Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: eli_mination    30/07/2021    2 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Allen’s POV

Rientriamo nella nostra dimora per ritrovarci davanti una scena in cui ci sono Lucy e Ruby che mettono dei vestiti addosso ad Alyssa. I suoi panni sporchi sono su una pila sul pavimento polveroso e lei è ancora priva di sensi. Accidenti, per non essersi risvegliata quando Ruby le ha sollevato il braccio per infilarle meglio la manica di una vestaglia vuol dire che ha preso una botta pesante con quella ferita. Non ha nemmeno riaperto gli occhi per un istante.

Lo ammetto, so che in questi casi non dovrei preoccuparmi, ma a volte mi prende la paranoia e ho sempre paura di aver sbagliato qualcosa e di aver trasformato Alyssa in un vegetale. Ho fatto mente locale più di dieci volte da quando ho finito di medicare la ragazza, eppure non c’è letteralmente nulla che ho potenzialmente sbagliato. Sarà l’ansia da prima volta? Chissà…

Tom ci prepara dei panini con del pancarrè vecchio e dei condimenti di dubbia provenienza. Me ne basta uno per saziarmi mentre ci raccontiamo ogni singola cosa successa. Tra tutti, Ruby e Crow sono i più silenziosi: alla nostra esperienza vissuta questa notte prendono parte poco e niente, taciturni, quasi a voler fare compagnia ad Alyssa, addormentata sul divano e che compie profondi respiri.

Terminata la cena, infatti, il primo ad alzarsi è Crow.

“Jasper, puoi andare a dormire adesso. Resto sveglio io.” esordisce, rivolto al corvino.

“Ne sei sicuro? Domani non dovremmo vederci con i Mist Valley per pianificare roba?” domanda quest’ultimo, disinteressato, mentre si passa uno straccio bagnato su una macchia di sangue sulla giacca mimetica.

“Né io né Gyda abbiamo mai menzionato un ‘domani’, per cui…”

“Beh, potrebbero anche chiamarti proprio fra dodici ore. D’altronde, cosa hanno da fare?” si intromette Tom.

“Hanno entrambi ragione…” dico io. “Non preoccuparti, Crow. Riposati, ne hai bisogno.”

“Ma io-”

“Non rompermi i coglioni e vai a dormire.”

Come se fosse una voce dall’Oltretomba, Jasper interrompe quello che Crow stava per dire. Piombato un silenzio teso, continua.

“Tocca a me il turno di guardia e, visto che è mio, non lascerò che tu me lo porti via. Ti preoccupi per la sfaticata mezza morta?! Non è la prima volta che mi ritrovo a fare da babysitter a qualcuno, l’ho fatto decine di volte con te! Quindi… Fila a letto!”

“Non parlare di lei in quel mod- Argh!”

Pare che Crow volesse sgridare Jasper ma si è interrotto, arrendendosi.

“Fanculo…” dice a denti stretti, quasi intelligibile. “Va bene, ma se dovesse succedere qualcosa non esitare a chiamarci.”

“Che vuoi che succeda?!” domanda infastidito Jasper. Il rosso non gli risponde, si limita a sospirare e a girarsi di spalle per salire in camera.

“Aspetta!”

Ci giriamo tutti verso Ruby, che in tutto questo tempo, come già detto, non ha spiccicato parola se non per aggiungere alcuni dettagli al nostro resoconto.

“Che succede?” chiede Crow. “Ehi, che ti prende?”

“Che le prende”? In che sens- Oh. Quando mi giro verso di lei, i suoi occhi sono inondati di lacrime e ha lo sguardo abbassato. Le mani sono giunte e si stringono l’una all’altra.

“C-Crow… Mi… Mi dispiace…”

“Perché, che cosa è successo?” domanda, allarmato.

“Non sono riuscita a proteggere Alyssa, è per colpa mia se è stata ferita in quel modo!” dice tutto d’un fiato, mentre la sua voce si rompe. Crow si rilassa e fa un sospiro comprensivo. “Se solo non fossi scappata… Se solo non l’avessi ascoltata!”

Il capo, a quel punto, le fa un sorriso. Si avvicina a lei e la abbraccia.

“Non era una tua responsabilità, Ruby. Non potevi sapere come sarebbe andata se tu fossi scappata, tantomeno se fossi rimasta. Nessuno qui ti darà la colpa per aver dato ascolto ad una tua compagna o per aver capito che, in quella situazione, non avresti potuto fare nulla. Anzi, se Alyssa adesso è su quel divano a dormire piuttosto che-”

Si interrompe bruscamente, allontanandosi dall’abbraccio e mettendo poi le mani sulle spalle di Ruby.

