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Autore: Duchessa712    11/08/2021    2 recensioni
Merlin attende sempre (da sempre?) e, anche se è stanco, la sua speranza non vacilla. (Mai?)
Morgana attende con lui, anche se lei nella speranza e nel destino non ci crede più.
Ma davvero: quali potrebbero essere le alternative, altrimenti? (Arrendersi? Sbagliarsi? Fermarsi?)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Morgana | Coppie: Merlino/Morgana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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V.

Pensava che l'avrebbe sognata ancora, che l'avrebbe di nuovo vista morta, che la mente gli avrebbe mostrato tutti i modi in cui ha fallito con lei, tutti i torti per cui non riesce a scusarsi, invece é una vecchia conversazione con Kilgharra che riecheggia dai meandri della memoria.

Odio e oscurità, così aveva definito Morgana. Odio e oscurità contrapposti al suo amore e alla sua luce. Non aveva capito come interpretarlo e non è sicuro di saperlo nemmeno ora, ma deve tentare.

Gli ha detto di essersi stancata. Anche lui è stanco, tanto, e gliel'ha detto, ma forse non l'ha creduto e deve farle cambiare idea, perché attendere é diventato un peso e Morgana lo ha sempre ancorato alla realtà, gli ha impedito di perdersi troppo spesso nel fondo di una bottiglia di whiskey.

Manda un altro messaggio a Jack e gli dice che deve andare via e che non sa quando tornerà - non sa se tornerà, ma lo tiene per sé.

Buona fortuna con la tua fata, é la risposta che fa lampeggiare lo schermo alle due di mattina.

*

Non ha giochi per lui questa volta, nessuna domanda e nessuna battuta, e quando gli apre la porta abbassa le spalle in un gesto stanco e si sposta per farlo entrare. É vestita di verde come il giorno in cui l'ha avvelenata.

Non lo invita a sedersi mentre accende una sigaretta e si accomoda sul divano e Merlin non ne è ferito o offeso: non è un ospite gradito, gli è chiaro dal modo in cui ignora completamente la sua presenza.

Tocca a lui, adesso. É sempre toccato a lui.

"Mi dispiace".

Morgana si irrigidisce, ma ancora non lo guarda. Non basta, non dopo la scenata della volta scorsa.

"Mi dispiace per averti fatto credere di non avere scelta, per averti lasciata sola, per non essermi fidato, per averti uccisa due volte, per Morgause, per Aithusa, per Mordred. Mi dispiace di averti spezzato il cuore e di averti dato la spinta necessaria a distruggerti. Mi dispiace averti tenuta con me per tutti questi secoli e mi dispiace di essere qui, adesso, a chiederti tutto quando non ho il diritto di pretendere nulla".

Ha gli occhi lucidi di lacrime, quando smetterà di farla piangere?

"Che cosa vuoi?" chiede, con la voce sottile di una bambina, con la voce esausta di una vecchia.

"Hai detto di essere stanca, di non avere più intenzione di aspettare: che cosa intendevi?"

"Quello che ho detto. Possiamo scegliere se vivere ancora e io non voglio più".

Merlin sente il cuore stringersi nel petto. Non hanno mai provato a morire, hanno attraversato i secoli senza che il tempo li toccasse e la prospettiva di continuare da solo, senza di lei, per chissà quanto tempo...

"E io?"

"Sono stanca. Sceglierai lui, sempre e comunque. Sceglierai lui, anche se non hai prove del suo ritorno. Sceglierai lui sopra te stesso e io non ho nessuna possibilità. Non l'ho mai avuta"

"Tu mi ami?" perché ha bisogno di sentirselo dire, un bisogno disperato di far diventare le sue fantasie realtà.

"Non cambia nulla, Merlin. Tu sceglierai sempre lui"

"Non voglio passare l'eternità da solo"

"Non puoi chiedermi di restare. Non voglio più", potrebbe in realtà. Potrebbe diventare un essere totalmente egoista e farlo, pretendere la sua compagnia fino alla fine dei tempi, fino al ritorno del Re.

