Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: mikimac    13/08/2021    1 recensioni
L'Isola è di nuovo in pericolo. Un nemico subdolo e feroce minaccia la sicurezza degli Omega, costringendo Sherlock e John a tornare nel Mondo Esterno.
Genere: Angst, Fantasy, Omegaverse | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'A Kind of Magic'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I was choking in the crowd

I was choking in the crowd


Living my brain up in the cloud
Falling like ashes to the ground
Hoping my feelings, they would drown

 

Believer

 

 

Il silenzio del Diogene’s si infiltrò nella stanza in cui ci trovavamo. Non era, però, quello pacato e sereno, a volte annoiato, caratteristico delle altre sale dell’esclusivo club. Il nostro era carico di tensione e preoccupazione. Potevo quasi sentire le cellule dei cervelli dei fratelli Holmes lavorare alacremente alla ricerca di una spiegazione e di una soluzione alla notizia che avevamo letto sul giornale.

Non che ci fosse nulla di sensazionale in quell’annuncio di matrimonio. Era, senza ombra di dubbio, una notizia di gossip molto appetitosa. Un miliardario che sposava un modello in ascesa attirava la curiosità del pubblico, affascinato da quel mondo così lontano dalla monotona vita quotidiana della maggior parte della gente. Eppure, sentivo chiaramente che Mycroft stava evitando di parlare di qualcosa, che lo preoccupava molto, in attesa che arrivasse il nostro ospite.

Sentii i suoi passi avvicinarsi. Erano rapidi e decisi, come se fosse irritato.

“Signor Holmes, pensavo che avessimo chiarito anni fa che non gradisco questo tipo di convocazioni, nemmeno da parte di uno che si spaccia per un membro minore del governo, mentre è molto più potente di quanto molti pensano!” Anche la sua voce era seccata. Decisamente, non gli era piaciuto il modo perentorio in cui Mycroft gli aveva chiesto (praticamente ordinato) di unirsi a noi.

Mi alzai e fronteggiai la porta. Vidi la sua espressione mutare da indispettita a sorpresa in un batter d’occhio. Gregory Lestrade aveva più capelli grigi dell’ultima volta in cui ci eravamo visti, ma i suoi occhi erano ancora di un nocciola vivace e brillante. Malgrado facesse prevalentemente lavoro l’’ufficio, il suo fisico era ancora perfetto.

Senza dire una parola, fece due rapidi passi verso di me e mi avvolse in un abbraccio caloroso, in cui potei percepire la sua gioia, il suo affetto e il suo rimpianto. Ricambiai l’abbraccio, che si prolungò, fino a quando una voce un po’ seccata ruppe il silenzio della stanza: “Gary, smetti immediatamente di abbracciare mio marito in quel modo o ti dovrò sfidare a singolar tenzone!”

Greg mi lasciò andare, regalandomi un rapido sorriso e afferrò Sherlock, abbracciandolo con forza: “Tu, bastardo! Ce l’hai fatta!”

Riuscii a sopprimere un sorriso, quando notai il viso di mio marito. Era sorpreso e un po’ imbarazzato. Non sapeva bene se ricambiare l’abbraccio o respingere Greg con una spinta. Alla fine, optò per sollevare appena le braccia e picchiettare sulla schiena del poliziotto, sperando che si allontanasse il prima possibile.

A salvare Sherlock, intervenne il fratello: “Sovrintendente, spero che abbia finito con le effusioni, perché non siamo qui per una rimpatriata goliardica. Credo che persino lei abbia capito che John e Sherlock sono tornati a Londra perché c’è un problema, non in gita premio.”

“Che cosa è successo?”

Mycroft non rispose, ma allungò il giornale a Greg, che fissò la foto con sguardo interrogativo.

“Sebastian Moran è un Omega,” risposi alla domanda muta.

“E sta per sposare James Moriarty? – chiese Greg, allibito – Cazzo. Questo sì che è un problema.” Concluse, passandosi la mano libera fra i corti capelli brizzolati.

