Steele… Una famiglia nelle sue terre rivendicate. Noi non ci piegheremo mai al loro volere. >
< Allora morirete. Questa notte. >
< Soldato, non siete nelle condizioni di minacciarci > fece Sophie < Almeno che non vorrete vedere il bambino strisciare ai vostri piedi ricoperto di sangue. >
< Non osereste… >
< Allora vedete di non sfidarmi. È nel vostro bene. >
Ma Gwen, che non attendeva nessun tipo di ordine, si agguanto contro Sophie che teneva stretto il bambino.
< Lasciatelo andare! >
Mentre la rabbia ricopriva il suo volto, Sophie non poté fare altro che allontanare la donna con la forza, infilzandola all’altezza dello stomaco.
< No! Gwen! >
Mentre la donna cadeva morente sotto gli occhi del povero bambino, Sophie si apprestò a uscire a gran velocità mentre Greta combatteva con grande forza e destrezza contro il soldato Bryce Fox.
L’uomo, sovrastato dalla sua energia, cadde disarmato e ferito sotto i loro occhi.
< Avete combattuto bene… ma non abbastanza. >
< Greta! No! > gli urlò contro la sorella.
< Sophie, che cosa vuoi? >
< Il nostro piano era chiaro: nessuna uccisione. >
< Ma tu hai fatto… >
< Ho dovuto! Lascia andare quel soldato. Ci penserà la Contessa Madre a lui. >
Mentre tutte le guardie si stavano riversando nelle sale della servitù, le due ladre riuscirono a scappare in tempo e a immergersi nel buio della notte dove avrebbe protetto il loro destino.
 
 
Informata dell’accaduto, la Contessa Madre richiamò immediatamente il suo soldato fedele anche se era ferito.
< Cont6essa Madre > fece l’uomo con tono flebile.
< Che cos’è successo? Parlate subito, altrimenti… >
< Due donne, ovvero due ladre… Sono entrate di nascosto nelle stanze della servitù. Sapevano cosa stavano cercando e… >
< E hanno rapito il bambino. È lui che volevano. >
< Sì, Contessa Madre. >
< Chi erano quelle due donne? >
< S solo che si chiamavano Greta e Sophie… Ma purtroppo non so altro sul loro conto… Però io e i miei uomini stiamo indagando. Presto riusciremo a trovarle, non vi preoccupate. >
< E Gwen? Lei che cos’ha fatto in tutto questo? >
< Lei è… morta, mia Signora. Ha combattuto valorosamente contro quelle due donne, ma non è riuscito a liberare il bambino. >
< E tu? ti si fatto mettere nel sacco da due donne! Questo è inammissibile! >
< Contessa, mi dispiace… Potevo colpire il bambino… >
< Sciocchezze! Ti sei rivelato inutile e inadeguato, Bryce Fox… E sai cosa succede se i miei uomini falliscono. >
Con lo sguardo pieno d’odio, la Contessa Madre diede il colpo di grazie al giovane soldato mentre continuava a stramazzare nel dolore quegli ultimi istanti.
< Madre, ma cosa avete fatto? > domandò Anastasia entrando di strafogo nella sua stanza insieme a Christian.
< Non ammeto fallimenti nel ritrovamento di Theodore > rispose la donna a denti stretti < Altri miei nemici mi hanno dichiarato guerra. Presto capiranno dove possono arrivare i miei sforzi. >
   
 
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