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Autore: Betz73    05/08/2021    4 recensioni
Una lezione davvero inaspettata...quanto mi sarebbe piaciuto vederli danzare almeno una volta insieme! E se quel contatto fosse l'occasione per scoprire in sé un nuovo sentimento?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo contatto della porta a cui sono appoggiata mi riporta alla realtà, convincendomi che le parole di mio padre non sono state soltanto il frutto della mia immaginazione. Solo qualche minuto fa ero dentro a questa stanza, al suo capezzale, per sentirmi dire che il generale Bouillé ha organizzato per questa sera un maledetto ballo in mio onore affinché tra tutti gli invitati possa trovare marito ed abbandonare così l’unico stile di vita che abbia mai conosciuto da quando sono nata. Follia! Pura follia! Se non fosse per il fatto che è stato ferito in quell’attentato ed è tutt’ora convalescente, avrei forse trovato la forza di oppormi…
E come se non bastasse mi ha imposto anche un’inutile lezione di ballo perché impari come farmi guidare nella danza da un uomo! Io, che ho condotto in un valzer la mia regina, abbassarmi a recitare la parte di una dama per passare di mano in mano a quei cicisbei che mi hanno sempre guardata come uno scherzo della natura!
- Ci sarà André a farti da cavaliere in questa lezione. Voi avete imparato insieme fin da piccoli, ti sarà sicuramente di aiuto anche in questa occasione.
André… la ciliegina sulla torta di una situazione assurdamente imbarazzante…
E poi ho già danzato una volta con questo ruolo…e non voglio ricordare quanto abbia sofferto allora... Ho fatto delle scelte precise per lasciarmi tutto quanto alle spalle… certo mio padre non può saperlo… ma davvero preferirei evitare tutta questa inutile pantomima!

Raggiungo il salone da ballo maledicendo per l’ennesima volta le sue assurde disposizioni… non bastava la festa di questa sera, ci voleva anche questa perdita di tempo!
Oltre la porta mi attendono già André, un piccolo trio di archi e... Monsieur Balais! Il nostro vecchio insegnante che già ci perseguitava da bambini…ma quanti anni avrà??? Era già vecchio quando io e André lo facevamo disperare con le nostre birichinate… Riesco a stento a reprimere una risata al pensiero di quante gliene abbiamo fatte passare, mentre rispondo con educazione al suo saluto. Ma tu André devi aver intuito il mio pensiero perché mi fai l’occhiolino mentre mi sto avvicinando a voi. Solo ora capisco quanto mi sia mancata questa complicità tutta nostra….
- Bene Madamigella Oscar, noto con dispiacere che non avete indossato abiti femminili, ma conoscendo il Vostro carattere vivace non mi aspettavo niente di meno. Cercherò di ignorare la cosa...
Ecco, bravo, sorvoliamo su tutto… già ho dovuto litigare con Nanny per evitare gonne e merletti, riuscendo a fatica a spuntarla e poter indossare camicia e calzoni…
- André, avvicinati a lei... bene così… in posizione! Ora le mani e le braccia, pronti per il valzer che tanto piace alla nostra regina! Ricordate: 1, 2 ,3… 1, 2, 3… 1, 2, 3…
Gli archi intonano una dolce melodia mentre stiamo per muovere i primi passi. Dovrei concentrarmi su quelli, ricordarmi che non sono io a guidare, come quella sera con Sua Maestà Maria Antonietta, ma l’unica cosa a cui riesco a pensare è il contatto della mano di André sulla mia schiena, il calore che sprigiona dal suo tocco lieve è una sensazione così piacevole... del tutto inaspettata. L’altra sua mano stringe leggermente la mia chiudendoci in quello che sembra quasi un abbraccio… Da quanto tempo non siamo così vicini, André?
Il tuo sguardo fisso su di me ha lo stesso calore delle tue mani e mi fa sentire stranamente a mio agio. E pensare che fino a poco fa ero convinta che avrei detestato ogni singolo attimo di questa inutile lezione…
- Madamigella Oscar, non siate così rigida! Ricordate che una dama deve lasciarsi trasportare dal suo cavaliere con la stessa flessuosità di un giovane fiore nella brezza del mattino….