 

Un brivido gelido mi attraversò la schiena. Che cosa stava combinando Sebastian? Con chi si era messo? Quanto aveva raccontato riguardo all’Isola al suo promesso sposo? E quanto era pericoloso James Moriarty, se Mycroft e Greg erano così preoccupati?

“Come avrete letto dal giornale, Moriarty appartiene a una famiglia molto ricca. – spiegò Greg – Possiedono banche, terre e diverse abitazioni, in giro per il mondo. Il fatto è che nessuno sa bene da dove provenga la ricchezza dei Moriarty. Sono comparsi dal nulla, una ventina di anni fa. Si dice che siano coinvolti con la criminalità organizzata. Anzi, si vocifera che James Moriarty sia la mente che si nasconde dietro a diverse imprese criminale.”

“È un uomo pericoloso, quindi,” sospirai, avvilito.

“Molto. Sono anni che lo teniamo d’occhio, sperando che faccia una mossa falsa – intervenne Mycroft – Purtroppo, è molto intelligente. Se riusciamo a individuare qualcuno che potrebbe incastrarlo o collegarlo a qualche reato, viene eliminato o sparisce nel nulla.”

“Stai perdendo colpi o diventando pigro, fratello. Un tempo, non ti saresti lasciato sfuggire una minaccia alla Corona, in questo modo.” Sogghignò Sherlock.

“Non è facile riuscire a fare condannare qualcuno che sa coprire così bene le proprie tracce. – ribatté Mycroft, in modo piccato – Io ho delle regole da seguire. Uomini come James Moriarty si nascondono nelle zona d’ombra lasciate dalla legge. Di persona non è coinvolto in nessun reato, in nessun atto criminale. Lui è la mente. E intrappolare una mente è un’impresa difficile.”

“Che cosa può volere da Sebastian?” Domandai, temendo la risposta.

“Vuole gli Omega. – rispose Sherlock, in tono deciso – Deve essere stato lui a spingere Sebastian a chiedere di abbattere la barriera. Non oso pensare a che cosa potrebbe fare un uomo come Moriarty, se mettesse le mani sugli Omega.”

Un silenzio opprimente cadde nella stanza. Tutte le idee che mi venivano in mente non portavano a nulla di buono per noi Omega.

 

“Quanto è affidabile questa barriera che protegge l’Isola?” Domandò Mycroft, in tono pratico.

“Molto. I nostri maghi la monitorano in continuazione, in modo da essere sicuri che non possa cadere e rivelare la nostra presenza al Mondo Esterno,” risposi.

“Se, però, venisse sabotata dall’interno…” mormorò Sherlock.

“Nessun Omega metterebbe in pericolo la nostra sicurezza, danneggiando la barriera,” ribattei, in tono deciso.

Sherlock prese in mano il giornale e mi mostrò la foto: “Come fai a esserne così sicuro? Sebastian ha già tentato di farla abbattere. Ora che sa che il Consiglio non voterà mai a suo favore, chi ti dice che non provi a sabotarla dall’interno?”

Non potevo credere che qualcuno potesse tradirci e consegnarci agli Alfa: “Anche lui ha dei figli. Non penso che li voglia vedere mentre vengono messi all’asta e venduti al miglior offerente!” Sbottai, caparbio.

Sherlock si avvicinò a me e mi prese le mani, portandosele alle labbra: “L’amore è una cosa strana. Può portare le persone a fare l’impensabile. Se davvero questo Moriarty è un genio del male, può avere convinto Sebastian che la cosa migliore per gli Omega sia uscire allo scoperto. Una volta abbattuta la barriera e svelata l’Isola al Mondo Esterno, qualsiasi cosa accadesse, Moriarty potrebbe dire a Seb che non è stata colpa sua, che era in buona fede, che pensava che gli Alfa fossero diventati migliori. E, intanto, gli Omega sarebbero indifesi e alla mercé di chiunque voglia sfruttare i loro poteri.”