“Beh, è anche merito tuo! Ora va’, riposati e domani sarà solo un brutto ricordo. Intesi?” le dice con una certa sicurezza. Lei annuisce e se ne va, dandomi prima uno sguardo. Io le faccio un cenno e un sorriso, facendole intendere che sono d’accordo con quello che dice Crow.

 

Il mattino seguente mi ritrovo di nuovo nel nostro piccolo luogo di svago. Scendo le scale e la prima cosa che noto è che Alyssa è ancora sul divano, profondamente addormentata nonostante Tom avesse fatto cadere un pentolino (fortunatamente per lui vuoto) a terra producendo un certo fragore. Il che lascerebbe presagire qualcosa di terribile, eppure respira autonomamente e si è anche girata dall’altra parte, con la faccia rivolta allo schienale.

“Non mi direte che questa volta ha una scusa per oziare!” esclama Jasper, salendo le scale colto dal sonno.

“Hai rotto le palle…”

Ci giriamo tutti increduli verso il divano. Non c’è dubbio, è stata proprio lei a parlare. Allora è sveglia!

“Alyssa, sei con noi?” le domanda Tom, avvicinandosi alla dormiente che a quanto pare non lo è così tanto.

Beh, scherzavo. Nessuna risposta. Che ridere, risponde alle provocazioni del corvino maledetto anche nel sonno!

“Umpf…” fa Jasper, levandosi di torno.

“Ci speravo, fa strano vedere qualcuno che conosci in questo stato…” si lamenta Tom, abbassando lo sguardo. “Non vedo l’ora che si svegli…”

“Già, è surreale.” annuisco. “Per ora, è meglio che recuperi al meglio tutte le sue forze…”

 

Durante il pomeriggio, a Crow arriva una comunicazione che viene a riferire a me.

“I Mist Valley richiedono un incontro. Vogliono che ci presentiamo noi due.”

“Io? E perché mai?”

“Non ne ho idea, ma di certo ci sarà un motivo dietro, quindi preparati che tra alcuni minuti andiamo!” fa spallucce lui, infilandosi una giacca di pelle nera. Non ha tutti i torti, ma comunque non faccio a meno di fare alcune ipotesi mentre mi infilo dei vestiti più pesanti (sono uscito fuori dal covo per due minuti per controllare l’esterno e stavo diventando un ghiacciolo, oggi fa davvero freddo!). In ogni caso, la possibilità di partecipare assieme a Crow a questo tipo di incontri mi rasserena. Vuol dire che sono riuscito ad integrarmi anche tra i nostri alleati, che ho fatto una buona impressione. Ormai il mio destino è quello di rimanere qui. Neanche stanotte mi sono risvegliato da questo incubo…

 

Dopo un breve tragitto in moto, scendo e rimuovo il casco per osservare meglio l’ambiente. È molto simile a quello del nostro covo, difatti ci sono tantissime saracinesche tutte abbassate e ammaccate lungo la via. Quello che spicca, però, è una discesa che credo porti ad ulteriori garage sotterranei.

“Da questa parte.” mi indica Crow. Lo seguo proprio in direzione di quella discesa e in poco tempo l’ambiente attorno a noi si fa più buio. Alcune luci a neon attaccate al soffitto illuminano il percorso, anche se ad intermittenza perché saranno vecchie e stravecchie. Come al solito, le crepe non mancano mai: in alcune noto che, sorprendentemente, si è insinuata un po’ di flora locale (in pratica, muschio ed erbacce… Intravedo anche scarafaggi morti, bleah!) nonostante l’oscurità.

Da uno di questi garage si sporge proprio Gyda, preoccupata. Deve aver pensato potessimo essere degli intrusi poiché, appena ci ha riconosciuto, il suo volto quasi sempre corrucciato si è rilassato un po’.

