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Autore: lmpaoli94    20/07/2021    0 recensioni
Nessuno sa dire con certezza chi o che cosa possa essere nascosta all’interno della Cattedrale di Parigi.
Il mistero viene tramandato in anno in anno, da generazione a generazione.
La luna piena alta in cielo viene scandito dall’ululare di un animale che minaccia la vita tranquilla dei cittadini della capitale francese.
Ma cosa mai potrebbe accadere se uno dei forestieri giunto in città sta per rivelare al mondo quella misteriosa creatura che tanto spaventa le leggende in un luogo culto di rifugio e di preghiera?
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Chris Argent, Gerard Argent, Sceriffo Stilinski, Scott McCall
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le notizie che veleggiavano sulla città parigina non erano per niente buone.
In epoca antica, la morte di un contadino senza un soldo non avrebbe fatto nessuna notizia tra i cittadini.
Il tasso di mortalità era molto alto causato dalle scarse condizioni igieniche e dalla fame che la gente combatteva ogni giorno per riuscire a sopravvivere.
Ma tutto ciò sarebbe stato messo da parte a causa di un crimine efferato dove il sangue era più fresco che mani.
Vedevo la gente spaventata tra le vie di Parigi mentre mi apprestavo a suonare le campane.
Nessuno li ascoltava con interesse, troppo presi da quel sangue che non sarebbe stato cancellato.
L’Arcivescovo, molto vigile alle dicerie della povera gente che ogni giorno che chiedeva aiuto, mi descrisse il fatale momento delicato in cui tutti noi stavamo attraversando.
< Il pover’uomo è stato colpito con tale efferatezza che mi viene soltanto i brividi a pensarci > aveva cominciato a dire l’uomo < Il sangue sparso… tracce di violenza all’altezza del collo… Non ho mai visto niente di simile. >
L’Arcivescovo sospettava di già che potessi essere stato io, ma ciò non gli permise di stringermi a lui con tale amore che pensavo di aver dimenticato per sempre dopo quella brutta notte passata lontano dalla cattedrale.
< Signore, mi sono sentito solo quando sono scappato da qui > cominciai a dire con un filo di voce < Non riesco a ricordare quasi niente di quello che è successo, ma il freddo intemperante della vostra mancanza mi ha fatto capire che non è ancora venuto il momento che io esca da queste mura. >
Orgoglioso delle mie parole, l’Arcivescovo si strinse ancora di più a me prima di venire interrotto dal Giudice Chris Argent.
< Disturbo, forse? >
Lo guardai in cagnesco e con fare riluttante.
Come aveva osato interrompere quel momento e giungere fino al campanile come se fosse lui il padrone.
< Signor Argent, nessun disturbo. Non mi sarei aspettato che voi… >
< Dovevo dirvi quello che ho scoperto sul conto della morte di quel povero contadino avvenuta poco lontano da qui… Posso parlarvi in privato? >
L’Arcivescovo, che inizialmente tentò di ubbidire alle richieste del Giudice, ribatté invece a gran voce che io potevo ascoltare ogni singola parola.
< Non mi sembra doveroso farlo > replicò l’uomo con tono preciso < Si parla di sangue e di morte. Parole non adatte ad un bambino di nove anni. >
Vedendo con quanta difficoltà l’Arcivescovo teneva testa al Giudice, toccò a me venire in suo aiuto dicendogli che avevo molte cose da fare.
< Voi parlate pure tranquillamente, Arcivescovo > mormorai con sorriso < Il Giudice ha ragione. Non sono parole che io dovrei ascoltare. >
< Ma tu…. >
< Ci sarà tempo di crescere. >
Allontanandomi ma senza perdermi nessuna parola tra di loro, il Giudice Argent fu molto sorpreso del rapporto che potessi avere con l’Arcivescovo.
< Le cose vanno molto meglio tra voi due > mormorò l’uomo con curiosità.
> Sì. Il ragazzo sta crescendo molto bene e devo dire che mi darà un sacco di soddisfazioni in futuro. >
< Bene. Sono davvero contento di tutto ciò. >
Ma improvvisamente, lo sguardo serio del Giudice Argent veleggiò come una minaccia sopra Notre – Dame.
< Arcivescovo, non devo essere io a ricordarvi che razza di creatura sia Scott, giusto. Dopo il fattaccio della notte scorsa, potrebbe colpire ancora una volta. >
< Signor Giudice, che cosa vi spinge a credere che possa essere stato lui a fare tutto questo? >
< Andiamo, Arcivescovo. Mi credete uno stupido? Chi potrebbe aver ucciso un uomo in quel modo? È stato morso in maniera così efferato che nessun essere umano avrebbe potuto farlo. >
< Sì, ho capito. Ma perché puntare il dito contro Scott? >
< Perché siete stato voi a farmi chiamare con allarme dicendomi che il bambino era scappato. >
< Scott non potrebbe far mai del male a nessuno. Me l’ha dimostrato quando io e lui eravamo faccia a faccia… E non era umano. >
< Signor Arcivescovo, spero che la vostra protezione contro quel ragazzo non possa minare il nostro accordo. So che gli volete molto bene, ma le indagini non devono precludere nessun amore che vi lega. >
< Signor Giudice, vi potrei suggerire nuovi indiziati? In fondo, da quello che so, quelle creature si sono rifatte vive da queste parti già da qualche mese. >
< E voi come fate a saperlo? >
< La ente mormora molto in questa città. Anche se Parigi non è piccola, molti sanno cose che voi non potete mai immaginare. >
< Ad esempio? >
Nascondendo subito il suo appunto con tale bravura, l’Arcivescovo non avrebbe mai spifferato a quell’uomo le dicerie che si dicevano sulla sua Cattedrale.
