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Autore: GReina    31/07/2021    0 recensioni
Dal momento in cui Bakugo è venuto a sapere di One For All la complicità tra lui e Midoriya non ha potuto far altro che crescere. Arrivati alla maturità di due studenti del terzo anno, Izuku e Katsuki dovranno fare i conti con le nuove dinamiche del loro rapporto.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Ochako Uraraka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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n.a.

Ebbene sì, sono in vacanza ma mi sono sentita ispirata e che posso farci? Ho scritto la fanfic che leggerete tra le note del cellulare, quindi ho controllato e ricontrollato come una matta che il correttore automatico non mi avesse giocato dei brutti scherzi! 
Era da tanto che volevo scrivere una bakudeku, ma non l'ho mai fatto perché tutte le idee che mi venivano in mente mi sembravano molto OOC, soprattutto per Bakugo. Per quanto ami leggere le fanfic bakudeku, comunque, credo che un po' di OOC ci sia sempre. Cioè voi riuscite a immaginarvi il Bakugo canon in una relazione romantica? Mmh. Spero con questa OS di essere riuscita a raggiungere un buon compromesso! Fatemi sapere!

Midoriya Izuku era sempre stato un ragazzo tranquillo. Sognava di diventare un supereroe sin da quando aveva memoria, ma la cosa - in una società come la loro - non stupiva. Nonostante i suoi piani per il futuro, in ogni caso, non aveva mai dato problemi a sua madre. Non prima del liceo, comunque. Per anni, quindi, aveva sentito la frase "l'adolescenza porta problemi" senza realmente capirla. Sebbene con tendenze autodistruttive, Izuku rimaneva un ragazzo tranquillo e così, credeva, sarebbe rimasto durante la pubertà. Forse è vero che l'adolescenza è problematica, ma non lo sarebbe stata per lui. 
Be', si sbagliava. 
Con l'arrivo della pubertà, Midoriya infatti fu costretto a confrontarsi con la sua più grande paura. All for One? Shigaraki? Niente di tutto questo. La persona che Izuku più ammirava e rispettava, quella che più di chiunque aveva osservato con meraviglia nella vita, non era il suo mentore, era Bakugo. 
Con l'arrivo della pubertà, Midoriya fu costretto ad ammettere i propri sentimenti, con l'arrivo della pubertà, il suo corpo - mostrandogli chiaramente ciò che desiderava - non gli aveva lasciato altra scelta che accettare che Katsuki gli piaceva. 
Il loro rapporto era - sin dall'età di quattro anni - quanto di più complicato potesse esistere. Izuku non aveva smesso un attimo di provare affetto per il suo amico di infanzia, anche se questi si era ostinato ad odiarlo per anni. Durante il primo anno di liceo, poi, erano tornati uniti come una volta: Bakugo era stato per molto tempo l'unico a sapere di One for All e la complicità che ne era seguita era stata naturale. Se Bakugo prima faceva di tutto per rimanergli dieci passi avanti, adesso viveva per aiutare Deku a raggiungerlo e a superarlo. 
"Non puoi farti battere da me con il potere che hai, stupido nerd." erano state parole dette con rabbia, ma ugualmente percepite da Izuku come dolci, per quanto - ovviamente - qualsiasi frase pronunciata da Bakugo potesse essere definita "dolce".
Rivelare al biondo il suo segreto più grande, quel primo anno di liceo, si era subito rivelato essere la migliore decisione della sua vita: aveva ritrovato un amico, aveva scoperto il suo più grande alleato. 
In classe, comunque, l'atteggiamento di Katsuki nei suoi confronti non era cambiato. Bakugo aveva un gruppo, Midoriya un altro. Il biondo rimaneva riservato e scontroso, ma andava bene così, perché Bakugo era orgoglioso, prima di tutto, e Izuku sapeva di poter chiamare vittorie le interazioni che i due avevano in privato con All Might e soprattutto sapeva di non poter pretendere altro. 