“In perfetto orario, noto!” osserva. Ci invita ad entrare con un gesto del braccio. La mia reazione appena mi rendo conto di come sono disposti gli ambienti è “wow”. Sembra un appartamento di città, i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro nell’abbinare i vari mobili (o nel costruirli, chissà!). Dunque, non so da dove partire: anzitutto, è uno spazio molto grande e capisco anche il perché. Loro non occupano un singolo garage, bensì due in uno. Da una parte c’è l’area relax, costituita da sedie e poltrone di tutti i tipi poste attorno ad un tavolino su cui ci sono delle carte da gioco. C’è anche la piccola cucina che non è niente male, con tanti banconi e degli sgabelli vicino ad essi, al di sotto di un soppalco sul quale scorgo un letto. Dall’altra parte, invece, ci sono le brandine e le moto (in numero superiore rispetto a quanti sono effettivamente i Mist Valley. La cosa che mi ha più colpito, però, usano delle lucine di Natale per illuminare le stanze! Ok, non è una cosa chissà quanto innovativa, ultimamente va di moda nelle camerette dei teenagers fare una cosa simile, però fa atmosfera e rende l’ambiente molto accogliente! O magari useranno le lucine perché siamo proprio sotto Natale, visto il gelo…

Dalla stanza da letto escono Garren e Lucian, che ci salutano con un lieve sorriso. Menomale, Lucian sembra stare meglio rispetto a ieri! Ha la testa fasciata, però è in piedi ed è perfettamente cosciente.

“Come sta la ragazza?” domanda Gyda, rivolta in particolar modo a Crow. Ciò mi lascia intendere che quasi tutti abbiano capito che, se tocchi Alyssa, per Crow sei letteralmente un uomo o donna morta… Eheh… O forse sto leggendo troppo tra le righe.

“Da quando ha perso conoscenza non si è ancora svegliata… Tuttavia, sta bene.” risponde Crow, abbassando lievemente lo sguardo. È evidente che la faccenda gli provochi ancora tanta rabbia e fastidio. Non posso che capirlo, sono stati attimi di tensione che difficilmente scorderò.

“Si, datele il tempo di riprendersi a dovere!” ci suggerisce, sedendosi su una poltrona e invitandoci a fare lo stesso. “Ha fatto un sacrificio anche lei, che però è costata la nostra liberazione. Ci sdebiteremo con voi, siete stati vitali. Naturalmente, ci darete modo di fare lo stesso anche con l’altra banda?”

“Gli XX-Saber? Gli faremo sapere cosa ne pensate di loro!” annuisce Crow.

“Comunque, è stato il minimo che potessimo fare…” aggiungo io.

“Ben detto, Allen!” esclama il mio capo. “Comunque, siamo qui perché hai detto di volere parlare con noi. È così?”

“Certo.” si fa più seria Gyda. Dà un cenno con il capo ai suoi compagni, che lasciano il garage. “Allora, avrete di certo capito che non vi ho convocati solo per darvi un ringraziamento da parte di tutti noi, ma anche perché abbiamo alcune novità che coinvolgono direttamente voi due. Oltre che news dalla nostra coalizione, apprese prima che i Naturia ci rapissero. Purtroppo, queste ultime non sono delle buone notizie…”

Io e Crow ci lanciamo uno sguardo. Mi chiedo quali siano queste novità, anche se sapere che ci sono anche brutte notizie mi preoccupa alquanto.

“Direi di iniziare da qualcosa che può rallegrarvi, non trovate?” ci sorride Gyda. “Abbiamo qui con noi un ospite.”

Un ospite? Chi sarebbe?

“Vedi, Crow… Mi dispiace, ma ieri sera non ho potuto non gettare un occhio su un certo foglio di carta che era su un mobile e ho letto il mittente di quella lettera. Che strana coincidenza, eh? Sai che abbiamo avuto di recente dei contatti proprio con lui?”

Crow è incredulo e altamente interessato. Usa i braccioli della sedia per reggersi mentre si sporge in avanti.

“Vai avanti.” le dice.

“Magari continuo io il discorso, che ne pensi?”

Crow si gira di scatto e lo faccio anche io, nella direzione da cui proveniva quella voce maschile. Il mio amico si alza di scatto e corre verso di lui. Come non riconoscerlo? È Yusei Fudo!

“Amico mio!” esclama il capo, gettandosi su di lui e abbracciandolo in preda all’emozione. “Dannazione, potevi anche farti vedere prima!”

“Se avessi potuto avrei organizzato anche una festa con karaoke. Avrei invitato anche gli sbirri!” fa una battuta il moro. Da una parte c’è la commozione per Crow, che finalmente ha ritrovato il suo amico. Deve essere un grandissimo sollievo vederlo vivo e vegeto, per lui. Dall’altra, provo una grandissima incredulità: ancora non mi sono reso conto che davanti a me c’è un grandissimo campione, divenuto re dei duelli dopo aver sconfitto Jack Atlas, oltre che leader del Team 5D’s e salvatore del mondo. È assurdo!

