10/08/2021
1 recensioniCos’è un eroe
Mi hanno detto “non devi fare sempre l’eroe”.
Hanno tentato di convincermi recitando un passaggio della Bibbia “se non io, chi? Se non ora, quando?”.
Sono arrivati persino a citarmi Batman, con “sei l’eroe che non ci meritiamo, ma quello di cui abbiamo bisogno”.
Mi sono messo a ridere, tutte e tre le volte. E mi sono chiesto che cosa sia, realmente, un eroe.
A volte lo chiede anche un figlio al proprio padre. Ed è una domanda che forse non ci si dovrebbe fare. Perché un eroe non vuole essere definito. Vorrebbe semplicemente essere come gli altri. Cade e si rialza come tutti, l’unica differenza è che lo deve fare più spesso e con sempre meno forze.
Non è una maschera, un costume o un nome epico, non è un gadget e nemmeno un superpotere. Non sono queste cose. E’ un simbolo, un ideale, un valore, un senso di appartenenza e un motivo di orgoglio. Spesso, è soltanto un’illusione.
Alla fine, l’eroe non è altro che uno stupido. Non dice una parola, e di rado ottiene riconoscenza. Prova le nostre stesse emozioni, ma pretende di comprendere anche tutte quelle degli altri. Parla anche se nessuno lo ascolta. Si lascia prendere dalla volontà di accontentare così tante voci che finisce per non sentire più la propria. E a volte non si ricorda più nemmeno perché ha iniziato.
Continua a sanguinare e soffrire per tutti, pur di mantenere le persone al sicuro. Combatte con il coraggio di mostrarsi senza paura anche quando sa già di aver perso. Dà anche l’anima nella speranza di poter rendere il mondo un posto migliore. Perché ci crede, crede davvero che quello che sta facendo sia la cosa giusta.
Ma si sbaglia. Perché se il mondo fosse giusto, non ci sarebbe bisogno di eroi come lui.
E nonostante tutto continua a combattere, anche contro se stesso, incurante dell’ipocrisia della gente che prima invoca l’eroe, e poi tifa per il villain.
E io? Io sono il più stupido di tutti.
Faccio ciò che dev’essere fatto, quando nessun altro vuole farlo. Faccio ciò che non dovrei, e non so neanche trovare un buon motivo. Penso e ripenso alle cose fino a farmi scoppiare la testa. Parlo quando sarebbe meglio che tacessi, e non esprimo quello che sento quando invece dovrei farlo.
Bravo.
Ma in fondo, non siamo forse tutti un po’ l’eroe e un po’ il villain del nostro personale fumetto?