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Autore: Evil Daughter    04/08/2021    9 recensioni
Durante una festa, Bulma esprime un desiderio. Il Dio Drago la ascolta e poco importa se lei non intendeva sul serio le proprie parole, lui obbedisce.
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Ultimo capitolo pubblicato: 7. NESSUNO TOCCHI LA REGINA. (illustrazione di apertura all'ultimo capitolo: FASTIDIOSA per i fan di Bulma, di Radish, di Vegeta, il capitolo stesso è insopportabile, ve lo sconsiglio.) / Storia illustrata/ PG che aggiungo qui oltre a quelli giù segnalati: Dodoria, Freezer.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Nappa, Radish, Vegeta, Zarbon | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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ATTENZIONE! Il testo a seguire è ricco di contenuti forti e violenti, come già segnalato nelle note. 
 

Chiedete e vi sarà dato. Ottenete e vi sarà tolto.
 

 


7. Nessuno tocchi la Regina.

 


Nappa se ne era andato da alcuni minuti, Bulma stava facendo il conto alla rovescia per il suo ritorno. Non c’era fessura grande abbastanza in cui nascondersi da Radish. E lei non era un insetto per eluderne lo sguardo e rifugiarsi tanto facilmente; o fingere una tanatosi. Avrebbe scelto un coloratissimo lepidottero, nel caso. 

Tranne alcuni gorgoglii nell’acqua, la vasca di rianimazione in cui Vegeta era immerso non produceva alcun suono; il posto, in generale, era fastidiosamente anecoico ed isolato; e i pensieri di Bulma rischiavano di essere uditi da quella spiacevole presenza muscolosa e capellona che non smetteva di fissarla. 
Doveva resistere per almeno un’ora, anzi, meno, quarantadue minuti.
Le si era addormentato un piede però, lo sentiva formicolare nello stivale stretto. Se lo sarebbe sfilato volentieri, ma non poteva: Bulma non si era mossa da dove le avevano detto di stare e continuava a non farlo; credeva che il mostrarsi ubbidiente l’avrebbe tutelata dall’essere importunata. 

Radish nel frattempo aveva recuperato una sedia, e per lui soltanto. Ci si era stravaccato sopra scomposto. L’aveva posizionata precisamente davanti a Bulma, rimasta in piedi come una bella statuina.
L’aveva rivolta proprio verso di lei... Per osservarla meglio, comodamente.
Vegeta appariva appena sullo sfondo di queste collocazioni.
«Ti sei salvata, eh... E senza rivelarci la tua verità – fu il saiyan il primo a colmare il silenzio – Te lo dico sinceramente – Bulma se lo sentiva, quello stava per confidarle qualcosa che l'avrebbe messa presto in serie difficoltà – Io penso che... tu non abbia alcun potere.», le piombò addosso peggio di una doccia ghiacciata. L’aveva smascherata. Era nella merda: “se ti temono, staranno alla larga da te”, aveva detto Vegeta. Bene, Radish non la temeva, non più. Bulma mantenne comunque il sangue freddo, finse di non aver sentito.
«Nappa – riprese il saiyan – lui è convinto di sì, si fida delle parole di Vegeta, io credo sia il contrario. Ma non preoccuparti, non mi devi dire che ho ragione. Puoi tenerti il segreto… Però non capisco proprio cosa dovrebbe farsene Freezer di te e perché Vegeta ti abbia scelta come ostaggio... Eh, no, tu sembri essere molto buona per altro... »
Bulma non lo stava guardando, non direttamente ma, di sfuggita, colse un movimento, un gesto: una mano infilarsi sotto l’armatura. Radish, lui, si stava toccando. Fra le gambe.
«Sai
a me non interessa come è stato ridotto Vegeta – perpetrò il saiyan nel proprio monologo continuando ad accarezzarsi – non è la prima volta che Zarbon lo pesta a sangue», questo la agitò peggio del comportamento schifoso e privo di vergogna che quello stava avendo dinanzi a lei; si portò una mano sul cuore, non si era sbagliata: mentre lei aveva trascorso l’adolescenza in compagnia di Goku, alla ricerca delle sfere del drago, perché il suo più importante desiderio era stato quello di trovare un ragazzo; alla sua stessa età, Vegeta aveva sopportato un indicibile calvario. Avendo a che fare con mostri veri che da solo era stato costretto a combattere. 
Radish riprese parola: «Anche se lo trovo molto strano, non mi importa nemmeno sapere perché tu sia così perfettamente integra, anzi, sarebbe stato un peccato se Zarbon avesse sfigurato il bel visetto che hai. Nell'universo è raro trovare femmine come te.»
Bulma seguitò a non dargli corda; si voltò in tutt’altra direzione, che comunque non poteva essere guardare Vegeta. Se no quel saiyan chiacchierone a cui nulla sfuggiva si sarebbe fatto venire nuove idee.
Lo sentì alzarsi dalla sedia. Tempo di girarsi verso di lui e se lo ritrovò vicino, troppo vicino da avvertirne l'alito caldo sul viso.
Radish aveva tutta l’aria di volere qualcosa da lei.

