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Autore: Lita_85    09/08/2021    3 recensioni
Dario fisioterapista casanova incallito. Anita pubblicitaria ironica e intraprendente. Due persone così diverse ma così simili. Le loro vite verranno stravolte dal loro primo incontro, che li porterà loro malgrado in situazioni divertenti e passionali. Sapranno resistersi l'un l'altro? Buona lettura! ❤️ Opera registrata su Patamu, qualsiasi riproduzione anche parziale dell'opera senza cconsenso sarà perseguibile per legge.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Gli occhi della commessa alla quale  mi ero affidata ancora una volta mi guardavano con un bagliore negli occhi e uno stupore senza precedenti. Avevo deciso di tornare in quella boutique dove avevo acquistato l'abito per serata formale in villa, nella speranza di trovare qualcosa per il party al Recontre. Questa volta, la cara commessa aveva azzardato con un vestito attillatissimo e corto, ricamato con dei fiori verde muschio su fondo verde smeraldo, con scollatura a balconcino sostenuto da delle sottilissime bretelle dello stesso colore. Continuava a riempirmi di complimenti, facendomi apprezzare sempre di più quel micro vestito. Ma adesso, le cose sembravano essere cambiate. Appena lo indossai per la serata che stava per iniziare, non ebbi più le certezze che la commessa con tanta eleganza aveva istillato in me.  Mi giravo e rigiravo davanti allo specchio rettangolare cercando di capire se dovessi davvero uscire con quella quell'abito addosso. Dopo aver pensato ad una miriade di soluzioni, alla quale avevo dato subito forfait, decisi che quella era la mia serata, e che potevo permettermi questo ed altro. Sistemai i capelli legandoli con una coda alta, fermando la frangetta con il fermaglio Swarovski, quello che aveva ritrovato Dario. Lo guardai con un velo di tristezza. Mi ero pentita di non averlo invitato, di non averci neanche provato. Ero stata la solita stupida. Presi il cappotto nero, infilai delle decoltè con tacco a spillo e mi avviai verso la celebrazione della mio successo, come aveva detto Federica. Perché in realtà lo era, lo era davvero.


Parcheggiai nello stesso punto dove avevo parcheggiato la volta prima, ed un brivido subito mi pervase. Strinsi il colletto del cappotto come a volermi aggrappare a quella forza che all'improvviso sembrò mancarmi.  Potevo farcela, alla fine era un luogo come gli altri. Mi avvicinai alla grande entrata addobbata per l'occasione con una tenda di lustrini e come uscieri due ragazze travestite da bustine giganti di tè.

Natalie Cole - Love 

 Sorrisi, ed entrai guardandomi subito intorno, mi sentivo come un pesce fuori dall'acqua. Davanti a me l'arredamento del Recontre sui toni del nero brillavano davanti i miei occhi grazie ai lustrini e alle rose rosse nei grandi vasi laccati dello stesso colore. Una ragazza si avvicinò a me, e prendendo il mio capotto si allontanò all'istante. Cominciai a sentirmi tremendamente a disagio, accorgendomi solo adesso, che la scollatura sembrava che stesse per cedere.

« Wow Anita! Sei stupenda! Quel vestito è veramente bellissimo! », disse Federica palesandosi davanti a me raggiante. I suoi occhi nocciola come i suoi capelli brillavano, e il tubino nero con scollo a barchetta le stava d'incanto. 

« in realtà credo di aver lasciato qualche pezzo al negozio... questo vestito reggeva meglio le mie grazie! »

« Ma cosa dici?! Sei stupenda! »

« Grazie... Adesso però avrei bisogno di qualcosa di forte! »

« Tieni questo! E divertiti! », continuò porgendomi il suo drink e allontanandosi sorridendo.

La guardai come una stupida. Perché tutta quella felicità immotivata? Forse dovevo anche io buttarmi nella mischia   e lasciarmi andare alla serata.

« Ecco la mia ragazza! », esclamò Andrew avvicinandosi con una coppia al seguito.

