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Autore: lmpaoli94    28/07/2021    0 recensioni
Nessuno sa dire con certezza chi o che cosa possa essere nascosta all’interno della Cattedrale di Parigi.
Il mistero viene tramandato in anno in anno, da generazione a generazione.
La luna piena alta in cielo viene scandito dall’ululare di un animale che minaccia la vita tranquilla dei cittadini della capitale francese.
Ma cosa mai potrebbe accadere se uno dei forestieri giunto in città sta per rivelare al mondo quella misteriosa creatura che tanto spaventa le leggende in un luogo culto di rifugio e di preghiera?
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Chris Argent, Gerard Argent, Sceriffo Stilinski, Scott McCall
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La domenica finalmente arrivò e potei subito scorgere all’entrata della Cattedrale, l’affascinante e bellissima Allison.
La giovane ragazza stava vicino a suo padre, Chris Argent, mentre poco più in là potei scorgere la bella panettiera che lavorava nel negozio qui vicino.
Sembrava che i miei due cuori fossero divisi dall’amore o dall’amicizia e sinceramente, non riuscivo a capire che cosa mi stava succedendo.
Forse dentro di me stavo sognando una vita che non avrei mai potuto avere, o forse perché mi sentivo gli occhi addosso di molta gente che non riusciva a mollare lo sguardo su di me.
Prima di entrare nella Cattedrale, vidi Allison sganciarsi dal padre e avvicinarsi alla navata.
Era davvero bellissima con il suo bel vestito a fiori della domenica, un cappello ornamentale e quel suo sorriso contagioso che avrebbe scacciato dentro di me ogni tristezza.
> Buongiorno, signorina Allison. Lieto di vederla > mormorai con un filo di voce.
< Buongiorno a voi. Ma non dovreste essere ad aiutare l’Arcivescovo. >
< Sì. Ma oggi ha deciso che avrei dato il benvenuto ai fedeli che affollano la nostra chiesa > mentì spudoratamente nascondendo la mia vergogna.
< Davvero? Non sapevo che si facesse una cosa simile. Soprattutto qui a Notre – Dame. >
< Eh, già. Abbiamo iniziato oggi. In fondo ci stiamo avvicinando alla Pasqua e quale miglior giornata per questo nuovo inizio. >
La Pasqua significava come rinascere da una vecchia vita che aveva dato molte luci e ombre nell’arco di quell’anno.
Non smettendo di crescere e di imparare, l’Arcivescovo fu molto contento per come lo aiutavo ogni giorno con la chiesa e dopo un certo periodo che pensavo non finisse mai, ero riuscito ad essere tranquillo con me stesso.
ma purtroppo non potevo dire delle mie trasformazioni visto che ad ogni luna piena, la città di Parigi che dormiva placidamente, veniva disturbata dal mio ululato.
nessuno era riuscito a sospettare di nulla, nemmeno l’attento Giudice Argent.
> Scott, che cosa ci fai qua fuori? Non entri in chiesa? > mi domandò l’uomo riscuotendomi dai miei pensieri.
< Padre, il ragazzo mi stava dando il benvenuto in chiesa. Non è una cosa carina? >
< Oh, certo. Davvero entusiasmante > mormorò ancora l’uomo con sorriso finto.
“Se solo potessi cavarti quella lingua, la smetteresti di ridere tutto d’un colpo.”
< Ma non credo che possa rimanere qui tutto il giorno. I chierichetti non fanno queste cose. Oppure l’Arcivescovo Stilinski ti ha voluto degradare. >
< Assolutamente no, Giudice Argent. L’Arcivescovo è molto contento di me. Per qualsiasi cosa. >
< Davvero? Però se fossi mio figlio, non avresti una vita agiata e sorridente come questa. >
< Lieto allora di non esserlo. >
Stavo cercando di mantenere vivo il mio autocontrollo mentre il giudice continuava a farsi beffe di me.

