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Autore: genxha    24/07/2021    0 recensioni
La fanfic che state per leggere è il seguito di "you're mu best friend". Questa (anche in questo caso il titolo viene da una canzone) si svolge circa un anno dopo la sua conclusione, ma dovreste poterla leggere anche indipendentemente dall'altra.
Marinette ed Adrien hanno scoperto le rispettive identità segrete ed i sentimenti che provano l'uno per l'altra. Decidono di formare una coppia ma di tenere questo fatto segreto.
Naturalmente continueranno ad essere Ladybug e Chat Noir e combattere contro Papillon, che non ha ancora rinunciato al suo progetto di prendere i loro Miraculous.
Miraculous: le storie di Ladybug e Chat Noir - Zagtoon, Method Animation, Toei Animation, SAMG Animation, De Agostini Editore, Nelvana, Cartoon Network Studios Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tikki, finalmente c’è il party della presentazione del concorso! Non vedevo l’ora!” commenta Marinette, prendendo dall’armadio i vestiti che aveva scelto per la serata.

“Sono contenta che i genitori di Alya l’abbiano lasciata venire, da sola mi sarei fatta prendere dall’ansia e sarei rimasta zitta in un angolo, invece con lei sarà tutta un’altra cosa” prosegue, spogliandosi per indossare la camicia e la gonna nere coi tralci di rose ricamati in rosso e oro.

“Non sei mai stata a un party del genere vero?” chiede Tikki, osservando la ragazza

“No, è la prima volta, sono emozionatissima anche se oggi dobbiamo solo consegnare i bozzetti” conferma Marinette, indicando un tubo portadisegni appoggiato davanti al computer.

“L’abito che presenterai è proprio grazioso, Marinette, penso che sarai tra le favorite!” esclama Tikki, volando sul manichino

 

“Grazie Tikki” dice Marinette, indecisa sul colore delle calze da indossare sotto la gonna e scegliendone infine un paio nere come la gonna “Spero che Alya mi abbia dato retta e abbia scelto il vestito arancione che le ho proposto. Era un sacco indecisa.” prosegue, infilandosi le ballerine dorate e immobilizzandosi mentre indossa la sinistra “Hai sentito?” chiede a Tikki “c’è qualcuno sul terrazzo. Non può essere Chat Noir” sussurra, spostandosi verso la scala del soppalco e vedendo la chioma fulva di Volpe Rossa  affacciarsi alla botola del terrazzo.

Marinette spalanca gli occhi ed esclama “Ma…” mentre l’altra si infila nella botola, la chiude e scende dal soppalco sussurrando “Trixx, ritrasformami”.

 

Un lampo e appare Alya, con un abito arancione piuttosto aderente, con le bretelle sottili, che le lascia le spalle nude, la gonna a pieghe che le arriva appena sopra le ginocchia e un paio di scarpe nere basse. La ragazza ha i capelli legati in una coda alta, fermata da uno spillone ed ha un trucco un po’ più marcato del solito, che richiama il colore dell’abito. Trixx esce dal ciondolo della volpe e vola a salutare Tikki.

 

Marinette la osserva con uno sguardo di approvazione “A parte che… wow, stai benissimo, ma perché Volpe Rossa?” domanda.

 

“Perché secondo te esco per strada così?” risponde indicandosi. Marinette la guarda meglio notando che ha le gambe nude “Alya? Ti prenderai un malanno, perché sei senza calze?”
“Perché le pesti me le hanno rovinate! L’unico paio che stava bene col vestito! Ci hanno disegnato col pennarello! Anzi, hanno usato le loro doti artistiche per migliorarle e farle più belle, mi hanno detto!” sbotta l’altra “Ero talmente arrabbiata che sono uscita così com’ero, mi sono trasformata e sono corsa qui…” spiega, lasciandosi cadere sulla chaise longue.

 

“Almeno mettiti questo” risponde Marinette, annuendo e girandosi per predere un coprispalle nero dall’armadio.

 

“Grazie” risponde la rossa, squadrando Marinette mentre è girata. “Ehi, lo sai che quella gonna ti dona un sacco, Marinette?”

 

L’altra arrossisce leggermente “Grazie..” borbotta “chissà cosa ne penserà Adrien” aggiunge.

