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Autore: ThePirateSDaughter    31/08/2009    4 recensioni
...Una maledizione scende sul glaciale principe dei demoni, mettendo a rischio la vita di...
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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agas

CHAPTER 5

I demoni li inseguivano.
Demoni di ogni forma, di ogni natura.
E li inseguivano.
Strisciavano, volavano nella loro direzione, le fauci spalancate, ruggiti bramosi germoglianti dalle gole.
Rin non c'era, ma in qualche maniera la doveva proteggere.
Sguainò Tokijin e polverizzò parecchi demoni, ma l'effetto non era assolutamente paragonabile a quello di Tessaiga.
Forza, più forza, aveva bisogno di più potenza...
Non avevano buone probabilità di uscirne vivi: le mura del castello li circondavano e si restringevano sempre di più...

Sesshomaru si risvegliò nel buio assoluto della notte.
Per la terza volta.
Questa maledizione mi ha stancato
si ripetè per l'ennesima volta, sfiorando con gli artigli la contorta linea blu sulla guancia destra.
Come aveva pensato quella linea era il marchio della maledizione di Koryotsu... qualcosa che faceva in modo che lui non si dimenticasse mai di essere dannato.
Un demone dannato.
La linea aveva il preciso intento di non dargli pace. Durante il giorno bruciava costantemente quasi pulsando, quasi fosse un dito fastidioso che continuava a punzecchiarlo; e non appena si apprestava a dormire gli mandava quegli insopportabili incubi.
Lo scopo di Koryotsu doveva essere quello, semplice ma efficace: di giorno stordire la vittima costantemente, senza tregua, la notte riempire il suo sonno di panico grazie agli incubi...
Così il malcapitato avrebbe perso presto la ragione e avrebbe ceduto, cadendo ai piedi di Koryotsu ed esaudendo i suoi desideri.
Se crede che basterà questo per consegnare Tenseiga... Quel Koryotsu è un vero ingenuo. Può aspettare in eterno, ma non avrà mai Tenseiga.
Certamente. Lui non era uno stupido qualsiasi. Lui era Sesshomaru... e Sesshomaru non si arrendeva davanti al nemico solo per uno stupido, bruciante sfregio sulla guancia. E men che meno per un paio di stupidi incubi...
Quel pivello ha assolutamente sbagliato strategia con me... E pensare che diceva di conoscermi...
...
Già...
... però nell'ultimo incubo aveva avuto ancora paura.
Paura per Rin, come nel primissimo sogno che aveva avuto dopo la maledizione di Koryotsu.
Non aveva visto Rin nel sogno e questo lo turbava un po'... cosa impensabile, dato che non era da lui provare questo sentimento per chiunque...
Aprì gli occhi, esaminando la notte intorno a lui.
Si erano accampati all'ombra di alcuni alberi, a poca distanza da un fiume: a poco più di venti passi da loro l'acqua fangosa scorreva placida in un alveo piuttosto largo. Rin, Jaken e Ah - Uhn dormivano alla sua sinistra e alla sua destra.
La bambina in particolare era piuttosto vicino a lui. Riposava tranquilla, distesa comodamente sull'erba gelida, con un'espressione placida sul piccolo volto. Non era cambiata poi tanto dalla prima volta che l'aveva vista, realizzò improvvisamente Sesshomaru... se la ricordava bene, in quel lontano pomeriggio, piccola e sperduta, mentre fissava coraggiosamente il demone dagli occhi rossi che le aveva appena ringhiato contro.
Era il primo essere umano che non era scappato davanti alla sua ira: al contrario, aveva sostenuto il suo sguardo senza fare una piega.
Non solo.
Nei giorni seguenti aveva fatto del suo meglio per portare da mangiare e da bere al demone sconosciuto sdraiato nella foresta, anche se invano, dato che il cibo umano era raccapricciante per i suoi gusti.
Forse, vedendolo così solo, sfatto e indebolito dopo il suo recente scontro con InuYasha, la bambina aveva visto in lui un suo simile.
E poi... quel sorriso semplice e genuino... soltanto perchè lui le aveva chiesto come si era ferita in faccia...
In fondo comprendeva la bambina: lui doveva essere il primo essere vivente che si accorgeva dei suoi problemi... senza neppure conoscerla.