“Sono così felice che tu stia bene, Yusei!” continua Crow, staccandosi da lui e dandogli una pacca sulla schiena.

“Anche io. Mi vorrai scusare se ho tardato questo incontro, ho preferito tastare il terreno per assicurarmi della sicurezza di questa riunione. La fortuna ha voluto che incontrassi i Mist Valley…” racconta Yusei.

“Beh, Crow, vorrai scusare anche noi. Non eravamo consapevoli di questo rapporto molto stretto tra voi due, me ne sono accorta leggendo il nome di Yusei su quella lettera.” si intromette Gyda. “Vedi, circa un paio di settimane fa alcuni dei nostri hanno avuto modo di entrare in contatto con il tuo amico. Stavano seguendo un’operazione alquanto complicata, non so se ti ricordi…”

“Quando avete dovuto sedare una rivolta alimentata dai Jurrac?” domanda Crow.

“Mh-hm. Yusei era lì, ha visto quello che i miei amici hanno fatto e si è complimentato con loro. Da allora, ci siamo tenuti in contatto stretto finché non ci hanno rapiti e…”

La rossa si morde il labbro, incapace di pronunciare altro. È evidente che sia ancora in lutto per i suoi compagni…

“Lascia stare, ho capito!” le dice Crow, abbassando lo sguardo. “In ogni caso, vi ringrazio molto. Avete reso possibile questo incontro, mi fa capire che possiamo essere sempre più uniti verso la vittoria.”

“Ben detto, Crow.” annuisce il moro, lasciandosi andare ad un lieve e composto sorriso. Posa lo sguardo su di me. “Tu dovresti essere Allen, vero?”

“Io? Oh, sì, sono io.” gli rispondo confuso, porgendogli la mano. Wow, sa il mio nome! Ehm, un momento, come fa a- Oh, certo, potrebbe averglielo detto Gyda! Quando succedono delle cose simili non riesco a fare mai dei ragionamenti sensati…

“Piacere di conoscerti, io sono Yusei Fudo.” si presenta, stringendomi la mano. “Non ti dispiacerà se scambio quattro chiacchiere solo con te?”

Crow ci guarda confuso. In effetti, lo sono anche io.

“Che cosa devi dirgli di così importante? Di farmi da babysitter?” scherza Crow, con una leggera gomitata verso il suo vecchio amico.

“Beh, anche.” ridacchia un po’. “In ogni caso, devo anche dirgli un paio di cose che riferirò anche a te, Crow.”

L’ultima sua affermazione aveva un che di serio… Non mi piace affatto…

“Nel frattempo, posso illustrarti alcuni dei nostri piani e aggiornarti sulle ultime vicende?” si avvicina Gyda, rivolta a Crow.

“Si, certo!” esclama il mio capo, poco convinto.

 

All’esterno del garage, sulla strada in cui abbiamo lasciato la moto, ci ritroviamo io e il capo del Team 5D’s, l’uno di fronte all’altro. Mi chiedo davvero cosa abbia di così tanto importante da dirmi. Deve essere una situazione davvero seria se ha voluto incontrarmi da solo…

“Allora, Allen. Come te la stai passando con Crow e la sua banda?” inizia a chiedere.

“Beh, direi bene. Sono con loro da pochi giorni ma mi sono ambientato, in un certo senso…” gli rispondo. “Tu conosci i nostri compagni?”

“Non di persona, mi sono fatto raccontare un paio di cose dai Mist Valley e, da quanto mi hanno detto, sembrate tutti in gamba. Non che avessi qualche dubbio, sapevo che Crow facesse delle scelte eccellenti.” sussurra, sorridendo. “Più che altro, spero solo che non si sia perso per strada. Immagino che la dittatura non debba essere stato un cambiamento semplice da accettare…”

“Non credo che ci troveremo mai nelle condizioni di accettarlo, è semplicemente… Inaudito.” commento. “Se ti lamenti ti sparano pure.”

“Hai perfettamente ragione, mi sto rendendo conto anche io di quanto sia difficile tutto questo.” annuisce, tristemente. “Comunque, mica Crow ha dei comportamenti strani?”

“Uhm, difficile dirlo… A differenza tua, io non lo conosco da così tanto tempo. L’unica cosa un po’ negativa che ho notato in lui è che fuma, soprattutto quando è particolarmente nervoso…” gli rispondo sinceramente. Scusa, Crow… Non potevo non dirglielo. D’altronde, è normale che sia preoccupato per lui.

