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Autore: ladypink88    01/08/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Se c’era qualcuno che non si aspettava di vedere sicuramente era lui.
E ad onor del vero non era neanche sicura di averlo riconosciuto davvero, d’altronde lo aveva visto solo una volta, piuttosto alticcia e di certo non aveva voglia di aggiungere ulteriori figuracce a quella che si era rivelata essere una giornata “impegnativa”.

Il ragazzo si avvicinò e Serena non potè fare a meno di osservarlo minuziosamente con fare compiaciuto : quei blue jeans e quella camicia bianca fasciavano perfettamente il corpo tonico al punto giusto di Andrea.

“ Bè, signorina, non sei solita salutare fuori dal taxi?” esordì lui avvicinandosi a lei con sorriso complice.
Lei si sentiva palesemente idiota in quel frangente. Andrea aveva senz’altro ragione.

Si era ritrovata a scrutarlo come una stalker e non aveva ancora proferito parola:
“ No figurati, è che ho avuto una giornata molto incasinata, e non volevo fare figuracce. Non ero neanche sicura ce fossi tu”
Lui non rispose subito, si limitò a osservarla compiaciuto, e dopo una manciata di secondi sussurrò :
“ Non hai tutti i torti in effetti, ci siamo visti in orario notturno e solo una volta. Io ti ho riconosciuta al volo appena ti ho vista mentre ti alzavi da quel tavolo…”
La biondina assunse un’espressione alquanto stranita e un po’ indagatrice, e un pensiero alquanto assurdo le balenò in testa :
Mi ha riconosciuta mentre ero seduta al tavolo, che diamine è questa la settimana degli stalker? Guadagno un premio dopo essermeli sorbiti per una settimana?”
Decise che non voleva risultare antipatica verso Andrea, le bastava quell’assurdo spilungone  a tirare fuori il peggio di lei, non aveva proprio voglia di inacidirsi ulteriormente.
“ E tu che ci fai da queste parti?” esordì cercando di intavolare una conversazione.
“ Ah guarda sono venuto al negozio di mia madre a prendere dei prodotti di cui aveva bisogno per fare uno dei suoi strani miscugli estetici in casa… sai, lei è un’erborista, a me pare più un’alchimista….ha il negozio proprio qua dietro!”

A Serena si illuminarono gli occhi.
Aveva una predilezione per quell’erboristeria, e ci andava piuttosto spesso, non avrebbe mai immaginato che quello strano ragazzo fosse il figlio della proprietaria.
“ Certo che a volte il mondo è proprio piccolo! Tua madre è quella bella signora molto curata e discreta che ha un rimedio naturale per ogni problema? Mi ricordo anche il nome se mi impegno…. Si chiama forse Barbara?”
“ Oh sì! Ottima memoria signorina! Questa non me l’aspettavo proprio! Non mi sembri proprio il tipo da prodotti naturali, anzi direi che avrei scommesso di più sul tipo dalle marche costose!” disse quest’ultimo pensiero senza aver ragionato troppo, ma si accorse di aver fatto una gaffe dopo aver visto l’espressione corrucciata di lei.
“ Bè , a dire il vero neanche tu sembri proprio un ragazzo borghese sai, anzi la prima impressione è quella di un ragazzaccio che porta le sue clienti nei locali ignoranti di San Siro dopo la discoteca!” rimbeccò lei di rimando.
“ Mani in alto” ammise lui in segno di sconfitta “1-1 palla al centro. Posso rimediare offrendoti qualcosa da bere?” propose lui con voce suadente.

E la biondina questo non se lo aspettava proprio.
Diede uno sguardo all’orologio e rispose dispiaciuta :
“ A dire il vero stasera ho appuntamento per cenare con mio padre, e dato che ci siamo riavvicinati da pochissimo, non posso proprio mancare. Ma a dire la verità un altro giorno mi piacerebbe proprio tanto bere qualcosa con te”.

E stavolta quello spiazzato fu proprio Andrea.
Non si aspettava una risposta così sincera dalla signorina Miss Principessa.
Oltre che estremamente carina, ha un sottofondo tenero, desidero saperne di più di lei”
Visto che lei aveva lasciato la porta semiaperta ne approfittò al volo :
“ Va bene allora. Venerdì è il mio giorno libero. Se ti va possiamo cenare assieme.”
Serena arrossì di fronte a quella proposta inaspettata e si limitò a dire :
“ Volentieri”
Diede un’occhiata all’orologio e si rese conto di essere visibilmente in ritardo.
“ Accidenti sono in ritardissimo!” esclamò allarmata!
“ Se me lo permetti ti do uno strappo a casa” propose lui prontamente.
“ Sei la mia salvezza, grazie mille Andrea!”

***

La giornata volgeva al tramonto  in quel di Como . Quel giorno la temperatura era stata particolarmente mite, sembrava quasi di poter assaporare il tepore delle temperature estive.
Romina passeggiava quasi spensierata sul lungo lago. Sorseggiava una granita al limone, ormai quasi sciolta.
Volgeva lo sguardo verso il lago, la cui acqua iniziava ad assumere dei toni cremisi, sintomo del fatto che il sole stava iniziano a tramontare.
Si trattava di un paesaggio alquanto piacevole ed ipnotico.