Non muoverti, ora se ne va. Se non ti muovi, se ne torna buono al suo posto.

«Quando ti parlo… VOGLIO CHE MI ASCOLTI!», le urlò in faccia facendola sussultare dallo spavento. A Radish non piaceva essere ignorato, guai se osava farlo un essere inferiore, una donna, quella femmina.
Ma Bulma non mosse un muscolo, impersonando un muro di resistenza che sbalordì sé medesima. Radish non ne sembrò affatto contento: «Ho detto che devi ascoltarmi, e GUARDAMI!», le afferrò i capelli e le tirò indietro la testa. La costrinse ad alzare lo sguardo procurandole un male indescrivibile e rompendo l’ultimo baluardo di distanza fra loro. Era una bestia malvagia, peggiore di quanto Bulma avesse immaginato. 

Fortunatamente, il medico mostriciattolo tornò per controllare come stavano riprendendosi le funzioni vitali di Vegeta, era trascorsa quasi una mezz’ora piena. Bulma sperò con tutta se stessa che in presenza del dottore il saiyan tornasse calmo e si allontanasse da lei, che le liberasse i capelli, le sembrava di sanguinare dalla testa per quanto tirava forte. Invece, quando il medico si avvicinò, scoprendo cosa stava accadendo, lei capì chi comandava veramente e chi purtroppo erano i saiyan: «Be’, che hai da guardare? Vattene o ti ammazzo!», lo minacciò Radish.
Bulma vide la speranza annichilirsi, andarsene senza dire una parola e chiudere addirittura la porta.
Era stato assennato il medico: non contraddire piuttosto che sfidare un saiyan, certamente la scelta migliore.

«Perfetto, siamo soli, sei contenta?», Radish non aveva smesso di tirarle i capelli e di obbligarla a offrirgli la gola. «Levami le mani di dosso brutto gorilla!», Bulma faticava persino a parlare, lottò invano per spingerlo via. Radish rise malefico, se la avvicinò a sé e le passò un dito lungo il collo: «Credimi, non ti piacerebbe vedere il gorilla, ma per te ho pronta un'altra cosa che son sicuro non rifiuterai.»
«Lasciami, lascia-», pelame ispido: stava strusciandosi su di lei, giù e su, passandole svariate volte sul ventre, fra le cosce; poi a carezzarle il viso come le funicelle di un flagello pronto a colpire.

I saiyan avevano la coda. Quella di Radish puzzava e le irritava la pelle.