Le parole di Monsieur Balais mi strappano al divagare dei miei pensieri. Dio che omuncolo noioso! Lui e le sue metafore botaniche! Certo a guardare quanto si è rinsecchito non posso fare a meno di pensare che il suo nome sia quanto mai azzeccato! Ecco, devo di nuovo reprimere una risata… Di rimando vedo le tue labbra allargarsi in un sorriso che non è solo di cortesia… André, anche i tuoi pensieri stanno andando nella stessa direzione? La tentazione di farti ridere è troppo forte…
- Sono passati tanti anni ma quell’ometto fastidioso riesce ad irritarmi come se fosse solo ieri! – ti sussurro a bassa voce – Possibile che così magro e ossuto abbia ancora la forza di andarsene in giro per impartire lezioni ai nobili? Lo vedrei bene in mezzo a una catasta di legna da ardere…anzi, ancora meglio direttamente nel caminetto acceso…
Questa volta non puoi fare a meno di ridere, ed è così bello sentire di nuovo la tua allegria… Peccato che un’occhiata fulminante del nostro aguzzino ci riporti subito ad un minimo di compostezza.
- Bene, molto bene, più su quel braccio! 1, 2, 3… 1, 2, 3….
La musica continua, i passi procedono senza intoppi, volteggiare insieme a te è semplice e, devo ammettere, anche molto piacevole. Il tuo sguardo non mi abbandona mai, quella luce color smeraldo mi avvolge in un dolce tepore che annulla la presenza di qualsiasi altra cosa in questa stanza… André, mi hai sempre guardato in questo modo? Perché me ne accorgo solo ora?
- Perfetto, davvero perfetto! Vedo con piacere che l’eccellenza di un maestro non può che riflettersi nella bravura dei suoi allievi! Molto bene, molto bene… Ora però Vi devo abbandonare perché un’altra lezione mi attende, ma Vi consiglio caldamente – e so di poter parlare anche per conto del generale Jarjayes – di continuare almeno per un’altra ora finché il tutto Vi riesca in modo estremamente naturale. Non potete assolutamente arrivare impreparata al ballo di questa sera, Madamigella Oscar! La musica non Vi servirà, sarà sufficiente tenere il computo dei passi. Adieu!
Detto questo Monsieur Balais si avvia verso la porta seguito dai musicisti. Il modo in cui la sua voce ha sottolineato il nome di mio padre mi fa chiaramente capire che abbandonare la sala nell’immediato è totalmente da escludere…
Nell’improvviso silenzio che ci circonda cerco di concentrarmi sul ritmo del valzer… 1, 2, 3… 1, 2, 3… ma il tuo sguardo su di me si fa ancora più intenso… provo a guardare un punto oltre le tue spalle… ma da quando sono diventate così larghe, André? Mi sembra di percepire solo ora per la prima volta quanta forza sprigioni il tuo corpo… No, non è vero… mi ricordo ancora bene il momento fatidico in cui l’ho sperimentata su di me… Ho sentito le tue mani sui miei polsi, una presa ferrea che mai avrei immaginato, così lontana dalla delicatezza con cui mi stai toccando ora mentre volteggiamo senza fatica sulla scia di note immaginarie…. Ed ho sentito anche il peso del tuo corpo sul mio, che mi ha spaventata al punto da dover gridare… No, non voglio ricordare quel momento, non adesso che siamo soli, non con questa vicinanza che ci è imposta dalla danza…
- Ahi!
Maledizione, persa nei miei pensieri ho messo un piede in fallo e sarei sicuramente caduta in avanti se le tue braccia non mi avessero afferrata per tempo… Ancora mi trattengono mentre cerco di capire come sia potuta inciampare…
- Oscar, tutto bene? Ti sei fatta male?