 

“Sarà difficile tenerlo lontano, mi sa…” ridacchia Alya, facendo arrossire di nuovo l’amica che sta frugando i cassetti alla ricerca di un paio di collant da darle.

“Vedi se questi ti vanno” esclama Marinette prendendone un paio e passandoli ad Alya, chiudendo il cassetto e aprendone un altro.

 

Alya afferra l’indumento e lo osserva “Hmmm no, Mari, direi di no.”

La mora gliene passa un altro paio “No, nemmeno…”

Marinette sbuffa. “Sì, ma non puoi andare in giro così, ti prenderai un raffreddore!”

 

Alya la guarda con una smorfia, poi, guardando l’orologio, esclama: “Non preoccuparti per me, mi hai già dato il coprispalle, andrà benone. Andiamo, o faremo tardi. O meglio FARAI tardi, io ho un modo decisamente più veloce.” 

Marinette si avvicina alla botola che dà sulla cucina e fa per aprirla, ma l’amica la ferma “Che fai? Non posso scendere con te, Mari. Ci vediamo a Le Grand Paris… su dai, sbrigati!” continua, poi declama “Trixx, trasformami!” e pochi istanti dopo Volpe Rossa chiude la botola verso il balcone, mentre Marinette afferra la pochette ed una giacca e mentre scende in cucina la indossa borbottando: “Cavolo, farò tardi!”, poi saluta i genitori e si precipita in strada.

 

L’hotel è a due fermate di metro da casa di Marinette e venti minuti dopo dopo la ragazza arriva, senza fiato, all’ingresso dell’hotel, dove si è radunata una piccola folla. La mora individua facilmente la chioma di Alya vicino all’ingresso e la raggiunge, poi le due mostrano gli inviti al buttafuori che le indirizza verso una porta laterale, collegata direttamenta al salone principale dove si svolge il party.

 

Marinette lascia la giacca nel guardaroba, notando che Alya ha la pelle d’oca sulle gambe e si strofina le braccia nude per scaldarsi. Anche il vestito che indossa Marinette è senza maniche ma la temperatura nella sala è piacevole “ti scalderai subito, andiamo!” fa all’amica, prendendola per mano e portandola nella sala principale.

 

La sala è piuttosto affollata, i tavoli dei buffet lungo i lati. Dal lato corto, dietro una pedana rialzata c’è il logo della Gabriel e il tavolo a cui siedono alcuni stilisti e sarti della Maison. Accanto al tavolo, sulla pedana, nel consueto tailleur blu c’è Nathalie, la segretaria di Gabiel Agreste, con l’immancabile tablet. Di fianco alla donna, un impettito Adrien Agreste, con una giacca verde acqua, camicia azzurro chiaro, pantaloni avorio e sneaker di pelle nere.

 

Dagli altoparlanti montati dietro il palco rialzato parte un jingle e Nathalie, con tono professionale inizia a presentare gli ospiti della Maison, il cui compito sarà valutare i disegni che le aspiranti stiliste porteranno. La segretaria di Gabriel, mentre parla, punta versio pubblico e ospiti un tablet a cui è collegato in videochiamata il suo principale.

 

Marinette non ascolta una singola parola della presentazione, gli occhi incollati su Adrien che si guarda in giro, vagamente a disagio, finché non incrocia lo sguardo della ragazza e non le toglie più gli occhi di dosso, tanto da farla arrossire violentemente.

 

Finita la presentazione, mentre su uno schermo nell’angolo della sala vengono proiettate le foto degli ospiti e le loro biografie professionali, Adrien scambia due parole con Nathalie e poi scende dal palco, per raggiungere gli altri ospiti, sparsi tra i tavoli del buffet e il resto del salone. La consegna dei disegni sarebbe iniziata dopo 45 minuti.

 

Marinette perde di vista Adrien, ma lei ed Alya notano un altro volto conosciuto, Martine, che è entrata a far parte del loro giro di amicizie dopo il loro incontro casuale del Natale precedente.  La ragazza vede le due amiche e si avvicina, salutando con la mano. Indossa una semplice minigonna di pelle, che evidenzia le lunghe gambe, e una camicetta di seta nera. Sottobraccio una cartellina portadisegni.