< Niente, tesoro. È una vecchia storia… Tu prendi posto. Io ti raggiungo subito. >
I miei occhi di lupo verso quelli di un assassino e criminale s’incrociarono come se un fuoco flebile avesse preso tutta la potenza necessaria per distruggere tutto quello che aveva dinanzi.
< Se proverai anche solo una volta a guardare o a rivolgerti a mia figlia, l’Arcivescovo non potrà fare niente per proteggerti. >
< Che cosa significa questa minaccia? >
< Stai lontana da lei > rispose ancora duramente il Giudice < MI hai capito? >
Perché dovevo farlo? Perché dovevo tirarmi indietro quando sapevo di avere un’amica di cui potevo fidarmi?
Il Giudice Argent non poteva fare quello che voleva della mia volta. Era tremendamente ingiusto.
< Non posso promettervelo visto che lei è una devota fedele della nostra chiesa. Se avrò il permesso di sua figlia, non vedo perché scambiarci parole che per voi sarebbero di poco conto. >
< Non legherai mai con lei! In nessun modo! >
< Non voglio legarmi. Voglio solo essere educato. >
< Porta la tua educazione e il tuo spirito di convinzione da un’altra parte o farò in modo che al primo passo falso che farai, ti sbatterò in carcere. >
< Con quale accusa? > replicai cercando di trattenere il sorriso < Non avete ancora capito che non mi fate nemmeno paura? >
< Tu non sai minimamente cosa possa significare, caro Scott. >
Non riuscivo a sopportarlo e i suoi modi da sapiente erano davvero troppo per me.
Improvvisamente o per fortuna, l’altro chierichetto che doveva aiutare l’Arcivescovo nel servire alla messa, mi prese per un braccio per portarmi dentro la Cattedrale.
< La conversazione non finisce qui, Scott. Ricordatelo. >
< Fatevi il segno della croce > mormorai infine liberandomi dalla presa < O la vostra anima rishcia di bruciarsi sotto l’acqua santa. >
< Dannato impertinente… >
< Adesso finiscila! Vieni con me! > tuonò il mio compagno < L’Arcivescovo ti sta cercando. >


Non avevo nessuna voglia di ascoltare le pratiche dell’Arcivescovo Stiinski, ma non potei fare niente per sottrarmi alle sue domande.
< La messa sta per iniziare e non ti trovo sul posto >mormorò rabbioso < Si può sapere dove diavolo eri finito? Magari a parlare con qualche fedele e a intrattenerti senza il dovuto rispetto. >
< Il rispetto l’ha mancato con il giudice Argent, Signore. >
< Stai zitto, Stiles! > tuonai senza farmi sentire dai fedeli in chiesa < E fatti gli affari tuoi. >
< HO solo detto la verità. Non puoi metterti contro quell’uomo. >
< E’ lui che si è messo contro di me! >
< Scott, adesso basta > fece l’Arcivescovo avvicinandosi a me con sguardo duro < Stiles ha ragione: abbiamo avuto fin troppi problemi con quell’uomo. Te ne sei scordato? >
< Certo che no. Ma io stavo solo parlando con sua figlia e… >
< Hai osato rivolgere la parola a sua figlia? Non avresti mai dovuto! >
< Arcivescovo, non ho fatto niente di male. >
< Lo credi tu, ragazzo > mormorò ancora l’uomo mettendosi la chiara in testa < Gli hai mancato di rispetto. E questo lui l’ha subito notato. >
< Ho solo salutato sua figlia. Non ho fatto niente di male. >
< Ascoltami bene, Scott: non puoi farti odiare ancora da quell’uomo. Lo sai che io non potrei proteggerti per sempre. >
< Ma io… >
< Niente ma. Non costringermi a rispedirti sul campanile. >
< Sapete una cosa? È il miglior posto in cui rimanere. Almeno non avrò brutte sorprese. >
Uscendo dalla sacrestia senza farmi vedere da nessuno, per me era troppo rimanere in presenza dell’Arcivescovo.
Decisi di non aiutarlo in una delle messe più importanti dopo che aveva manifestato che anche lui era tornato ad essere contro di me.
Non potevo sopportare tutto questo e l’odio che covavo verso quell’uomo mi spinse a distruggere tutto quello che avevo sul campanila.
La mia rabbia era furibonda e solo la sua morte avrebbe per sempre placato la mia sete di vendetta.


Una volta che la messa fu conclusa, toccò all’Arcivescovo Stilinski salutare tutti i fedeli di quella messa.
Per me erano tutte facce sconosciute, ma quando vidi avvicinarmi a lui la bella Allison, capii subito che lei non era come il suo dannato padre.
< Buongiorno, Arcivescovo. Bellissima Omelia come al solito > iniziò a dire la ragazza.
< Vi ringrazio. Voi siete troppo buona e generosa con me. >
< E’ la verità. Notre – Dame non potrebbe avere Arcivescovo migliore di voi. Non per altro mio padre ha una profonda devozione e molto rispetto per voi. >
“Certo, come no” pensai mentre li sentivo parlare grazie al mio udito sopraffino “Se solo voi sapeste cosa fa realmente vostro padre…”
< Ed io rispetto lui, Signorina > ribatté con un sorriso < Visto che non sono riuscito a vederlo, me lo potreste salutare? >
< Certo. So che ci terrebbe molto. >
< Ne sono consapevole. >
Ma ecco che la loro conversazione prese una piega inaspettata.
> orrei anche sapere che fine ha fatto il vostro aiutante. Mi pare che si chiami Scott. O sbaglio? >
L’Arcivescovo a quel punto, si guardò intorno come ase mi stesse cercando davvero, ben sapendo che mi ero rifugiato sul campanile.
< Sì, avete indovinato… Purtroppo non posso aiutarvi visto che non riesco a vederlo da nessuna parte. >

