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Autore: __World_Of_Dreams__    31/08/2009    1 recensioni
[500 views!!!! Grazieeee XD] Cosa succederebbe se si venisse cataplutati all'improvviso dalla sorte più nera alla speranza più pura di Spira? Se si devesse far fronte ad un proprio alterego ('seconda identità'), con un passato oscuro e forse orribile? E qual è la potenza delle cinque Arti Proibite, tra cui il segretissimo Sacrificio, tenuto nascosto dal clero per evitare il panico e il caos tra la gente? Entra nei panni di una ragazza orfana di diciassette anni, di nome Noemi, e rivivi speciali avventure in tutto il magico continente, ed un lungo viaggio con tutti i tuoi personaggi preferiti, tra nuovi amici e bizzarri antagonisti, e tanti segreti misteri da svelare ed inseguire... Capitolo per capitolo, trova la chiave per capire come tornare a Metropolis e cambiare il destino infelice della ragazza, di Tidus e di tutti gli altri. Per cambiare il proprio futuro, molti pericoli si devono affrontare... [Aggiornamento ad ogni mese o meno^^]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano tutti fuori, già pronti per partire, quando si accorsero che mancava una persona in particolare.

‘Rikku!!! Manca lei!!!’ disse Yuna, che era circondata dai suoi guardiani. Ognuno doveva avere la testa sovrappensiero per dimenticare la ragazza più pimpante…e stressante per qualcuno…del gruppo.

‘Oooopssss… Mi sa che sta ancora dormendo!!’ rispose Wakka, facendo uno strano sorrisino, che a molti ricordava quell’odioso di Hypnel. Chissà che fine ha fatto…

‘Se lei preferisce dormire lasciamola pure riposare!’ fece invece Auron, che già forse non ne poteva più di quella pazza molla vivente. Stava già avviandosi per conto suo.

‘Auron!! Non possiamo lasciarla!! Già che ci siamo, aiutiamola a trovare qualcuno!! Insomma, hai portato qui la ragazza e Tidus, perché non lei??’ continuò la maga, che mostrava interesse invece per quella ragazza.

Lui si fermò un poco, girandosi per metà con la testa.

‘Perché non credo che possiamo fidarci di lei…’.

Tutti si lanciarono occhiatacce, eccetto il biondo, che guardava il cielo con strana felicità e con le mani dietro il collo, come per stirarsi.

‘Ma…perché? Che ha di male?’ continuò l’ex-capitano, alzando le spalle e continuando a guardare il guardiano professionista. Eh…Wakka… chissà che diresti se tu sapessi che è un’Albhed!!

‘Non lo so… però la dobbiamo svegliare… anzi, andrò io a svegliarla! Aspettatemi qui…e fermate Auron…!’ rispose Yuna, correndo subito verso la stanza di Rikku. Lei dormiva come un piccolo angioletto sognante. Il bello è che parlava nel sonno. La cosa fece ridere non poco l’invocatrice, che rimase silenziosa, e aprendo la porta leggermente, per non spaventarla.

‘Cid…Cid… yppeysu bancu em lynelu… banò…taju tende…lra…[Cid…Cid…abbiamo perso il carico… però…devo dirti…che…]’.

Era coperta fino al collo e sorrideva ampiamente. Portava le mani congiunte come in preghiera e poste sotto la sua guancia sinistra.

‘…ru…ru luhucleidu ihy bancuhy lra se ry yeidydu…. Hu, huh ih Albhed… lra banò…allu…[…ho…ho conosciuto una persona che mi ha aiutato…No, non un Albhed…che però…ecco…]’.

‘Ehm…Rikku? Svegliati… dormigliona...ehehehe!!’.

Toccate dolci qua e là la svegliarono pian piano. Yuna vide i suoi occhi senza pupille. ‘Alzati… dobbiamo andare…gli altri sanno aspettare…non Auron!!!’.

Lei si alzò dal letto con tutta calma. Forse era rimbambita, o forse era ancora o quasi nel sogno. Era davvero buffa. ‘Ehm…Yunie…che…che ore sono?’ chiese, stropicciandosi gli occhi.