Certo, non erano fatti suoi se qualcun altro stava male, specie un essere umano, ma... vedere una così piccola e così malmenata lo aveva scosso. Evidentemente faceva bene a disprezzare gli umani: non solo erano deboli ed insulsi, ma alcuni di loro erano assolutamente crudeli.
Improvvisamente non fu solo il taglio sulla guancia a bruciare; ma anche un impulsivo, assoluto desiderio di proteggere quel piccolo essere umano.
Si alzò fluidamente in piedi.
Sfoderò Tokijin.
In meno di due secondi raggiunse un albero dall'altra parte della riva, balzò e ne abbatté la chioma con un solo, preciso fendente.
Le fronde caddero frusciando a terra.
Il risultato lo fece sentire stranamente potente.
Chiunque avesse provato ad attaccare avrebbe trovato pane per i suoi denti.
Nessuno poteva competere con il grande Sesshomaru e chi fosse stato così stolto da non crederci lo avrebbe scoperto da solo.
Tornò a sedersi vicino al resto gruppo, con calma, a passi misurati, risiedendosi nella medesima posizione di prima.
Abbattere un albero non voleva dire chissà che cosa, ma gli aveva dato una strana e già conosciuta sicurezza di essere forte ed invincibile.
Sarà stato per la consapevolezza di aver abbattuto un essere vivente, di aver trionfato su di lui a farglielo pensare... anche se un albero era pressochè indifeso...
Di punto in bianco avvertì qualcosa di soffice e delicato sulla gamba sinistra.
Abbassò lo sguardo. Girandosi nel sonno, Rin aveva appoggiato la testolina sulla sua coscia ed era sprofondata morbidamente nella stoffa del suo abito. Non si era svegliata, anzi dormiva sempre più calma, respirando profondamente.
Il demone non si mosse di un centimetro.
Non distolse lo sguardo dal piccolo essere umano raggomitolato addosso a lui.
E non distolse nemmeno la bambina dalla posizione in cui era finita.
Il contatto con quel piccolo umano non lo infastidiva. Stranamente. O forse era solo perchè si trattava di Rin.
Fatto sta che rimase così,
per tutta la notte.
***
Tenui sprazzi rosati tingevano l'orizzonte di un colore più chiaro, annunciando l'alba imminente.
Kagome era sfinita. Erano in viaggio dal pomeriggio precedente: per tutta la notte avevano continuato a setacciare le zone circostanti, in groppa a Kirara, nella speranza di trovare tracce di quel demone, Koryotsu... o di InuYasha... ma non ce n'erano da nessuna parte. E la cosa peggiore è che non sapevano assolutamente dove cercare.
Koryotsu se n'era andato praticamente subito, velocissimo e Kagome stava morendo dall'angoscia.
InuYasha stava bene?
Koryotsu lo aveva ferito?
Che cosa voleva da lui?
Dove diamine potevano essere andati?
Dove, dove?!
-Kagome calmati. Stai facendo male a Kirara.
La voce di Sango le giunse come da un pozzo profondo. Kagome si riebbe, accorgendosi che, effettivamente aveva stretto convulsamente la pelliccia di Kirara, che emetteva sommessi ringhi infastiditi.
-Oh... scusa Kirara.
-Kagome io penso che sarebbe meglio se tu ti calmassi. Kirara riuscirà sicuramente a fiutare l'odore di quel Koryotsu e noi troveremo sicuramente InuYasha, stai tranquilla.
Miroku parlava con voce calma e rassicurante, ma Kagome non riusciva a convincersi.
-Stiamo volando da un sacco di tempo... e non lo abbiamo ancora trovato... ho fatto annusare a Kirara il polso che mi ha preso Koryotsu, ma forse l'odore era troppo debole... InuYasha...
Con due balzi Shippo si portò sulla testa di Kirara.
-Andiamo, Kagome, InuYasha non è un debole. Se quel Koryotsu intende fargli del male vedrai che InuYasha gli darà filo da torcere!
La convinzione del piccolo demone sollecitò Kagome a fare un piccolo, debole sorriso.
-Kirara, vai verso ovest- disse Sango, davanti a tutti e la gatta - demone solcò le nuvole, cambiando direzione.
***
Il sole era sorto da poco.
Un placido vento soffiava da nord, muovendo i capelli chiarissimi di Sesshomaru, che avanzava impassibile nella direzione opposta, con Rin, Jaken e Ah - Uhn al seguito.
Nessuno parlava.
Era come se una robusta barriera si fosse instaurata tra ciascun membro del gruppo, rinchiudendolo in uno spazio a sè stante dagli altri.
L'unica volta che Jaken aveva provato a chiedere a Sesshomaru dove stessero andando questi gli aveva rivolto un'occhiata gelida, ma allo stesso tempo incendiaria, che aveva convinto il piccolo demone a tacere.
