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Autore: gloria85    11/08/2021    0 recensioni
Tra loro non è mai stato facile.
Sin dal primo incontro il loro rapporto è stato difficile, conflittuale e pieno di alti e bassi. Un giorno andavano d'accordo e il giorno dopo nemmeno si potevano vedere.
Sono entrati a far parte l'uno della vita dell'altro quasi per caso e dopo anni, ritrovarsi, non è poi così semplice.
Le loro vite sono state stravolte, sono cambiate e ora dovranno fare i conti con un passato che forse non ricordano.
Riusciranno a ritrovarsi?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si era diretta verso la spiaggia per passeggiare, alla ricerca di un po’ di tranquillità.
Si era seduta sulla sabbia ancora fredda dalla notte e si era persa lontano.
Era appena tornata e il primo luogo dove si era andata a rifugiare era proprio quello.
Il mare le faceva quell’effetto e quando sentiva il bisogno di svuotare la mente si dirigeva lì. Camminava sulla riva, con i piedi nell’acqua, alla ricerca di conchiglie.
Dentro quelle meravigliose cavità, si diceva, si nascondevano i segreti degli innamorati sfortunati.
Quegli amanti che affidavano al mare le loro lacrime e, le conchiglie, ne nascondevano le preghiere.
Prima di passeggiare però aveva bisogno di raccogliere i pensieri.
Era appena ritornata in quella che era sempre stata casa sua. Aveva trascorso due anni lontana, ma non erano serviti.
Era scappata con un grande vuoto dentro. Vuoto che non si era colmato.
Non sapeva dare un nome a questo. Non aveva risposte, solo grandi domande.
La sua vita era andata avanti, ma si era sempre sentita in errore. Come se stesse sbagliando qualcosa, senza sapere esattamente cosa.
Aveva sentito la necessità di fuggire da quella che era sempre stata casa sua, ma non aveva risolto nulla.
Per questo era tornata.
In questi due anni lontana aveva provato a costruirsi una nuova vita, che era andata in frantumi, nuovamente e senza preavviso.
Sembrava che una maledizione la seguisse ovunque andasse.
Si alzò e, camminando poco lontano dagli scogli, lo vide. Più avanti, fermo, osservava il mare.
Capelli biondi spettinati dal vento.
Spalle larghe, coperte da una leggera camicia bianca aperta a metà, che lasciava intravedere i muscoli tonici. Il vento entrava al suo interno facendo dondolare la collana che vi era nascosta sotto.
Poteva vedere anche da lontano la sua pelle abbronzata, luccicare sotto il fievole sole del mattino.
Aveva le movenze naturali di un atleta. Si spostava con forza e determinazione.
Il suo viso però aveva dei lineamenti delicati, gentili. La mascella era ammorbidita da una barba curata, ne lunga ne troppo corta, e celava delle labbra sottili, ma apparentemente morbide.
Gli zigomi erano alti e il naso dritto.
Solo gli occhi erano nascosti, dietro un paio di occhiali scuri, ma che sapeva stavano fissando lontano.
Nelle onde. Un punto indefinito verso l’orizzonte.
Era rimasta ferma, ad osservare quel ragazzo che conosceva, con una nuova sensazione nel cuore.
Ricordava chi fosse.
Non avevano mai parlato molto, ma l'aveva visto spesso nella sua vita. Era il migliore amico di suo fratello.
Era il figlio del migliore amico di suo padre.
Erano cresciuti insieme, odiandosi e prendendosi in giro.
Guardandolo in quel momento però, poteva sentire distintamente un’emozione nuova nel cuore.
Un'emozione dal sapore rassicurante, come il racconto di una vecchia storia che conosci e che calma il tumulto che ormai si portava dentro da tempo.
Scostò lo sguardo e tornò alla sua passeggiata e alle sue conchiglie.
Che voglia di tuffarsi in mare. Se solo avesse potuto si sarebbe buttata con tutti i vestiti.
Appena arrivata era andata dritta a casa e aveva avuto l’ennesima discussione con suo fratello.
Si erano tenuti in contatto in questi due anni.
Ian sapeva tutto, compresa la ragione del suo ritorno e non ne era felice.
Poteva capirlo, ma non aveva la minima voglia di riaprire il discorso e, come faceva sempre quando non voleva affrontare qualcosa o quando la situazione si faceva troppo complicata, era scappata.
Il mare era sempre stato il suo migliore amico, fin dall’infanzia.
La ricordava bene la sua infanzia.
Sapeva cosa poteva aspettarsi dalla vita in quel posto, in quel piccolo paesino, nel quale sembrava che il tempo si fosse fermato.
Le era sempre stato tutto troppo stretto, ma al momento la sua vita non le proponeva altre alternative.
Sapeva bene che la condizione impostale da suo fratello per riaccoglierla in casa, era solo una scusante.
