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Autore: Stekao    19/07/2021    12 recensioni
Ma se Hideyuki, quella famosa notte, non fosse morto? Come sarebbe stato il suo rapporto con Saeko? E Ryo e Kaori come avrebbero affrontato le loro vicissitudini amorose privati di tutte (o quasi) le sovrastrutture emotive e mentali che, nella storia canonica, si sono costruiti intorno nei sei anni di convivenza? Un WHAT IF un po' particolare visto che molte delle dinamiche a cui siamo abituati, dovranno essere ovviamente modificate... Spero apprezzerete. Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideyuki Makimura, Kaori Makimura, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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10. LO STESSO DESTINO

Ryo la sollevó fra le braccia percorrendo con pochi passi la distanza che li separava dalla sua stanza.

Adagió Kaori sul letto con estrema delicatezza continuando a fissarla negli occhi e accarezzandole il volto, estasiato.

“Hai freddo?” le sussurró dolcemente.

La ragazza sorrise scuotendo la testa in segno di diniego.

Tornarono a baciarsi, incapaci di restare l’uno separato dall’altra per troppo tempo… avevano già perso quasi un anno della loro vita nel volersi ostinare a stare distanti, non avrebbero perso un minuto di più...

Un violento colpo di vento li ridestó, spaventandoli.

Tornarono a guardarsi sorridendo e accarezzandosi teneramente…

“La mia vita è difficile Kaori e io… lo sai, sono un completo disastro, tu sei così giovane e…”

La ragazza lo interruppe donandogli un dolce bacio a fior di labbra.

“Non ho scelto io di innamorarmi di te ma è accaduto e non voglio rinunciarci… sarò giovane, sarò stupida, sarò una sognatrice, ma non voglio rinunciare alla felicità avendola a portata di mano… voglio stare con te, voglio che ci diamo una possibilità… non negarci tutto questo per delle stupide paure Ryo…” e lo guardó con uno sguardo così colmo d’amore che lo sweeper non poté far altro che cedere tutte le armi e riprendere in un attimo possesso di quella sua meravigliosa bocca tentatrice.

Kaori però, a quel suo assalto tanto impetuoso si irrigidì…

“Ryo, io peró sono…” cercó di dirgli lei, discostandosi per un istante da lui e arrossendo per l’imbarazzo.

“Shhh” la interruppe lui posandole un dito sulle labbra.

“Lo so… ma… ma tu mi vuoi, come ti voglio io?” le chiese divorandola con gli occhi.

“Forse… anche di più” gli disse lei sorridendo per la spontaneità con la quale aveva ammesso apertamente il suo desiderio per lui.

“Insegnami ciò che sai sull’amore…”gli sussurró lei mordendogli sensualmente il lobo dell’orecchio.

“Non ho mai saputo nulla sull’amore, prima di te…” le disse rilasciandole un dolce bacio sulla guancia che le donó un piacevole brivido lungo la schiena…

“Impareremo insieme…”

La tempesta fuori aveva ormai preso ad imperversare furiosamente, ma un’altra tempesta ben più dirompente, stava per scatenarsi in quella stanza che sarebbe diventata testimone della prima completa unione di quelle anime già legate dal destino.

Ryo infatti, nel percepirla sicura e pronta per lui, non esitó più affondando il suo viso nel collo di lei, cominciando a baciarlo e leccarlo per poi lasciarsi andare a carezze sempre più audaci, spingendo le sue mani sotto il maglione della donna…

Il tocco dei suoi capezzoli irti lo fece fremere così come Kaori, completamente rapita dalle peccaminose carezze del suo uomo…

In un attimo si discostó da lui, sfilandosi il maglione e mostrandogli il suo meraviglioso corpo di donna…

Le pupille di Ryo si dilatarono a quella vista e non resistendo più, le tolse il reggiseno lambendo all’istante la rotondità di quei seni svettanti nei quali si perse per minuti interminabili. Mai nella sua vita aveva provato un tale desiderio, un’emozione tanto profonda, perché mai di nessun’altra era stato innamorato.