« Mi hai trovata... », risposi abbozzando un sorriso nel pallone più totale.

« Anita, ti presento l'amministratore delegato della Sweet tè, il signor Peter Smith e consorte! Non vedevano l'ora di conoscere il genio che ha ideato tutto questo! »

« Andrew, ho fatto solo il mio lavoro... » 

« Andiamo! Non fare la modesta! Sei un genio mia cara! »

« Grazie davvero Andrew! E grazie a lei signor Smith per aver creduto in me... »

« Signorina Velletri, siamo rimasti davvero colpiti dal suo talento, spero di lavorare con lei anche in futuro! »

« Mi piacerebbe davvero tanto! »

« Allora è deciso! », esclamò il signor Smith dandomi forte la mano, e facendo un cenno del capo si allontanò con la moglie al seguito.

« Sei stata fantastica! E complimenti per questo vestito! Sei pazzesca! », disse Andrew sussurrandolo al mio orecchio, per poi allontanarsi raggiungendo i coniugi Smith.

Remember me this way - Jordan Hill

Sorrisi nuovamente spostandomi verso il muro dall'altra parte della sala isolandomi un attimo bevendo il drink che mi aveva passato Federica. Appoggiai le spalle al muro guardandomi in giro un po' annoiata e sistemandomi continuamente il vestito, quando all'improvviso lo vidi entrare. Il mio cuore si fermò di botto. I suoi occhi come il suo viso si illuminarono non appena si incontrarono con i miei. Non sapevo come mai lui fosse lì, ma adesso l'unica cosa che volevo era stringerlo tra le mie braccia. 
Lui continuò con il suo passo deciso verso di me non distogliendo lo sguardo. Era stupendo ed elegante come suo solito: Camicia nera aperta con giacca dello stesso colore, jeans con anfibi e gli occhiali del misfatto. I miei occhi, mio malgrado, si riempirono di lacrime che tratteni con tutta me stessa. Non volevo che lui capisse quanto fossi felice della sua presenza. Lui era venuto, era lì per me.

« Perché ci hai messo tanto?... », chiesi sorridendo incredula.  

« Scusa l'attesa... », rispose regalandomi un dei suoi sorrisi più belli

Lui prese il mio bicchiere che avevo tra le mani poggiandolo in uno dei tavoli li vicino, per poi prendermi per mano  portandomi in pista. Strinse tra le sue mani le mie e con un gesto delicato le poggiò sulle sue spalle per poi avvicinare il mio bacino al suo fasciando quest'ultimo con le sue mani. I suoi meravigliosi occhi non smettevano di guardarmi, mentre sulle sue labbra quel sorriso che tanto amavo si faceva di nuovo spazio regalandomi quelle fossette che mi facevano sciogliere. 

« Sei davvero bellissima... »

« Signor Mancini non riuscirà a corrompermi stasera, sono arrabbiata ancora con lei... »

« Pensavo che, averla baciata senza pietà avesse pareggiato i conti...  »

« Signor Mancini lei è uno sfacciato!  »

« E pretenzioso... ma questo lo sappiamo già...  »

« Ad ogni modo, vorrei sdebitarmi con lei in qualche modo...  », affermai decisa continuando questo botta e risposta da cardiopalma.

« Signorina Velletri, adesso è lei a volermi corrompere? », chiese beffardo  sorridendo nuovamente.

« La vuoi smettere?! Con te non so mai come comportarmi! Vorrà dire che ti offrirò un caffè o un latte macchiato! »

« Allora aspetterò con impazienza il suo invito signorina Velletri... Con grande impazienza...», replicò poggiando la sua fronte alla mia. Il suo respiro si infrangeva sulle mie labbra facendomi morire ad ogni respiro. 