Bulma socchiuse gli occhi nauseata, era sulla soglia del panico. L’autocontrollo si era esaurito.
«È morbida, non ti piace? Ho capito, la preferisci dura, io ce l'ho, la vuoi sentire?»
Stava succedendo, stava succedendo veramente a lei.
«Tu... Mi fai schifo.», glielo disse col più alto grado di sprezzo che possedeva e gli sputò in faccia, un'azione che mai lei avrebbe pensato di compiere. Ma nel medesimo istante, quella coda vispa le arrivò sferzante sul viso; forte al punto da farle mordere l’interno della guancia colpita. Sentiva la pelle pulsare, bruciare. Sangue in bocca e paura, tanta per lei e il feto che portava in grembo.
«Bada a come parli, la prossima volta che mi sputi addosso ti faccio chiudere il becco spezzandoti il collo. Intesi?»
Bulma ingoiò il sapore del ferro, non sapeva in che modo fermare Radish; quale angelo del cielo stavolta sarebbe potuto intervenire in suo aiuto.
«Se.. Se mi farai del male, Freezer ti punirà.»
Radish, in risposta, ghignò mefistofelico mostrandole lo smalto dei denti gialli ma brillanti.
«Non preoccuparti, sarò bravo, Freezer non si accorgerà di nulla, eh eh.», con la mano enorme e callosa le acchiappò il mento e le strinse le guance forzandola ad arricciare le labbra.
«Se mi metti le mani addosso, Vegeta non te lo perdonerà mai!», farfugliò lei in difficoltà.
«Mpf... Ah ah ah, ah ah ah! – le rise in faccia sguaiato, cattivo – Che c’è, ti sei innamorata di lui? Smettila di sognare, Vegeta quelle come te non le fa nemmeno parlare! Cosa vuoi che gliene importi?!»

Tu-tum.

Le faceva male il cuore.

Non le fa...

Nemmeno…

I versacci di Radish sembrarono rallentare diventando tenui.

Quelle come… me.

Il cuore batteva, ma non voleva più battere.

Che significa?

Bulma era disorientata. Perduta. Avvertì le gambe farsi pesanti e piegarsi sotto il peso di una condanna appena schiantatasi su di lei.

Non era vero. 

Non il suo Vegeta. 

No.

«Il nostro principe è il peggiore, te lo assicuro – continuò il saiyan, che con quelle parole le era entrato nella testa più mortale di un proiettile – non credo proprio che gli darà fastidio se mi divertirò un po' con te, capita di passarcele, anche se devo ammettere di averlo visto inaspettatamente protettivo nei tuoi confronti. Be', poiché sembri tenerci tanto anche tu a stare con lui–», strattonandola per i capelli, la trascinò fino alla vasca di rianimazione in cui Vegeta restava immobile, sommerso. Cieco e sordo sulle sorti della sua donna.
«Accontentata! Sarà divertente mentre lui non potrà guardarci. Non ti eccita?»
Bulma vide Radish liberarsi della propria battle suit e dello scouter. Con occhi svelti, cercò intorno a sé qualcosa di contundente col quale colpirlo. Ma il tavolo dei bisturi era troppo lontano. Radish avanzò, non indossava nulla oltre a l'unico indumento che gli copriva a stento la carne pericolosamente sveglia.
«Non costringermi a farlo al posto tuo. Avanti, spogliati!»
Bulma non poteva indietreggiare. Non riusciva a pensare. Non poteva salvarsi. Si voltò appena, Vegeta non dava cenni di reazione. Il suo Vegeta, che chissà cosa aveva combinato e di quali altri crimini si era macchiato. Questo la feriva più delle immediate ed esecrabili intenzioni che Radish aveva contro di lei. Non riusciva a crederci. Era una bugia, Vegeta non aveva mai osato farle del male in quel senso, mai. C’erano stati solo incidenti, perché vivere insieme ad un saiyan non era facile. Ma lei non si era mai sentita così in pericolo come in quel momento.
Vegeta era il loro principe, però, non poteva essere come Radish. Lui no.
«Ho esaurito la mia pazienza!»
Radish le saltò addosso, la soffocò contro il proprio petto ampio e villoso; mimò i movimenti di un accoppiamento selvaggio e criminale strusciandolesi contro.
«No! No!»
«Dovresti sentirti fortunata, io sono fra gli ultimi della mia specie, non desidereresti avere un mio discendente? Noi siamo la razza più forte dell'universo, il popolo guerriero, accoglieresti l'erede di un essere superiore!», Bulma gli morse un braccio e provò a divincolarsi, «Argh! Pazza sgualdrina, mi hai stufato!», questo non fece altro che innervosirlo di più. Radish la riacciuffò piegandole un braccio dietro la schiena e, girandola verso la medical machine, le schiacciò il viso sul vetro liscio e freddo che la separava da Vegeta.