‘Credo...mezzogiorno!!’.

La ragazza Albhed si svegliò di colpo. ‘M…mezzogiorno??!! Cavolo…peccato... è così bello dormire!!’.

‘Me ne sono accorta…’ e le mostrò un bel sorriso. Rikku si preparò in pochi minuti, così da uscire subito.

 

Mentre usciva dal locale si sistemò come meglio poté i capelli, liscissimi, e quindi facili da sistemare. Appena uscì si trovò il cuore in gola impazzito. Aveva bloccato il suo passo allegro come se avesse visto qualcosa di incredibile e scarsamente possibile. Aveva rivisto davanti a sé chi l’aveva aiutata tempo fa, che voleva conoscere ed incontrare.

‘Buongiorno!!’ le dissero contemporaneamente Wakka, Tidus e Lulu, ognuno a modo suo. L’Albhed ebbe gli occhi fissi a terra, come se provasse chissà che vergogna in un primo momento. Quante volte, in quei giorni, la sua speranza l’aveva portata a fantasticare, ad immaginare domande, risposte, passeggiate ed…ehm…

‘Ehi! C’è qualcosa che non va? Oggi siete tutti strani!!’ riprese l’ex-capitano ridendo, avvicinandosi.

‘Rikku!!! E’ da tanto che non ci vediamo!!’ esclamò il biondo, sorridendole di fronte e rifacendole il saluto con la mano. Era carico e sereno. Non so che scusa tirare fuori… ma ormai ha troppi sospetti…e mi sembra di potermi fidare di lei, in fondo…

La bionda vide il suo sorriso. Il fatto di vederlo lì, davanti ai suoi occhi, fuori da possibili sogni, le dava una carica impazzita, e si sentiva eccitata quanto mai.

‘Sei…qui!!!!??’—e dopo si mise a correre abbracciandolo davanti a tutti—‘…pensavo che fossi stato spazzato via da Sin!! Quanto sono contenta di vederti!!!!!’.

Lei era ben colorata sul viso, mentre lui lo era per imbarazzo. Tutti non fecero altro che ridere, anche se Kimahri sembrava più ruggire ed il guardiano in rosso invece non si faceva sentire.

‘Ehm…ok…ok…Rikku…ho…ho...capito la tua felicità…e…eheh…eh…he…’ le disse Tidus quasi sottovoce, senza sapere quasi dove guardare. Più che un abbraccio sembrava una morsa, e si chiedeva perché tanto fervore. Ella poi si staccò dopo alcuni secondi e si fermò a fissarlo con le mani congiunte, felicissima. Avrebbe voluto quasi saltargli addosso a momenti. Come se non l’avesse già fatto.

‘Sei vivo!! Pensavo di non rivederti più!!! Davvero!!!’.

‘Ok…ok… abbiamo tempo per parlarne… non stare rigida in quel modo… Perché sei così rossa?’ continuò lui, sorridendole, ancora un po’ imbarazzato.

‘Oh…niente…sentivo…sentivo caldo sotto le coperte… ma…’—vede gli altri che la fissavano allegramente—‘...dovevamo andare…no?‘.

Molti continuavano a ridere anche dopo. Come faceva a sentire caldo con quel freddo?? Lei stessa chiese poi una giacca da Yuna. Una cosa era certa: era imbattibile nella carica e nella felicità.

 

Il sentiero era pieno di neve, ghiacciato. Gli alberi del bosco si vedevano sbiaditi per via dell’umidità presente, e tutt’intorno non c’era altro che bianco, bianco, e bianco di collinette. Fortunatamente la neve era dura, e questo impediva ai pellegrini di sprofondare. Wakka, il Ronso ed Auron erano già pronti a liberare la strada, contro molti mostri diversi, ma sempre noiosissimi, che facevano perdere tempo a tutto il gruppo. Rikku restò affianco a Yuna. Aveva bisogno di consigli, pareri, aiuti. Ma qualcosa le diceva che doveva fare di testa sua. Era davvero eccellente nel trascinare le persone con il suo umore incontrollabile. Avrebbe aspettato il momento giusto.