Ben presto si liberarono di ogni indumento, Kaori gemette non appena sentì le mani di Ryo scendere lentamente fino ad insinuarsi tra le pieghe della sua femminilità… si sentiva amata, desiderata, donna… e osó ricambiare le sue carezze, con tocchi sempre più arditi che portarono Ryo a godere di ogni attimo di quella meravigliosa e seducente tortura, prima di recuperare il senno e riprendere ad accarezzarla con delicati movimenti concentrici che la fecero sussultare…e Kaori non poté che perdersi completamente in quelle meravigliose sensazioni che solo Ryo sarebbe stato in grado di infonderle…ma prima che il piacere la avvolgesse, l’uomo si posizionó su di lei e guardandola con occhi pieni di amore le sorrise… la donna ricambió teneramente riprendendo possesso delle sue labbra e Ryo, approfittando di quel momento di distrazione, con un movimento improvviso, ma delicato, la sorprese, impossessandosi definitivamente del suo corpo e della sua anima…

Un prepotente sussulto la percorse prima di lasciarsi trascinare in quel lento e vigoroso su e giù che a poco a poco mutó di intensità, lasciando spazio a veloci e profonde spinte che portarono Kaori a toccare le più alte vette della voluttà.

Ryo, avvertendo le vibrazioni convulse della donna, ed inebriato dalle sue grida di piacere, la seguì nell’estasi perdendosi fra le braccia di quella giovane donna che, unica e speciale, era stata in grado di rubargli il cuore.

CINQUE ANNI DOPO…

“Ryo?”

“Mmmh?” fece l’uomo risvegliandosi dal suo dolce torpore.

“Buon anniversario e buon Natale tesoro” gli disse Kaori baciandolo dolcemente sulle labbra.

“Auguri amore” rispose lui aprendo gli occhi e riprendendo subito possesso della sua bocca… non ci sarebbe mai stato modo migliore per lui che quello di risvegliarsi ogni mattina assaporando quelle morbide e peccaminose labbra…

“Abbiamo un sacco di cose da fare oggi…su, alzati pelandrone”

“No, lo sai che odio alzarmi così… prima voglio ciò che è mio di diritto…”

“E cosa sarebbe?” chiese Kaori maliziosa.

“Te” e senza lasciare alla donna il tempo di ribattere, riprese a baciarla finendo per fare l’amore con lei come ormai accadeva da circa milleottocentoventicinque giorni, giorno più, giorno meno… lo stallone di Shinjuku si era trasformato ormai da tempo nello stallone di Kaori e la ragazza non se ne lamentava di certo…

“Chi l’avrebbe mai detto che dopo tutti questi anni saremmo stati ancora qui… così” disse lei, stringendosi al compagno e godendosi quel meraviglioso momento che seguiva l’amore.

“Io!” le disse risoluto per poi continuare…

“Io non ho mai avuto dubbi…tu sì?!”

“Nemmeno io…ma ti ricordi il giorno in cui ci siamo messi insieme? Io che non sapevo come avremmo fatto a dirlo a mio fratello e invece poi ho capito che era stato grazie a lui e Saeko se tu avevi avuto la spinta necessaria per aprirti con me… noi volevamo mettere insieme loro e invece alla fine sono stati loro ad aiutare noi! E quando siamo tornati a casa gli è bastato guardare nei nostri occhi per capire che il loro piano aveva funzionato… Hide aveva già tirato fuori una bottiglia di champagne con la scusa di brindare insieme al Natale appena passato, ma ho subito capito che quel brindisi aveva un altro significato… che era in realtà un modo per dimostrarci di essere felice per noi. Hide del resto, non è mai stato un tipo di tante parole… ” sorrise al ricordo di quel momento speciale.

“Anche se non ti nego che un po’ la paura di perderci l’ho avuta…In questi anni sono successe così tante cose… ” continuó.

