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Autore: genxha    23/07/2021    2 recensioni
La fanfic che state per leggere è il seguito di "you're mu best friend". Questa (anche in questo caso il titolo viene da una canzone) si svolge circa un anno dopo la sua conclusione, ma dovreste poterla leggere anche indipendentemente dall'altra.
Marinette ed Adrien hanno scoperto le rispettive identità segrete ed i sentimenti che provano l'uno per l'altra. Decidono di formare una coppia ma di tenere questo fatto segreto.
Naturalmente continueranno ad essere Ladybug e Chat Noir e combattere contro Papillon, che non ha ancora rinunciato al suo progetto di prendere i loro Miraculous.
Miraculous: le storie di Ladybug e Chat Noir - Zagtoon, Method Animation, Toei Animation, SAMG Animation, De Agostini Editore, Nelvana, Cartoon Network Studios Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stanchezza prende il sopravvento sulla preoccupazione e Marinette si sveglia alle otto e mezzo passate, dopo aver spento la sveglia almeno tre volte.

 

“Devo proprio alzarmi, Tikki” borbotta la ragazza, stirandosi ancora sotto le coperte, con la Kwami che svolazza sopra il cuscino “E devo anche chiamare Adrien, stanotte era davvero terrorizzato. Mi dispiace di avergli dovuto parlare di Chat Blanc, sapevo che si sarebbe preoccupato, ma non avevo altra scelta.” prosegue, trascinandosi fuori dal letto e scendendo la scaletta. 

 

Rabbrividendo per essere uscita dal tepore delle coperte, Marinette apre un paio di cassetti per prendere dei vestiti e si toglie il pigiama, indossando pantaloni della tuta, una maglietta e aggiungendo una felpa rosa col cappuccio e le orecchie da gatto, poi scende a fare colazione.

 

Dopo aver passato la mattinata a lavorare sull’abito, dopo pranzo Marinette torna in camera. Ha appena chiuso la botola e il telefono squilla. La ragazza lo prende e vede l’immagine sorridente dl Alya: “Pronto? Ciao, Alya!” risponde, allegra

“Ciao Mari, stai lavorando sull’abito eh? Ieri non ti sei fatta sentire!” ribatte Alya dall’apparecchio

“Eh, scusa, hai ragione. Passi oggi per gli auguri?” domanda Marinette all’amica, posando il telefono e avviando la videochiamata “ti faccio vedere l’abito in anteprima!” esclama sorridendo e inquadrando l’abito blu sul manichino.

“Wow, che bello!” esclama Alya “Lo sapevo che avresti fatto un lavoro meraviglioso! E sei stata velocissima!” poi fa una pausa “non ce l’hai con me perché ti ho iscritta, vero?”

“Hmmm a dire la verità un pochino sì… volevo riposarmi in questi giorni,” risponde Marinette con una finta smorfia “ma tanto non l’avrei fatto lo stesso!” continua, ridendo “E… lo sai del party di dopodomani, vero? la Maison Gabriel ha organizzato un party per i partecipanti, in cui consegneranno i disegni che verranno poi selezionati da una giuria!” esclama “Credo di poter portare un’altra persona, vuoi venire?”

Alya al telefono riflette “Devo chiedere a mamma e papà il permesso ma se posso vengo molto volentieri!” risponde, poi dopo una pausa, chiede “Mi devi aiutare per il vestito però.. Domani passi?” 

“Ma certo! Penso di finire il mio entro il party, o alla peggio il giorno dopo, quindi sì, posso passare.” conferma l’altra

“Allora ti lascio lavorare! A dopo per gli auguri” conclude Alya, chiudendo la chiamata.

 

Verso le quattro Alya arriva al negozio dei genitori di Marinette e sale direttamente in camera dell’amica, che sta ancora lavorando all’abito.

Alya apre la botola “Buon Natale, Marinette!” esordisce, porgendo un pacchetto all’amica

“Grazie!” risponde la mora, prendendo il pacchetto e posandolo sulla scrivania, di fianco a un pacchettino rosso “Quello è per te! Buon Natale, Alya!” prosegue, abbracciando l’altra ragazza.

La rossa osserva il vestito sul manichino “Hai fatto proprio un bel lavoro” commenta, allungando una mano per prendere l’orlo del tulle e osservarlo meglio, poi osserva il viso di Marinette “E il colore… è proprio uguale ai tuoi occhi, vincerai sicuramente”.

Marinette arrossisce leggermente “Sei troppo gentile, non credo che sia così bello, ci saranno sicuramente abiti più belli del mio” ribatte, passando dietro il manichino per fissare un paio di spilli. “Devo solo cucire e poi l’ho finito. Solo cucire per modo di dire, ci vorranno ancora ore, ma sono contenta di come sta venendo!”