‘Heeeeeeeeeeey!!!!’.

Dei tre, solo Wakka si girò verso il biondo, che agitava il braccio sinistro. ‘Cheeee??’.

‘Mi sembra divertente il…vostro lavoro!! Posso darvi una mano?’.

‘NO! Resta al tuo posto, prima che fai danni più seri!’.

‘Oh, avanti Auron!...‘—poi continuò cercando di imitare la sua voce bassa—‘…non vorrai fare una gran fatica…’.

Wakka sembrò piuttosto divertito. Non era male ad imitare la sua voce. Ma in un istante il suolo vibrò ai loro piedi. Erano ormai arrivati sul lago ghiacciato. Una distesa enorme di ghiaccio, liscissimo, perfetto per pattinare. Tutto era bianco, anche il cielo, per via della grande umidità. Il percorso continuava più avanti, superando un arco di ghiaccio cristallino e trasparente, che ricordava quelle forme avviluppate del bosco. Ebbene? Perché tremava il suolo?

‘Dannati Albhed!!! Sono arrivati!!!’ esclamò l’ex-capitano, quando vide un’enorme macchina avvicinarsi da una collinetta a ridosso del lago, dotata di un grosso e robusto trapano di fronte, ed ai lati due braccia meccaniche che si muovevano a scatto e terminavano con grosse mani robotiche che si aprivano e si chiudevano a pugno. Era cingolato e molto pesante, tanto da muoversi molto lentamente, ma in grado di superare ogni ostacolo. Sotto il trapano era presente una fessura chiusa, da dove venivano lanciati proiettili e missili. C’erano tre tizi Albhed affianco ad esso: due erano quelli che avevano già attaccato il gruppo due volte [cap.11,22], mentre era presente un altro, di pelle opaca non tanto scura, e con il petto e le braccia coperti quasi totalmente di tatuaggi blu a forma di fiamma. Da quella distanza, era la cosa che più si notava. Sembrava essere il capo del gruppo.

‘Rikkuuuu!!! Icy m’Eliomagilite!! Cbucdyde ty mì u jannye dnyjumdy tymma pnylley sallyhelra!! Yppeysu cybidu te diddu at uny ceysu jahide xie!! [Rikkuuuu!!! Usa l'Eliomagilite!! Spostati da lì o verrai travolta dalle braccia meccaniche!! Abbiamo saputo di tutto ed ora siamo venuti qui!!]’ si mise ad urlare quel tatuato, usando la mano come megafono. Gli altri due Albhed si guardarono squadrati.

‘Sy l'è yhluny xiammu, m'rye jecdu??!! [Ma c'è ancora quello, l'hai visto??!!]’.

‘Tuppeysu tenkmeamu!! [Dobbiamo dirglielo!!]’.

Sy Cid jiuma lra… [Ma Cid vuole che…!!]’.

‘Ri…Rikku?? Cosa…vogliono da lei?’ chiese Yuna, ma nessuno fu in grado di rispondere, anche perché la macchina approfittò subito della discesa per aumentare la sua velocità di avvicinamento. La neve che continuava a cadere riduceva la visibilità.

‘State attenti!!’ gridò il guardiano professionista impugnando la sua katana, quando la macchina arrivò sul lago, causando un profondo tonfo che fece indietreggiare tutti. Un colpo di vento fece arrivare la neve sollevata all’altezza degli occhi, rendendo più difficile la situazione. L’unico a non soffrirne fu il Ronso, che subito attaccò la macchina con la sua potente lancia.

‘Yuna!!!! Invoca un Eone!!!’ urlò Wakka, quando la macchina si avvicinò verso di lui. Sembrava essere dotata di una corazza dura e spessa, che forse solo la magia poteva sfondare.

‘Allora, Auron??!! Posso SI o NO darvi una mano????’ ribatté Tidus al guardiano, con aria provocatoria. Voleva proprio aver ragione.