 

“Ciao Alya! Marinette! Ehi, siete bellissime! Che bello vedervi qui, partecipate al concorso?” le saluta con un gran sorriso. Aveva cambiato taglio di capelli rispetto all’ultima volta e ora porta i capelli castani con un taglio asimmetrico, quasi rasati sulla tempia sinistra e i capelli più lunghi riportati da destra. 

 

“Martine! Che sorpresa!” risponde Alya, scambiando due baci sulle guance con l’altra “No, veramente solo lei partecipa, io sono qua per accompagnarla” indica Marinette che saluta a sua volta “Ciao! Anche tu stai benone così…  Ma partecipi al concorso?” chiede poi

“Sì, anche io ho frequentato la DuPont e la moda è sempre stato il mio hobby, mai riuscita a trasformarla in lavoro.” risponde Martine.

“Io vorrei farlo” dice Marinette, “vedremo dopo la scuola.. comunque spero di vincere!” continua.

Martine la guarda “E poi, ma non serve che te lo dica, secondo me metà delle partecipanti qui vuol farlo per sfilare con Adrien.” e le fa l’occhiolino, facendola diventare rossa come un peperone. Mentre le ragazze iniziano a parlare, anche Adrien le raggiunge, sorridendo.

 

“Ma guarda un po’ chi si vede” esordisce il biondo, cercando di non guardare troppo il sedere di Marinette.

“C-ciao A-Adrien” balbetta Marinette, guardandolo. Lui si avvicina alla ragazza le dà due baci sulle guance, sussurrandole all’orecchio  “Lo sai che sei mewavigliosa, Principessa?” e facendola ovviamente arrossire ancora un pò 

 

Adrien si allontana di un passo, poi saluta le altre due ed esclama “Accidenti, ragazze, devo dire a mio padre di fare più spesso questi noiosi party, siete spettacolari”.

Le tre ragazze balbettano un “grazie” imbarazzato e Adrien si avvicina di nuovo a Marinette “Allora, sei pronta? Hai i disegni da presentare? “

 

Marinette si accorge che Adrien le ha chiesto qualcosa, poi finalmente capisce. Guarda Adrien, si guarda le mani, guarda Alya con aria spaesata, quindi porta una mano alla bocca e spalanca gli occhi “ODDIO I DISEGNI” esclama, senza fiato “L’ho dimenticato a casa! Adesso come faccio? Devo tornare a prenderlo!”  

Mentre nella sua mente iniziano scenari apocalittici, a partire dal venire cacciata dal party, passando per non poter più vedere Adrien per la vergogna, la voce di Nathalie dagli altoparlanti annuncia che restano 30 minuti per la consegna dei disegni e invita i partecipanti a radunarsi da un lato della sala.

 

“Aspetta Mari!” esclamano Adrien e Alya insieme “Vuoi dire che l’hai lasciato a casa?”

 

Lei si riscuote dai suoi film mentali “No, cioè sì insomma: è un DISASTRO!” esclama la mora, con un fil di voce, mentre Martine si copre la bocca con una mano, cercando di non ridere. Marinette inizia a respirare affannosamente, tanto che sia Adrien sia Alya le mettono ciascuno una mano sulla spalla “Calmati, Marinette, risolveremo…” fa lui, poi guarda le altre due “Vi spiace?” e prende Marinette, immobile, per il gomito “Vieni con me, che andiamo a prendere un po’ d’aria” e le fa l’occhiolino, pilotandola verso porta che dà sulle toilette, lasciando le altre due a seguirli con lo sguardo.



 

Arrivati nel piccolo corridoio, il biondo mette le mani sulle spalle di Marinette per calmarla. Lei, una volta soli, inizia a respirare più lentamente “Amore… ascolta… vado io a prenderli, i disegni. So la strada e ci metto pochissimo” sussurra Adrien, togliendo una mano dalla spalla di Marinette e mostrandole l’anello del Miraculous, mentre si avviano nel corridoio, ignorando i bagni, verso la scala di emergenza  “Con tutti questi  paparazzi in giro, non vorrei mai vedessero Ladybug uscire da qui. Io di notte sono praticamente invisibile. Tu torna pure di là e cerca di calmarti, ok?” La ragazza annuisce “tra dieci minuti sulla terrazza?” propone lui e Marinette annuisce di nuovo “O-okay, fai attenzione..” sussurra.
Adrien fa un altro passo indietro e dice “Dai, torna di là e goditi la festa” poi si ferma un attimo a guardarla “Stai bene pettinata così, sembri Multimouse” le fa l’occhiolino e aggiunge, con un sorrisetto malizioso “Chissà se, dopo, questo gatto…” si gira e sale la scala, per poi trasformarsi in Chat Noir al primo pianerottolo.