Il tuo tono preoccupato mi raggiunge a fatica… perché solo ora che siamo così vicini mi accorgo del tuo profumo che mi avvolge… sai di buono, di bucato, di aria fresca e anche un po’ di fieno… sei come una folata di primavera che stordisce i miei sensi… Ma riesco a trovare un minimo di lucidità per risponderti.
- No André, va tutto bene… Credo di aver appoggiato male un piede… forse è meglio se ci fermiamo per un po’…
Le tue braccia mi aiutano a rimettermi in piedi ma le tue mani non mi lasciano andare.
- Certo Oscar, vieni a sede-…. Beh, un po’ difficile trovare una sedia, vedo che la stanza non ha praticamente alcun mobile!
- Non importa André, è sufficiente che mi appoggi al muro per qualche istante.
In realtà devo mettere un po’ di distanza tra noi, non riesco a capire cosa mi stia accadendo… anni ad allenarmi con la spada per essere in grado di muovermi con agilità su qualsiasi terreno, e vado ad inciampare durante un ballo???
Ci dirigiamo in un angolo del salone. Io mi accosto alla parete rivestita di broccato, la tua mano destra ancora tiene la mia… La sinistra appoggiata appena sopra la mia testa. Impossibile mettere della distanza tra di noi... a questo punto non capisco neppure se sia quello che voglio davvero… Sento la bocca inaridirsi… Dovrei parlarti, spezzare questo silenzio ma non trovo nessun argomento di conversazione…
Sei tu a venirmi in aiuto.
- Sai Oscar… immagino che questa lezione improvvisa ed imposta non sia esattamente in cima alla lista di cose che avresti preferito fare oggi... I tuoi occhi avranno ucciso Monsieur Balais almeno in 10 modi diversi!
Il tuo tono allegro mi fa bene al cuore…
- Ma per me… è stato un vero dono… sono certo che altrimenti non avrei mai avuto la possibilità di ballare con te come un cavaliere con la sua…. dama… specialmente dopo….questa sera….
La tua voce si è fatta seria, le tue ultime parole sono quasi un sussurro… Per la prima volta il tuo sguardo mi abbandona, come se avessi timore della mia risposta. Sei così vulnerabile in questo momento… ed io sento una strana fitta al petto… Come posso rassicurarti se neanche io capisco quello che sento?
- André…io…
Ma le parole mi muoiono in gola… mi assalgono emozioni contrastanti, il mio desiderio di allontanarti si trasforma d’impulso nel bisogno di sentirti vicino, di sfiorarti… neppure mi accorgo che la mia mano libera lentamente ha raggiunto il tuo viso. Un tocco, un semplice contatto che possa spazzare via la tristezza dal tuo volto… Sei sorpreso forse quanto me per questo gesto così inaspettato… Torni a guardarmi con una luce diversa in quello sguardo che mi segue da sempre… il mio cuore accelera… cosa mi sta succedendo?
Chini leggermente il capo per accogliere appieno la mia carezza… Anche tu senti il bisogno di annullare il vuoto tra di noi? La tua pelle calda mi trasmette sensazioni mai provate prima, non riesco a smettere di guardarti, mentre il tuo viso si fa sempre più vicino…
Sento il tocco delle tue labbra sulla mia bocca, così lieve, quasi timoroso che io possa allontanarmi… ma non lo farò, non voglio… Chiudo gli occhi e mi lascio guidare da te, cullata dal tuo respiro che diventa il mio… non avrei mai pensato che potesse essere così tra di noi, non dopo quella notte in cui il tuo bacio è stato quasi un modo per punirmi…
Improvvisamente la tua mano abbandona la mia per appoggiarsi al muro. Le tue braccia mi circondano anche se le sento in qualche modo lontane. La tua bocca mi lascia proprio quando inizio a volere di più… non so neppure cosa… sento solo un calore salire da dentro…
Mi guardi quasi imbarazzato mentre dai voce a quella che sembra una confessione…
- Perdonami Oscar ma è meglio se tengo le mani in un posto sicuro o non so cosa potrei farti…