Il suo Vegeta dormiva. Lacrime dense le appannarono la vista. Avvertì le unghie di quel maniaco graffiarle la pelle, strapparle l’under suit con le mani. Bulma non aveva più nulla a preservarla.

«Ti avviso: noi saiyan siamo molto violenti anche quando scopiamo, preparati perché ti farà molto, molto male.»

Perdonami Vegeta.

Gridare aiuto non sarebbe servito a nulla. 

Perdonami...

Radish stava per farsi strada cercando di entrare e percorrere quella via con la forza. Bramoso di abbandonarsi alla concupiscenza più vituperante e di sporcare un’altra anima innocente.

Bulma si arrese.

Ma nello stesso attimo, Vegeta aprì gli occhi. Li aprì per davvero. 
Riconobbe Bulma davanti a lui. La sua Bulma che perdeva sangue al lato della bocca. 
Il volto sofferente, le labbra piegate che imploravano di smettere. E Radish dietro di lei, su di lei. 

Distruggendosi in una cascata di pezzi, il vetro della vasca di rianimazione collassò. L'acqua medica fuoriuscì abbondante. Radish non si rese conto di cosa stava per succedergli. 
Strappatosi il boccaglio del respiratore, Vegeta si lanciò nudo su di loro, a piedi scalzi, calpestando i vetri taglienti. Spinse Bulma lateralmente, staccandola da Radish, e a lui diede un pugno in faccia con tutte le forze che possedeva. Quello prima finì addosso a un tavolo operatorio, che ribaltò, e poi contro il carrello dei coltelli chirurgici fino a fermarsi addosso ad un’altra medical machine.
Vegeta rivolse uno sguardo a Bulma: era accovacciata, piangeva, cercava di coprirsi, di sparire.
Il principe tornò con tutta la sua furia contro l'altro saiyan atterrato e confuso. Lo colpì, prima un destro, poi un sinistro, ancora un destro, la faccia di Radish sembrava di gomma, e Vegeta era già esausto. Non aveva recuperato completamente le proprie forze, non erano passati i sessanta minuti necessari, i suoi pugni non erano potenti come il solito. Ma Bulma era lì, a terra, la sentiva gemere; doveva colpire più forte, ancora, doveva coprire quel lamento.
Vegeta si sentì afferrare, tirare indietro per le spalle da braccia enormi. Qualcuno stava dicendogli qualcosa, di non uccidere, di fermarsi. Ma lui non ci stava capendo più nulla ormai.

C’era solo Bulma nella sua testa. Bulma che non era riuscito a proteggere.


Continua...