“Ma sì Marinette, sono sicura che vincerai! E per Adrien che hai pensato?” chiede Alya sedendosi sulla scrivania. 

L’altra prende il mouse del computer e mostra ad Alya un disegno dell’abito che aveva pensato “Eccolo” commenta, ingrandendo l’immagine “Hmm… ma è stupendo!” risponde Alya “Con questi sono certa che vincerai tu!” esclama.

“Dai smettila che mi metti in imbarazzo! Non sono così brava” ribatte Marinette

“Non dire stupidaggini, sei bravissima e lo sai! Mi manderai le foto quando l’avrai provato!” la interrompe la rossa, guardando l’ora sullo schermo del computer “Adesso però devo scappare che Nino mi aspetta! Ci vediamo domani!” aggiunge, scendendo dalla scrivania e avviandosi verso la botola.

“Se lo dici tu” borbotta Marinette, poco convinta “Ok, ci vediamo, divertitevi, tu e Nino” esclama poi, facendo l’occhiolino all’amica che sta per chiudere la botola, facendola ridere.



 

Marinette passa il pomeriggio a lavorare all’abito e finalmente all’ora di cena si stiracchia sulla sedia di fronte alla scrivania, allungando le braccia verso il soffitto “Direi che ci siamo, Tikki! Dopo cena lo provo e vediamo come mi sta! Stasera la pattuglia spetta a Chat Noir, abbiamo tempo anche se ci sono cose da sistemare” commenta 

“Bravissima, Marinette, sei stata grande! Pensavi che non ce l’avresti fatta e invece ci sei già riuscita” risponde la Kwami

“Hai ragione, è strano che sia andato tutto bene, dovrò stare attentissima quando lo provo!” ribatte lei con un sorriso “Speriamo che la fortuna rimanga dalla mia!” alzandosi dalla sedia e avviandosi per scendere a cena.



 

Nemmeno quella sera Marinette deve lavare i piatti, oramai è imbattibile ad Ultimate Mecha Strike 3 e a Tom tocca la penitenza. La ragazza sale in camera e richiude la botola, guardando l’abito sul manichino e spostando lo sguardo sul disordine che regnava nella stanza con un sospiro.
“Prima sarà bene mettere a posto” borbotta, mentre raccoglie ritagli di stoffa per infilarli in un sacchetto per la spazzatura, ripulendo il pavimento e la scrivania.

Finalmente la stanza torna presentabile e Marinette, affiancata da Tikki, inizia a spogliarsi per provare l’abito, restando in reggiseno e mutandine rosa. La ragazza si sposta dietro il manichino per prendere l’abito nel farlo si ricorda che è senza spalline. Sbuffa e si slaccia il reggiseno. Sta per allungare l’altra mano verso il manichino quando sente un lieve rumore provenire dal terrazzo, immediatamente seguito dalla testa di Chat Noir che si affaccia dalla botola del terrazzo.

“Ciao inset…” inizia il ragazzo interrompendosi immediatamente appena la vede e capisce che indossa solo le mutandine.

Lei si lascia sfuggire un  grido di sorpresa, lanciando, presa dal panico, il reggiseno verso il soppalco e coprendosi i seni con le braccia, poi esclama “Tikki! Trasformami!”. 

Riprende fiato, col viso dello stesso colore della maschera e “Chaton! Non ti hanno insegnato a bussare!” 

Chat Noir si lascia cadere dentro la botola, sul letto, le guance rosse per l’imbarazzo e un sorriso da un orecchio all’altro.

 

“Che c’è adesso? Cos’è quella faccia?” chiede Ladybug, con una smorfia di disappunto.

Chat Noir riprende fiato, mettendosi a quattro zampe sul letto  “Beh... ora non... riuscirò più a guardarti senza immaginare che tu…”

“Che io?” lo incalza Ladybug  

“Che tu… sia nuda sotto il costume!” continua il ragazzo, facendole l’occhiolino “e a quanto poco ci sia da immaginare” aggiunge sottovoce, sperando che lei non lo senta..

“A parte che lo SONO, e lo sei anche TU.” sbotta Ladybug, poi vede la sua espressione ed esclama “Non sei un gatto, sei un porco! LEVATI QUELL’IMMAGINE DALLA TESTA!” i pugni chiusi e le braccia lungo i fianchi

“Mi dispiace, non credo di riuscirci, Insettina” risponde Chat Noir, cercando di non ridere, allargando ulteriormente il sorriso.