“Beh… la maggior parte sono state belle peró…il matrimonio di Hide e Saeko, la nascita di Nami o la tua laurea ad esempio… cara la mia psyco-sweeper”

“Se non sapessi che quello ‘psyco’ sta per psicologa, potrei anche pensare male…” lo guardó lei di sbieco.

“Beh…e perché pensare male… solo perché la maggior parte del tempo sei una furia? Ma lo sai che sei la mia furia preferita…” la prese in giro lui prima di beccarsi una cuscinata di Kaori in pieno viso.

“Tutto sommato è un nomignolo che non mi dispiace” proseguì lei tornando ad abbracciarlo.

“Sono contenta di avere avuto la possibilità di aiutarti come parte attiva in qualche tuo incarico… anche se ti ricordi Hide i primi tempi? Non voleva proprio saperne… ma poi ha dovuto cedere…del resto ormai sono una donna, sorella e compagna di due sweepers, faccio parte di questo mondo a pieno titolo e voglio starti accanto per quello che posso…ma temo che Hide non si abituerà mai del tutto a vedermi impugnare una pistola”

”Beh, sei pur sempre la sua sorellina e lo sai che anche io non sprizzo certo gioia da tutti i pori quando ti metti in testa di volermi aiutare…ti preferisco di gran lunga nelle tue vesti di psicologa ed è bello che tu sia riuscita ad ottenere un posto presso il dipartimento in cui lavora Saeko… vi intendete bene voi due.

Devo ammettere peró, che sei diventata molto brava sia con la pistola che nelle tecniche di autodifesa…”

“Lo sai che non amo rimanere inerme e comunque ho avuto un ottimo maestro…” gli disse lei sorridendogli felice.

“L’ho sempre saputo che saresti stata in grado di farmi fare qualsiasi cosa avessi voluto… fin dai primi tempi in cui ci siamo conosciuti. Ad ogni modo lo sai che non permetteró mai che ti accada niente di male… ti proteggerò per sempre” le disse stringendola forte e rilasciandole un dolce bacio sulla fronte.

“Beh, diciamo che adesso puoi contare anche sul supporto di Umi e Mick... Che insieme a Miki e Kazue non hanno fatto altro che allargare la nostra già splendida famiglia…Questa è un’altra delle cose belle che sono accadute in questi anni, abbiamo conosciuto delle persone splendide”

“Beh insomma… Su Mick avrei qualcosa da dire…”rispose Ryo storcendo il naso.

“Ancora ce l’hai con lui per averci provato con me non appena ci siamo conosciuti? Ma lo sai che lo ha fatto solo perché ero la tua fidanzata…”

“Niente mi vieta di pensare che si fosse invaghito di te davvero, forse anche innamorato…” sbuffó l’uomo.

“Beh comunque sia è acqua passata, è un uomo diverso adesso…Fedele e devoto alla sua Kazue. E a proposito di famiglia, che ne dici di Sayuri? Conoscere la mia vera sorella è stata un’emozione così grande, ma lo è stato molto di più vederla abbracciare Hide e ringraziarlo per essersi preso cura di me da sempre…e tu stupido che per un attimo hai temuto che ti lasciassi per potermene andare con lei… io amo te e starò per sempre con te, mettitelo bene in testa! Spero comunque che avremo modo di andarla a trovare in America prima o poi… dovrai pur far qualcosa per questa tua paura degli aerei…” sorrise speranzosa.

“Però sì…” sospiró.

“In questi anni ci sono stati anche momenti bui purtroppo… a partire da tutte quelle clienti che ti sono ronzate intorno e che hanno cercato in tutti i modi di separarci…”

“Ma lo sai che non ci sarebbero mai riuscite... Nessuna è come te e mai lo sarà “ le disse rilasciandole un altro dolce bacio sulle labbra.

“Ma tu però non riesci a non fare il cretino...” storse il naso lei guardandolo accigliata.