Note: Ok, calmi. Avevate tutti capito come stavano andando le cose.
Io avevo deciso dovesse andare così con Radish, e perché Radish e non Nappa?
Perché ho tenuto conto solo nel manga di Tori' (niente dbs, niente rapporto stretto fra Radish e Vegeta) e dell'anime DBZ, basandomi sulle impressioni che questo personaggio mi ha lasciato. È felino, è viscido, le offerte che fa al fratellino, a Goku, lasciano un che di perverso, aiuta pura la voce del doppiatore italiano; poi, lui è un soldato semplice, un guerriero di rango inferiore, per me è gretto, ignorante ed ha un certo potenziale di luridume  dentro di sé che non lo vedo così distante da certi comportamenti. Radish rappresenta i saiyan peggiori. Nappa è diverso, fedelissimo a Vegeta, ma resta un terribile assassino.
Vegeta invece è nobile, non si comporta come loro, come ho sempre ribadito: il fatto che sia spietato in battaglia, non fa di lui uno stupratore. Anche se qui pare la cosa sia messa in dubbio e Bulma ne rimane scioccata, più  degli omicidi da Vegeta commessi in passato.
Per ora non dico nulla, perché approfondirò avanti. La cosa importante è che lui si sia svegliato... in tempo? 
Ricordate il capitolo precedente? Il dottore aveva detto che gli ci voleva mezz'ora per riprendere coscienza e un'ora per guarire del tutto. Lui si è svegliato a metà, proprio nel momento in cui...
Vedete, non sono poi così tremenda, anche se il mio stato attuale mi rende fragile e ho odiato scrivere questo capitolo. 
Tornando ai saiyan, Radish si vanta un po' di esserlo e invoglia Bulma ad essere contenta di, nel caso, avere un figlio da lui che è tra gli ultimi della sua specie. Ecco, sarà strano, ma quando Nappa e Vegeta discutono della forza che si può ottenere unendo il loro sangue a quello terrestre, e Nappa chiede a Vegeta se vogliono riprodursi in questo modo... Cioè non pensano mica al matrimonio, ma a riprodursi, animali, nulla di più. Lasciando stare che Vegeta eclissa subito questa proposta di Nappa, ma voglio dire, avessero deciso di farlo non credo sarebbe stato con un invito a cena. No? 
Per dire che sì, pontenziali stupratori. La storia insegna cosa succede alle donne con l'esercito invasore. 
Il disegno spero riassuma la situazione e gli intenti. 

Vi linko alcune storie che, se siete fan della coppia Vegeta/Bulma, forse apprezzerete (e sono apprezzati commenti e impressioni anche su queste). Intanto, ringrazio i lettori, i recensori, chi custodisce la storia nelle liste di preferenza e i nuovi che si uniranno. Un abbraccio a voi tutti. E grazie per il sostegno che mi avete dato in questi giorni.


LA MORTE È INSOPPORTABILE PER CHI NON DEVE VIVERE.   LINK
Cell è già un brutto ricordo. Ma Kakaroth è morto. Vegeta torna alla Capsule Corporation inutile e sconfitto. 
Titolo e brano di accompagnamento dei CCCP. Buona lettura.

GLI ALIENI... NON ESISTONO. LINK
Più la nascondi, più la verità torna a galla. Come un cadavere.
Il piccolo Trunks scoprirà qualcosa che il suo papà non potrà più nascondere. 
Dal testo:"Si misero entrambi a ridere, brillavano gli occhi a tutti e due. Di fantasia, di ludico e puerile. 
Ma quando il vento cessò, abbassando le polveri, e i toni della terra si rivelarono essere più chiari e diversi rispetto a ciò che malamente inumavano; poco lontano da loro e dal cratere camuffato di verde spoglio, un misero dettaglio – qualcosa di forma strana, quindi aliena come aveva detto Trunks – apparì." Easter egg per voi. Buona lettura.

Transustanziazione. Se non, amare. LINK
Fresco di battaglia contro l'inferno tinto di rosa, Vegeta torna sulla Terra. Dove dovrà affrontare Bulma e soprattutto se stesso. 
Per cuori teneri e putridi come il mio.  Attenzione: c'è un alto tasso di zuccheri che incontrerete nel leggerla.

Aporetico EgoTismo LINK
Una OS? No, un pugno allo stomaco. Dal Principe dei Saiyan aspettatevelo, non sarà piacevole.

STANDBY LINK
Vegeta? Un folle omicida. Ma Bulma lo sa bene: mai fermarsi a giudicare unicamente la coda del mostro. 

La belva deve essere sempre osservata nella sua interezza. 
Periodo trattato: triennio antecedente ai cyborg, INIZIO RELAZIONE TRA BULMA E VEGETA.
   
 
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