Non cambiò al secondo anno, né cambiò al terzo, o almeno non subito. 
Come detto, la pubertà colpisce tutti, ed è una brutta bestia. Nel loro caso, si era manifestata brutalmente sotto forma di passione durante uno dei loro tanti addestramenti clandestini. Con l'adrenalina al massimo e gli ormoni impazziti, entrambi si erano giustificati in seguito affermando che quel primo, focoso bacio che si erano scambiati non voleva significare niente, così lo ignorarono e lo ignorarono ancora per giorni. 
Passarono le settimane, poi un mese e la cosa si ripetette. Combattevano, si baciavano, fingevano che fosse normale. Infine, andarono anche oltre. 
Izuku sapeva bene cosa provava: gli piaceva Katsuki da tutta la vita e da troppi mesi ormai sentiva le farfalle nello stomaco non appena incrociava il suo sguardo. Voleva piacergli, voleva che Bakugo si complimentasse con lui, voleva essere baciato, voleva essere abbracciato. Gli erano occorsi diversi secondi quando, infine, Bakugo aveva effettivamente unito le loro labbra, e non si era fatto pregare quando il biondo aveva spinto per altro. 
Dopo mesi, tuttavia, era arrivato alla conclusione che non voleva accontentarsi. 
Sospirò. Era tra le braccia di Katsuki, entrambi sotto le coperte monocromo del biondo perché - a detta di entrambi - per quanto fossero belle quelle che Deku aveva di All Might rovinavano l'atmosfera. Si voltò per guardare Bakugo, ma invece di parlare si morse le labbra e tornò ad appoggiarsi alla sua spalla. Dovette ripetere l'operazione un paio di volte prima che infastidito l'altro sbuffasse:
"Sputa il rospo, nerd." Izuku gettò fuori un lamento, ma infine si fece coraggio e chiese:
"Noi cosa siamo?" Bakugo si districò dal suo abbraccio per mettersi seduto.
"Che cazzo di domanda sarebbe?"
"È quella che è." si innervosì immediatamente il più basso. Non avrebbe permesso a Dynamight di eludere il discorso. 
"Lo sai, cazzo. Scarichiamo così la tensione. Siamo compagni di squadra."
"Nient'altro?" Midoriya lo chiese in un misto di paura e rabbia.
"Che bisogno c'è di essere altro? Non farmi incazzare, Deku." ma ad incazzarsi fu proprio il ragazzo dai capelli verdi. 
"Bene." scostò le coperte e raccolse in fretta i vestiti. Alla domanda di Katsuki, poi, si voltò con gli occhi assetati di sangue.
"Dove vado?" ripetè le parole dell'altro "Abbiamo finito, no?? Vado in camera mia." 
Era stanco. Stanco di dover fingere, stanco di doversi nascondere, stanco di aver paura che l'altro capisse i suoi sentimenti e che non li accettasse.
"O tutto o niente." decise di volere, e dal momento che Bakugo non sembrava propenso ad accettare la prima, la decisione gli risultò facile.
Se la prese con lui, il biondo, quando la successiva volta in cui rimasero soli Izuku gli negò le proprie labbra, e così fu anche la volta dopo. 
"Non ho più intenzione di farti da sacco da boxe, Kacchan." gli aveva detto un giorno del loro primo anno di liceo Izuku, e così quando ancora Bakugo gli chiese quale fosse diventato il suo problema disse:
"Non ho più intenzione di essere il tuo giocattolo, Kacchan." 
Si evitatono parecchio, nei giorni a venire. L'imbarazzo era forte da entrambi i lati, ma soprattutto lo era la rabbia. Rabbia per aver perso una più che soddisfacente valvola di sfogo, forse, ma più di questo la rabbia per non essere stato compreso. 