E da quel momento il silenzio aveva regnato sovrano.
Sento una presenza demoniaca fortissima qui vicino... Ma chi è?
Sesshomaru la avvertiva da tempo ormai, vicino a lui, vicinissimo... solo che non riusciva bene a ricordare.
Cercava con tutte le sue forze di distinguere, di capire a chi appartenesse quell'aura demoniaca, ma era più forte di lui. Non ci riusciva...
Era come se, in fondo, sapesse a chi apparteneva quell'aura... era qualcuno che aveva già incontrato... ma ogni volta che provava a congiungere quella presenza con un nome, la mente si rifiutava categoricamente di fargli sapere.
E ogni volta il taglio sulla guancia bruciava orrendamente.
Una lieve inquietudine si stava a poco a poco impadronendo del principe dei demoni, suo malgrado. Si poteva essere potenti quanto si voleva, ma l'incertezza era una brutta cosa. Colui che si celava nell'ombra, con quell'aura... poteva essere un demone insignificante o un avversario ben più potente, ma lui come faceva a saperlo se la sua mente non reagiva?
Insomma, poche storie. Lo sconfiggerei comunque.
Forte di questa convinzione Sesshomaru cercò di proseguire e di ignorare quella sensazione sgradevole di ignoranza.
Ma esattamente tre passi dopo ricevette da sinistra un colpo micidiale che lo spedì a schiantarsi sul suolo sterrato. Contemporaneamente, nell'ambiente circostante, risuonò una risata ampia e cavernosa.
-Padron Sesshomaru!- strillò Jaken, sorpreso e preoccupato.
Puntando il gomito sul suolo, Sesshomaru cercò di rialzarsi velocemente. Il taglio alla guancia pulsava fortissimo, in maniera pazzesca e adesso anche la parte sinistra della faccia faceva male. E per giunta era stato sbattuto a terra ancora.
Una rabbia cieca ed assoluta eruppe dentro di lui, distruggendo qualsiasi altra barriera, qualunque pensiero che non fosse affine. La tensione e il terrore negli incubi, l'impossibilità di riconoscere i nemici, lo sfregio sulla guancia, le due sconfitte erano decisamente troppo, stavano distruggendo a poco a poco l'immagine di Sesshomaru, il glaciale, indifferente, potente, invincibile principe dei demoni. E questo non poteva accettarlo.
E con la rabbia, il colpo e la risata capì istantaneamente chi si celasse nell'ombra... e l'ira assassina che provava gli impedì persino di provare sorpresa per il suo ritorno, che aveva giudicato impossibile.
Sfoderò Tokijin all'istante, senza pensare, guardandosi intorno febbrilmente, come una bestia, in netto contrasto con l'espressione glaciale e concentrata che manteneva di solito. Piegato lievemente verso il suolo, scrutava ovunque, intorno a lui, mentre la linea blu bruciava accecante, facendolo infuriare ulteriormente.
-Calmati, Sesshomaru, sono qui...
Ed eccolo.
Finalmente.
Dagli alberi era emerso lui, Koryotsu.
-Non vale la pena di impazzire in questa maniera... Sono qui, davanti a te, sono tornato. A prendermi Tenseiga.
-Quel Koryotsu!- esclamò Jaken -Come può essere sopravvissuto, padron Sesshomaru? Voi lo avete trafitto con la vostra Tokijin!
Il breve commento del demone rana fece breccia nella mente di Sesshomaru come una freccia. Inspiegabilmente servì a calmarlo: Jaken, Ah - Uhn e Rin erano ancora lì... Bisognava allontanarli e concentrarsi solo su Koryotsu.
Facendo un enorme sforzo di volontà si costrinse a calmarsi.
-Allontanati, Jaken- ordinò al demone rana.
Ora che il suo gruppo si era messo al sicuro e che il primo schizzo d'ira era passato, riusciva a pensare più lucidamente. Si impose più attenzione: quella rabbia era stata assoluta ed improvvisa... Ciò non andava bene. Da quando era stato maledetto i suoi comportamenti erano cambiati... era come se fosse più vulnerabile.
Espirando si rivolse all'odiato nemico.
Solo allora notò che il demone teneva in spalla qualcuno... Qualcuno privo di sensi, con una veste rossa e lunghi capelli argentati.
E'tipico di InuYasha farsi abbindolare in questo modo...
-Non mi chiedi perchè sono ancora in vita, Sesshomaru?- lo provocò l'altro, ridacchiando.
Lui si costrinse a restare in silenzio. Riflettendo.