L’effetto dei sedativi era ormai finito da ore, e la donna riusciva a riflettere e a pensare con una dolorosa consapevolezza.
Che cosa ne sto facendo della mia vita?”
Questo era il pensiero che continuava a balenarle nella mente ormai da qualche ora : le veniva in mente Arturo, suo marito, sua sorella Silvia che nonostante tutto ci aveva provato a starle vicino.

E poi… pensava al suo desiderio di maternità.
Era la prima volta che riusciva a pensarci senza che un nodo in gola le facesse mancare tremendamente l’aria.
Di solito, quando  quel dolore si affacciava nella sua mente, sentiva un irrefrenabile impulso di stordirsi e prendere le solite pastiglie che la stordivano.

Quella volta però non fu così. Accadde qualcosa di diverso.

Romina continuava a scrutare il paesaggio, seduta su una panchina.

 Ormai la giornata era giunta al termine, ed il cielo aveva cominciato ad imbrunire.
La donna si sfiorò con delicatezza la guancia del viso e si accorse che era bagnata : senza rendersene conto, copiose lacrime avevano iniziato a rigare il suo volto.

Sorrise tra sé e sé .

Forse non se ne rendeva ancora conto, ma quel giorno un piccolo miracolo era avvenuto : riusciva finalmente a guardare in faccia il suo dolore senza farsene travolgere.

Con molta tranquillità si alzò e si riavviò verso casa.
Una volta rientrata, diede un’occhiata veloce all’aspetto del suo appartamento : letto sfatto, stoviglie sporche da giorni che avevano bisogno di essere lavate, vestiti sparsi per la stanza. Insomma veramente un disastro.
Un’ espressione di disappunto apparve sul viso della donna :
Forse è giunto il momento di riprendere in mano la mia vita!”
Non ci pensò a lungo, semplicemente si rimboccò le maniche e iniziò a pulire per bene la sua dimora .Dopo un paio di ore la visione che si prospettava innanzi a lei era totalmente diversa : i vestiti erano stati lavati e appesi, il letto risistemato con lenzuola pulite, le stoviglie totalmente in ordine.
Certo c’è ancora molto da riordinare, ma per stasera va bene così!”
Si disse tra sé e sé Romina.

Ad una certa iniziò a sentire una certa fame.
Si stranì. In un certo senso, non era più abituata a riconoscere gli stimoli del proprio corpo : da tempo immemore ormai, nei pochi momenti di lucidità a sua disposizione, era solita mangiare  quasi per inerzia.
Istintivamente aprì il frigorifero e davanti a lei si palesò una vista alquanto desolante : era quasi vuoto, e i pochi piatti pronti che vi erano mezzo aperti, scaduti e maleodoranti.
Una lattina di birra era lì da tempi immemori.

Provò sia vergogna che compassione per sé stessa.
Probabilmente, aveva toccato il fondo.
“ E adesso cara Romina è proprio arrivato il momento di risalire”.

Richiuse il frigo e cercò il suo cellulare con lo sguardo.
Non si ricordava minimamente dove lo aveva lasciato. Quando lo vide. Era nell’angolo più remoto della cucina, vicino alle stoviglie.
Provò ad accenderlo, ma doveva essere totalmente scarico.
Quando si riaccese, cercò il numero della pizzeria dove era solita ordinare e chiamò.
Chiese una bella pizza 4 stagioni, una delle sue preferite.

Dando un’occhiata al suo cellulare vide che la sera precedente sua sorella l’aveva cercata diverse volta.
Non me ne sono neanche accorta” pensò. ”Dovevo essermi già immersa nella mia dimensione distorta”
Senza pensarci troppo iniziò a digitare un messaggio per sua sorella :
Ciao Silvi, scusami se ti scrivo solo ora. Ieri sera dormivo e non ho potuto rispondere alla tua telefonata. Se ti fa piacere, mi piacerebbe invitarti domenica  a pranzo da me. Fammi anche sapere cosa ti piacerebbe mangiare. Un bacio, Romi
Rilesse con attenzione il messaggio.
Senza pensarci troppo a lungo decise di inviarglielo.

Dopo di che decise di dedicarsi al frigo: prese un sacco della pattumiera e buttò tutti quegli imbarazzanti rimasugli maleodoranti.
Una volta svuotato il mobile lo pulì da cima a fondo : certo era pur sempre vuoto, ma quanto meno non aveva più quella visione di trascuratezza opprimente.
Vide in un angolo una bottiglia di vino bianco Chardonnay : la mise nel freezer per farlo raffreddare velocemente.
Apparecchiò per bene la tavola, e giusto in quella arrivò la sua pizza.
Aveva decisamente un aspetto delizioso . Tirò guori il bianco dalla ghiacciaia e si riempì un calice.
Si sedette a tavola e sorrise tra sé e sé.

Cara Romina, stasera devi brindare a te, alla tua vita, e alla tua risalita.”

E senza pensarci troppo iniziò a gustarsi la sua cenetta.
 
   
 
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