“Sei proprio un porco, Chaton! E levati quel sorriso!” ripete lei, con una smorfia.

Il ragazzo la guarda sorridendo “E poi sei bellissima quando fai il broncio così” aggiunge, puntellandosi sul materasso coi gomiti, il mento sulle mani e iniziando a muovere lentamente la coda del costume “No, davvero non ci riesco a non pensarci!” conclude guardando altrove.

Ladybug sbuffa, girandosi di tre quarti borbotta “Ho capito…è l’unico modo.” inghiotte a vuoto “Non ci credo che sto per farlo.” arrossisce di nuovo e dice “Tikki, ritrasformami”, allargando un po’ le braccia quando il lampo di luce rosa si spegne.

 

Chat Noir rimane senza fiato e cerca di non strozzarsi con la propria saliva mentre non riesce a togliere gli occhi da Marinette, cercando di memorizzare ogni dettaglio che riesce a vedere, la curva dei fianchi, i seni, quel neo che ha sulla pancia, quell’altro su una delle anche, i muscoli tonici sul corpo snello della ragazza.

L'eroe si accorge improvvisamente che nella stanza fa caldo e che il costume è diventato molto ma molto stretto sotto la cintura.Sente a malapena che lei sta dicendo “Ecco, ora puoi guardare meglio, così ti levi dalla testa quell’altra immagine e la rimpiazzi con questa”.

 

Marinette guarda il ragazzo rimasto inebetito per qualche secondo, poi si copre il seno con un braccio mentre con l’altro agguanta la felpa e la indossa pensando - Oddio adesso ho rotto Adrien -

Con calma la mora toglie l’abito dal manichino, portandolo dietro il paravento, in un angolo della camera.

 

Passano un paio di minuti e Marinette esce da dietro il paravento, indossando l’abito che ha finito di cucire nel pomeriggio. Si guarda allo specchio e fa una giravolta, poi osserva Chat Noir che è ancora con la bocca aperta. “Ehi, Chaton, quale gatto ti ha mangiato la lingua?”.

 

Lui si riscuote e chiude la bocca, poi la riapre e la richiude, infine riesce a sussurrare “Sei… sei una meraviglia, Marinette” continuando a fissarla.

Marinette chiede “Intendi con questo vestito o…” e si ferma, arrossendo immediatamente dopo.

Chat Noir deglutisce “c-certo… il vestito. Ti… ti sta benissimo.”

“Davvero ti piace?” chiede di nuovo Marinette, facendo un altro giro su se stessa e riuscendo miracolosamente a non inciampare nei propri piedi.

“Da morire” sussurra Chat Noir, allargando il colletto del costume infilandoci un dito. Per lui fa sempre più caldo.

Lei fa due lunghi passi e sale i gradini del soppalco per allungarsi verso il ragazzo a pancia in giù sul letto e dargli un veloce bacio sulle labbra “Grazie, Micetto.”

Marinette subito dopo si gira, mostrando a Chat Noir la schiena parzialmente nuda e scende dal soppalco per specchiarsi per un’ultima verifica, mentre lui non riesce a togliere gli occhi dal suo fondoschiena fasciato dalla vaporosa gonna dell’abito. “Direi che ci siamo” commenta lei girandosi per vedere meglio la propria immagine, poi si sposta di nuovo dietro il paravento per uscirne in tuta e con l’abito tra le mani.

 

La ragazza rimette delicatamente l’abito sull’attaccapanni, poi sale di nuovo la scaletta per raggiungere Chat Noir “Micetto, non avevi qualcosa da fare” chiede la ragazza, che recupera il reggiseno, mentre il biondino si  inginocchia sul letto, una mano dietro la nuca “Ehm… io dovrei… andare di pattuglia. Non pensavo di… insomma quel bel fuori programma”.

 

Marinette lo guarda di traverso “Sai, dovresti bussare prima di entrare nella camera di una ragazza. Anche se è la TUA ragazza.”

 

“Scusa Marinette. Sono uno stupido” risponde Chat Noir, improvvisamente serio. “adesso devo proprio andare” e si alza in piedi sul materasso. Marinete allunga una mano, afferra il sonaglio che il ragazzo ha al collo, lo tira verso di sé e lo zittisce con un bacio. 

“Non ti preoccupare. Ricambierò l’intrusione.” sussurra Marinette, senza fiato, facendogli l’occhiolino “Adesso sparisci” conclude.

Chat Noir la guarda con gli occhi sbarrati, poi si volta dandole la schiena, a disagio per il costume, tornato ad sembrargli stretto sotto la cintola. Si infila nella botola borbottando un “Buonanotte amore” e sparendo nell’apertura.

