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Autore: hertz    27/07/2021    0 recensioni
"Non voglio certo che tu sia la mia più bella cosa mai successa"
Francesca ha diciannove anni, frequenta l'ultimo anno del liceo e finalmente sta per diplomarsi. Vive la sua adolescenza in maniera serena anche se sta iniziando ad avere dubbi sulla sua sessualità. Sarà Asia, una donna più grande di lei a farle capire cosa e chi le piace davvero.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo le parole di Lucrezia e il pianto di Francesca le due giovani avevano deciso di tornare a casa e non passare la notte da Alberto. A Francesca dispiaceva aver rovinato i piani dell’amica ma in quel momento necessitava del silenzio della sua camera e aveva ringraziato Lucrezia per non aver detto nulla durante il tragitto.
Era consapevole che avrebbe anche dovuto parlare di quello che le aveva detto ma prima di farlo doveva riordinare i pensieri, ora tutto le sembrava solo un grande groviglio. Non era proprio una novità quell'argomento, ricordava ancora perfettamente quando in seconda media si era presa una cotta per una sua compagna di classe anche se poi aveva deciso di catalogare la cosa con “non è interesse ma ammirazione” e si era autoconvinta quella fosse la realtà.
Sospirò profondamente e sentì di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime. Non riusciva a capacitarsi del perché per lei fosse così difficile poter accettare di essere interessata anche alle ragazze, non era di certo omofoba e non poteva nemmeno avere paura della reazione della famiglia, più di una volta la madre le aveva chiesto se fosse lesbica.
Si asciugò le lacrime, strinse forte il cuscino e dopo qualche minuto crollò in un sonno profondo, la stanchezza aveva preso il sopravvento.

***

Francesca venne svegliata dall'incessante suoneria del telefono che invase tutta la camera, aveva dimenticato di toglierla la notte precedente. Si stropicciò gli occhi e sorrise vedendo il nome sul display.

"Pronto" - disse con la voce ancora impastata.

"Francesca cazzo, ti ho mandato cinque messaggi e non ti sei degnata di rispondermi. Nemmeno hai visualizzato! Come stai?" - disse Lucrezia alterata.

"Sto bene, tranquilla. Ieri sono crollata e non avevo letto, scusami." - rispose Francesca senza nascondere la risata - "Nemmeno mia madre si preoccupa così tanto. Riesci a liberarti per il pomeriggio? Volevo esercitarmi con matematica e parlarti."

"Tra venti minuti sono da te." - disse semplicemente Lucrezia prima di chiudere.

Francesca chiuse nuovamente gli occhi e cercò di riordinare i pensieri, immaginando anche le possibili domande dell'amica. Sarebbe stata la prima volta che le avrebbe parlato senza paura del giudizio e senza filtri, o almeno ci avrebbe provato. Sistemò i capelli e si stropicciò gli occhi, almeno per rendersi un minimo presentabile, anche se Lucrezia l’aveva vista in condizioni decisamente peggiori. Sorrise al pensiero e quando sentì la porta aprire sussultò.

“Quando mi dici venti minuti dovresti davvero impiegare venti minuti.” – disse perentoria senza voltarsi e sentendo l’amica che si sedeva a bordo del letto – “Grazie per ieri.” – aggiunse poi abbassando la voce.

“Abito praticamente di fronte, ovvio non potessi metterci realmente venti minuti!” – replicò Lucrezia sbuffando – “Non voglio essere insistente e nemmeno obbligarti ma mi tengo questo dentro da troppo e non voglio più vederti soffrire perché hai paura.” - aggiunse e quando vide Francesca in silenzio decise di continuare senza troppi giri di parole - “Sei la mia migliore amica e questo non cambierà mai però ho bisogno tu inizi a essere sincera, almeno con te stessa. Perché voglio che tra noi non ci siano muri o paure, nessuna delle due è espansiva o senza filtri ma sappiamo che ci siamo l'una per l'altra.”

Francesca la fissò e sorrise, si sentiva ancora un peso sul petto ma sentire quelle parole la fece rilassare, sapeva non sarebbe mai stata sola. Anche se non era ancora riuscita a metabolizzare quella realtà, stava succedendo tutto troppo in fretta.

“Quando l'hai capito?” - chiese sedendosi di fronte a Lucrezia - “Cioè io ancora non ne sono sicura, ovvio qualche dubbio l'ho avuto ma è tutto confuso... mentre tu sembri così certa!”

“Perché sono io quella sveglia tra le due” - disse l'altra ridendo - “La prima volta che l'ho pensato eravamo in prima liceo ma tu ancora mi consideravi poco, mica potevo dirti Ehi ma per caso sei lesbica? Poi ne ho parlato con Fede, anche se il suo gay radar fa pena, e ha confermato i miei dubbi. Pensavo tu me ne parlassi almeno dopo Martina ma nulla. Quindi ho aspettato ma ora è così palese... e devi sbloccarti!”