 

Marinette rimane un momento a guardare la scala vuota, poi, mentre Tikki fa capolino dalla pochette e sospira, si volta e torna nel salone. dove ritrova subito Alya, che la guarda un po’ preoccupata “Beh?” chiede la rossa con uno sguardo interrogativo. L’altra si avvicina e le sussurra “Ci pensa un certo gattino” poi le due si spostano verso il buffet.



 

Nathalie ha appena finito di parlare con i giurati, si volta per scendere dal palco e non vedendo Adrien prende il telefono e lo chiama - Non risponde - pensa, alzando un sopracciglio - sarà al bagno - mentre guarda la porta per le toilette la vede aprirsi e nota Marinette rientrare. La segretaria alza le spalle mentre risponde a un cenno di un tecnico dell’impianto audio che la chiama.



 

Chat Noir atterra silenziosamente sulla terrazza della stanza di Marinette, apre la botola e scivola all’interno. Non riesce a trattenere un sorriso pensando all’ultima volta che è entrato senza bussare in quella stanza, trovando Marinette praticamente nuda. Il ragazzo scuote la testa e, grazie ai sensi aumentati dal Miraculous, anche al buio individua il tubo portadisegni accanto al PC, lo prende e risale la scala del soppalco. Senza fare rumore si infila nella botola e la richiude dietro di sé, mette il tubo a tracolla e usa il bastone per lanciarsi verso l’hotel. 

 

Chat Noir si ferma su un tetto non lontano dalla sua meta, nascosto dietro un camino nota un paio di droni volare attorno alla terrazza e sospira “Quanti ficcanaso… dovrò aspettare che siano dall’altro lato” borbotta, controllando sul bastone di essere in orario mentre aspetta il momento migliore per attraversare la strada e saltare, senza alcun rumore, sulla terrazza del Le Grand Paris, proprio mentre la porta delle scale di emergenza si apre e ne esce una circospetta Marinette, che raggiunge Chat Noir sotto la veranda.

 

“Eccomi qua Purrincess” sussurra Chat, sorridendo. Mentre Marinette allunga la mano per prendere il disegno, lui dolcemente le prende il viso tra le sue e la bacia sulle labbra, spostando subito la sinistra lungo la schiena della ragazza e infilandola sotto l’orlo della sua camicetta.

 

“Hmmm” fa lei con un brivido, non per l’aria gelida della notte sulle braccia nude, staccando le labbra da quelle di Chat Noir “Che intendi fare, mon Minou? Non c’è tempo...” sussurra, guardandolo negli occhi.

“Scusa, non ce la facevo ad aspettare, sei troppo bella così” sussurra lui di rimando, mentre Marinette lo guarda di sbieco, le guance in fiamme “Wow. Niente giochi di parole? Accidenti, devo averti proprio colpito! Oppure… fammi controllare se sei davvero tu” risponde lei, alzandosi sulle punte dei piedi per baciarlo di nuovo.



 

Nathalie inizia ad essere preoccupata non vedendo Adrien nel salone, perciò decide di andare alla porta che dà sulle toilette. Arrivata nel breve corridoio, una corrente d’aria la fa avvicinare alla scala di emergenza e tendendo l’orecchio la donna sente dei passi.

 

Lentamente Nathalie sale le scale e si affaccia alla porta semiaperta della terrazza, trattenendo una esclamazione di sorpresa quando vede, sotto la veranda, Chat Noir e una ragazza che non riesce a riconoscere, abbracciati. Una mano di Chat Noir è inequivocabilmente dentro la camicetta della ragazza.

Osserva I due scambiare qualche parola e poi darsi un altro bacio decisamente più appassionato del primo. Nathalie torna velocemente sul pianerottolo, si sfila le scarpe e scende al pianterreno senza fare rumore. 