Kimahri venne colpito in pieno dalla mano meccanica sinistra, che lo scaraventò violentemente contro il lago durissimo. Lulu stava prendendo il libro magico, mentre Yuna già tirando fuori la sfera. La mano destra libera della macchina la anticipò e la acchiappò come una bambola, sollevandola come niente. Per terra caddero le sfere di Djose e di Besaid, e con esse anche la sfera schiacciata che gli venne data dal Guado a Guadosalam [cap.23]. Lei cercò di vincolarsi in ogni modo e cercò aiuto. I guardiani corsero insieme verso la macchina, mentre la maga afferrò al volo la prima sfera che gli era capitata tra le mani per lanciare un incantesimo.

Tidus vide l’invocatrice tenuta come un cono di gelato in mano. Recitò al volo una formula con la mente, Blizzara, senza l’uso di alcuna sfera. L’attacco magico però si infranse in una invisibile barriera magica che avvolgeva la macchina. Il fulmine dal cielo si divise appena toccò la barriera e si diffuse in altri posti, tutt’attorno.

‘Cosa?!’ esclamò lui, mentre la macchina iniziava ad allontanarsi.

‘E’ protetto da una barriera magica con la formula Shell …’ rispose la maga.

Quella macchina aveva tutta l’intenzione di portarsi via l’invocatrice.

‘Co…cosa facciamo??!!’ urlò l’ex-capitano al gruppo, che non sapeva cosa fare per bloccare la macchina. Il Ronso si rialzò appena riprese conoscenza, con l’aiuto della sua lancia.

Dalla collinetta, scesero i tre Albhed, e con esse una persona, che era però indistinguibile sotto quella feroce caduta di neve. Volevano raggiungere il loro marchingegno.

Dispel!!! Dispel dovrebbe funzionare!!! Esso elimina la magia Shell… ma serve la sfera di Bevelle per fare un incantesimo simile!!!’ rispose Lulu, che non aveva altre soluzioni.

Dalla macchina iniziavano a liberarsi delle piccole scintille arancioni e brillanti dal basso verso l’alto. Wakka conosceva bene quelle scintille, ed iniziò a sudare freddo.

‘Stanno…stanno usando l’Eliomagilite!!! Vogliono fuggire di qui!!!’.

Quelle parole furono pesantissime. Ma cosa potevano fare per fermarli, se la magia non funzionava? Un lampo colpì Auron, che si voltò di scatto verso Tidus, prendendolo per il braccio sinistro e spingendolo in avanti.

‘Cosa aspetti??!! Vuoi o no usare Dispel??!! Tu lo puoi fare senza sfere!!!’ gli gridò, agitandolo, ma lui non rispose. Si era fermato, come tutti gli altri guardiani dopo. Sulla macchina, avvolta dalla luce, erano presenti i tre Albhed in piedi, e con loro c’era anche quella bionda, pimpante e caricatissima Rikku, che si mise a gridare verso di loro, agitando una mano.

‘Perdonatemi… ma non dovete preoccuparvi…lo facciamo per il suo bene!! Ci sono altri modi che la magia Sunshine per sconfiggere Sin!! Ehm…Wakka!!! Ho preso io la tua Eliomagilite… te la restituirò poi!!!’.

Detto questo, si liberò una luce intensa per pochi secondi. La macchina sparì di colpo, e il silenzio calò sotto la neve gelida.

‘Yu…Yuna…’ balbettò il biondo, che forse non credeva ai suoi occhi, fissando le ultime luci e scintille. Affianco a lui era l’ex-capitano, ritto ed immobile per diversi minuti, con lo sguardo fisso, prima di esplodere tutt’ad un tratto, agitandosi come non mai.

‘RIKKU…UN’ALBHED????!!! E CI HA INGANNATI TUTTI IN QUESTO MODO??!! HA FATTO LA GUARDIANA, CI HA IMBAMBOLATI TUTTI E POI DICE DI FARLO PER IL SUO BENE??!! IO QUELLA LA…LA…!!’.