“La realtà è che mi eccita da matti vederti infuriata…” rispose l’uomo baciandola sul collo e sperando così di farsi perdonare…

“O vogliamo parlare delle tue vecchie conoscenze del passato come Sonia o Mary che hanno portato non poco scompiglio nelle nostre vite?” riprese Kaori interrompendo all’istante i tentativi di Ryo di corromperla.

“Hanno entrambe capito quanto tu contassi per me e Mary che pensava addirittura che tu non sapessi niente del mio passato…” sorrise, prima di proseguire…

“Se ripenso a tutte le volte che per colpa mia ci sei andata di mezzo anche tu… sono certo che Hide avrebbe voluto strozzarmi, ma alla fine ne siamo sempre usciti fuori, più forti di prima… basti pensare a quello che è successo col ritorno di Kaibara… quella è stata sicuramente una delle prove più difficili che abbia dovuto affrontare, ma ci sono riuscito perché c’eri tu accanto a me…”

“E pensare che lo avevi detto…”

“Che cosa?”

“Non ricordi? Il giorno in cui ti salvai da quello scantinato…mi dicesti che sapevi che non sarebbe finita lì, che sentivi che prima o poi avresti dovuto affrontare l’Union Teope di nuovo, ma che sarebbe stato molto più difficile…ed in effetti, se non fossi riuscito a scappare da quella nave, se Hide e Saeko non ti avessero recuperato con l’elicottero…” disse Kaori turbata, stringendosi ancora più forte al corpo del compagno.

Ryo, al pensiero di quei momenti, si rabbuió. In quegli anni la Unione Teope si era rafforzata gestendo diversi loschi affari, era riuscita a sviluppare un tipo di droga ancora più potente… la stessa Aika aveva svelato a Kaori, anni prima, dei continui esperimenti compiuti dall’organizzazione al fine di creare droghe sempre più devastanti. Il fatto di esserci riusciti e di aver preso sempre più potere, doveva aver dato a Kaibara la spinta definitiva per tentare nuovamente di riportare Ryo dalla sua parte... E dopo cinque anni era quindi tornato, pronto stavolta, a non darsi per vinto troppo facilmente.

Uccidere Kaibara per Ryo, era stato molto più che difficile, ma con Kaori al suo fianco, sapeva che avrebbe potuto affrontare qualunque ostacolo la vita gli presentasse.

La ragazza aveva insistito per rimanergli accanto e sapeva che a niente sarebbe valso tentare di farla desistere. In quegli anni infatti, l’aveva addestrata per assecondare la sua ostinazione nel volerlo aiutare ed aveva quindi preso parte ad alcuni incarichi, soprattutto dopo aver saputo della gravidanza di Saeko… nonostante le rimostranze di tutti, aveva puntato i piedi e fatto valere le sue ragioni e alla fine avevano tutti ceduto di fronte alle sue richieste.

Per quanto Ryo avesse sempre cercato di tenerla comunque alla larga da incarichi troppo pericolosi, avvalendosi in quei casi dell’aiuto di Umi inizialmente ma poi anche di Mick, non avrebbe potuto in alcun modo risparmiarle lo scontro con Kaibara… Kaori era stata chiara e risoluta fin da subito, voleva affrontare quel momento accanto all’uomo che amava e lui avrebbe fatto di tutto per proteggerla. Lei era e sarebbe rimasta per sempre la sua unica e sola priorità.

“E quando hai perso la memoria dopo lo scontro?” continuó Ryo.

“Ho davvero temuto che tu non ti ricordassi più di noi, ma per fortuna che in pochi giorni hai riacquistato tutti i nostri ricordi… E infine c’è stato il generale Croiz al matrimonio di Umi e Miki… lì ho davvero avuto paura di perderti…” Ryo aggrottó la fronte a quel ricordo.

“E invece sono qui amore… non pensarci più…non pensiamo più a niente” gli disse Kaori cercando di cacciare quei brutti pensieri dalla sua testa.