Voleva aiutarla.
Voleva starle vicino, nonostante conoscesse bene il carattere orgoglioso della sua sorellina.
Erano anni che non si vedevano, ma era sempre stato lì ad ascoltarla e sostenerla anche da lontano.
Era il primo da cui era corsa non appena tutto le era crollato addosso. Il suo lavoro, la sua vita privata, la sua dignità.
Tutto distrutto e sbattuto miseramente in prima pagina sui giornali scandalistici locali.
Era tornata in quel piccolo paesino dimenticato, con la coda tra le gambe.
Tutto era di nuovo al punto di partenza.
Christian, questo era il nome del suo presunto, ultimo e perfetto fidanzato, l'aveva completamente distrutta.
L'aveva umiliata e le aveva portato via la cosa che più amava e nella quale era sempre stata brava.
Il suo sogno.
Aveva bisogno di ricominciare e la parte divertente era proprio che tutto questo lo stava facendo nel paese dal quale era fuggita anni addietro.
Ricominciare con un lavoro.
Ricominciare con qualcosa che al momento poteva fare.
Perché probabilmente, quello che amava non avrebbe mai più potuto farlo, non come prima almeno.
Doveva rialzarsi.
Aveva una nuova possibilità e questa volta non l'avrebbe sprecata.
Continuava a passeggiare e le gambe l’avevano portata oltre la fine del paese, dove, in lontananza, vide una grande casa affacciata sugli scogli.
Una casa, bianca, con le imposte del colore del mare.
Quella casa le trasmetteva quel senso di pace che aveva sempre amato in quei luoghi.
La ricordava abbandonata, mezza distrutta, ma ora era bellissima.
Quello che avrebbe dovuto trasmettere era già lì, sotto gli occhi di chiunque la guardasse con un minimo d'attenzione. Sapeva di salsedine, di vento e di sole.
I colori leggermente sbiaditi del tetto e dello steccato lasciavano intuire che il vento invernale soffiava forte in quella zona, mentre le grandi finestre, che si aprivano sul fronte della casa, davano quel senso di libertà e di serenità che servivano per poter dipingere l'interno delle stanze con dei colori tenui e chiari.
Aveva in mente tutto, perfino l'arredamento.
Era entrata molte volte lì dentro da bambina.
Lei e Ian si nascondevano spesso tra quelle mura.
Aveva sognato molte volte di abitarla, avrebbe cambiato tutta la disposizione delle stanze, allargato la cucina e la zona giorno e portato totalmente al piano superiore tutta la zona notte.
Peccato che ora l'avevano già risistemata e abitata.
Ed eccola nuovamente persa nel suo mondo fatto di sogni.
In quel momento, lontana da tutto, si sentiva per un attimo di nuovo felice.
 
- Allora che ne dici della mia idea? -
- Dico che un’idea più stupida non potevi proprio trovarla. Passami una pinza. -
Silenzio. Attorno non si percepiva alcun tipo di movimento.
- Ehi! Ho detto che mi serve una pinza! - tuonò la voce da sotto una moto da strada.
Fu a quel punto che Lucas sentì rovistare nella cassetta degli attrezzi e, poco dopo, vide l’attrezzo in questione sventolare a pochi centimetri dal suo viso.
- Tante grazie. - borbottò afferrandola.
Il silenzio che seguì, si prolungò a lungo, interrotto solo dai rumori che il ragazzo faceva, per riparare l’impianto di frenata.
Quando ebbe finito, il giovane uscì da sotto la moto e guardò l’amico senza fiatare.
L'altro, seduto su una poltrona non molto distante, aveva la classica espressione di chi stava per dire il suo parere sul discorso interrotto poco prima.
- Non guardarmi così, sai anche tu che è una pessima idea. -
- Cosa te lo fa credere? -
- Il fatto che, anni fa, io, fui la ragione per cui decise di cambiare vita, paese e anche continente. Ti basta come motivazione? -
- No. -
Non ne poteva più di quella storia.
Erano anni che ne discutevano e non erano mai stati d'accordo su niente.
Lucas aveva sempre saputo dove lei fosse, ma aveva deciso di non intromettersi più nella sua vita.
Secondo lui, visto quello che era successo, era la cosa più saggia da fare.
- Non ricorda praticamente nulla di te. Avresti la concreta possibilità di ricominciare un qualunque tipo di rapporto. -
Questo era vero, doveva ammetterlo, e forse era anche la cosa che gli faceva più paura.
- Mi ha visto però stamattina al mare, sa chi sono. Sa che sono un tuo vecchio amico. -
- Beh, quello può solo rendere il tutto molto più divertente. -
- Se lo dici tu. -
Sul viso dell'amico comparve un sorriso vittorioso, sapeva di averlo convinto.
- Cosa farai allora? Andrai? -
- Ho alternative? -
- No, non ne hai! -
  
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