<< Un
Guaritore!>> gridò sprezzante Lord
Churchill, fendendo l'aria con un dito aguzzo.
<< Ma...>> cercò di obiettare
Allysia, subito interrotta.
<< Un Guaritore ha osato toccare le vostre mani, ha osato
porre i suoi
occhi nei vostri, ha osato confondervi con i suoi
olezzi...>> Lord
Churchill continuava imperterrito la sua arringa.
<< No, lui...>> tentò di nuovo,
ma di nuovo il dito appuntito e
abituato al comando scattò verso il suo naso.
<< Un Guaritore, la feccia...>>
Sconvolta, Allysia scattò in avanti, quasi oltrepassando la
materia trasparente
e fredda dell'ectoplasma del suo interlocutore:<< Lord
Churchill, Salem
non è feccia! E' mio amico!>>
gridò, arrabbiata.
<< Amico?! Amico?! A tal punto vi ha
confuso quel viscido essere
senza vergogna...>> ricominciò il fantasma
preso dalla sua smania di
onore e desiderio di vendetta.
<< Adesso basta!- gli gridò
contro Allysia, fuori di sé dalla
rabbia -Salem Finnegan è uno dei miei migliori amici,
secondo solo alla sua...-
si interruppe di scatto e portò le mani alla bocca. No,
quello non le doveva
mai sfuggire dalle labbra, sarebbe stata la fine!- Smettetela, Lord
Churchill,
io non posso sentirvi parlare così dei miei
amici...>> concluse chiudendo
gli splendidi occhi verdi, che erano di un'intensa tonalità
color menta per lo
sdegno e la tristezza. Con uno schioccare dell'indice e del pollice
trasformò
il cofanetto che ospitava il Fantasma in una cassaforte insonorizzata,
e quella
si chiuse con un tonfo.
<< Amici!- la voce possente, e oltremodo arrabbiata, di
suo padre,
risuonò in quel momento nella stanza. Subito la figura alta
e scura oltrepassò
la porta che lei aveva chiuso a chiave come se neanche ci fosse: avere
un padre
con l'Abilità della Smaterializzazione era un vero incubo
per il suo desiderio
di privacy.
Ma sapeva che quel momento sarebbe arrivato, e lo accolse con le spalle
dritte.
Riaprì i grandi occhi verdi per fissare quelli di suo padre,
identici ai suoi.-
Quelli che tu chiami amici non sono altro che la
peggiore gentaglia di
questa contea! Un Guaritore!- lo
pronunciò come l'insulto peggiore che
si potesse fare a un Mago. Lo era, in effetti.- Ti sei fatta trovare
mano nella
mano con un Guaritore, Salem Finnegan, il disonore della sua stessa
famiglia,
un rinnegato!>>
<< Ma padre!- obiettò, per nulla spaventata,
urlando come lui- Non mi stava
tenendo una mano, mi stava Guarendo! Salendo sull'albero sono scivolata
e mi
sono graffiata e lui mi stava aiutando a...>>
<< Un albero!- ruggì il Mago- La Casa della
Vergogna!>>
<< La Casa delle Due Insegne!- gridò Allysia,
stringendo i pugni così forte
che le dita le sbiancarono- Non ti permetto di parlarne male,
è un posto
fantastico... E'...>>
<< Taci, svergognata!- l'urlo
risuonò talmente forte che per una
frazione di secondo parve echeggiare nella stanza- Quella è
una stamberga, dove
aleggia solo il vizio!>>
<< Non è vero! Lì abita la mia
amica Ylana, lei è...>>
<< Una Mezzelfa! Ah! Ylana Methensay, anche lei
è una tua amica?
Ho generato un groppo di serpenti, non una figlia! Mia figlia, una
McNamara,
figlia di una delle più fiorenti e ricche Case della Scozia!
Si circonda di
Guaritori e Mezzelfe, e non si sa quale delle due razze sia peggiore!