‘BASTA!!!’ lo rimproverò Auron, con sguardo fulminante. Dopo sospirò per poi riprendere a voce calma. ‘La ritroveremo…ovunque ella sia!!! Ci hanno studiato nei precedenti attacchi, ed hanno trovato il modo per bloccarci…’.

‘Ma…non abbiamo la minima idea di dove iniziare la ricerca…’ rispose la maga, posando lentamente il suo libro. Non si sapeva se era più preoccupata o più arrabbiata per quello che era successo.

‘E SEMPRE QUELLI!!! PERCHE’ NON DOVREI ODIARLI, EHHH?? QUELLO CHE FANNO CON LE MACCHINE PROIBITE, IL LORO PAGANESIMO!!! E…per colpa loro…’—abbassò la testa—‘…mio fratello non c’è più…’.

Il biondo lo vide con quell’espressione abbattuta e persa, e si avvicinò per confortarlo e tirarlo su, e trasformò la sua incredulità in determinazione, girandosi verso gli altri. ‘Sentite… ha senso se ci mettiamo a cercarla per tutta Spira andando alla cieca?? Andiamo avanti, per ora!! Continuiamo il nostro dovere! Prendiamo la sfera di Macalania…al Tempio ci sarà qualcuno che potrà darci l’Eliomagilite! Facciamo questo per ora…cosa possiamo fare? Stare qui fermi a piangere sconfitti??’.

Alcuni annuirono, altri rimasero o arrabbiati o perplessi. Cos’altro si poteva fare, quindi? Avere pazienza, prendere sfere ed informazioni…e poi? Tutti guardarono Auron, come chiedere con gli occhi “Facciamo così”?

‘Facciamo così… non abbiamo che altro fare…’ fece infine lui, che subito si incamminò verso il sentiero che portava al Tempio, superando l’arco ghiacciato. Lulu raccolse tutte le sfere, notandone una stranamente schiacciata, ma la sua mente era in quel momento più preoccupata per la sua invocatrice. Il dramma di Belgemine gli tornò, puntuale, in quel momento.

 

Il freddo era ancora più pungente con il rapimento di Yuna. Erano tutti tesissimi e pensosi, in cerca di una soluzione a tutti i costi. Non si può stare tranquilli che subito accade qualcosa…datemi un attimo di respiro!!

Uccidendo vari mostri qua e là, essi percorsero il sentiero ghiacciato e scivoloso, fino a raggiungere l’ingresso attraverso un altro percorso coperto, che portava sotto il lago ghiacciato. Il Tempio si trovava nello spazio tra il ghiaccio della superficie del lago e la sua acqua di sotto, distante centinaia di metri dalla superficie, che reggeva tutta la struttura del Tempio. Questo era a forma quasi ellittica, con diverse decorazioni di colore blu scuro-bronzo, con strani simboli e scritte sopra, e dalle cornici arrotondate e sporgenti. Si notavano due ingressi, uno a media altezza, l’altro nella parte più bassa del tempio, e i sentieri erano sempre di ghiaccio, e facevano un intero giro a spirale attorno prima di portare all’ingresso di media altezza. Il percorso poi usciva dalla parte posteriore per poi portare all’altro ingresso, sempre a spirale, riducendo la sua altitudine dall’acqua sottostante. Dalla superficie del lago ghiacciato, uscivano con forza, come in una giornata nuvolosa al tramonto, degli spiragli di luce fioca, dall’esterno. Quel sentiero non sembrava finire mai per Wakka, che sarebbe scoppiato di rabbia pura, e dato un cazzotto a chiunque Albhed gli sarebbe capitato a tiro.

Essi arrivarono tutti muti presso l’ingresso. Il freddo era indescrivibile, e, chi più, chi meno, aveva continui brividi. Erano tutti nelle mani del guardiano professionista di Braska.

Sulla porta era presente il sacerdote, vestito, anzi, imbottito. Un tipo calvo che aveva già fatto capire che aspettava l’arrivo dell’invocatrice, e non tanto quello dei guardiani. Ai lati della porta, erano delle insegne di colore scuro, tutte con uno strano simbolo sopra.