Il mio cuore perde un battito... poi un altro… non so cosa rispondere, sento solo il bisogno di stringerti, di averti più vicino… sollevo le braccia, le mie mani nei tuoi capelli ti cercano finché abbassi di nuovo la testa e torni a baciarmi... ma questa volta non è la carezza di una farfalla, è una smania che prende anche me, un desiderio incontenibile di fondermi con te, diventare tutt’uno con la tua bocca…
Le tue labbra si fanno pressanti, accarezzano, mordono, scatenano in me una risposta immediata, come se inconsciamente sapessi quello che mi stanno chiedendo… La tua lingua lentamente si fa strada cercando la mia, invitandola ad un banchetto dolce come il miele… I nostri respiri si fanno brevi, l’aria mi manca ma sento che potrei farne a meno…
Le tue mani lasciano finalmente la parete, scivolano sulle mie spalle, sulle mie braccia, un brivido mi percorre in ogni punto raggiunto dal tuo tocco… scendono fino a cingermi i glutei. D’improvviso mi stringi al tuo torace, bacino contro bacino, ma il tuo corpo ha una forma nuova che non riconosco e che infiamma i miei sensi…
Il nostro bacio si interrompe, fronte contro fronte ad occhi chiusi riprendiamo a respirare…
- Lo senti Oscar? Il mio desiderio di te? Giorno e notte, non mi abbandona mai… E’ una lenta agonia che ho provato a combattere, ma sono un ben misero guerriero di fronte all’amore che provo per te…
Mi guardi ed è come se sentissi cadermi di dosso una pesante armatura… riprendo fiato nel tentativo di placare il mio cuore che rimbomba, più forte di un tamburo… voglio solo lasciarmi andare, affidarmi a te in questo vortice di emozioni sconosciute in cui non riesco ad orientarmi…
- Non lasciarmi, André…
E’ l’unica cosa che riesco a dirti mentre ti chini di nuovo per baciarmi, prima sulla bocca, poi lentamente sul collo, una vertigine mi assale mentre scendi sempre più giù con le tue labbra. Le tue mani sono già su di me, in luoghi che nessun altro ha mai toccato… neppure io… Prima un seno, poi l’altro, a volte dolci, altre quasi frenetiche… le sento risalire sulle mie cosce mentre il mio corpo aderisce al tuo… finché raggiungono un punto proibito… ed è come se una scarica mi attraversasse… non riesco a frenare un gemito… Ho paura? Voglio fermarti? I miei occhi cercano il tuo sguardo…
- Oscar, tesoro, non temere… sei così bella… ed io ho giurato su Dio che non ti avrei mai più fatto del male…
Ma proprio in quel momento il rumore di una porta che si apre ci riporta con violenza alla realtà… facciamo appena in tempo a staccarci l’uno dall’altra, che la voce di Nanny fa capolino nella stanza…
- André! Oscar! Basta con le danze, Madamigella si deve preparare per il ballo di stasera! Presto cara, vieni con me! Guarda come sei rossa! André, ma non potevi farla riposare almeno un po’?
Mi verrebbe da sorridere sentendo queste parole, se non vedessi di nuovo quel velo di tristezza spegnere il tuo sguardo… so che stai pensando a quello che questa festa potrebbe comportare…
Mi lascio trascinare via da Nanny, ancora frastornata per quello che c’è stato fra di noi… è accaduto così tanto eppure sento solo un vuoto dentro di me, ora che i miei passi mi allontanano da te.
Raggiungo la mia stanza dove riesco ad ottenere qualche minuto di pace prima che mi aiutino per entrare nel bagno caldo che mi aspetta. Ma cos’è questa stretta al cuore che non mi abbandona? Questo desiderio di tornare indietro e cercare ancora il calore delle tue braccia? Invece devo prepararmi per una nuova farsa…
Ma ho già deciso quello che farò… Forse sarà una cocente delusione per mio padre, e probabilmente recherà offesa a tutti gli invitati. Ma non posso permettere che mi venga imposto anche questo…
Si tratta del mio futuro e devo farlo per me stessa… o forse lo sto facendo anche per te, André??
   
 
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