Mia
figlia, con un traditore del suo sangue e un Ibrido! Chi altro si
aggiunge?
Chi? Da chi ti recavi, Allysia?>>
Allysia strinse le labbra:<< Paqui Johannes, padre. Avete
qualcosa da
dire anche su di lui? O su Sveva Lockin', della potente Casa dei
Lockin' di
Grindhara? E' questo che volete sentirvi dire? Volete che vi sciorini i
Titoli
delle loro Case, che mi imbrogli la bocca con tutti i meriti e gli
onori cui
nessuno di loro da peso? Nessuno di loro mi si è presentato
con le Insegne
della Casa, padre! Sono miei amici perchè se lo meritano,
non per il nome che
portano, e che non hanno scelto! Come io non ho scelto il
mio!>>
L'ultima frase coincise con il ceffone che suo padre le
mollò sulla guancia,
con tanta improvvisa violenza da farle girare il capo.
Sentì lo schiocco, subito il bruciore, poi le lacrime agli
occhi. Ma ritornò a
fissare suo padre dritto in faccia, con orgoglio.
<< Tu...! Tu insulti il tuo nome in
favore di quello dei tuoi
amici? Come posso credere a quello che mi dici? Sveva Lockin' e Paqui
Johannes
non si farebbero mai trovare con due Immondi!>>
<< Potete non credermi se volete. Potete picchiarmi...-
la voce le vibrò
di scherno- Ma quando capirete che voi non potete cambiarmi?>>
Il mago le lanciò un'occhiata rabbiosa, poi impotente.
Uscì dalla stanza
attraversando la parte, e Allysia non potè scorgere il
rispetto che brillava
negli occhi di suo padre mentre si allontanava da lei, portando con
sé il
cofanetto Illuso che imprigionava il Fantasma.
Rimasta sola, si passò la mano sulla guancia, arrabbiata, e
andò a sedersi
sulla sponda del suo letto: il baldacchino era stato proprio Ylana a
ricamarglielo con le sue mani leggiadre: la Mezzelfa portava in dote al
suo
sangue il gusto per la Bellezza e l'Armonia che le veniva
dall'Elfità materna,
e l'Abilità nell'usarlo che aveva ereditato dal padre Mago,
un Riparatore.
Sospirò, sollevata almeno di non aver tradito il segreto
della sua migliore
amica: la Casa delle Due Insegne era la Casa di Ylana, e l'unico posto
in cui
nessun Mago rispettabile si sarebbe mai recato, in quanto risultante
dall'unione di due Razze, il Mago e l'Elfa. E proprio lì
Sveva e Salem si erano
dati convegno, sfruttando le sue Illusioni per arrivarci senza essere
visti.
Aveva già accompagnato Sveva dentro, ed era a
metà della scala che aveva creato
quando si era graffiata: si era deconcentrata e la scala si era
dissolta: solo
grazie alla Levitazione, l'abilità di Paqui, che li
aspettava in alto con Ylana
e Sveva, non si erano sfracellati al suolo. E Salem aveva voluto
curarla prima
di ritentare. Erano stati colti in quel momento alla sprovvista dalle
guardie
che circondavano la Casa, e lei era stata riportata alla Casa dei
McNamara con
la forza. Chissà che sorte era toccata a Salem, e se gli
altri erano riusciti a
scappare...
Allysia!
La ragazza si guardò intorno, all'erta.
Allysia! Prendi l'Ematite! Così potrai vedermi!
Allysia corse al suo scrigno di pietre preziose e semipreziose:
l'Ematite era
utilissima per raggiungere gli stati di trance. Raccolse il minerale e
tornò al
suo letto. Si concentrò, gli occhi chiusi:
visualizzò Sveva, gli occhi grigi
accesi di ansia.
L'abilità di Sveva era la Legilimansia, una delle
abilità più agognate dai
Maghi per i loro figli. E Sveva era addirittura una primogenita,
destinata a
raccogliere le Insegne della famiglia. Questo accendeva di Onore i suoi
familiari. Ma lei avrebbe preferito un'abilità mediocre e la
libertà di amare
Salem, Allysia lo sapeva.