Rimasi a fissarlo per qualche secondo senza sapere cosa dire. Mi aveva spiazzata come sempre. I suoi occhi azzurri erano meravigliosi, e mi guardavano in quel modo, lo stesso modo di quella sera al chiaro di luna.  Sorrisi ancora una volta appoggiando il mio viso sulla sua spalla. Il suo profumo di dopobarba entrò nelle mie narici facendo perdere un colpo a quel cuore che ormai era suo. Sospirai sognando ad occhi aperti, quando sentii il suo mento sulla mia spalla per poi lasciarci un bacio. 
Mi drizzai guardandolo negli occhi. Deglutii a malapena quella poca saliva che avevo in bocca chiamandolo quasi in una supplica. Volevo baciarlo. Volevo farlo, ma la situazione non era favorevole per nessuno dei due. Presa da una vampata di calore inarrestabile mi allontanai da lui con la scusa del bagno afferrando al volo una Federica del tutto ignara di ciò che stava accadendo.

Entrammo nel bagno delle donne con il cuore che mi batteva all'impazzata.

« Oddio Federica! Io... Io... Non posso più resistere! »

« Ma cosa succede? »

« Succede che lui è qui! Lo capisci?! Non so cosa ci faccia, ma è qui! »

« Oddio Anita! Ma è una cosa bellissima! »

« No! Non lo è! Perché è venuto?! »

« Che ti importa?! Lui adesso è qui, ed è questo quello che conta! Torna da lui! » esclamò prendendomi le mani nelle sue con gioia. « Ma adesso scusami, ma ho la vescica piena! » così dicendo entrò velocemente dentro un dei due bagni posizionati alla mia destra. 

Appoggiai tutte due le mani sul lavandino alzando lo sguardo verso il mio riflesso sullo specchio. Quello specchio che aveva riflesso i nostri corpi che si bramavano e si desideravano. Portai la mano destra sulle labbra trattenendo il respiro. Quel ricordo sembrava essere riemerso prepotente dentro di me, sa dove era stato nascosto. Persa nei meandri della mia mente tra ricordi e brividi incontrollati sentii la porta principale chiudersi a chiave. Guardai nuovamente verso lo specchio ancora con le dita tra le labbra vedendolo appoggiarsi di peso sulla porta.

« Se volevi replicare bastava chiedere... », disse sorridendo e avvicinandosi a me.

« Replicare?! Io... No Dario... »

Lui, senza rispondere alle mie farneticazioni mi strinse subito tra le sue braccia. Questa volta potevo sentire che la presa era diversa, era la presa del Dario che vuole andare a segno. Lo sapevo, l'avevo già sperimentata, e come tutte le volte non riuscivo, e non volevo staccarmi da lui. 
Prima che mi potessi rendere conto, le sue labbra furono sulle mie come a volerle mordere. La sua lingua imprigionò la mia facendola sua, come il resto del corpo. Le sue mani, dalle doti risapute, tornarono sul mio sedere agguandandolo con una passione che mi fece sobbalzare e ansimare.
Lui si spostò da me per riprendere fiato, e sorridendo compiaciuto si lanciò sul mio seno riempiendolo di baci e stringendolo a sé. Ero sulla via del non ritorno con i suoi capelli tra le mani, se non fosse che Federica era ancora dentro il bagno. 

« Dario c'è Federica! », gridai cercando di darmi una regolata.

« Cosa?! », domandò lui ansimando non capendo bene cosa gli avessi appena detto.

« C'è Federica nel bagno... », riposi riprendendo fiato cercando di sistemare il vestito.

All'improvviso il rumore della serratura del bagno ci destò dal nostro stato catatonico, facendo uscire una Federica paonazza.

« Io... Credo sia meglio che io vada via... »

« Signorina Balli... è sempre un piacere vederla... chissà se un giorno ci vedremo in situazioni diverse da questa, dove non è richiesta la sua presenza... », disse mettendosi le mani sui fianchi come a volersi trattenere.

« Già... mi chiedo la stessa cosa... », disse camminando a mo' di granchio ancora rossa come un peperone aprendo la porta che aveva chiuso Dario facendo largo a due signore che ci guardarono allibite.

Federica uscì velocemente seguita da me e Dario in uno stato di confusione totale. Appena tornati in superficie fui travolta da Andrew e dalla sua parlantina.