I mesi continuarono a susseguirsi e con loro le stagioni. Arrivato l'ultimo periodo scolastico, le occasioni per lui e Katsuki di rimanere da soli si fecero rare. Invece, Deku iniziò a dedicare più tempo al suo gruppo di studio: Uraraka, Iida e Todoroki erano fantastici, erano suoi amici, e stare con loro era nettamente più semplice che passare il tempo con la sua cotta non corrisposta. Gli esami finali si avvicinavano, ma Izuku era felice, sereno. Poi, l'amore dovette intromettersi di nuovo.
"Finiti gli esami, Deku-kun, ti va di uscire insieme? Ad un appuntamento, intendo." poteva solo immaginare quanto a Ochako fosse costato raccogliere il coraggio per chiedergli di uscire. Lui stesso aveva una cotta da innumerevoli anni a cui non osava dire nulla. Non per questo la situazione del ragazzo migliorava. Arrossì violentamente a quella dichiarazione. Uraraka era la sua migliore amica, di conseguenza la situazione tra le più delicate. Non voleva perderla, né ferirla o prenderla in giro. Doveva rifiutarla, sapeva di doverlo fare. L'immagine di lui e Bakugo insieme era utopistica e irraggiungibile, eppure ancora nitida nella sua fantasia. Fino a quando l'avesse avuta in testa non avrebbe mai potuto dire di sì ad Uraraka, giusto? Eppure sarebbe stato così facile stare con lei! Gli sarebbe stato così facile imparare ad amarla se solo Katsuki non fosse esistito. 
Iniziò a balbettare, Izuku, non appena capì di aver fatto attendere troppi secondi la sua amica per una risposta, così lei arrossì di colpo ed agitando le mani annunciò prima di scappare via:
"Non devi rispondermi subito, ma pensaci!" 
Così Izuku ci pensò. Forse, arrivò a dirsi, non riusciva a togliersi Dynamight dalla testa perché non conosceva altro. Aveva sempre osservato solo lui in quel modo, aveva assaggiato solo le sue labbra, sperimentato solo le sue dita sulla pelle. Ochako era bella, intelligente, simpatica, coraggiosa, altruista, accoscendente. Tutto ciò che - razionalmente - Midoriya potesse desiderare. 
Pensò parecchio, nei giorni a venire, alla proposta della ragazza. Aveva tempo, comunque, quindi continuò a dedicarsi anche allo studio. Una sera, poi, Izuku e Katsuki si ritrovarono ad allenarsi in solitudine. Non succedeva da secoli. Gli esami avevano impegnato entrambi e Midoriya, d'altra parte, non aveva avuto fretta di rivederlo. 
Come un buon cinquanta per cento delle volte avveniva, Deku si ritrovò sconfitto, steso tra il freddo pavimento di cemento e la stretta di Dynamight, e come fin troppo spesso era avvenuto nell'ultimo anno, da quella posizione Bakugo provò a rubargli un bacio. Il ragazzo con le lentiggini si voltò di scatto dando la guancia alle labbra del più alto e sbottando con rabbia:
"Smettila! Te l'ho già detto decine di volte, non voglio più farlo." Katsuki lo mollò stizzito e con la sua solita voce aspra chiese:
"Ma perché, cazzo. Si può sapere qual è il tuo cazzo di problema?" Midoriya si sollevò a fatica.
"Tu lo sei!" urlò. Era distante due anni il periodo in cui temeva di rispondergli per le rime. "Mi sono stancato di questo gioco, io voglio di più. E non posso ottenerlo se continuaiamo a fare così." 
"Ah?" fece il biondo con una smorfia "Che cazzo può esserci di più?" Izuku rise amaro. Ci aveva sperato ma mai veramente creduto che Bakugo potesse arrivare a capirlo.