Non sapeva perchè quel bastardo era ancora in vita, ma non aveva senso rimuginarci sopra. Era lì e basta. Mai, in tutte le sue lotte, aveva provato mai un odio simile per un nemico. Si era limitato a sterminarli, piegandoli al suo volere, ma nessuno gli aveva risvegliato dentro una tale smania di distruggere come quella che accendeva Koryotsu. Desiderava per lui la peggiore delle morti, le più atroci sofferenze, ovviamente venute dalla sua unica mano.
-Comunque sia, non ha importanza. Forza, consegnami Tenseiga e a tuo fratello non succederà nulla.
La battuta ebbe il suo impatto.
Sesshomaru rimase internamente di stucco.
A tuo fratello non succederà nulla... Questo qui pensa che io... No, non è possibile.
Il taglio perfetto della bocca di Sesshomaru si distorse lievemente.
Una volta.
Poi due.
La terza volta si spalancò e proruppe in una risata di scherno, di due secondi, pura ed assoluta.
Ci aveva provato a restare impassibile ma era stato più forte di lui. La situazione era comica.
Koryotsu rimase di sasso. Aveva interpretato il silenzio del demone come sgomento, preoccupazione nei confronti del fratello... E ora lui si metteva a ridere...?
-Sei veramente uno stolto- decretò il demone, rinfoderando Tokijin. InuYasha... figurarsi.
Girò istantaneamente sui tacchi e riprese la sua strada, senza più rivolgersi al demone dai capelli rossi, che lo fissava stranito, reggendo il suo fratellastro mezzodemone.
-Ehi! Ehi Sesshomaru!
Lui lo ignorò completamente, continuando ad incedere.
-Hai forse capito male? Dammi Tenseiga o tuo frat...
-Puoi fare ciò che vuoi di InuYasha- lo interruppe Sesshomaru, voltandosi a fronteggiarlo. Ormai erano piuttosto distanti -Se lo uccidessi mi faresti un grande favore... se non fosse per il fatto che sarò io a porre fine alla sua inutile vita, presto o tardi e non desidero che qualcuno mi privi di questo piacere.
Koryotsu non si mosse.
-Mi spiace, Koryotsu, il tuo piano ha una falla. Sei un pessimo stratega. Prima di elaborare qualunque tattica bisognerebbe conoscere a fondo il proprio avversario.
I lineamenti duri di Koryotsu passarono dallo stupito ad un'espressione inferocita e scornata.
Sesshomaru riprese il suo cammino.
-Jaken, vieni fuori- chiamò, procedendo. Da dietro un albero spuntò fuori il servitore, che cominciò ad incitare Ah - Uhn perchè li seguisse.
Koryotsu friggeva di una cocente rabbia repressa. Sesshomaru udiva i suoi muggiti infuriati anche dal punto in cui si trovava.
-Adesso basta...
-Sesshomaru!- gridò una voce.
Comincio ad averne a sufficienza...
Il demone si fermò per l'ennesima volta, voltandosi verso il folto degli alberi, da cui proveniva il richiamo. Districandosi dai bassi cespugli che costeggiavano il boschetto comparì lentamente il gruppo di InuYasha.
I cinque ebbero modo di vedere Sesshomaru, Jaken, Rin ed Ah - Uhn, ma la loro attenzione fu portata immediatamente oltre grazie a Kirara, che si mise a ringhiare fissando un punto dietro Sesshomaru: Koryotsu.
-InuYasha!- esclamò Kagome.
 E in quel momento tutto cessò.
Tutto finì.
***
Scomparve il boschetto intorno a loro.
Scomparve il cielo, l'aria, si smaterializzò il sentiero.
Non si sentì più il minimo soffio di vento, nè il più basso canto di uccelli.
Tutto fu sostituito da massicci muri di pietra.
Ampi tendaggi scendevano dal soffitto, di pietra anch'esso, eterei e fluttuanti.
Jaken, ancora scosso per l'improvviso cambio di luogo, si guardava intorno stranito, appoggiandosi al bastone delle teste per sostenersi un po' e si chiedeva come fosse potuto accadere.
Rin non si muoveva e si fissava intorno. Tuttavia il suo visetto non esprimeva una gran preoccupazione. -Dove siamo, signor Sesshomaru?- chiese fiduciosamente, voltandosi verso di lui.
Silenzio.
-Si... signor Sesshomaru?
Lui non le rispose.
Non si curava di nulla in quel momento.
Era... era... non lo sapeva nemmeno lui.
Non voleva ammettere di avere paura, dirlo avrebbe significato essere irrimediabilmente debole.
E invece ne aveva, eccome.
Perchè aveva realizzato che il luogo in cui si trovavano era esattamente quello in cui si erano ambientati i suoi incubi maledetti.
In cui le sue lotte e l'aggressione di Rin avevano avuto luogo.
L'aggressione di Rin...

