30/07/2021
1 recensioniAutore: My Pride
Fandom: Young Justice
Tipologia: Flash Fiction [ 716 parole
fiumidiparole ]Personaggi: Richard John Grayson, Wallace Rudolph West
Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico
Avvertimenti: What if?, Accenni Slash
Solo i fiori sanno: 4. Anemone: abbandono, attesa
BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.
Ho bisogno di prendermi un momento, così aveva detto ad Aqualad un po' di tempo dopo la scomparsa di Wally. Poi quel momento era divenuto giorni, mesi, anni. Alla fine non era più tornato sui propri passi e aveva abbandonato del tutto la Young Justice, esattamente come anni prima aveva abbandonato il fianco di Batman e le vesti di Robin.
La verità era che si sentiva in colpa per tutto ciò che era successo. Per l'aver messo in pericolo la squadra, la terra stessa, aver perduto Wally... tutto. Farsi una vita e andare avanti? Oh, ci aveva provato. Non aveva funzionato per niente, ma non poteva dire di non averci provato. Ciò che lo faceva sentire meglio era proteggere Blüdhaven sotto le spoglie di Nightwing, unica cosa del suo passato che si era tenuto stretta. Però... anche quella parte della sua vita vacillava, di tanto in tanto. Esattamente come quella notte.
Lo scontro con Maschera Nera l'aveva ridotto ad uno straccio, e aveva avuto solo la forza di trascinarsi il più lontano possibile dalla zona prima di accasciarsi inerme in un campo, respirando fino in fondo quel penetrante odore di fiori che gli era arrivato prepotenetemente alle narici; aveva dovuto alzare parzialmente una palpebra per capire di cosa si trattasse, sorridendo amaro con le poche forze che gli erano rimaste nel notare i fiori bianchi dalle grosse foglie appuntite. Un campo di asfodelo. Un maledettissimo campo di asfodelo, simbolo di rimpianti e il più bel modo del mondo dei fiori di dire: «Sei solo, amico. Sei sempre stato solo». Ironico.
Forse era vero. Forse quel poco conforto che gli aveva dato Wally era sempre stato un'illusione, qualcosa che nel tempo avrebbe dovuto ricordargli che al mondo si nasce e si muore soli. Come aveva visto morire i genitori davanti ai propri occhi, anni dopo, in quella landa ghiacciata, aveva visto scomparire per sempre anche il suo migliore amico, il solo che aveva sempre saputo chi era realmente e che conosceva anche il ragazzo dietro il nome di Robin.
Dick si girò sulla schiena, sola parte dell'intero corpo a non essere ridotta ad un rottame, e sollevò le mani per portarsele al viso dopo essersi strappato la maschera, celando anche a se stesso le proprie lacrime. Le sentiva scivolare lungo le guance e scaldargli i palmi, umide e appiccicaticce, avvertendone la consistenza salata quando una di essa ruzzolò sulle labbra screpolate; tirò su col naso come un moccioso, lasciandosi andare alla frustrazione e al dolore che si era tenuto dentro in tutti quegli anni. Wally non era mai stato solo un amico. Mai. E la cosa peggiore era che non gli aveva mai detto niente, restandosene semplicemente in disparte da tutto il suo mondo. Non una parola, non una spiegazione a cuore aperto, solo omissioni e rimpianti soffocati così tanto tempo prima da non sapere nemmeno più quando avesse cominciato a farlo.
Un fruscio fra l'erba e i fiori richiamò d'un lampo la sua attenzione. Che Sionis l'avesse trovato? Certo, avrebbe dovuto aspettarselo. Si era messo a frignare come una ragazzina e adesso ne avrebbe pagato le conseguenze, ma avrebbe ugualmente venduto cara la pelle; allungò quindi un braccio per recuperare il proprio bastone da escrima, ma lo spostamento d'aria che glielo fece volare via fu così familiare da lasciarlo interdetto. Solo una persona, a parte Flash, avrebbe potuto coglierlo così alla sprovvista, però... non era possibile.
Fu sotto shock che si specchiò negli occhi verdi di Wallace, accovacciato dinanzi a lui con quel sorriso strafottente che aveva imparato a conoscere nel corso degli anni, per quanto un po' distorto a causa della lunga cicatrice che gli percorreva il lato sinistro del viso. «Ehi, scemo... stai piangendo?» gli domandò, fiacco ma divertito. E Dick non ci pensò due volte: lo afferrò per le spalle, come timoroso che potesse scomparire nuovamente da un momento all'altro, e gli rifilò un pugno sul petto senza badare al lamento soffocato che si lasciò sfuggire, abbassando il capo.
«...sta' zitto», sussurrò in un sibilo, tenendolo stretto contro di sé. Un volta ripresosi, e non prima di averlo gonfiato di botte, gli avrebbe chiesto dove fosse stato per tutto quel tempo, come fosse riuscito a tornare indietro e che diavolo gli era successo alla faccia, ma per il momento... per il momento andava bene anche così.
_Note inconcludenti dell'autrice
Mi
imbarazza molto ammetterlo, ma... in realtà questa storia
l'avevo completamente dimenticata. Questa storia l'avevo scritta nel 2015 e ha preso polvere finché non l'ho ritrovata nel mio archivio personale, l'ho riletta e mi son detta «Ma davvero l'avevo scritta?», così eccola qui, nel suo angst più totale con un pizzico di lieto fine.
In realtà ero persino indecisa se postarla o meno, però... nah, niente, volevo dare un piccolo momento dolce amaro anche a Dick dopo aver massacrato Damian nelle ultime settimane, quindi una sua reunion con Wally ci voleva. Forse prima o poi scriverò anche com'è tornato dalla Forza della Velocità, altrimenti diamo direttamente per buono il modo in cui torna nei fumetti :p
Commenti e critiche, comunque sia, son sempre accetti
A presto! ♥
Messaggio
No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.