Sapevo che aveva ragione. Scossi la testa, per allontanare quel terribile pensiero, ma sapevo che l’ipotesi di Sherlock era tutto fuorché infondata. Noi due eravamo la prova vivente di che cosa potesse fare l’amore.

“Ho bisogno di conoscere la posizione dell’Isola, almeno in modo approssimativo. – intervenne Mycroft – Farò controllare la zona dai nostri satelliti e ordinerò che mi avvisino, se dovesse accadere qualcosa di anomalo.”

Ero riluttante a rispondere. Per quanto mi fidassi dei padri dei miei figli, erano pur sempre una minaccia per la sicurezza dell’Isola.

“Tu sai che noi non faremmo mai nulla per mettere in pericolo i nostri figli. – aggiunse Greg – Ti abbiamo aiutato anche quando Magnussen ti ha catturato, per il loro bene. Intanto che escogitiamo un modo per capire che cosa stia succedendo, non farà male a nessuno controllare la zona. Non è necessario che i controllori sappiano che cosa stanno guardando. Lo sapremo solo noi.”

Sherlock mi fissò negli occhi. Dovevo fidarmi. Eravamo lì per quello. Riferii a Mycroft le coordinate dell’Isola.

 

Mentre Mycroft comunicava con la sua assistente, Greg mi sorrise: “Come sta mio figlio?”

Sorrisi al pensiero dei miei figli. Li amavo tutti e tre, come provavo un profondo affetto per i loro padri. Mycroft era il padre del mio primogenito, mentre Greg lo era del secondo. Erano stati concepiti durante le mie missioni nel Mondo Esterno. Dovevo contribuire a salvare la razza degli Omega. Ero stato fortunato. Avevo trovato due partner fantastici. E poi avevo conosciuto Sherlock.

“Sia Mycroft sia Gregory sono bambini svegli e intelligenti. – rispose mio marito – Myc è riservato e portato per le materie scientifiche, mentre Greg è vivace e curioso. Sono dei fratelli maggiori bravissimi per nostro figlio Will.”

“Così vi siete sposati e avete avuto un bambino. – constatò Greg, senza riuscire a nascondere una leggera nota di rammarico nella voce – Sono contento per voi.”

“Grazie, Greg. Sei sempre un caro amico.” Mormorai.

“Anthea organizzerà la sorveglianza. Quale sarà la nostra prossima mossa?” Domandò Mycroft, tornando a unirsi a noi.

“Andrò a parlare con Sebastian. – risposi, in un tono che non ammetteva repliche – Devo capire fino a che punto siamo in pericolo e riferirlo a Severus. Solo allora potremo decidere che cosa fare.”

Sherlock si sfregò le mani: “Bene! Credo che andremo a un ricevimento di fidanzamento. Sarà divertente. Immagino che tu possa procurarci gli inviti, fratello. Oppure non sei così potente come hai cercato di farmi credere per anni?”

“Gli inviti sono in arrivo. Cerca di ricordarti che siamo a caccia di informazioni, fratello caro. Non provocare Moriarty o Moran. Non vogliamo che mettano in atto il loro piano, quando non abbiamo ancora predisposto una contromossa.”

“Non preoccuparti, Myc, so benissimo come ci si comporti a questi noiosissimi eventi sociali. Non avrai motivo per lamentarti di me,” ribatté Sherlock, strizzando l’occhio al fratello in modo sbarazzino.

Era bello osservare i due fratelli Holmes mentre si punzecchiavano. Era il loro modo strano e originale di dimostrare l’affetto che provavano l’uno per l’altro.

In quel momento, mi sentivo bene, circondato da alcune delle persone più importanti della mia vita.

Fu l’ultimo momento sereno, prima dell’inizio della fine.

 

 

 

Angolo dell’autrice

 

Mycroft e Greg non potevano mancare. Che cosa è una storia di Sherlock senza di loro?

Grazie a chi stia leggendo il racconto.

A giovedì prossimo.

 

Ciao.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: mikimac