Weilà, salve!
Avete visto?? Finalmente sono riuscita a pubblicare il capit...
... no, per piacere, abbassate quei randelli, abbiate pietà di me... so che vi ho fatto aspettare, mi dispiace, chiedo perdonoooo *me fa gli occhietti dolci* ... parlay?
Dai, vi ho fatto un capitolo bello bello lungo... ^-^ ... spero non sia troppo noioso... ^-^.
Bene bene, siamo quindi al capitolo 5! Questa storia si avvia lentamente alla fine... con il nostro Sesshomaru, destabilizzato ed indebolito dalla maledizione di Koryotsu... e ora tutti si ritrovano in un luogo di enorme pericolo...
Il capitolo 6 arriverà presto e sarà scoppiettante come un fuoco d'artificio!!! BACI E GRAZIE DEL SOSTEGNO!!!!

Samirina: ciao carissima!!! ^-^ Beh, non potevo fare un'INTERA ff sul mio splendido, unico, inimitabile, perfetto Sesshomaru... spero ti piaccia comunque la storia... Baci, fammi sapere la tua opinione.

mikamey: wewe! Ecco qua un capitolo che risponde alle tue domande!!!! Spero che ti piaccia, cara. Baci ^-^.

cip993: dopo tante insistenze ecco il capitolo!! Devo sapere la tua opinione, mi raccomando!! Non temere, che InuYasha si vendicherà di Koryotsu... in una maniera o nell'altra... xD per saperne di più leggi! Baci!!! ^-^

Ciaooooooooo!!! ThePirateSDaughter
   
 
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