‘Salve a voi…’—e fece la riverenza—‘…ma…la vostra invocatrice dov’è??’. Già…vallo a dire ora a tutta questa gente quello che è successo!!

Auron, stizzito, forzò il passo ed entrò senza guardarlo in faccia. ‘Siamo noi che dobbiamo superare il Chiostro della Prova, no? Quindi non è necessario…’.

Gli altri seguirono, mentre il sacerdote non fece altro che grattarsi la testa. Aveva ragione… erano loro che dovevano sconfiggere il custode…

La sala interna era tutta tappezzata di tende ed insegne già viste fuori all’ingresso. L’ambiente era ben illuminato, e il pavimento, di color azzurro decorato in bianco, diffondeva ancora di più la luce che proveniva dall’alto. C’era tanta gente che pregava al suo interno, e tanto, tanto movimento e fervore, nonostante il freddo gelido. Vicino alle scale che portavano al Chiostro, erano presenti degli strani aggeggi, che facevano volare piccoli cristalli brillanti.

‘Ciao!!! Ragazzi!! E’ da tanto che non ci vediamo!!!’. Era Shelinda. Portava un sorriso indescrivibile: forse non era mai stata così contenta in vita sua.

‘Le nozze si avvicinano!! E guardate quanta gente che qui prega per le nozze!! Questo matrimonio rinsalderà i legami tra i Guado e gli umani!! E’ fantastico!!! Ma…dov’è Yuna??’.

Nessuno rispose. Anzi, si sfruttò l’acume di Auron. Dire che era stata sparita, sarebbe stato peggio di un attacco di Sin.

‘Fa freddo… e quindi siamo noi qui a prendere la sfera di Macalania…’ rispose Wakka, crucciato quanto mai.

‘Cosa c’è?? Perché siete arrabbiato? Oh…guardate questa gente!! Guardate quanto freme!!!’ e la sacerdotessa invitò i guardiani a vedere attorno. Qua e là era un via-vai di gente che fremeva, pregava, cantava e addirittura suonava. Ella non riuscì a resistere e si unì alle folle di fedeli.

‘Dobbiamo decidere chi entra nel Chiostro…’ fece notare la maga, che non aveva nessuna intenzione di perdere tempo.

Una Guado era lì e fischiava fortemente. Cantava una strana melodia, lenta, ed anche solenne.

Quando Tidus la sentì, si girò di scatto. Quella melodia gli era molto familiare, anzi…gli ricordava la sua infanzia. Come faceva a conoscere quella melodia?! Si avvicinò a lei, girata di spalle a contemplare la statua di Braska.

‘Ehm…scusate… voi…’.

Lei smise di fischiare si girò lentamente. Portava un abito lungo e decorato, di colore blu scuro e pallido, ed agli estremi ricamato con colori marroncini e con forme più strane. L’abito la copriva dal collo alle gambe completamente, e la sua pelle era azzurrina, ma molto vicina al colore di quella degli umani, e i suoi capelli erano castani, lunghi e mossi, con lunghe frange che gli cadevano sulla fronte e si aprivano a finestra. Essi in parte erano raccolti dietro a codino con un elastico rosso. Le sue orecchie e le sue dita erano poco allungate, e i suoi occhi verdi chiari, uniti al suo candido viso giovane, le conferivano un aspetto quasi angelico e sublime.

‘Oh… Ma!... Voi non siete mica Tidus, della squadra dei Besaid Aurochs?’ chiese lei, sorridendo e mostrando gran stupore.

‘Si…’. Lei continuò a sorridere. Non pensavo di essere conosciuto già…

‘Sono…sono una vostra fan!!! Mi piace come giocate!!! Ehm…mi presento!!! Mi chiamo Isabelle (Seymour) Guado...’ e fece il segno di riverenza.

‘Se…Seymour??’ esclamò lui, mostrando sorpresa inarcando le sopracciglia. Lei rise contenendosi. Aveva un grande senso del galateo.

‘Sì…cioè…sono sua cugina di primo grado! Sono la figlia del fratello di suo padre Jyscal…’.

 

  
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