< Molti fedeli si sono allontanati perché qualcuno ha parlato di un misterioso mostro che vive sul campanile. Voi che cosa mi potete dire su questo fatto? >
< Un misterioso mostro? La gente fa passare il bambino… >
< Nessuno doveva sospettare che nascondo un povero Cristo sopra le loro teste. E per di più lo credono una minaccia… Adesso ditemi, chi potrebbe aver dato vita a questa dannata diceria? >
< Signor Arcivescovo, vi giuro che queste parole non sono nate da me. Sarà la gente che ama sparlare di leggende prive di fondamento… Ma torniamo a concentrarci sulla morte di quel contadino. >
< Non credo che io possa dire nient’altro al riguardo > fece l’Arcivescovo con tono irriverente < Quindi adesso, se volete scusarmi… >
< Signor Arcivescovo, non credo che sia saggia da parte vostra mettervi contro di me. >
< Ma io non voglio assolutamente farlo >puntualizzò ancora l’uomo< Sto soltanto dicendo che ho molte cose da fare con il mio figlioccio e non posso perdere ulteriormente tempo. Devo prepararmi alla messa di questa domenica. La Pasqua si sta avvicinando. >
< Certo… M dovete convenirmi che quel crimine non può rimanere in silenzio per sempre. Anche se si tratta di una morte che all’apparenza può non essere importante… Ma tutte le dinamiche mi spingono a pensare ad altro. >
< Vi potrò aiutare in altri frangenti, ma come ho detto, non adesso. >
Ma il Giudice, troppo insistente e arroganti per i miei gusti, non se ne sarebbe andato se non avesse avuto delle informazioni importanti a suo avviso.
< Forse potrei aiutarvi io, Signor Giudice. >
Era la prima volta che mi confrontavo con quell’uomo e la paura mi assalì come un fiume in piena.
< Tu? Che cosa mai potrebbe dirmi un ragazzino di nove anni? >
< Scott, non credo che… >
< Lasciate fare a me, Arcivescovo. Va tutto bene… Quest’uomo non se ne andrà molto facilmente da qui, giusto? Troppo determinato ad inseguire la verità. Com’è giusto che sia, d’altronde. >
< E tu che cosa potresti dirmi al riguardo? >
< Vi posso solo dire che sì, ieri sera ero fuggito dalla Cattedrale, e ho visto un uomo in particolare aggirarsi nei dintorni della scena del crimine… Inizialmente andai a controllare di persona, ma poi capii che era molto pericoloso per me. >
< Oh, lo è eccome > rispose sorpreso l’uomo < E adesso, perché non mi parli della tua trasformazione da lupo? Hai forse avuto bisogno di reprimere i tuoi stinti omicidi? >
< Signor Giudice, questo non è il metodo adatto per estorcere parole ad un bambino. >
< Questo bambino non è come tutti gli altri. È troppo intelligente. >
< Ma questo non vi da’ modo… >
< Va tutto bene, Signor Arcivescovo. Il Signor Giudice sta solo facendo il suo lavoro. >
Cercando di trattenere il respiro prima di rispondere alla sua domanda, notai il suo sguardo glaciale e molto determinato che riusciva a destabilizzarmi ogni secondo che passava.
< Allora? Puoi dirmi qualcos’altro su questa storia? Le tue parole non stanno né in cielo né in terra. >
< Potete anche non credermi e se volete potete anche arrestarmi. Ho attraversato molti momenti bui della mia vita e sicuramente una cella di Parigi non mi farà alcuna paura. >
< Lo credi davvero? >
< Scott, adesso basta! >
< Magari siete voi a dirmi qualcosa sulla mia povera madre, Signor Giudice. >
< Non so di cosa stai parlando? >
> Evitate di prendermi in giro voi, adesso. >
< Questa conversazione è durata fin troppo! > tuonò l’Arcivescovo strattonandomi verso di lui < Signor Giudice, per quanto tempo ancora continuerete a tormentare me e questo ragazzo? >
< Per tutto il tempo necessario. >
< Noi non abbiamo nient’altro da dirci. >
< Va bene… Ma sarà solo per ora che vi lascerò in pace. Non mi darò per vinto finché il mistero della morte di quell’uomo sarà venuto alla luce… Buona giornata, Signori. >
La sua irriverenza e le sue parole squallide mi avevano fatto capire che di quell’uomo non ci si poteva fidare.
L’Arcivescovo, che non se la sentì di redarguirmi per quello che era successo, si limitò a tornare ai suoi compiti, senza mai dimenticare il coraggio e la determinazione che mi contraddistinguevano.
< Noah, avremmo quell’uomo qui alla Cattedrale come se fosse una spina nel fianco? >
< Scott, avrei tanto voluto che tu non sopportassi tutto questo > mormorò con voce cupa < Ma sono gli uomini potenti. E purtroppo, finché saranno in vita, faranno tutto quello che vogliono. Anche tormentarci fino alla fine dei nostri giorni. >
< Tutto questo è ingiusto! >
< Che cosa c’è di giusto in questa vita? Limitiamoci a viverla con passione e devozione. Poi quello che sarà, sarà. >
E difatti, il destino che accomunava a me con quell’uomo, fu talmente insistente che andò avanti anche negli anni avvenire, senza che nessuno fosse mai arrivato a capo di una verità che avrebbe sancito la fine di quelle creature.
   
 
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