“Accidenti, ha intrapreso il vizio del fumo?” mi chiede. Io non posso fare altro che confermare quanto già detto. “Merda… Credo che in parte sia colpa mia… Se non lo avessi lasciato solo, forse avrebbe avuto più positività nelle sue giornate piuttosto che andarla a ricercare in qualcosa di così inutile e nocivo…”

“Non credo che tu lo abbia fatto apposta…” gli dico, cercando di rincuorarlo.

“È così. Dopo l’avvento della dittatura, io e lui ci siamo dovuti separare. L’ultima volta che l’ho visto era ad una di quelle proteste, una delle prime dove abbiamo potuto vedere la violenza della polizia su di noi. C’era tanta, troppa gente e noi non dovevamo neppure stare lì. È stata solo una coincidenza, pensa un po’. Ci è costata la separazione, perché se fossimo stati rivisti assieme dopo così poco tempo ci avrebbero dato la caccia.”

Mi sembra di capire che loro due abbiano dei rapporti fantastici. Avevo già sentito che fossero cresciuti assieme a Jack Atlas… A proposito…

“E i vostri compagni? Sapevo che voi due siete amici anche di Jack, il Re dei Duelli, così come della Strega della Rosa Nera…” dico.

“Aki… Chiamala Aki, non è mai stata una strega.” mi corregge.

“S-scusa, è che non ricordavo come si chiamasse…” mi giustifico io. Gli ho detto una bugia: io ricordo perfettamente il nome di Aki Izayoi, così come quelli dei due gemelli Leo e Luna. Sono convinto che anche lui non mi crederebbe se gli dicessi che non vengo da questo Satellite, per questo ho fatto finta di non sapere nulla dei rapporti che ha con altre persone.

Yusei mi osserva, poco convinto. Emette un sospiro.

“Allen, non c’è bisogno che tu menta. Io ti credo.”

Cosa? Aspetta, cosa?!

“Mi credi? In che senso?”

“Allen, io lo so che tu non sei un abitante di questo tempo. Quindi non preoccuparti, non usare giustificazioni di questo tipo. Io sono dalla tua parte.”

 

Angolo autrice

Ciao, sono venuta qui per subire un’esecuzione in pubblica piazza. O al limite per essere messa alla gogna.

Perché si, avevo detto che avrei potuto ritardare l’uscita dei capitoli, però ehi! Non vi ho mica dato un preavviso di una pausa così lunga, eh? ASSOLUTAMENTE NO, QUINDI TIRATEMI ADDOSSO TUTTO QUELLO CHE AVETE! ME LO MERITO! T.T

Per farmi perdonare, sono tornata col botto. Sia perché ho inserito un personaggio che sono sicura aspettavate da tempo, sia perché c’è una rivelazione un po’ scioccante nelle ultime battute. E un granello di sale di YuAki. Aspettate che versi tutta la saliera xD

Dunque, parto già col dire che ora ho postato perché sono riuscita a finire il capitolo, ma sappiate che forse (anche se, ve lo dico, è quasi impossibile che succeda diversamente) la settimana prossima vi lascio di nuovo a secco. Mi prendo una piccola vacanza. “Come se non te ne fossi già presa una, e pure lunga!” direte voi, e non avete tutti i torti ^^’

La verità è che questo periodo non è stato proprio una vacanza per me. Durante una vacanza bisognerebbe rilassarsi, godersi la tranquillità, no? Ebbene, io ho vissuto proprio il contrario. Sono successe varie cose e a livello di salute mentale ammetto che non me la sono passata nel migliore dei modi. Mi era molto difficile fare qualcosa di produttivo, ma al tempo stesso mi sentivo in colpa se non facevo nulla. Insomma, è difficilissimo da spiegare, vi basta solo sapere che ero off e pensavo a tutt’altro fuorché alla scrittura e a studiare (ho dovuto rimandare a settembre l’ultimo esame che avrei dovuto dare quest’anno, per dirvi…). Adesso devo dire che sto meglio, però sento ancora la necessità di svagare ulteriormente, per questo starò via la settimana prossima. Mi porterò dietro il computer, chissà che non riesca a combinare qualcosa in questi giorni in momenti vuoti ;).

Per il resto, vi lascio solo con la canzone di oggi che è “I’ll Ray (The King)” dei Kasabian. Quanto amo questa canzone! Mi carica sempre tantissimo, mi sembra di stare a Londra e passeggiarci nella maniera più badass possibile… Sono strana, eh? xD

Nulla ragazzi, grazie a chiunque leggerà questo capitolo e noi ci sentiamo presto! Ciau! ^^

  
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