Mi dispiace, amica mia... Ti hanno scoperto... Ti puniranno?
<< Non lo so.- disse a voce alta Allysia, nel silenzio
della sua stanza.
Sapeva che Sveva poteva sentirla.- Credo che lo faranno. Mi spiace solo
di non
averti potuto aiutare...>>
Oh, no! Non devi preoccuparti per me adesso! Io e Salem ce la
faremo,
vedrai! Ma tu, non provocare tuo Padre, tuo Zio! Non vogliamo che ti
succeda
niente di male...
Allysia scosse la testa, cercando di rassicurare Sveva:<<
Non temere,
amica mia! Avrò Famiglio con me, non permetterà
che mi accada nulla! Ma ora
devo scendere di sotto. Sono quasi le 18:00 e la Riunione di Famiglia
inizierà
a minuti! Decideranno la mia punizione tutti insieme, anche Lord
Churchill è
stato convocato dal suo Cofanetto! Addirittura il Fantasma di Famiglia,
da non
crederci!>>
Hanno riunito l'intera Casa? Oh, perdonami, Allysia, perdonami!
<< Non ho niente da perdonarti, scioccherella!- la
rimproverò con affetto-
Lo rifarei cento volte ancora, e poi altre cento! Sono orgogliosa di te
e di
lui, e del vostro Amore! Adesso vado. Ma tu ascolta pure, se vuoi. Non
riusciranno a piegarmi!>>
Conservò l'Ematite e corse alla porta. Ridisegnò
la serratura, che aveva chiuso
con un'Illusione, e spalancò il battente, sbattendolo senza
troppo riguardo,
con una smorfietta. Con un respiro profondo avanzò verso il
salone e sedette al
suo posto, il quinto in successione, a sinistra: il capotavola sarebbe
stato
occupato da suo Zio, l'attuale Capofamiglia, e alla sua destra sarebbe
stato
lasciato un posto vuoto, per il Figlio lontano. Seguiva, terzo, suo
Padre, il
Conafetto del Fantasma, e una sfilza di parenti più lontani
e meno importanti.
A sinistra, invece, le Donne della Famiglia: La Moglie dello Zio, Zia
Cassandra, la piccola Suze di appena 7 anni, sua Madre e lei. Dopo, una
sfilza
di insignificanti cugine, pari agli uomini dell'altro lato del tavolo.
Sbuffando tra sè per l’assurda, assoluta
rigidità delle postazioni al Tavolo
della Famiglia, sedette composta e tenne le mani in grembo, decisa a
non
lasciarsi scalfire, qualunque fosse stata la sua punizione.
Accolse con sollevo il lieve peso di Famiglio, il suo Animale Guida, un
piccolo
Japanese Bobtail, arrivato da lontanissimo il giorno della sua nascita.
Un
gatto di quella razza normalmente viveva circa tredici anni, ma i
Famigli,
essendo Animali Guida Specifici, vivevano per tutta la vita del Mago o
della
Strega che catalizzavano, dunque il suo gatto aveva ben sane speranze
di
sopravvivere, se avessero superato l'ennesima Riunione di Famiglia! Il
lieve
miagolio la fece quasi sorridere:<< Sì, so che
tu sei daccordo con
me...>> gli sussurrò, stringendolo in grembo e
facendo spuntare la sua
testolina per fargli vedere la Famiglia riunita, e non solo i piedi di
tutti.
Famiglio poteva sembrare un animale innocuo e vivace, ma era dotato di
una potenza
immensa, e di un grande spirito di adattamento, come lei, come le sue
Illusioni. Ed era un ottimo Catalizzatore, se lo avesse tenuto con
sè quel
pomeriggio non sarebbe caduta. Lo nascose di nuovo sotto il tavolo: lo
Zio si
era seduto.
La Riunione prendeva luogo.