< Il ragazzo ha avuto molti problemi visto che da quando è nato, i suoi genitori sono morti. La sua casa e la sua dimora principale è il campanile e molto spesso desidera rimanere fin lassù senza che nessuno possa disturbarlo. >
< Capisco. Mi dispiace molto per la sua perdita. >
< Non vi preoccypate. Dopo tutti questi anni è riuscito a superarla. >
< Sicuramente… Se per voi non è un problema, desidererei passarlo a trovare ogni tanto. Sempre che io non dia fastidio. >
L’Arcivescovo Stilinski non si sarebbe mai immaginato una richiesta del genere.
Cercando di guardarla dritta negli occhi prima di rispondere, l’uomo cercò una scusa che però non arrivò mai.
< Ma certo. Nessun problema > rispose con un sorriso mentre il mio cuore balenava di gioia smisurata < Potete venirlo a trovare quando volete. >
< Vi ringrazio molto. >
< Figuratevi. Nessun problema. >
Invece per il povero Arcivescovo, erano sorti problemi che non avrebbe mai potuto combattere.
L’insistenza di quella ragazza l’avrebbero spinto a chiedere aiuto all’uomo più odiato della città cercando di cancellare in me una felicità ancora messa a dura prova.


< Eccoti qui, Allison > fece suo padre andandogli contro < Ti ho cercata dappertutto. >
< Stavo parlando con l’Arcivescovo, padre > rispose la ragazza con tono sorridente.
< Di quale tipo di argomento? >
< Vorrei conoscere il suo aiutante Scott. Mi sembra un ragazzo di tutto rispetto. >
A quelle parole, lo sguardo di Chris Argent cambiò impercettibilmente.
> Sicuramente… Adesso però dobbiamo andare. Tua madre ci sta aspettando. >
< La raggiungo subito. >
Rimanendo da solo per pochi minuti con l’Arcivescovo, il Giudice Argent avvertì anche l’Arcivescovo che non avevo nessuna possibilità di avvicinarmi a lei.
> Vi avverto, Arcivescovo: non scatenate una guerra che non potete mai vincere. Quel ragazzo è una minaccia per voi e per tutti. >
< Scott non ha fatto niente di male. >
< No… almeno per ora. Buona giornata > disse infine l’uomo prima di raggiungere sua figlia prima di dirgli le solite cose.
< Allison, ti proibisco di parlare con quel ragazzo. Per nessun motivo ti dovrai avvicinare. >
< Ma padre, che cos’è successo? >
< Non è il ragazzo che tu pensi, Allison.è un criminale. È stato molte volte rinchiuso per piccoli crimini… Per riuscire a farlo cambiare, io e l’Arcivescovo abbiamo pensato insieme che sarebbe stato meglio se fosse rimasto alla Cattedrale per aiutarlo. E dopo qualche mese fuori dalle carceri, non credo che sia cambiato molto. >
< Ma padre, quel ragazzo sembrava così tanto buono… >
< Forse ai tuoi occhi da ingenua, figlia mia. Ma ti assicuro che non è così. Fidati di me. >
< Continua a commettere altri crimini? >
< Purtroppo sì visto che continua a rubare. Giusto ieri è successo un piccolo furto nella Cattedrale. L’Arcivescovo me l’ha appena detto. >
< Oh, mi dispiace > mormorò la ragazza con tono affranto < Mi avete convinto, padre: non rivedrò mai più quel ragazzo. >
< Brava, tesoro. Sapevo che mio avresti capito. >


Non potevo riuscire a difendermi come avrei voluto .
Chris Argent stava facendo di tutto per mettermi in cattiva luce e i suoi dannati propositi mi stavano rendendo la vita difficile.
Le sue parole meschine avrei desiderato non poterle ascoltare, ma le mie abilità da lupo andavano ben oltre la conoscenza umana.
L’Arcivescovo Stilinski non si degnò nemmeno di dirmi che Allison mi aveva cercato poco fa’.
ma ormai la mia felicità era stata compromessa. E la mia vita divenuta vuota come prima :
Ma l’arrivo improvviso di un’altra misteriosa ragazza mi fece capire che il mio segreto poteva essere nascosto ancora un po’, per non distruggere ancora quello che volevo creare.
   
 
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