"Parlo del romanticismo, Kacchan. Ma non mi aspetto che tu lo capisca, tranquillo." Katsuki rispose con un'altra smorfia, come se anche la sola idea fosse intollerabile, così Izuku strinse i pugni e specificò:
"Non con te, è ovvio. Come potresti?" sapeva di essere stato duro. Sapeva di non avere del tutto ragione. Bakugo aveva un caratteraccio, ma Midoriya era sempre stato in grado di vedere la sua vera forma sotto l'armatura che si era creato. "Come potresti?" gli aveva detto. Izuku lo conosceva e sapeva che Katsuki sarebbe stato in grado di fare qualsiasi cosa, sapeva che sotto la corazza era morbido abbastanza da accogliere un'altra persona, ma la verità era che aveva paura di scoprire che quella persona non era lui. Meglio decidere di non entrare, quindi, che provare ad aprire la porta solo per vedersela sbattere in faccia. 
"Uraraka-chan mi ha chiesto di uscire. Non posso accettare il suo appuntamento se continuo ad andare a letto con te, quindi è finita." fece per andarsene. Bakugo lo afferrò per il polso, ma lui si liberò con facilità dalla stretta e senza voltarsi indietro andò via.
Passò un giorno, poi due, ma sebbene avesse preso una decisione Deku continuava a sentirsi lacerato. Si chiedeva se fosse giusto, si chiedeva se Ochako meritasse di essere trattata come la seconda scelta e si rispose di no. Eppure aveva così tanto bisogno di lei! Aveva così tanto bisogno di sentirsi amato come avrebbe voluto che la parte più egoistica del proprio essere continuava a ripetergli di dare a se stesso e alla ragazza una possibilità.
"Staresti bene insieme a lei." continuava a dirsi "Sarà facile insieme a lei." e ne era convinto. Ochako era la sua migliore amica; avrebbe potuto funzionare con la sincerità. Doveva provarci per riuscirci, giusto? 
Gli esami finirono. Lui, Iida, Uraraka e Todoroki lasciarono l'edificio scolastico per raggiungere i dormitori. Si sarebbero cambiati, poi sarebbero andati in città per festeggiare. Erano sulle scale che portavano all'area comune degli studenti della 3-A quando il gruppo si accorse di Bakugo. Era appoggiato al muro, apparentemente lì per aspettare qualcuno. Izuku immaginò si trattasse di Kirishima, o magari Kaminari, Sero o Ashido. Non ci pensò più di tanto, comunque, e senza degnarlo di un saluto proseguì dritto. Il biondo non fu d'accordo. Gli afferrò il polso non appena fu a portata di mano. Era lui, in fondo, la persona che stava aspettando. Si scrutarono negli occhi per un paio di secondi, poi Midoriya decise che avrebbe dovuto chiuderla una volta per tutte.
"Vi raggiungo, ragazzi." si rivolse ai propri amici con un sorriso. Questi annuirono e in men che non si dica i due furono soli.
"Le hai già dato la tua risposta?" chiese immediatamente Katsuki. Non ci fu bisogno che specificasse il soggetto.
"Accetterò oggi." in realtà Izuku aveva capito che il primo appuntamento di Ochako non avrebbe mai potuto essere con un ragazzo che non la riteneva la prima scelta, quindi aveva deciso di declinare il suo invito, ma non c'era bisogno che questo Katsuki lo sapesse. Baguko rispose con la sua solita smorfia. 
"Quindi è così! La tratterai come un ripiego? Credevo che avessi più rispetto per lei!" lo insultò. Deku si sentì bruciare. Poteva sentirsi fare quel discorso da chiunque meno che da lui! Dov'era il rispetto quando si trattava di loro due?
"Questi non sono affari tuoi." tagliò corto, ma Bakugo sembrò non ascoltarlo. Si spinse in avanti, invece, ed in assoluto contrasto con quanto appena detto da Izuku lo baciò vorace. Il ragazzo con le lentiggini si scostò in fretta ed arrabbiato come non mai esplose dicendo:
"Possibile che questa sia la tua risposta a qualsiasi cosa!?" lo maledisse mentalmente. Perché doveva rendergli le cose così difficili?  Poi maledisse se stesso. Perché stava piangendo? Si asciugò con stizza la lacrima solitaria che era sfuggita al suo controllo ed urlò ancora:
"Perché non vuoi capirlo!? Perché non capisci che non voglio essere baciato!" Bakugo scoccò la lingua in un moto d'irritazione.