 

La segretaria di Gabriel afferra il telefono appena arrivata in fondo alla scala “Signore? Ho appena scoperto una cosa molto interessante su Chat Noir e una certa concorrente del contest, presto le saprò dire chi è”. Nathalie interrompe la chiamata e indossa nuovamente le scarpe prima di rientrare nel salone e tornare sul palco coi giurati, ormai quasi pronti a scegliere i lavori dei concorrenti.

 

I partecipanti al contest si radunano tutti da un lato del salone: per la maggior parte sono giovani ragazze, ma ci sono anche tre ragazzi, in compagnia di altrettante modelle che avrebbero sfilato in caso di vittoria. Nathalie li osserva tutti attentamente finché non riconosce la pettinatura della ragazza che ha visto sulla terrazza. Controlla rapidamente sul tablet “Hmmmm Marinette Dupain-Cheng. Molto interessante” borbotta, prendendo il microfono per annunciare l’inizio della consegna dei disegni ai giurati.

“La Maison Agreste ha radunato qui i suoi migliori sarti e stilisti per valutare i disegni presentati a questo contest!” Inizia a spiegare Nathalie “Questa sera verrà stilata una classifica provvisoria e saranno selezionati i 20 abiti finalisti che parteciperanno alla sfilata del 6 gennaio, quando Monsieur Agreste, tramite me, annuncerà la coppia di abiti vincitrice.
I designer o le designer selezionate verranno contattate entro 48 ore, quando vi verranno comunicati gli altri dettagli per partecipare alla serata finale. Buona fortuna”

I presenti applaudono e un addetto inizia a chiamare i concorrenti per nome, facendosi consegnare i disegni.

 

Marinette è sicura che Nathalie la stia fissando, cosa che le fa  rizzare i capelli sulla nuca e cerca con lo sguardo Adrien, individuandolo dalla parte opposta della sala, accanto al palco. Il ragazzo sfoggia il suo miglior sorriso da modello mentre osserva il gruppo di concorrenti consegnare i disegni al primo dei giurati. Alya prende l’amica per mano sentendola irrigidirsi, pensando che sia in ansia per il concorso “Dai ragazza, che sarai tra le prime” le sussurra, e lei annuisce “s-spero di sì Alya..” risponde, poco convinta.


Le due si tengono per mano finché Marinette non viene chiamata, allora Alya la lascia e le dà una pacca sulla spalla mentre si allontana. La mora è concentrata per non inciampare nei propri piedi e riesce a consegnare i disegni senza fare danni, cercando di non mostrarsi a disagio quando passa accanto a Nathalie e sente il suo sguardo sulla nuca.

 

A mani vuote Marinette raggiunge Alya e Martine e cerca di non pensare a quella sensazione di disagio, sforzandosi di chiacchierare con le altre per il resto della serata, che si conclude un paio d’ore dopo. Adrien non riesce a raggiungerle, con Nathalie che fa in modo che non si allontani mai per più di pochi passi da lei. Marinette sospira, convinta che il biondino si sia messo nei guai per aiutarla. 

Finito il party le tre amiche decidono di chiamare un taxi per farsi riportare a casa, dividendo la corsa, e verso l’una Marinette, salita in punta di piedi, chiude la botola tra la cucina e camera sua.

 

“Tikki….” inizia, appena è sola “Nathalie mi mette paura. Mi fissava, prima…” 

La kwami esce dalla pochette “Non so, Marinette, non vedevo molto da qui, pensi che sospetti qualcosa?”

“Non ne ho idea, Tikki, ma non sono tranquilla, sarà meglio che avverta Adrien di non venire, stanotte,” commenta la ragazza, prendendo il telefono e scrivendo rapidamente un messaggio al suo ragazzo. Marinette posa il telefono e si siede sulla chaise longue per sfilarsi scarpe e calze, poi sale sul soppalco e blocca il chiavistello della botola per il balcone, spogliandosi per indossare il pigiama.

“Credo che sia meglio dormire, adesso, ne parlerò domani con Adrien” prosegue, entrando in bagno e uscendone poco dopo, struccata e coi capelli sciolti sulle spalle.

“Buonanotte Tikki” salua Marinette, già sotto le coperte.

   
 
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