“È tempo di pensare solo alle cose belle, tra poco saranno tutti qui, dobbiamo sbrigarci” e così dicendo la ragazza si alzò dal letto correndo in bagno a prepararsi.

Un’ora dopo il campanello suonó e una radiosa Kaori si fiondó ad aprire la porta.

“Nami, amore di zia” disse abbracciando all’istante la dolce bambina di circa quattro anni che si presentò sorridente davanti a lei.

“Ciao fratellino, ciao Saeko… siete i primi ad essere arrivati. Entrate dai, accomodatevi nel salone…”

“Zia, ieri il papà mi ha fatto vedere alcune foto di quanto tu eri bambina e avevi tanti martelli in mano…perché avevi i martelli zia?”

Kaori deglutì nervosa… non era certo il caso di dire a una bambina che in realtà qualche volta li usava ancora… era già un miracolo che fosse riuscita a tenere la cosa nascosta così a lungo…

“Oh beh, li usavo per difendermi dai prepotenti… ma era più un gioco ecco…”

“Dillo alla mia testa” si lamentò Ryo, e Kaori si voltó verso di lui guardandolo severa.

Poco dopo il campanello suonó nuovamente e quando Kaori andò ad aprire fu felice di accogliere i suoi amici…

“Ciao ragazzi, accomodatevi…”

Si recarono tutti nel salone decisi a trascorrere quella speciale giornata di Natale tutti insieme così, come ogni famiglia che si rispetti.

“Allora Miki…Bilancio di questi primi tre mesi di matrimonio?”

“Oh beh, non è cambiata molto la nostra vita rispetto a prima se non fosse per una piccola, grande cosa…”

La ragazza fissò Kaori negli occhi e l’amica capì all’istante fiondandosi su di lei per abbracciarla.

“Oddio che bello!! Di quanti mesi sei? quando lo hai scoperto? Ma ti senti bene?” Kaori era fuori di sé per la contentezza.

“Sto bene” rispose Miki emozionata.

“Lo abbiamo scoperto qualche giorno fa… dovrei essere entrata nel secondo mese… la prossima settimana avró la prima visita dal dottore…”

“E bravo lucciolone, come sweeper non sarai mai ai miei livelli ma ogni tanto qualche bersaglio lo centri” disse Ryo canzonandolo.

“Smettila di rompere” replicó Umi arrossendo all’istante.

“Congratulazioni. La vita cambierà molto con un piccolo per casa…ma in meglio” disse Saeko guardando con occhi innamorati in direzione del marito e della figlia seduti a poca distanza da lei.

“Beh, allora a quando un bell’annuncio anche da parte vostra?!” chiese Kaori rivolgendosi a Kazue e Mick.

“Oh beh…È ancora presto…” rispose la donna arrossendo per l’imbarazzo.

“Ci stai ancora pensando eh? Mick non ti soddisfa abbastanza vero? Lo sapevo…del resto lo stallone è solo uno… ” disse Ryo gonfiando il petto orgoglioso.

“Smettila di dire cretinate, lo sanno tutti che noi americani facciamo sempre le cose in grande…” rispose Mick guardando Ryo in cagnesco.

“Nel tuo caso dubito tu riesca a fare qualcosa di grande con il tuo mokkori piccolo…” rispose Ryo continuando a provocarlo.

“Papà cosa è il mokkori?” chiese Nami al padre, stranita di fronte a quella bizzarra conversazione…

Hide, a quella domanda, cominciò a sudare freddo…

“Eh beh, vedi amore di papà, ecco…” titubó in imbarazzo.

Ma ci pensò subito Kaori a ristabilire in fretta la situazione.

“SmettilaDidireCERTEcoseCHEtuaNIPOTEascolta!!!”

E con una bella martellata ben assestata, scaraventó Ryo diretto nella parete di fronte.

“Evviva che bello, la zia con i martelli!” urló la bimba ridendo e sbattendo felice le manine.