« Eccoti finalmente! Aspettano tutti il tuo discorso! », esclamò Andrew tutto eccitato tirandomi per mano.

Avevo preparato quel discorso minuziosamente per giorni, ed era la cosa che temevo e a cui tenevo di più di tutta la serata. Ma adesso che lui era lì, le cose si erano complicate ulteriormente. Salii sul piccolo palco allestito per l'occasione, uscendo dalla mia borsetta quei cartoncini bianchi che avevo sistemato in ordine cronologico con dei piccoli numeri a piè di pagina. Con le mani tremanti mi avvicinai al microfono guardando verso il pubblico che mi attendeva.

« Quando sono entrata a far parte di questa grande famiglia, non sapevo dove sarei arrivata, ma sapevo benissimo dove volevo arrivare. A questo! Fin da piccola, era stato il mio grande sogno! La pubblicità era il mio sogno, e ora, finalmente, questo sogno si è avverato! Ringrazio di cuore Andrew per aver sempre creduto in me, anche quando ho cancellato intere bozze o gli ho versato il caffè fumante addosso! E ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutata in questi anni! I collaboratori, gli assistenti, gli stagisti e tutti quelli che hanno avuto a che fare con l'uragano Anita! E ringrazio anche chi è entrato nella mia vita per caso risvegliando quella Anita che sembrava essere assopita. », dissi quelle ultime parole guardandolo negli occhi lasciandolo di stucco, per poi continuare « Grazie a tutti! », finii il mio discorso scendendo quei pochi gradini che mi separavano dalla pista e da lui.
Dario si avvicinò a me con le mani in tasca quasi orgoglioso del mio discorso. 

« Complimenti per il tuo bellissimo discorso... »

« Grazie... », replicai sorridendo felice.

« Io... Io volevo scusarmi con te... »

« Per cosa? »

« Per il mio comportamento in bagno... »
« Ormai da te mi aspetto di tutto! », sorrisi cercando di recuperare un dialogo che stava prendendo una brutta piega. Potevo percepirlo chiaramente.

« Ma questo non è giusto... Non lo è per te... »

« Dario... », dissi quasi senza voce prendendo la sua mano destra come a voler fermare la sue intenzioni. 

Ad un tratto fui accerchiata da alcuni fotografi e giornalisti che reclamavano la mia attenzione. 

« Ci vediamo Anita... », sibilò prima di lasciare la mia mano.

« Dario aspetta! », dissi quasi senza voce guardandolo sparire tra la folla.

Il mio cuore smise di battere, rimase immobile di fronte a quella scena del tutto inaspettata. Mi mancò il respiro. Strinsi nervosamente le labbra tra di loro cercando di non cadere in un pianto disperato. Cosa avevo sbagliato questa volta? Ero la solita idiota. Mi girai verso quei signori elettrizzanti ed entusiasti di intervistare e fotografare la pubblicitaria del momento. Ignari del fatto che quella stessa pubblicitaria di cui avevano ascoltato le parole non c'era più. C'era solo l'involucro di quella ragazza felice  e piena d'amore per quel ragazzo che non avrebbe avuto mai. 

Note: Capitolo Venticinque. Buonasera miei cari lettori e lettrici! Contro ogni previsione eccomi qui ad aggiornare questo capitolo che mi ha fatto penare sia per il momento ballo, sia per il momento finale. So, che  nessuno si aspettava il comportamento di Dario, ma nel prossimo capitolo scopriremo cosa lo ha portato a comportarsi così. Cosa è scattato nella sua mente. Sapete tutti, che Dario dentro di sé sta facendo delle lotte, e non sempre vincerà. ☹️❤️ Però posso dirvi che il prossimo non vi farà rimpiangere l'attesa. ❤️ Questo sarà l'ultimo aggiornamento prima di Ferragosto, ci rivediamo dopo le vacanze! Grazie sempre a chi mi segue ❤️ e alla prossima ♥️
   
 
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