“Martina?” - disse Francesca - “Martina Deidda?”

“Ricordi quanto sei stata male quando ha cambiato classe? Stavi peggio di me quando ho preso 4 in Fisica e sai quanto ci tenga! Poi quando si è fidanzata con il tipo più grande sei andata in panico e hai tagliato tutti i ponti con lei, dal nulla.” - spiegò con calma Lucrezia vedendo l'espressione dell'amica poco convinta - “Poi magari mi sbaglio ma eri persa per lei... potevi comunque prenderti la sbandata per me, è un cliché lesbico quello della cotta per la migliore amica. Invece no, per la moretta antipatica. E io sono decisamente più carina.”

Francesca scoppiò a ridere, a quello aveva pensato anche lei e si era giustificata dicendo di non poter essere lesbica proprio perché mai innamorata, e nemmeno interessata lontamente in realtà, alla sua migliore amica.

“Sei bella Lucre, molto bella” - disse continuando a ridere - “Però vedi? Non mi passa in mente di vederti sotto un'altra luce. In realtà nemmeno Martina l'ho mai vista sotto quella luce... non è la prima spia per capire se sei omossessuale? Fede dice di essere innamorato perso di Claudio al liceo!”

“Sei così tenera.” - prese il telefono, cercò qualcosa e lo passò all'amica - “Guarda tutte le foto e dimmi cosa pensi.”

Francesca fissò l'immagine, sentì un groppo in gola, non controllava il profilo instagram di Martina da mesi e le sensazioni che stava provando non le piacevano. Era semplicemente bellissima e avrebbe desiderato essere lei il destinatario di quel sorriso. Appena realizzò ciò che le era passato nella mente chiuse gli occhi e restituì il telefono a Lucrezia.

“Perché non posso accettarlo senza giri di parole? So che i miei non avrebbero problemi, ne abbiamo parlato più volte... e ho la fortuna di avere un'amica come te. Perché allora fatico a realizzare di essere bisessuale o lesbica?”

“Fra, non posso risponderti. Federico mi ha detto che quando l'ha capito era tranquillo ma il suo attuale ragazzo invece tutt'ora non riesce a viverlo bene. Non c'è una risposta univoca, però almeno abbiamo capito che non ci sarebbe niente di male, vero? Dai non siamo mica negli anni ottanta.”

Francesca sospirò e si fece abbracciare da Lucrezia, sapeva quanto fossero reali quelle parole e finalmente era riuscita a mettere in discussione la sua sessualità a voce alta senza trovare troppe scuse. Doveva avere pazienza e non permettere alle paure di sollevare un muro, doveva permettere a Lucrezia di starle vicina.

***

Lucrezia era appena tornata a casa, dopo il confronto aveva aiutato Francesca con gli esercizi di matematica e aveva poi parlato di Alberto. Non si apriva spesso sulla sua vita privata ma voleva far capire all'amica che la fiducia era reciproca. Ora le interessava riuscire a tranquillizzarla e farle godere gli ultimi mesi dell'adolescenza.

"Sorellina stasera vado al cinema con Matteo, vieni? Chiedilo anche a Franci." - chiese una voce maschile appena varcò la soglia.

"Devo studiare. Francesca soprattutto. Cosa vedrete?" - rispose Lucrezia togliendosi le scarpe - "Sicuro qualcosa di nordico."

Federico rise e si buttò sul divano facendo cenno alla sorella di raggiungerlo.

"Ha gusti discutibili ma lo amo lo stesso" - disse appoggiando la testa sulla spalla della sorella - "Sei pensierosa, tutto bene col tennista?"

"Sì, fin troppo direi" - replicò Lucrezia con un leggero sorriso - "Francesca ha finalmente ammesso che potrebbe essere lesbica" - vedendo che il fratello non replicava aggiunse - "Ho paura di non riuscire ad aiutarla, mi devi dare qualche dritta. Perché ha bisogno di capire che non cambierà nulla. "

"Era ora... Sabato prossimo c'è una serata al Tandem, vieni con lei. Almeno non si sentirà a disagio. Ci parlo io. Ok?" - disse Federico alzando la testa.

"Grazie Fede" - rispose Lucrezia abbracciandolo - "Magari inizia anche a guardarsi intorno e a capire i suoi gusti. Non capisco proprio come faccia a piacerle Martina!"

Federico strinse la sorella e scoppiò a ridere, Francesca era decisamente fortunata ad averla accanto.

 

  
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