 

Marinette rimane a guardare la botola chiusa, mentre Tikki, che era rimasta in disparte fino ad allora,  le vola accanto “Io non dico niente, Marinette” dice. Lei la guarda, sale i gradini del soppalco, si butta a pancia in giù sul letto, affonda la faccia nel cuscino e lancia un urlo.

 

La ragazza si alza dal letto un paio di minuti dopo, senza fiato, prende il telefono e chiama Alya.

“Ciao” esordisce, quando l’altra risponde “Non crederai mai a quello che ho appena fatto” dice.

“Oddio Mari, che è successo? Il vestito?” chiede l’altra, preoccupata.

“No, il vestito sta benissimo. Anzi MI sta benissimo.” risponde Marinette, poi abbassa la voce, prende fiato  e prosegue dicendo “Adrien o meglio Chat Noir mi ha vista per sbaglio quasi nuda mentre lo provavo sono andata in panico mi sono trasformata in Ladybug per coprirmi e lui ha iniziato a farsi strane idee così mi sono detrasformata e l’ho lasciato guardare cavolo Alya avevo solo le mutandine poi ho provato il vestito e mi ha detto che gli piace voglio sotterrarmi per l’imbarazzo” senza respirare.

 

Dall’altra parte le risponde il silenzio. Alya rimane a bocca aperta fissando il telefono, tanto che Trixx si affaccia dal suo nascondiglio per osservarla. Dopo alcuni interminabili secondi finalmente la ragazza sbotta “Tu hai fatto COSA? Mari, sei il mio idolo! FANTASTICO! Dammi cin...” l’altra la interrompe esclamando “NO. Resta dove sei. Sto… sto bene. Solo non credo che riuscirò a guardare Adrien senza arrossire al party.”

 

“Ma non dire sciocchezze, Marinette! Piuttosto pensa a cosa passerà per la testa a Splendore!” ribatte Alya, poi si interrompe “Ok no, scherzavo, non pensarci. Sicura che va tutto bene?”

 

“Cosa intendi dire, Alya?” chiede Marinette, arrossendo, dall’altro capo del telefono

“No, niente, lascia perdere. Sei stata grande! Ma ora ti devo salutare che ho da mettere a letto le pesti! Mamma e papà sono usciti...”

 

“Va bene, lascio perdere. Ma domani mi spieghi. Buonanotte.” conclude Marinette, chiudendo la chiamata.



 

La pattuglia di Chat Noir non è esattamente una delle sue migliori, per ben due volte manca la presa sul bastone e rischia di cadere malamente dai tetti. Dopo un po’ si ritrova non si sa come sulla terrazza sopra l’edificio da cui aveva recuperato Marinette intirizzata il giorno prima e finisce seduto sulla ghiaia, le gambe che non lo reggono.

 

“Oh, cavolo! Oh cavolo! Oh cavolo!” borbotta “Calmati Adrien, respira. RESPIRA” dice, cercando di calmarsi - ora come faccio, non riuscirò a guardarla senza … no non ci voglio pensare. - riflette, senza riuscire a trattenere un sorriso, cambiando posizione, il costume di nuovo molto scomodo laggiù “Adrien! Smettila, sei un gentiluomo” borbotta, cercando di pensare a qualcosa di diverso da Marinette praticamente nuda.

 

Chat Noir si alza da dove era caduto e si guarda attorno per capire dove si trovi. Qualche piano sotto di lui passa la Senna. “Ok” borbotta, prendendo uno spicchio di Camembert dalla tasca e mettendolo in bocca con una smorfia “Potenziamento” sussurra. Immediatamente il costume cambia, ai piedi gli appaiono delle pinne, le mani diventano palmate: Chat Noir in versione acquatica usa il bastone per tuffarsi nel fiume gelido.

 

Soffocando un gemito al contatto con l’acqua gelata, Chat Noir inizia a nuotare controcorrente pensando - Certo, una doccia fredda era meglio ma… così si fa prima… - si avvicina all’argine, per riemergere sotto un ponte, duecento metri da dove si era buttato, in vista della Torre Eiffel.

L’eroe  esce dall’acqua e riprende l’aspetto normale riflettendo - almeno per un po’ sono a posto, altrimenti niente pattuglia stasera - per poi proseguire il giro di pattuglia sospirando.


Nota dell'autore

Scusate la lunghissima attesa ma pensavo che questo sito fosse praticamente defunto. Visto che pare non lo sia ho pensato di continuare ad aggiungere capitoli a questa fanfic, sperando che qualcuno la legga.

   
 
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