"Non mi sembra che al tuo corpo dispiaccia quando lo faccio."
"No!" provò a spingerlo via "Non così! Non voglio più essere baciato così!" sarebbe stato facile usare il proprio quirk per allontanarlo con la forza, ma per qualche motivo non lo fece. Si limitò a distogliere gli occhi, invece, e a fissare il pavimento con il volto girato. Non ebbe modo di vedere, in quel modo, la reazione che quella frase scatenò nel volto di Katsuki, però lo sentì mormorare.
"Cazzo. D'accordo." Deku non ebbe il tempo di chiedersi il significato di quelle parole che il suo mento venne afferrato ed il suo volto guidato verso quello dell'altro. Vide Bakugo avvicinarsi ancora, stavolta titubante e - Izuku stentava a crederci - con le gote imporporate. Rimase immobile, poi le loro labbra si unirono ancora e le lacrime di Midoriya iniziarono a scorrere copiose. Il bacio che Katsuki gli regalò fu dolce, lento, delicato. Fu il bacio che aveva sognato ma per il quale non aveva neanche osato sperare. Si ritrovò a ricambiare quella forma di affetto che aveva tanto atteso chiudendo gli occhi e gemendo contento. Sentì le dita del biondo asciugargli le guance e seppe di essere felice. 
Non aveva idea di quanto tempo avessero passato in quel modo, ma a un certo punto Midoriya si riscosse. Lucido, adesso, e non più intorpidito da tutta quella dolcezza inaspettata, voltò di nuovo il capo per fuggire dalle labbra dell'altro.
"Non basta." sussurrò. "Non basta accontentarmi così, io voglio tutto. O tutto o niente." annunciò quello che si era ripromesso mesi prima. 
"Fanculo." sibilò il biondo "Da quand'è che sei diventato così prepotente?" Izuku si ritrovò a sorridere, si voltò verso Katsuki e ai suoi occhi rossi rispose:
"Probabilmente ti ho frequentato troppo." anche Bakugo ghignò, poi gli afferrò il polso e prese a trascinarlo su per le scale.
"Bene." disse "Se è questo quello che vuoi c'è solo una cosa da fare." Midoriya arrossì già sapendo cosa l'altro intendesse, mormorò un "Kacchan?" incredulo prima che il biondo continuasse: "La classe è qui sopra. Rendiamo la cosa ufficiale." 
Tutto o niente aveva detto di volere. Sin dal primo momento in cui si era imposto quella condizione sapeva che non avrebbe mai potuto sperare nella prima, quindi non l'aveva fatto. Tutto o niente aveva detto a Bakugo, ed il biondo aveva scelto per entrambi. 
Tutto, gli promise Katsuki quel giorno, e Deku lo sapeva: quando Dynamight si mette in testa una cosa in testa, nessuno riesce a fargli cambiare idea.
._



n.a.
Ho intenzione di concludere in questo modo la OS, ma ovviamente Izuku poi parlerà con Uraraka rifiutando il suo invito con tutto il tatto del mondo. Neanche Bakugo è stronzo e non corre a spifferare a tutti che Midoriya sta con lui per ferirla. Ha semplicemente capito che Deku ha bisogno di certezze, di sapere che lui fa sul serio, quindi raggiunge la classe e fa coming out per entrambi.
La loro relazione sarà abbastanza complicata, ma sono entrambi forti e resisteranno. Izuku vuole romanticismo, per Katsuki non sarà così naturale dargliene quanto dovuto, ma si verranno incontro e si aiuteranno a vicenda!
   
 
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