Kaori non poté che imporporarsi all’istante…

-Sapevo che con quel cretino del mio compagno prima o poi mi sarei tradita- pensó volgendo gli occhi al cielo e nascondendo in fretta il suo martello.

Passarono il resto della giornata tutti insieme piacevolmente e a Ryo non sfuggirono gli sguardi d’amore che la sua Kaori lanciava alla piccola Nami o alla sua amica Miki. Sapeva quanto amasse i bambini e più di una volta si era soffermato a pensare a come sarebbe stato un figlio suo e di Kaori… una gioia troppo grande anche solo poterlo immaginare.

Dopo cena si avvicinò a Kaori abbracciandola e, sussurrandole qualcosa all’orecchio, la prese per mano avviandosi poi con lei verso l’ampia terrazza della loro abitazione.

“Perché mi hai portato qui?” gli chiese sorridendogli.

“Volevo stare un po’ solo con te… del resto oggi è anche il nostro anniversario” le disse stringendola forte a sé e Kaori si perse completamente nel calore del suo abbraccio.

“Sono passati già cinque anni ed il mio amore per te è andato aumentando ogni giorno di più. Siamo cresciuti insieme e continueremo a farlo insieme…”

Rimasero abbracciati per un po’ avvolti dal rumore e dalle luci di quella splendida città, testimone delle loro tante avventure.

“Kaori? Ti ricordi ciò che ti dissi circa tre anni fa?” disse lui all’improvviso interrompendo quell’attimo di pace.

La ragazza lo guardò stranita.

“Beh Ryo, dipende da cosa ti riferisci… mi hai detto così tante scemenze in questi anni, come faccio a ricordarmele tutte?” sorrise lei prendendolo in giro…

“Stupidina… mi riferivo al giorno in cui ti dissi che avrei voluto trascorrere tutti i nostri futuri compleanni insieme”

“Oh sì ricordo… ma oggi non è il compleanno di nessuno, è Natale ed è il nostro anniversario… non capisco…” disse Kaori cercando di cogliere ciò che lo sweeper voleva dirle.

“Beh, non importa…il senso di quel discorso simbolico era quello di voler trascorrere il resto della mia vita con te…”

“Oh sì, ma se per caso vuoi dirmi che hai cambiato idea, scordatelo…io non ti lascio e non ti lascerò mai Saeba, sarò il tuo incubo costante…”scherzó lei.

“Semmai, tu sei il mio sogno costante… ” le disse teneramente, lasciandola stupita.

“Ad ogni modo no, non è cambiato niente… voglio ancora trascorrere la mia vita con te, più che mai, ma vorrei solo… beh, sì, renderlo ufficiale…”

La donna, a quelle parole, spalancò la bocca rimanendo ammutolita.

“Insomma… vorrei sposarti, trovare un modo per farlo ufficialmente, e… e tutto il resto, ecco” disse in imbarazzo arrossendo come uno scolaretto delle elementari.

“Tutto il resto?” chiese Kaori basita…

“Sì, un figlio… vorrei un figlio da te Kaori… se anche tu lo vuoi…” e la guardó così intensamente che la donna si trattenne dallo svenire seduta stante.

“Io…io… lo voglio sì…Sposarti e un figlio.. SÌ!” gli disse incredula abbracciandolo con quanta più forza possibile.

“Allora appena tutti se ne saranno andati da casa nostra, faremo subito le prove per il bambino ok?” disse lui con il suo solito tono giocoso e perverso insieme.

“Ma non riesci ad essere serio neanche in un momento romantico come questo?” lo rimproverò Kaori.

“Ma tu mi ami anche per questo no?”

“No!” scherzó lei stringendosi ancora di più a lui.

E in quel momento, felice come non mai, volgendo lo sguardo verso le luci della città, un sorriso birichino apparve all’istante sul suo volto nell’immaginare una bellissima bambina dai capelli neri e gli occhi vivaci, brandire un piccolo martello rincorrendo il suo papà.

Fine

   
 
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