"Che cosa farei, poi, se tornerà? Mi odia. Ho tramato per rubargli il trono, ho cercato di uccidere sua moglie, sono la cattiva della sua storia..."

"Morgana..."

"Io non volevo essere la cattiva della sua storia... Io volevo solo qualcuno... Ero così stanca di stare da sola... Volevo..." il suo sguardo è così perso che Merlin non è certo si ricordi della sua presenza "Volevo solo una casa..." e non è quello che ha voluto anche lui: un posto cui appartenere, cui sentirsi legato, in cui non doversi più nascondere?

"Lo so". Si abbassa e le prende le mani e vi posa un bacio. "Lo so, Morgana, ma anche io sono stanco e l'eternità da solo non credo di poterla sopportare"

"Non puoi..."

"No, non posso. Non ho il diritto di chiederti niente, hai ragione, e non è per forzarti a fare qualcosa che sono qui. Una volta Kilgarrah ha detto che tu eri l'odio e l'oscurità al mio amore e alla mia luce. Non avevo capito cosa intendesse. Credevo fosse un altro modo per mostrarmi che eri mia nemica e dovevo lasciarti andare, ma non è così. Odio e amore sono opposti e così luce e buio, ma si bilanciano, Morgana. Io e te siamo l'equilibrio e io non credo... No, io so di non poter vivere senza di te"

"Mi hai ucciso"

"E mi ha tormentato per secoli. Ma adesso basta. Hai detto che ho scelto Artù, che non hai possibilità di competere e io ti dico che non è così"

"Cosa...?"

"Ti amo, Morgana, da secoli, ormai, e scelgo te. Artù é importante, il mio migliore amico e sarà sempre importante, ma hai ragione: voglio vivere per me stesso, d'ora in poi, e voglio vivere con te. Scelgo te, se sei disposta a concedermi quest'oppirtunità, altrimenti, anche la mia attesa avrà fine"

"Se dovesse davvero tornare? Cosa direbbe vedendo il suo migliore amico con me?"

"Nulla perché è la mia vita e scelgo io come viverla".

Morgana deglutisce e inspira e trema. Merlin vorrebbe baciarla, vorrebbe prenderla tra le braccia e non lasciarla mai andare, ma sa di non poter avere pretese.

*

Sono passate due settimane e lui non ha ancora ricevuto una risposta. Si sente più leggero, però, al pensiero di essersi liberato di tutti quei pesi.

È tornato a casa. Dopo la sua confessione, Morgana si è liberata con dolcezza dalla sua presa e gli ha detto che aveva bisogno di tempo, che doveva pensare. Merlin può aspettare, dopo tutto quello che le ha fatto è il minimo che può concederle.

È al parco quando lo raggiunge, le mani infilate nelle tasche del cappotto.

"Ho bisogno di sentirtelo dire ancora"

"Che cosa?"

"Che, se anche dovesse tornare, sceglierai me e non lui, perché non la prenderà bene, qualsiasi cosa tu possa pensare".

C'è una strana urgenza nella voce, nel modo in cui si morde le labbra coperte di rossetto. Aveva dimenticato che aspettato avesse l'insicurezza sul volto di Morgana.

Le si avvicina e le prende il viso con delicatezza. Potrebbe farle dichiarazioni di amore perpetuo, lunghe e complicate, ma non è quello che gli ha chiesto.

"Lo prometto. Tu prometti di non sparire più?", perché saperla lontana lo ha sempre riempito di malinconia e rendeva andare avanti molto più complicato.

"Lo prometto".

Chiude gli occhi mentre la bacia e sentono entrambi la magia fluire, esplodere e diramarsi tutt'intorno e il prato, giallo di erba secca, si tinge del blu dei non-ti-scordar-di-me.
   
 
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